- Due settimane! - esclamò infuriato Vladimir Vladimirovič™ continuando a cliccare su "Aggiorna". - Due settimane e neanche una storia! È diventato proprio sfacciato!
Vladimir Vladimirovič™ premette un bottone per chiamare il vice capo della sua amministrazione, Vladislav Iur'evič Surkov.
- Ascolta, bratello, - disse in fretta Vladimir Vladimirovič™, - Che gli è preso, a quel tuo cretino? Ma è proprio senza vergogna?
- E che è? - si meravigliò Vladislav Iur'evič.
- Due settimane e neanche una storia nuova! - esclamò Vladimir Vladimirovič™. - Di' un po', come ci si aspetta che io governi il paese, così? Eh?
- È che... - bofonchiò Vladislav Iur'evič, - Dice tipo che non ha più niente di cui scrivere. Tipo che nel paese va tutto bene, che ha perfino nevicato. Certo che è proprio una vergogna...
- Ah, non ha niente di cui scrivere! - farfugliò con voce soffocata Vladimir Vladimirovič™, - E il mio discorso di Monaco?! Per chi crede che abbia tenuto quel discorso a Monaco?!
- Sì, capisco, - rispose Vladislav Iur'evič con aria colpevole, - Ma agli artisti non si comanda, sono come bambini...
- Glieli do io, i bambini! - ruggì Vladimir Vladimirovič™, - Bambini, sì... due cognomi!
- Cosa? - Vladislav Iur'evič non capiva.
- Tira fuori due cognomi, subito! - ripeté Vladimir Vladimirovič™.
- Be'... uhm... - Vladislav Iur'evič ci pensò su qualche secondo. - Diciamo... ehr... Kadyrov. E Ivanov.
- Allora, Kadyrov e Ivanov, - borbottò Vladimir Vladimirovič™, e con uno scatto avvicinò a sé una risma della carta speciale usata per scrivere i decreti presidenziali. - Non ha niente di cui scrivere... Adesso avrà qualcosa di cui scrivere.
E Vladimir Vladimirovič™ sfilò dal taschino della giacca la sua presidenziale 'Parker'".
da: vladimir.vladimirovich.ru
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