Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin e il Presidente della Federazione Russa sedevano ai lati opposti di un lungo tavolo e si guardavano negli occhi, zitti.
– Ascolta, bratello, – esordì lentamente Vladimir Vladimirovič™ dopo un bel po', - Dobbiamo decidere qualcosa. I politologi hanno già analizzato la situazione. Stanno preparando vari rapporti. Dicono che andrà tutto male...
– Io so cosa fare, – rispose il Presidente.
– E cosa? – chiese Vladimir Vladimirovič™.
– Bisogna mettere avanti gli orologi, – spiegò Dmitrij Anatol'evič.
Vladimir Vladimirovič™ sospirò deluso.
– Ma no, non capisci! – disse pacato ma deciso il Presidente, – Ho sperimentato a lungo lo spostamento delle lancette, e finalmente ho trovato una soluzione! Le sposteremo subito di dodici ore!
– Perché? – chiese stancamente Vladimir Vladimirovič™.
– Secondo te? – disse il Presidente, – Tutti gli altri hanno il giorno, e noi abbiamo la notte! Capisci? Mentre loro litigano noi dormiamo. Quando loro dormono noi ci modernizziamo! Ci sviluppiamo! Ora butto subito giù un decreto…
E Dmitrij Anatol'evič tirò a sé un foglio di carta intestata con lo stemma presidenziale.
Vladimir Vladimirovič™ sospirò di nuovo e guardò fuori dalla finestra.
Dietro i vetri, nuvole bianche solcavano lente il cielo azzurro.
Originale: vladimir.vladimirovich.ru
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