– Pronto, fratello, – disse Vladimir Vladimirovič™, – Cos'è che combini?
– Sto elaborando un nuovo calcolo statistico, – rispose Vladimir Evgen'evič , – Io lo chiamo "calcolo di Čurov".
– Calcolo di Čurov? – indagò Vladimir Vladimirovič™.
– Sì! – disse il presidente, – Si baserà non sulle previsioni matematiche, ma sulle previsioni nostre!
– Fico, – disse Vladimir Vladimirovič™, anche se non ci aveva capito nulla, – Ascolta, ti chiamo perché... Mi è arrivata una lettera. Cos'è che succede ad Astrachan?
– Ad Astrachan? – si meravigliò Vladimir Evgen'evič, – Ma niente...
– Be', si sono messi a fare lo sciopero della fame... Vediamo... – Vladimir Vladimirovič™ scartabellò un poco, – Ecco. Un certo Šein Oleg Vasil'evič, del partito "Russia Giusta".
– Ma sì, quello continua a digiunare, – borbottò il presidente, – Gli telefono tutti i giorni, ci ragiono...
– Bisogna risolvere 'sta cosa, no? – disse Vladimir Vladimirovič™ , – La gente si preoccupa!
– E dov'è che si preoccupa, la gente? – trasecolò Vladimir Evgen'evič, – Ad Astrachan?!
– Ma sì, – rispose Vladimir Vladimirovič™.
– Bratello, – disse sorridendo il presidente, – Ad Astrachan la gente si preoccupa quando fanno lo sciopero della fame i lucci. O, Dio non voglia, le aringhe. Se Šein digiuna, ad Astrachan non si preoccupano mica. Affumicarlo non lo si affumica, caviale non ne tiene. Inutile preoccuparsi.
– Ah, vabbe', – Vladimir Vladimirovič™ si strinse nelle spalle, – Tu ne sai più di me.
E Vladimir Vladimirovič™ riattaccò.
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