Anche quest'anno le intenzioni erano buone. Ho perfino comprato e addobbato un albero ecologico alto 180cm modello "zar della steppa" (mettendo da parte per una volta le simpatie bolsceviche). Ho dedicato due giornate alla scelta di regali sensati se non fantasiosi.
Ma oggi ne manca uno alla vigilia, e non sopporto:
– le mail di lavoro con gli auguri di buon Natale;
– in particolare, quello che per fare l'originale mi ha mandato la ricetta del panettone (perché non poteva allegarlo);
– e quelli che sentono la necessità di scrivere BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO tutto maiuscolo;
– i pixel e pixel di babbi natale, renne, slitte, pupazzi di neve e abeti variamente addobbati, ovunque;
– gli uomini che anche quest'anno in ufficio o in redazione si sono fatti fotografare nudi dalla cintola in su, con il berretto di Babbo Natale e le pance pallide esibite sotto una luce al neon effetto-morgue;
– le donne che si fanno fare il calendario "per regalarlo al fidanzato";
– le donne che l'altr'anno si sono fatte fare il calendario, e quest'anno il puzzle. "Per regalarlo al fidanzato";
– il traffico di sms la sera della vigilia;
– le cene che cominciano con i gamberetti, continuano con il salmone, e da un momento all'altro ti aspetti che salti fuori il coniglio con le cozze;
– il concerto di Natale in Vaticano alla tv come tragico sottofondo.
Ne manca uno alla vigilia e darei volentieri fuoco allo zar della steppa. A giudicare dal raschiare asmatico delle luci intermittenti, credo che ci penserà da solo.
Nessun commento:
Posta un commento