martedì, luglio 25, 2006
Io sto con l'oziorrinco
La prima reazione davanti alle foglie sbranate della rosa è stata: tolleranza zero.
Ho tagliato un rametto, l'ho fotografato, l'ho messo in un sacchetto di plastica trasparente e sono andata dal vivaista:
– Mi è successa questa cosa qua. Non sono riuscita a individuare il proprietario delle mandibole. Se è un bruco, è un bruco invisibile.
Lui sorride indulgente.
– Deve trattarsi di un oziorrinco. Di giorno si nasconde nel terriccio, la notte esce a mangiare.
– Ah, però.
– Ci vogliono le armi chimiche.
E mi vende un insetticida.
Io sulle prime sono contenta.
Poi faccio una ricerca su Google, e lo vedo. L'oziorrinco. Che è un brutto coleottero, e le larve sono brutte come tutte le larve, però almeno non è un mostro come il grillotalpa (evocatomi da mia madre, l'ottimista di famiglia, per la quale quasiasi insetto non identificato è un infido grillotalpa; indovinate da chi ho ereditato il mio mortifero pollice verso).
E ha tanta fame, l'oziorrinco. Sta nascosto tutto il giorno e con questo caldo, a stomaco vuoto.
Il risultato è che sono passati sette giorni, la boccetta del potente insetticida è ancora chiusa, e sto seriamente pensando alla lotta biologica ad armi pari. Una di queste notti io e mandibola potremmo negoziare e arrivare a una soluzione. Sempre che nel frattempo gli afidi non mi aprano un secondo fronte sul caprifoglio.
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