Non è vero che oggi 06/06/06 non sta accadendo nulla: io sto rischiando un raffreddore di proporzioni catastrofiche, con febbre, mal di testa e mal di gola. Dal di fuori si capisce subito che qualcosa non va: la vocetta diventa tremula, gli occhi si fanno improvvisamente grandi e palustri come il Lago di Doberdò dopo una settimana di pioggia e ho il lamentino facile. E così arrivano, puntuali, i consigli di chi mi ama alla follia:
– Ce l'hai le erbette giuste?
– Magari. E non ho intenzione di strofinarmi dell'aglio sotto la pianta dei piedi, stavolta, grazie.
– Devi picchiettarti 19 volte i punti sopra lo sterno e sopra l'ombelico, il tutto per tre volte di fila, tre volte al giorno.
– Ma va'.
– Alza le difese immunitarie.
– Se a 'sto punto c'entrano i chakra non voglio saperlo.
– Spray al propoli, in gola.
– Brucia.
– Vuol dire che fa bene.
– Possiamo escludere con sicurezza l'aviaria?
– Scema.
– Latte e cognac forever.
– Così mi piace.
– Non starai meglio, ma canterai l'Internazionale in quattro lingue.
– Ci vuole acquamarina.
– Ci spalmo sopra un po' di vicks raporub, però.
– Provato con la Spirea Ulmaria?
– È legale?
Sono confusa. Più del solito, voglio dire. Mi sono lasciata tentare da questo spray dall'evocativo nome "Prima Difesa" che dovrebbe combattere il virus ai primi sintomi. Nel Manuale delle Giovani Marmotte non lo trovate sotto la voce rimedi, ma sotto la voce armi non convenzionali. Se è un virus lui lo trova e lo distrugge, il problema è che ti asfalta anche le mucose.
Danno collaterale, si chiama.
I consigli nei commenti, grazie. In cambio vi canto l'Internazionale in quattro lingue.
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