Ieri nella città portuale di Liepaja, in Lettonia, è stato inaugurato un monumento che raffigura una scatola di sardine con su scritto "Sardine. Prodotte nel 1892" e "Scadenza illimitata".
"Abbiamo deciso di immortalare le sardine nella loro patria", ha dichiarato il direttore della fabbrica che ha patrocinato l'iniziativa, il quale ha poi aggiunto "Perché a Kaliningrad dev'esserci un monumento alle sardine e qui no?". Risulta infatti che il primo monumento alle sardine sia stato realizzato a Kaliningrad un anno fa. E in ogni caso - anche fuor di contesto - "Perché a Kaliningrad sì e qui no?" come motivazione è praticamente inattaccabile e molto elegante (quando i lettoni sapranno che a Kaliningrad i russi stanno per costruire una centrale nucleare le cose si faranno complicate).
Apprezzo che RIA Novosti inserisca questa la notizia nella categoria "mondo" oltre che in "strano ma vero": spero che questo non voglia dire che la fabbrica di pesce di Liepaja sta preparando una dichiarazione unilaterale di indipendenza perché al momento le nostre energie sono stiracchiate come le truppe americane nell'Universo, e ci costerebbe fatica seguire tutto.
Va bene, poi fondamentalmente mi andava di postare la foto con le signore che toccano le beneauguranti sardine.
[Su mirumir 2.0 continuo a tener d'occhio la Russia ficcando il naso nel conflitto caucasico, ma soprattutto dietro e intorno. Oggi per esempio ho lavorato un po' con le energie (nota per la cugina I.: non prana, idrocarburi).
Va da sé che nel frattempo mi imbatto in curiosità, cerchi nella steppa, uomini stregadevočki, meravigliose donne in carne che palpeggiano sardine, film di cassetta ucraini dal clamoroso successo. Tutto questo accumulo di imperdibilia verrà postato di qua].
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