"E per la bambina un piatto di capelli d'angelo. In brodo", disse dolcemente mia madre dopo aver ordinato gnocchi al ragù, lubianske e cevapcici per otto persone.
Oggi lei nega che sia mai successo, nega e ride.
Ma io quel giorno fui spedita con mia nonna a lavarmi le mani, e trotterellando davanti alle cucine lo vidi: era grande e paffuto, una testona di capelli biondi che gli si appiccicavano in piccole ciocche bagnate sulla fronte e sulla nuca.
Buongiorno, disse Antonia a mezza voce.
Buongiorno, disse l'angelo passandosi una mano tra i capelli. Con l'altra teneva un piatto fondo.
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