Ora vi racconto qualcosa dell'appassionante blogonovela russa degli ultimi tempi.
Viktor Alksnis, anche noto come il "Colonnello nero" (allusione al termine sovietico usato per il Regime dei Colonnelli in Grecia), recentemente aveva deciso di diventare pure lui un žežeista, cioè di farsi il blog su LiveJournal.
Ma chi è, Alksnis?
Viktor Imantovič Alksnis è un nazionalista russo di origine lettone nonché ex colonnello dell'aviazione sovietica: nel 1990 si oppose tenacemente alla disgregazione dell'Unione Sovietica, contribuì a fondare la fazione Sojuz (cioè Unione) e andava in giro a dire che c'era un complotto della CIA per smembrare l'URSS. Inoltre proponeva la liquidazione di Gorbačëv, lo scioglimento del parlamento, l'instaurazione della legge marziale e il potere ai militari. Toh. La Sojuz si sciolse quando Žirinovskij, altro membro fondatore, decise di candidarsi alla presidenza (con il motto "vodka a ogni angolo, ventiquattr'ore al giorno"). In ogni caso pare che Alksnis abbia avuto una parte nel golpe del 1991.
Adesso il Colonnello nero fa parte dell'ala nazionalista di Rodina (Patria), è un membro della Duma e afferma tra le altre cose che la ricostruzione dell'URSS partirà dalla Transnistria. Rodina fa parte dello schieramento Russia Giusta (Spravedlivaja Rossija), che si contrappone al filopresidenziale Russia Unita (Edinaja Rossija).
Insomma, il 3 febbraio scorso Alksnis ha aperto il suo blog (il nuovo indirizzo è questo, perché il vecchio blog è stato preso di mira dagli hacker) con l'intento di "mostrare la vita di un membro dell'opposizione". Non si sa se fosse consapevole di cosa sia la blogosfera russa, spesso agitata da polemiche e scontri politici violentissimi (e molto divertenti, via): la runet è l'istituzionalizzazione del flame, e io ne ho ricavato l'impressione che lì siano tutti troll decimo dan. Quello che voi conoscete come geniale creatore di Vladimir Vladimirovič, per esempio, è uno dei personaggi più discussi della rete: giornalista, politico, ex-cantante in un gruppo rock, è ora sceso in campo nello schieramento filopresidenziale ed è riuscito a farsi chiudere uno dei blog (Mr. Parker), c'è chi dice a causa di dichiarazioni provocatorie sulla pedofilia (si era fatto prendere la mano: "perché no, la pedofilia; ma a questo punto anche la zoofilia; a questo punto anche il cannibalismo, sempre carne è"), ma c'è chi propende per un'abile mossa pubblicitaria.
Insomma, questa è la rete russofona. Lo sapeva, il Colonnello nero? Non è chiaro. Ovviamente è stato subito preso di mira, in particolare da Tarlit e cioè Timofej Sevjakov, notissimo blogger, storico e membro del Fondo per una Politica Efficiente. E così succede l'inevitabile: Tarlit dà dell'idiota ad Alksnis e usa (pare) espressioni come "feccia lettone".
Alksnis cosa fa? Lo denuncia, ovviamente: per calunnia, diffamazione e insulto a pubblico ufficiale. Soprattutto quest'ultima motivazione può avere implicazioni serie e conseguenze negative per la libertà delle discussioni politiche nella blogosfera russa. Cosa significa, che d'ora in poi si dovrà riservare un trattamento di favore ai politici che aprono un blog (pur sapendo a cosa andranno incontro)? Ma poi, riuscirà Alksnis a portare in tribunale Tarlit? I due si sono anche incontrati in un confronto televisivo, ma non si sono piaciuti. Gli esperti pensano che i post di Tarlith non offrano basi sufficienti. Però il Colonnello nero potrebbe cercare di rivalersi sulla SUP, cioè la società che gestisce il LiveJournal locale, o sulla società madre Six Apart. Ah, e naturalmente adesso denuncerà anche gli hackers che hanno attaccato il suo blog (in base agli Articoli 272, 274 e 282). Nel frattempo sono nati altri finti Alksnis-blog, così il colonnello per autenticarsi ha ben pensato di usare come juserpik (userpic) una sua foto in divisa militare.
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