di Sergej Kruglov
A Saša Egorov
Mio uomo nero, Negoro mio!
Prendimi, rapiscimi, trascinami nelle
giungle africane,
scarlatte, verdi, terracotta,
gettami, solo e legato, i mezzo ai bruti
e alle sciagure,
precipitami in un abisso di acquazzoni e
stelle, consegnami
al Grande Mganga incantatore! –
ma il cattivo non ascolta: ridendo
selvaggiamente
mi riporta indietro, indietro.
Incespico,
la febbre canta nelle vene; stessa
riva,
stessa nave senza equipaggio,
stessa luce feroce
e il ritorno nella gelida e vecchia
patria.
La misericordia del male senza pietà
per il prigioniero.
Ricordi com'era bello
e bianco e nero tutto questo
sullo schermo a colori?
Era così. E avevo quindici anni anch'io
quando scoprii quest'innocenza.
Nota: il film è Pjatnadcatiletnij kapitan (Sojuzdetfil'm, 1946) di Vasilij Žuravlëv, adattamento del romanzo di Jules Verne Un capitaine de quinze ans. Il malvagio cuoco Negoro, mercante di schiavi e ricattatore, era interpretato da Michail Astangov. Il film è qui: http://video.mail.ru/mail/jonniarts/4307/1966.html.
Originale: "В слезах над старой кинолентой детства", Снятие Змия со креста, 2003.
Sergej Gennad'evič Kruglov, nato nel 1966 a Minusinsk, nella regione di Krasnojarsk, ha studiato giornalismo a Krasnojarsk e ha poi lavorato come cronista nel giornale locale Vlast' Trudu. Scrive poesie dal 1993. Nel 1999 è stato ordinato sacerdote della Chiesa ortodossa russa. Vive in Siberia. È sposato e ha tre figli. Nel 2008 ha ricevuto il premio Andrej Belyj. Ha un blog: http://kruglov-s-g.livejournal.com/ (rus).
Nessun commento:
Posta un commento