Bene, ricapitoliamo (è un post provvisorio, senza link, tanto per raccogliere le idee).
C'è un paese che bombarda e invade senza motivo (anzi, falsificando e mentendo) un altro paese, che usa armi dichiarate illegali, che assolve i torturatori e che esporta i prigionieri per torturarli meglio e più liberamente.
Ci sono dei soldati dai riflessi velocissimi, capaci di intimare tre volte l'alt in pochissimi secondi prima di sparare per uccidere.
C'è la giornalista, anzi, la militante comunista, che continua a raccontare la sua verità.
C'è l'agente C., del Sismi, che guidava la macchina: anche secondo lui la velocità non superava i 40/45 chilometri orari.
C'è l'eroe italiano, un agente molto bravo, una brava persona; ha solo un problema, è morto e sepolto, e quindi facilmente screditabile.
C'è il presidente del Consiglio, che quando le cose hanno cominciato a mettersi male si è ritrovato a Palazzo Chigi il direttore del Manifesto (sfiga, che vi devo dire) e in quella situazione non poteva neanche tirar giù due madonne, figuriamoci concordare una provvisoria versione di comodo con il potere assoluto.
C'è una macchina crivellata di colpi che non è stata ancora consegnata all'Italia.
C'è una strada, che è quella per l'aeroporto di Baghdad: all'improvviso ci sono passati tutti, contractors, giornalisti, mercenari. Sarà anche pericolosa, ma affollata lo è di certo.
Poi c'è un'altra strada, che è quella dov'è passata la macchina con Calipari e Sgrena: una strada messa in sicurezza, dalla quale si accede solo dalla zona verde, dopo diversi controlli.
C'è il Dipartimento di Stato americano, che vorrebbe chiuder tutto come "tragico incidente", tante scuse e una bella medaglia per Calipari.
E poi c'è il Pentagono: secondo la sua versione a sparare fu un soldato solo, che con una mano ha alzato un faro e con l'altra ha fatto partire una raffica; e la Corolla correva, 80 chilometri orari.
C'è la Commissione italiana, che ha dovuto chiedere formalmente che al comportamento di Nicola Calipari fosse attribuito nella relazione l'aggettivo "eroico".
C'è poi il misterioso attentatore che ha lanciato una bomba a mano contro i componenti della Commissione d'inchiesta, proprio mentre stavano esaminando la Corolla: guerriglia irachena, no? Ve l'avevamo detto che era una zona pericolosa, che vi credete?
E poi c'è di nuovo Berlusconi, che oggi alla Camera ha precisato che l'inchiesta non è conclusa. I giornalisti fraintendono, si sa. E Rumsfeld: non si è raggiunto nessun accordo finale.
Nessun accordo, quindi nessun disaccordo.
Ma quale braccio di ferro.
Cosa volete da noi.
C'è un nuovo papa.
C'è un nuovo Berlusconi.
Sta arrivando la primavera.
Rilanciamo in grande stile il Mezzogiorno.
Al limite, se i soldi ci finiscono prima del previsto, o ci mettiamo a stampare euri sottobanco o vendiamo le spiagge da Ostia in giù.
Nessun commento:
Posta un commento