Quando George W. Bush tace (dopo la fantastica uscita sulle "Liberty-I mean-Library-I mean-Bank Towers in Los Angeles") c'è pur sempre il suo addetto stampa Scott McClellan.
Ecco come ha gestito le domande di "Helen" durante la conferenza stampa di ieri alla Casa Bianca.
Domanda: Questa dovrebbe essere una guerra al terrorismo, e per sua stessa ammissione il Presidente ha detto che non c'era nessun collegamento tra l'Iraq e i terroristi. Dunque perché siamo ancora in Iraq a uccidere e a farci uccidere?
MR. McCLELLAN: Be', credo che il Presidente ne abbia già parlato oggi. La posta in Iraq è alta. E ha detto su cosa ci stiamo concentrando...
D: ... perché è alta?
MR. McCLELLAN: Be', l'Iraq è il fronte principale nella guerra al terrorismo. Basta vedere la lettera di Zawahiri a Zarqawi. Riconoscono quanto ci sia in ballo. E noi facciamo altrettanto. E dobbiamo continuare a procedere con il nostro piano per ottenere la vittoria. Ecco perché ci stiamo concentrando...
D: Perché siete andati in Iraq?
MR. McCLELLAN: Be', il Presidente è...
D: Non c'erano, i terroristi.
MR. McCLELLAN: Non sto cercando di tornare sul fatto che... sulle decisioni che abbiamo già preso.
D: Io sì.
MR. McCLELLAN: Abbiamo già spiegato dettagliatamente le ragioni per cui ci siamo andati, ed era perché Saddam...
D: Che poi si sono rivelate sbagliate.
MR. McCLELLAN: La scelta spettava a Saddam Hussein. Continuava a sfidare la comunità internazionale. E il Presidente dopo l'11 settembre decise che non intendevamo aspettare che le minacce si concretizzassero. Dovevamo affrontarlo prima che fosse troppo tardi. E come ha già detto oggi...
D: Era l'Iraq, e non c'erano.
MR. McCLELLAN: Be', credo che avrebbe dovuto ascoltare bene quello che ha detto il Presidente oggi.
D: L'ho fatto.
MR. McCLELLAN: Ha parlato dell'importanza della libertà che sconfigge il terrorismo e della sua capacità di imporsi. Il Medio Oriente è una regione del mondo pericolosa. Quello che stiamo cercando di fare...
D: Perché è stato attaccato l'Iraq?
MR. McCLELLAN: Quello che stiamo cercando di fare è contribuire a trasformare quella regione martoriata offrendole un futuro più promettente. È questo l'effetto della libertà. Le società libere sono società pacifiche. E un Iraq libero contribuirà a ispirare il resto del Medio Oriente.
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