Mettiamo che negli ultimi giorni mi sia messa a non rispondere alle mail, a fare burbere apparizioni in tutti i programmi di messaggistica conosciuti per scomparire pochi istanti dopo, a declinare con voce metallica inviti al cinema, a concerti e a degustazioni di cioccolato: sappiate che non sono passata al lato oscuro della forza ma che sono appena entrata nella delicata e subdola fase pre-pellicole. Il momento in cui arrivo all'ultima estenuante correzione, controllo che tutti i font siano incorporati e che al posto dei diacritici non appaiano misteriosi caratteri tamil o anonimi quadratini, prego la malevola divinità del refuso di risparmiarmi, faccio per salvare tutto in formato postscript, inspiro profondamente. E mentre espiro squilla il telefono:
"So che è un po' tardi, ma nel capitolo 15 sarebbe possibile sostituire coniglio/conigli con lepre/lepri? Facendo attenzione ai verbi e agli aggettivi?"
"A pagina 87 mettiamo Circolo maiuscolo? Sennò la gente potrebbe pensare che parliamo di un cerchio".
"Sa che a me 'poiché' con l'accento da quella parte non piace proprio?"
"Ho ricevuto la sua mail in cui mi fa notare che nella prefazione l'autore muore nel 1993 e nella biografia nel 1995. E io le rispondo che ha proprio ragione. Quanto tempo abbiamo per fare un'ultima verifica?"
E infine. Questa mattina.
"Lo so, che stiamo andando in stampa. Ma ho trovato tre fotografie fondamentali. Andrebbero a occupare una facciata. Si può?"
Mia madre ieri pomeriggio mi ha studiata a lungo, poi mi ha accarezzato il viso e infine ha detto: "L'oroscopo dice male, il lavoro. Non ho capito bene, ma devi avere un segno che ti rema contro". "Ma che bella pelle, però", ha aggiunto tenera e un po' frivola.
Per citare l'oroscopo di Internazionale: "Era tutto più facile quando ero crudele".
Lunedì torno, probabilmente anche prima.
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