– Ciao mamma.
– Oh ciao, l'altro giorno al tigì hanno mostrato il posto dove stai tu. Mica male. Borgo antico tra i più belli, dicevano.
– Così antico che non c'è internet.
– C'è una rocca. Tu queste cose non me le dici mai. Che c'è la rocca, che si mangiano i pici.
– Tutto bene lì?
– Benissimo. La tua pachira ha messo un germoglio.
– Bene.
– Tanto bellino. E hanno preso il serial killer di Gorizia.
– Quale serial killer?
– Quello delle prostitute. Ne aveva fatte fuori due, tipo ad Aiello, e si accingeva ad ammazzarne una terza. Con una balestra.
– Si accingeva.
– Lo hanno preso a Padova, ma lui è di Gorizia. Ti ricordi di quel ragazzo che era finito soffocato in una pozzanghera a Farra.
– No.
– Neanch'io benissimo, devo dire. Comunque c'entrava lui, si era anche fatto qualche annetto.
– Ok.
– Ecco, e adesso si era messo ad ammazzare prostitute. Con la balestra. Ma l'hanno preso e io posso finalmente stare tranquilla.
– Certo, non è che te ne vai a passeggiare sul raccordo, no?
– Cosa c'entra.
– Eh.
– Magari mi contattava.
– A te.
– Sai come si cercano le cose. Le escort.
– Fammi indovinare. Telefonando a pensionate di Gorizia scelte a caso?
– ...
– ...
– Io comunque mando sempre tuo padre a rispondere.
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