– Insomma, prendevamo il sole al largo di Duino. Lo sai com'è fatto tuo padre: si è addormentato. Io mi annoiavo, faceva caldo. Poi ho notato che poco più in là si era ormeggiata un'altra barca. E sopra c'era un signore, che invece lui sì che pescava, si dava un sacco da fare, mica come tuo padre. Ma la cosa davvero interessante è che questo signore aveva un cane, nero e bianco, a pelo lungo. Vispo, sai, dovevi vedere come seguiva attento tutto quello che faceva il suo padrone.
– E allora?
– E allora mi sono messa a guardarlo, questo cane, gli sorridevo e gli facevo anche ciao con la mano. E poi a un certo punto tuo padre si sveglia, quell'uomo benedetto, e mi fa "Cosa guardi, chi saluti". E io gli ho mostrato la barca con il cane. Lui mi ha guardato un po' strano e io gli ho detto "Cosa c'è, adesso?" e lui "Lina, ti sei accorta che il padrone del cane è completamente nudo?"
– Mamma.
– Volevo fare amicizia con il cane.
– E invece.
– A quel punto mi sono stesa a prendere il sole, immobile, con la testa tutta girata dall'altra parte per non guardare. Sembravo un cadavere sulla scena del crimine. Perché tuo padre mica ha ormeggiato la barca un po' più in là, no, quello ha passato tutto il pomeriggio a ridere.
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