Per banali motivi mi trovo spesso a leggere i quotidiani del giorno prima. La sfasatura talvolta è appena percepibile, altre volte vertiginosa: ci si sente veggenti e indovini, un po' Cassandra e un po' Tiresia, inutilmente più vecchi e più saggi. Funziona benissimo con la pagina dello sport.
Oggi, scorrendo i quotidiani di ieri, mi sono resa conto dell'insensato chiacchiericcio di fondo (chissà perché, follemente ottimista) sulla vicenda Baldoni.
Leggendo sapevo come sarebbe andata a finire.
È andata a finire che è morto ammazzato il più simpatico degli italiani in Iraq.
Ma la parola guerra vi fa venire in mente qualcosa?
Smettiamola di citare i blogger anche su televideo, per favore. Sono una pratica scorciatoia, l'equivalente moderno delle interviste raccolte per la strada, le opinioni della "gente", la sbirciatina alla commedia umana: quello che serve al cronista quando vuole anticipare l'ora dell'aperitivo, mentre dovrebbe fare il suo lavoro.
Quindi, basta con le tastiere inondate di lacrime.
Basta con tutti questi digitatori folli impegnati a mettere nero su bianco le proprie chiarissime o sfocatissime idee. E non dico farli tacere, ma almeno staccargli l'adsl per un paio di giorni.
Adesso, con il mio senno di Tiresia da strapazzo, preferirei che le brave persone come Baldoni se ne stessero a casa loro, e smettessero di correre rischi inutili.
La loro morte irachena, per incidente, per sbadataggine, per pallottole vaganti, per rapimento con esecuzione, per collutazione con pistolettata finale, per fraintesa buona fede, non serve a niente.
Ho appena deciso che domani non aprirò i giornali di oggi.
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