mercoledì, ottobre 06, 2010

Good luck anyway


"Secondo me è una maledetta vergogna che un settore potenzialmente dinamico e vitale come il giornalismo sia infestato da tanti idioti, scrocconi e scribacchini, afflitto da miopia, apatia e autocompiacimento e generalmente intrappolato in un pantano di stagnante mediocrità. Se con il 'Sun' intendete prendere le distanze da tutto questo, penso che mi piacerebbe lavorare per voi.

Mi sono occupato soprattutto di giornalismo sportivo ma posso scrivere di tutto dalla propaganda bellicista a erudite recensioni librarie.

Se serve sono disposto a lavorare 25 ore al giorno in cambio di un salario ragionevole e non mi importa un fico secco di sicurezza lavorativa, intrighi d'ufficio e grane personali.

Meglio il sussidio di disoccupazione che scrivere per un giornale di cui mi debba vergognare.
La Columbia Britannica non è dietro l'angolo ma il viaggio non mi dispiacerebbe.

Se pensate di potermi impiegare mandatemi due righe.

Altrimenti buona fortuna comunque.

Distinti saluti."

Dalla lettera di Hunter S. Thompson al "Vancouver Sun", 1° ottobre 1958.
Non lo presero.

Link

martedì, ottobre 05, 2010

Tutti intergati (WRSASYDHT!)

Se
personalmente se un immigrato mi aggredisse non torna a casa. se alla comunita europea non piace se ne fara una ragione. io non sono x l'intergazione

Redrum
Presidente, attenzione questa disputa di Fini manda a pallino TUTTO. Riforma Universitaria, Scuola, Federalismo, ecc.....CHE SI SAPPIA. DOPO sarà DILUVIO ROSSO SANGUE

Ma
uccide la moglie a sprangate e la tenta di uccidere la figlia. bene bella l'integrazione !! ma li volete manadre a calci al loro paese?pensate che gli italiani li to

Perquando
sig.presidente vorrei avere lonore di poterla parlare di persona per dirle come vanno le cose in Italia perquando riguarda la magistratura.subito il processo breve gen

domenica, ottobre 03, 2010

Paris po perec, po Paris perec

Sapevatelo di conoscenza: i russi non piantano mai una tastiera in mezzo a un campo invano.
Mai.

In russo la pronuncia di Paris è simile a quella di "perec". Dalla ricercata assonanza nasce "Po Paris Hilton skučaet moj perec", "Al mio peperone manca Paris Hilton".

Cantabile.
Coreografabile.
Causa dipendenza.
E non perdetevi il rap in blackface a 3.14.

Come sempre, mi ringraziate poi con calma.

lunedì, settembre 27, 2010

Inerzie (WRSASYDHT)

LIBERANO GLI ASSASSINI SE STRANIERI,ED IMPRIGIONANO GLI ITALIANI X INERZIE, CLANDESTINI ROM STRANIERI POSSONO AMMAZZARE RUBARE STUPRARE,NON VANNO MAI IN GALERA,VERGOGN

domenica, settembre 26, 2010

Gli indumenti intimi della bambola barbie

Gli indumenti intimi della bambola barbie
di Andrej Sen Sen'kov

sotto il suo vestito
puoi trovare a volte
quella donna
per la quale in seguito
le ragazze
baciano le soffici zampe
di ginecologi giocattolo sovietici

*

nell'ultimo modello di barbie
la plastica è così morbida
da conservare
il segno delle mutandine,
naturalmente se la bambola
resta seduta scomodamente e a lungo
sulle ginocchia di qualcuno

*

dentro questa donna
c'è quello
per cui
vengono pagati
poliziotti americani di provincia

*

nel set completo della barbie
c'è un minuscolo oggetto,
il cui uso non appare immediatamente ovvio
e quando capisci
a cosa serve,
la bambola,
arrossendo,
te lo strappa
di mano.

*

non ho mai sognato questa barbie
ho sognato invece
le terribili bambole moscovite anni Settanta
con le loro dita oneste,
incollate insieme,
vuote di promesse.

Originale: САМОЕ НИЖНЕЕ БЕЛЬЕ КУКЛЫ БАРБИ

Traduzione: Manuela Vittorelli.


Andrej Sen-Sen'kov è nato nel Tagikistan nel 1968. Laureatosi in medicina all'Università di Jaroslavl', ha vissuto a Borisoglebsk, nell'Oblast' di Voronež, prima di trasferirsi nel 2001 a Mosca, dove fa il medico. Ha pubblicato sei libri di versi e prose poetiche.

martedì, settembre 21, 2010

Vedrai

I can't wear pink! Everyone at work wears white!
I'm not popular enough to be different.

Homer Simpson

Pensavo.
Ci sono dei burritos che scadono, delle magliette bianche da tingere di rosa (secondo il vecchio metodo della lavapanni russa: butti qualcosa di colorato, ruoti velocemente la manopola delle temperature e premi start senza guardare), un set di vicini tendenza Basaglia, un amministratore losco e un vecchio del Mossad nel palazzo di fronte.
Dunque, pensavo, io partirei domani.

Non c'è lo sciopero dei trasporti.
Non c'è lo sciopero del latte.

In compenso dice che stasera è mancata la corrente elettrica, un po' alla volta, luce fioca, internet smorzata, poi il buio totale.
Dal quel buio, un suo sms agonizzante.
"Vedrai che ora muore Godard".

Poi visto che continuava a mancare la luce è andato a prendersi la pizza da Domino's e ha scoperto che da Domino's il lunedì e il martedì la pizza costa sette euro e novantanove, che tu la prenda per due o per quattro. Allora lui dice una quattro formaggi per due. La cassiera gli fa: sicuro per due? no, perché il prezzo è uguale. E allora lui dice famo per quattro, poi metà la butto. E lei: ma ne vuole una per due o una per quattro per buttarla? Lui dice che per quattro mica la mangia tutta, e dunque. Lei fa: ma guardi che io me la riscaldo l'indomani. E lui dice fa schifo, e lei dice no no e allora lui dice e vabbe'.

Poi è tornato a casa, c'era di nuovo la luce e Godard era vivo.

Opignoni (WRSASYDHT)

Di molto
LA PRESENZA DI CANI E CACCIATORI ELIMINEREBBE DI MOLTO GLI INCENDI DOLOSI DEI BOSCHI,E NON SAREBBERO PIù SICURO RIFUGIO X TENERCI I SEQUESTRATI, OLTRE A PORTARE LAVORO

MedioSono un residente estero(da 30 anni in Medio Oriente)chiedo gentilmente come Vostro affezionato supporter di aprire una forte azione politica per aiutare il ceto medio

ConvivereA Portogruaro e nei comuni limitrofi ho creato un movimento politico culturale per l'impossibilità di convivere con quelli di Allenza Nazionale. Viva Forza Italia !

Nikad
NON CI SIAMO PROPRIO CARI POLITICI BENPENSANTI VI INDISPETTITE SU DEI SIMBOLI INNOQUI E LEGATI AL LUOGO E NON VI INDIGNATE SUL BURKA O NIKAD CHE RENDE SCHIAVE LE DONNE

Lei
Sig Pres quando parla premetta sempre che LEI e' il piu grande uomo politico italiano di tutti i tempi. Uniti nella divisione. Gli itali. non sono uguali da nord a su

Altrimeni
SE LA PRIORITA' E' CONTINUARE LA LEGISLATURA, TANTI DISTINGUO I GRUPPI CHE VOGLIONO SOSTENERE IL GOVERNO,NON DOVREBBERO FARLI ALTRIMENI CERCANO SOLO VISIBILITA

Meglio
PRESIDENTE PER CORTESIA E POSSIBILE AUMENTARE I CARATTERI A QUESTA BACHECA ALMENO A 250 PER POTER ESPRIMERE MEGLIO LE NOSTRE OPIGNONI? DITELO ANCHE VOI RAGAZZI,GRAZIE

giovedì, settembre 16, 2010

Un fallimento chiamato allegria

E allora io pensai di nuovo a Estridentópolis, ai suoi musei e ai suoi bar, ai suoi teatri all'aperto e ai suoi giornali, alle sue scuole e ai suoi dormitori per poeti erranti, a quei dormitori dove avrebbero dormito Borges e Tristan Tzara, Huidobro e André Breton. E rividi sua eccellenza il generale mentre parlava con noi, lo rividi mentre beveva appoggiato alla finestra, lo vidi ricevere Cesárea Tinajero che arrivava con una lettera di raccomandazione di Manuel, lo vidi leggere un libricino di Tablada, forse quello in cui don José Juan dice: "Sotto il celeste tremore / delira per l'unica stella / il cantico dell'usignolo". Come dire, ragazzi, dissi, che vedevo gli sforzi e i sogni, tutti confusi in un unico fallimento, e che questo fallimento si chiamava allegria.
Roberto Bolaño, I detective selvaggi, Sellerio 2003. Traduzione di Maria Nicola.

Incongruamente e fuori tempo massimo, esigo il mio fallimento fatto di sogni e sforzi, il mio personale comma 22, il tonfo allegro da circo o comica o cartone animato con braccia roteanti e piedi che pedalano nel vuoto prima della caduta, e la gente che fa oh e subito dopo però si mette a ridere. Lo voglio così tanto da rischiare il peggio che mi possa capitare: non fallire affatto.

martedì, settembre 14, 2010

Pipe dreams

Ecco l'idraulico. Ciao. No, non è vero.
– Ma.
L'avevo scritto e poi tagliato per incollartelo rapidamente quando sarebbe successo.
– ...
Non ho resistito alla tentazione di compiere un gesto scaramantico.

lunedì, settembre 13, 2010

Falso Allarme per Finto Pony Ponymorfo di Fascia Alta

5. non ci sono più falsi allarmi?
Eddie

Dove: Orange County, California.
Cosa: costoso pony di peluche marca FurReal dalle sembianze regolarmente ponymorfe.
Perché: era stato abbandonato in una strada senza uscita nei pressi di una scuola elementare.
E dunque: poteva essere imbottito di esplosivo.
L'operazione: il pony è stato ispezionato da un robot, poi gli è stato piazzato accanto dell'esplosivo ed è saltato in aria.
In seguito: il portavoce dello sceriffo della Contea ha dichiarato che il pony non rappresentava una minaccia.

8. no, davvero, i falsi allarmi, dai. per favore.
Eddie

Alcune osservazioni:
1. Chiunque abbia avuto a che fare con bambine dai cinque ai nove anni sa che i pony sono roba seria. Che si tratti di peluche effettivamente ponymorfi come questo esemplare o di variazioni fantasiose, colorate e sessualmente stridule sul tema del nanismo equino, le bambine ne sono misteriosamente soggiogate. Che ci fai, con i pony? Lo sai che il massimo della loro performance è galoppare avanti e indietro sul tappeto? No? Anche cadere in un burrone, qualche volta? Ma se la cavano, se la cavano sempre? È un complicato affare di ruolo? Il pony sei tu? E quando passerà, questa cosa? Non è che da adolescente mi metti su un tumblr dedicato agli unicorni arcobaleno?
2. È dunque normale che nell'afghanizzato mondo adulto un pony abbia sempre un'aria vagamente losca.
3. Soprattutto se si trova nelle vicinanze di una scuola elementare.
4. Non raccontiamoci la storia della bomba. Per favore.
5. Il robot – caro, piccolo, coraggioso soldatino del disinnesco – l'aveva ispezionato.
6. E aveva trovato qualcosa?
7. No.
8. Neanche per sogno.
9. Ammettiamolo, una volta per tutte.
10. Veder esplodere un pony di peluche, un vero finto pony ponymorfo e costoso. Brandelli che volano ovunque. Tutto quel poliestere imbottito di poliestere incollato su un palo della luce.
11. Uau.
12. Ho visto il video cinque volte. Puro pony porno.
13. Fine delle galoppate sul tappeto.
14. Fine delle cadute a lieto fine nel burrone.
15. Che serva ad esempio a lui e ai suoi amici dipinti.
16. Credetemi.
17. Non esistono pony innocenti.

Link

sabato, settembre 11, 2010

Sappi che sono uno spettro in carne e ossa

di Denis Novikov

Sappi che sono uno spettro in carne e ossa
un quaderno a quadretti
puoi passarmi attraverso
ma attento a non impigliarti.

Là molte anime urlano piangendo
e si lacerano nel fuoco
ma anche loro hanno pensato: balle
e mi hanno attraversato.

Sappi che non sono un assassino
ma vittima e sacrificio
distillatoio di sofferenza
avanti e indietro

"Так знай, я призрак во плоти", "Казалось, внутри...", Крещатик 2005, n. 2

Traduzione: Manuela Vittorelli.

Denis Gennad'evič Novikov, nato nel 1967, ha vissuto a Mosca dove ha studiato all'Istituto Gorkij di letteratura. Ha fatto parte del gruppo "Almanach". I suoi versi sono usciti su varie riviste letterarie e ha pubblicato quattro libri di poesie. La postfazione alla sua prima opera, la raccolta Okno v janvare (1995) è di Iosif Brodskij. Negli ultimi anni ha rotto con gli ambienti letterari e ha praticamente smesso di pubblicare. È morto a Gerusalemme il 31 dicembre del 2004.

giovedì, settembre 09, 2010

Sotto una stella chiamata Sole/10. Quarantacinque minuti


Nella primavera del 1982 Boris Grebenščikov comunica a Rybin e Coj che gli Akvarium hanno appena finito di registrare il loro album Treugol'nik ("Triangolo") e che il produttore Andrej Tropillo è disposto a produrre anche i KINO. Dopo un'audizione alcuni membri degli Akvarium decidono di collaborare al disco: sono Michail Vasil'ev, Vsevolod Gakkel', Andrej Romanov e lo stesso BG. Manca un batterista, perché Valinskij è partito per il servizio militare: verrà sostituito da una drum-machine ("Proviamo" li convince Grebenščikov. "Nuovi romantici, suono nuovo.") che comunque non guasterà le sonorità complessivamente acustiche del disco.

Racconta Aleksej Rybin a proposito di Andrej Tropillo, figura centrale della scena musicale underground leningradese:
Andrej faceva parte di quel ristretto numero di persone la cui carriera aveva prosperato grazie alla grande rivoluzione socialista d'Ottobre. Proprio grazie alla rivoluzione e al compagno Lenin nel nostro Paese si era stabilita la tradizione dei subbotnik comunisti, le giornate festive di lavoro volontario in cui i lavoratori sovietici di ogni categoria si mettevano a fare le grandi pulizie, gettando nella spazzatura immondizie, ciarpame e apparecchiature in disuso. Se le apparecchiature erano ancora funzionanti, prima di gettarle bisognava distruggerle con asce, mazze o piedi di porco per renderle inutilizzabili. Andrej Tropillo partecipava tutti gli anni al subbotnik comunista leninista. Si preparava a lungo per quel giorno: comprava grandi scorte di vodka e vino, si informava, faceva telefonate e giunto il gran giorno si presentava in qualche teatro, istituto o altra istituzione e aspettava pazientemente. Aspettava che i lavoratori sudati e allegramente bestemmianti trascinassero nel cortile vecchi mixer, casse e amplificatori. E quando i volontari, dopo essersi fatti una sigaretta e una bevuta, si accingevano a fare allegramente a pezzi le apparecchiature in un tripudio di fili colorati e di transistor, ecco che Tropillo gentilmente li fermava.
E così Viktor e Aleksej, accompagnati da BG, nella primavera del 1982 entrano in un grigio edificio di quattro piani sul friume Ochta, in ulica Panfilova numero 23. Fuori della porta è appesa una vecchia insegna di vetro con su scritto "Casa dei Pionieri e degli Scolari". All'ultimo piano c'è lo studio di Andrej Tropillo, costruito anno dopo anno e subbotnik dopo subbotnik: lì sono stati registrati tutti gli album degli Akvarium, lì nasce 45, il primo dei KINO. 45 è la durata in minuti della registrazione.

mercoledì, settembre 08, 2010

Intervallo WRSASYDHT: Stop lost

di fronte ad una situazione ingovernabile e di discussioni giornaliere è meglio lo STOP LOST,si prenda coraggio di dire agli italiani così impossibile scegleite voi

martedì, settembre 07, 2010

Sotto una stella chiamata Sole/9. Noi siamo cinema


Le circostanze generali e i polverosi fatti privati di quella vita inquieta sono familiari a molti. Proprio da questo e dal povero vissuto quotidiano pietroburghese, che per fare effetto veniva chiamato "sottosuolo", come una margherita da un mucchio di spazzatura spuntò tutta la brillante cultura pietroburghese degli anni Ottanta, straordinaria nella sua infinita, incensurata libertà. E per libertà, naturalmente, non intendo semplicemente la libertà di protestare (che caratterizzava soprattutto gli "abitanti del sottosuolo" degli anni Settanta), ma anche la libertà di non protestare.
Pavel Krusanov, "Viktor Coj: arbatskaja počta"

Con le sue liste nere il Komsomol fa anche l'errore di prendere alla lettera i testi delle canzoni occidentali, mentre i giovani sovietici di quegli anni vi prestano per lo più scarsa attenzione, così come sono poco interessati ad associare la musica occidentale all'anticomunismo e il rock alla politica. Il significato delle canzoni è irrilevante, importante è la loro origine occidentale, l'evocazione di un altrove, i riferimenti sconosciuti a qualcosa che non deve necessariamente esistere: quando finalmente verranno stampate le traduzioni dei testi dei Beatles, per esempio, molti si accorgeranno che sono completamente diversi da quelli fantasticati.

"Cosa vogliono da me" si lamenta Viktor Coj poco dopo aver passato le selezioni per entrare nel Rok-Klub di Leningrado. "Non voglio mettermi a scrivere chissà quali canzoni politicizzate. Non ci riesco."
"Non ascoltarli, suona, racconta quello che ti succede" lo tranquillizza Boris Grebenščikov. "È tutto a posto, Vit'ka. Fregatene." E gli consiglia di pensare invece un po' all'immagine: "Voi avete un'aria da nuovi romantici. Dovete tentare qualcosa in quel senso".
"E cioè?" domanda Coj.
"Tipo Adam and the Ants?" butta lì Rybin.
"Tipo" risponde BG.

La ragazza di Viktor, Mar'jana, lavora come costumista per il circo di Leningrado, ed è lì che il gruppo prende a rifornirsi. Nei primi concerti Rybin si presenta scalzo e truccato, Coj vestito in modo stravagante. Camicie vaporose, sbuffi, jabot. Non sempre il pubblico reagisce bene. Una sera un komsomolec li chiama feccia capitalista, traditori e parassiti. Poi li aggredisce con un nunchaku.

Intanto la band trova un mezzo manager: è Sergej Ryženko, musicista rock dalle molteplici collaborazioni e fondatore del primo gruppo punk moscovita (i Futbol), che dà loro lezioni di dizione e occasioni per esibirsi.

A un certo punto i Garin i Giperboloidy decidono di cambiare nome. Serve qualcosa di più breve e immediato, meno anni Settanta. Il nome KINO spunta dal nulla, letteralmente come la scritta rossa di un'insegna pubblicitaria sul tetto di una casa, a una cinquantina di metri dall'uscita della metropolitana. Quattro lettere, normale, semplice, comodo: "E poi in fondo cosa siamo, noi scemi? Cinema, come il cinema, KINO", insiste Viktor. In ogni caso, conclude, non è mica peggio di "Akvarium".

lunedì, settembre 06, 2010

Intervallo WRSASYDHT: Ora si capirà un po' di più

ora ,si capirà un po' di più,ciò che alcuni mesi addietro scrissi su codesto Spazio.Sbarramento al 7%,ex presidenti Repubblica...a casa,abolire finanziamento pubbl...

domenica, settembre 05, 2010

Sotto una stella chiamata Sole/8. Paradossi sovietici


Solito paradosso sovietico, quello di consentire l'innovazione e tentare di contenerne i risultati: con l'elenco approssimativo il Komsomol ucraino ci prova, ma finisce per contribuire alla diffusione della musica che vorrebbe bandire o controllare.

È evidente che il Comitato ha letto o ascoltato con una certa attenzione i testi dei gruppi occidentali. Un album dei Pink Floyd (identificato semplicemente dalla data d'uscita, "1983") viene accusato di "distorsione della politica estera sovietica", con riferimento all'Afghanistan. Si tratta di The Final Cut, il cui breve pezzo "Get Your Filthy Hands Off My Desert" inizia con la frase "Brežnev took Afghanistan", "Brežnev si è preso l'Afghanistan". Ideologicamente dannoso non è solo l'accenno all'aggressione, ma anche l'accostamento del conflitto afghano ad altre guerre caratterizzate dai mezzi di informazione sovietici come "imperialiste", cioè il Libano e le Falklands.

Però il paradosso si ripresenta, perché l'inclusione nell'elenco approssimativo di un solo album dei Pink Floyd sottintende che gli altri sono ritenuti accettabili. Così come il fatto che ci siano 38 gruppi e musicisti occidentali da tenere d'occhio non significa solo che questi 38 sono problematici. Significa che tutti gli altri – ampiamente diffusi in tutta l'Unione grazie alle copie su audiocassetta – non lo sono.

venerdì, settembre 03, 2010

Intervallo Spazio Azzurro

Il FLI è nato ed è SPARITO in una notte di mezza estate. Come i SOGNI di W. Sheckspare

mercoledì, settembre 01, 2010

Sotto una stella chiamata Sole/7. L'elenco approssimativo


COPIA APPROVATA

Allegato alla comunicazione del 10 gennaio 1985

Proletari di tutto il mondo unitevi!

UNIONE COMUNISTA DELLA GIOVENTÙ SOVIETICA
COMITATO DELLA NIKOLAEVSKAJA OBLAST' DEL KOMSOMOL DELL'UCRAINA

Unicamente per uso interno

Ai Segretari dei Gorkom e Raikom [Comitati cittadini e distrettuali] del Komsomol dell'Ucraina

Segue un elenco approssimativo dei gruppi e degli artisti musicali stranieri i cui repertori contengono composizioni ideologicamente dannose.

Si raccomanda di usare queste informazioni al fine di intensificare il controllo sull'attività delle discoteche.

È necessario fornire queste informazioni anche ai VIA [Ensemble vocali strumentali] e alle discoteche giovanili della regione.

Il Segretario dell'Obkom del Komsomol
P. Grišin

Elenco approssimativo dei gruppi e degli artisti musicali stranieri i cui repertori contengono composizioni ideologicamente dannose.

1. Sex Pistols: punk, violenza
2. B-52s: punk, violenza
3. Madness: punk, violenza
4. Clash: punk, violenza
5. Stranglers: punk, violenza
6. Kiss: neofascismo, punk, violenza
7. Krokus: violenza, culto della personalità forte
8. Styx: violenza, vandalismo
9. Iron Maiden: violenza, oscurantismo religioso
10. Judas Priest: anticomunismo, razzismo
11. AC/DC: neofascismo, violenza
12 Sparks: neofascismo, razzismo
13. Black Sabbath: violenza, oscurantismo religioso
14. Alice Cooper: violenza, vandalismo
15. Nazareth: violenza, misticismo religioso, sadismo
16. Skorpion: violenza
17. Gengis Khan: anticomunismo, nazionalismo
18. UFO: violenza
19. Pink Floyd (1983): distorsione della politica estera sovietica ("Aggressione sovietica in Afghanistan")
20. Talking Heads: mito della minaccia militare sovietica
21. Perron: erotismo
22. Bohannon: erotismo
23. Original: sesso
24. Donna Summer: erotismo
25. Tina Turner: sesso
26. Junior English (reggae): sesso
27. Canned Heat: omosessualità
28. Munich Machine: erotismo
29. Ramones: punk
30. Van Halen: propaganda antisovietica
31. Julio Iglesias: neofascismo
32. Yazoo: punk, violenza
33. Depeche Mode: punk, violenza
34. Village People: violenza
35. Ten CC (10cc): neofascismo
36. Stooges: violenza
37. Boys: punk, violenza
38. Blondie: punk, violenza

"APPROVATO"
Il Direttore del Dipartimento Generale dell'Obkom del Komsomol E. Prjažinskaja

Intervallo (vendita nuvole km. 5)


Per 30 vi facciamo piovere un mese.

martedì, agosto 31, 2010

Sotto una stella chiamata Sole/6. 13, ulica Rubinštejna



Il treno mi porta là dove non voglio andare
Viktor Coj, "Električka",
45


Nel 1981, al numero 13 di via Rubinštein, apre il Leningradskij Rok-Klub, il Rock Club di Leningrado. Cambia così il volto degli ambienti underground cittadini: dopo aver ufficialmente negato e combattuto la cultura rock le autorità sovietiche decidono di cambiare approccio e di controllarla. È opinione comune, confermata da Boris Grebenščikov, che il club non sarebbe mai stato creato senza la tacita approvazione del KGB.

C'erano dei precedenti: quasi vent'anni prima a Leningrado aveva aperto lo storico caffè Saigon, zona di scambio di libri e di idee, di incontro con l'altro sesso, di fuga dalle costrizioni famigliari. Il nome Saigon nasceva dalla critica espressa dagli organi ufficiali contro la guerra imperialista americana in Vietnam, ma acquisì presto nuovi significati e perse la connotazione politica negativa mantenendo il riferimento all'esotismo e alla decadenza. I frequentatori del Saigon si dividevano rigorosamente in gruppi ed erano accomunati dal disinteresse per la politica (i pochi dissidenti venivano tenuti a distanza): c'erano i poeti, gli artisti, i tossicomani, i borsaneristi, quelli che compravano scarpe e vestiti dai turisti occidentali per rivenderli ai sovietici. Tutto ciò rese il caffè un punto d'osservazione ideale per il KGB. Per questo non chiuse mai ed ebbe pochi fastidi. La potenziale minaccia rappresentata dagli organi di sicurezza era vissuta con una certa indifferenza dai frequentatori: aggiungeva semmai un tocco romantico e avventuroso all'ambiente, e in ogni caso permise che questi gruppi e sottoculture sopravvivessero e prosperassero. Ricorda lo storico Lev Lur'e che al Saigon circolavano le opere di Platonov, Bulgakov, Proust, Joyce, Miller: "Negli anni Settanta la formazione letteraria e filosofica che ci si faceva al Saigon era migliore di quella fornita dai dipartimenti dell'Università di Leningrado".

Con il Rok-Klub succede qualcosa di simile. Il tentativo dello Stato di controllare le band concentrandole in uno stesso spazio significa dar loro una sorta di legittimazione e soprattutto un palcoscenico su cui esibirsi e confrontarsi. La creatura del Komsomol e del KGB contribuisce così allo sviluppo della vitalissima sottocultura rock leningradese degli anni Ottanta.

I Garin i Giperboloidy, che ormai godono dell'attenzione e degli incoraggiamenti di Boris Grebenščikov, si presentano all'audizione per entrare nel Klub. Qui si scontrano con la vecchia guardia del rock di Leningrado, musicisti conservatori degli anni Settanta attenti ai contenuti e al messaggio. "Cosa volete dire con le vostre canzoni? Quali idee ispirano il vostro lavoro? Che siete dei fannulloni? E che questo è un bene? E che vi fermate 'solo ai chioschi della birra'? Cosa vorrebbe dire, che la gente deve ubriacarsi? Questo, volete dire? Scusate, ma sono cose che ci si aspetta di sentire in un vicolo buio, o roba del genere", obietta una certa Tanja del comitato del Klub. Questa è gente che crede ancora alle istanze rivoluzionarie espresse dai gruppi rock occidentali degli anni Sessanta e Settanta, mentre Coj e i suoi amici sono figli della zastoj, la stagnazione brežneviana: poca fede negli ideali marxisti-leninisti, scarso dissenso e una generale sfiducia nella possibilità di cambiare il mondo in un senso o nell'altro.

Contro tutte le previsioni, però, cantando di chioschi della birra, di bitniki, di sfaccendati e di treni che portano dove non si vuole andare, i Garin passano l'audizione.
"Ovvio, i ragazzi devono imparare, lavorare sui pezzi..."
"Prendiamoli, dobbiamo aiutare i giovani."
"Prendiamoli."
"Ma sì."

lunedì, agosto 30, 2010

Sotto una stella chiamata Sole/5. Elvis e Lenin

Il rock'n'roll è morto, ma io ancora no
Akvarium, "Rok-n-roll mёrtv", Radio Afrika (1983)

Scrive Aleksej Rybin in Kino s samogo načala:
Una volta Grebenščikov ha detto che in quegli anni il rock'n'roll era l'unica cosa giusta fino in fondo di questo paese. Sono completamente d'accordo con lui. Solo questo ci dava gioia. E intendo proprio gioia, non risate o ghigni. Quelli che fanno la coda per rendere bottiglie vuote e comprare bottiglie piene e che si sentono liberi solo dopo averle svuotate non sanno cos'è la gioia. Ridono sempre: per una barzelletta sporca, o per un film, o per le storie degli scrittori satirici su com'è terribile vivere in questo paese. Ridono della miseria, della povertà e della depravazione, ma non sanno cos'è la gioia. Noi quella gioia l'abbiamo cercata e trovata. Nel rock'n'roll di Elvis e nelle ballate dei Beatles scoprivamo più significati che nei testi di Lenin studiati a scuola. Criticare ciò che accadeva attorno a noi ci ripugnava, e anche se qualche volta ci lasciavamo coinvolgere nelle discussioni cercavamo soprattutto di evitarle. Dialogare con lo Stato significava accettare le regole del suo gioco, e questo ci disgustava profondamente. I valori che ci venivano proposti erano ridicoli: sembravano così assurdi e improbabili che era inutile perderci tempo ed energie.
"Avresti potuto essere un eroe, se solo ci fosse stata una causa", canta Viktor Coj in "Podrostok" ("Adolescente"). I testi delle sue prime canzoni sono semplici, non politicizzati, spesso parlano di solitudine ed esprimono un vago senso di ribellione. Lui e i suoi amici non combattono lo Stato sovietico: meglio li definisce il concetto di vnutrennaja emigracija, emigrazione interna, lo stare contemporaneamente fuori e dentro il sistema e tutta l'ambivalenza che deriva da questa condizione oscillante.
Avrebbero potuto essere eroi.
Invece trovano la felicità nel rock'n'roll.

lunedì, agosto 23, 2010

Sotto una stella chiamata Sole/4. Iperboloidi


Una serie di fatti enigmatici e di morti misteriose alla periferia di Leningrado fa pensare che il professor Garin stia lavorando a un'arma di incredibile potenza. È proprio così: il suo raggio della morte, unito a un'altra prodigiosa invenzione, l'iperboloide, gli permette di controllare le menti a distanza ma anche di bucare la Terra fino a raggiungere uno strato di oro puro. Grazie a un accesso illimitato al materiale prezioso Garin mina la parità aurea, si impadronisce dell'industria americana e conquista il potere negli Stati Uniti. Presto però la sua dittatura crolla, grazie a una rivolta operaia e alle gesta di una femme fatale e dell'onesto poliziotto Šel'ga: vinti i magnati del capitalismo, lo scienziato-inventore viene dunque sconfitto dal popolo rivoluzionario.
L'iperboloide dell'ingegner Garin, scritto da Aleksej Tolstoj nel 1925 e uscito in quattro versioni tra il 1925 e il 1937, è il prototipo del romanzo di fantascienza antimperialista e antifascista. Garin i Giperboloidy (Garin e gli iperboloidi) è il nome del gruppo formato da Viktor Coj con Aleksej Rybin e Oleg Valinksij dopo lo scioglimento di Palata No. 6. Due chitarre e batteria, hanno vita breve perché presto Valinskij parte per il servizio militare. Scriverà Pavel Krusanov: "La canzone 'Bezdel'nik' di Coj ('vado, tutto solo vado... '), due chitarre e batteria, perfettamente sviluppato a tre voci, era impareggiabile: forse è stato il suo momento più alto. Non scherzo, chi ha avuto il modo di ascoltare i Garin vi dirà la stessa cosa".

È il 1981, e la scena musicale sovietica sta cambiando: l'anno prima i Mašina Vremeni hanno vinto il festival rock di Tbilisi battendo i VIA nonostante una giuria composta prevalentemente da rappresentanti degli organi ufficiali, i vecchi gruppi si stanno sciogliendo, emergono altre realtà musicali. Il tardo rock sovietico prende dal rock occidentale la componente sperimentale, futuristica e innovativa e vi innesta i residui dell'ethos socialista, la tradizione letteraria russa, il viaggio nello spazio e nel tempo, il sogno di mondi immaginari. I nomi delle band sono sempre più spesso russi ed evocativi di un altrove fisico o immaginario: Argonafty (Gli Argonauti), Mify (I Miti), Skify (Gli Sciti), Zemliane (I Terrestri), Zelenye Murav'i (Le Formiche Verdi), Nautilus Pompilius, Zoopark (Zoo). Garin e i suoi Iperboloidi. Nel 1981 esce lo storico Sinyj Al'bom ("Album blu") degli Akvarium di Boris "BG" Grebenščikov. Ricorda Aleksej Rybin:
Le regole del gioco ci venivano da BG. Quell'anno avevamo ascoltato il Sinyj Al'bom e ne eravamo rimasti storditi. Non assomigliava a niente di quello che si suonava allora in Russia, dai seminterrati sporchi alle sale del Palazzo dei Soviet. Nei seminterrati c'erano dei ragazzi pelosi che cantavano l'amore usando espressioni pompose e astruse, nei saloni ufficiali c'erano uomini e donne dall'aspetto curatissimo che cantavano l'amore in una lingua da malati di mente. Grebenščikov cantava l'amore come noi ne parlavamo nelle birrerie, con gli amici, a casa, solo che lui lo faceva in modo molto più sintetico e chiaro, e con un vocabolario più ricco.
Non riuscivamo a immaginare come si potesse parlare di Dio, Amore, Libertà e Vita, e soprattutto cantarne, senza neanche nominarli. Era incredibile.
[...]
E poi Grebenščikov non era per niente aggressivo, non prendeva a pugni i muri, non si schiantava contro le porte chiuse, non si batteva con nessuno, stava semplicemente da parte, apriva un'altra porta – invisibile alla sorveglianza – e ci entrava. Nella sua semplicità e mancanza di aggressività c'era più forza che negli urli selvaggi e nel fragore dei rocker primitivi. Loro volevano la libertà, combattevano disperatamente per ottenerla. BG invece era già libero, non combatteva: gli bastò decidere, ed ecco che divenne libero.
Una sera Viktor Coj conosce Boris Grebenščikov: lo incontra per caso su un treno locale, di ritorno da un concerto in periferia.

giovedì, agosto 19, 2010

Sotto una stella chiamata Sole/3. Bitniki


Ricorda Aleksej Rybin, amico e compagno di band di Coj, nel suo libro intitolato Kino s samogo načala:
Ci chiamavamo "bitniki", anche se non eravamo beatnik nel significato tradizionale del termine. Era una via di mezzo tra il tipo classico del beatnik e una specie di proto-punk. A essere veramente punk era forse solo il gruppo di Svin [soprannome di Andrej Panov, fondatore degli Avtomatičeskie Udovletvoriteli, N.d.T]. Gradualmente sviluppammo atteggiamenti, riti e abitudini tutti nostri. Ogni gesto, quotidiano o rituale che fosse, era caratterizzato da una specifica dinamica. Quando si incontravano, i bitniki si stringevano la mano in un modo particolare, le dita piegate a formare un gancio, ed emettevano un breve suono gutturale, "yarrtcchhrrr". Per le occasioni speciali avevamo elaborato la "postura del bitnik": ginocchia leggermente flesse, corpo piegato in avanti, la schiena quasi ricurva, le braccia diritte, le dita delle mani strette a pugno, gli occhi scintillanti: una postura che doveva mostrare potenza e determinazione.
Quando ci incontravamo non ci chiedevamo quanti anni hai, dove lavori. Ci interessava solo sapere quale musica ascoltasse l'altro. La musica era il principale criterio di valutazione, e così ci tenevamo in contatto con un sacco di idioti, se questi idioti avevano collezioni di dischi interessanti. Invece di chiedere: "Dove lavori?", noi chiedevamo: "Suoni?"
Suonavano o volevano suonare tutti.
Viktor Coj comincia prestissimo a suonare la chitarra. Alla scuola d'arte conosce il giovane musicista Maksim Paškov e a 13 anni fonda con lui il gruppo Palata No. 6 (Reparto 6). Per qualche anno i due suonano insieme, passando gradualmente dalle cover dei Black Sabbath a un repertorio originale.

La scena musicale sovietica di quegli anni opera su due livelli distinti. Ci sono le band "non ufficiali", come i celebrati Mašina Vremeni (Macchina del tempo) e gruppi hard-rock come gli Skifi (Gli Sciti) e i Rossijane (I Russi), che vanno per la maggiore a Leningrado alla fine degli anni Settanta. E poi ci sono i VIA, cioè i Vokal'no-Instrumental'nyj Ansambl, gli Ensemble Vocali Strumentali appoggiati dallo Stato: melodie dolci, testi dedicati alla patria, alla natura, all'amicizia e alla fratellanza.

Viktor e i suoi amici sono lontanissimi dal pop giovanilista di fabbricazione governativa ma non si entusiasmano neanche per i Mašina Vremeni.
Quando Coj e Rybin si conoscono, Viktor risponde alla cruciale domanda sui gusti musicali citando i Beatles, gli Stones, i Genesis ed Elvis Costello. Quel giorno indossa "pantaloni neri, camicia nera, una specie di soprabito di cerata nera coperto di spille".
Nel 1981 il bitnik Coj comincia a scrivere canzoni.

martedì, agosto 17, 2010

Sotto una stella chiamata Sole/2. Costole


Il regime sovietico ha sempre mantenuto un atteggiamento ambivalente verso le tendenze e i generi musicali occidentali. Nel dopoguerra, per esempio, il jazz viene positivamente associato alla vittoria sui nazisti, ma in seguito attaccato durante la lotta al cosmopolitismo. Criticato e insieme tollerato, viene presto adattato al contesto sovietico: si fa strada l'idea che un bravo sovietico possa e debba apprezzare le forme culturali occidentali a patto che sia capace di distinguere tra la creatività della classe lavoratrice e il materialismo della borghesia.

Negli anni Cinquanta la domanda (non assecondata ufficialmente dallo Stato) di jazz e rock'n'roll occidentali porta all'invenzione di una tecnologia indipendente per copiare la musica. Grazie a un metodo messo a punto dagli studenti di ingeneria navale di Leningrado i vinili vengono duplicati su lastre radiografiche: di qui il nome di "muzyka na kostiach" o "muzyka na rebrach", "musica su ossa" o "musica su costole". Nel suo libro Back in the USSR: The True Story of Rock in Russia, il giornalista e produttore musicale Artemij Trojckij ricorda che "Si trattava di vere e proprie radiografie – toraci, colonne vertebrali, fratture – arrotondate ai bordi con le forbici, provviste di un piccolo foro al centro e con solchi appena visibili. La scelta di questo stravagante supporto è presto spiegata: le lastre erano la fonte più economica e più facilmente reperibile di plastica". Il processo è anche chiamato roentgenizdat (da roentgen, come vengono chiamate le radiografie in Russia, e izdat, edizione, con un evidente richiamo al samizdat, cioè all'edizione in proprio) e risulta in uso ancora negli anni Settanta. La qualità delle "costole" è bassissima, ma lo è anche il prezzo. Sono osteggiate dal Komsomol, che organizza vere e proprie "pattuglie musicali" per arginare questo commercio sotto banco. Non mancano nemmeno le brutte sorprese: può capitare che dopo pochi minuti di rock'n'roll americano l'acquirente di questi dischi si imbatta in una sardonica voce russa che dice "Ah, così volevi provare le novità musicali, eh?".
Scrive Alexei Yurchak nel suo libro Everything Was Forever, Until It Was No More che i fan sovietici erano consapevoli del senso di intimità che le ossa e le arterie del corpo sovietico donavano a suoni provenienti da un altrove immaginato e fantasticato. I dischi sulle ossa diventavano così la metafora per eccellenza di culture ingegnose e sperimentali che erano al contempo fuori e dentro il corpo dello Stato sovietico.

Negli anni Sessanta si è intanto diffusa la registrazione su nastro. Nonostante l'atteggiamento critico, lo Stato sovietico dà il via alla produzione di massa di registratori. In una ventina d'anni, dagli inizi dei Sessanta agli inizi degli Ottanta, l'Unione Sovietica vive un'enorme trasformazione culturale: quella che Pëtr Vail' e Aleksandr Genis ispirandosi al celebre slogan di Lenin ("Il comunismo è soviet più elettrificazione") definiscono magnitoficacija del Paese. Arrivano così alla rinfusa i Beatles, i Black Sabbath, Alice Cooper, i Creedence Clearwater Revival, i Kiss, gli Abba, i Boney M. Nel 1976 Leonid, un diciassettenne di Jakutsk, scrive al suo amico Nikolaj di Leningrado: "Non vedo l'ora di procurarmi le ultime registrazioni, anche se è da un po' che non faccio raccolta. Però un po' di roba ce l'ho già: gli album del 1975 e del 1976 di Alice Cooper, i Bee Gees, Made in Japan dei Deep Purple, le loro canzoni "Smoke on the Water" e "Child in Time", 24 Carat dei Deep Purple, ho anche un po' di cose vecchie – i Beatles, McCartney e Band on the Run dei Wings – perché qua sono considerate vecchie. Per quanto riguarda J. S. Bach, è proprio una gran cosa, anche qui lo amiamo molto, specie la musica per organo. Volevo chiederti di procurarmi i Creedence e anche qualcosa di nuovo che avete voi lì. Poi ti mando i soldi". (Yurchak, 189-190.)

J. S. Bach e Deep Purple.
È l'audiocassettizzazione dell'URSS.

Il 21 luglio 1962, a Leningrado, da padre coreano e madre russa, nasce Viktor Coj.

domenica, agosto 15, 2010

Sotto una stella chiamata Sole/1. La fine

La collisione tra la vettura "Moskv-2141" di colore blu scuro e l'autobus di linea "Ikarus-250" ha avuto luogo alle 12 e 28 del 15 agosto 1990 al chilometro 35 della strada Sloka-Talsi. L'automobile viaggiava a non meno di 130 km/h. Al volante si trovava Viktor Robertovič Coj, morto sul colpo. Il conducente dell'autobus è rimasto illeso.
Verbale di polizia

Una leggenda lettone dice che a nuotare a mezzogiorno nel lago di Vilkmuizhas, nei pressi di Talsi, si finisce trascinati sott'acqua dai lupi. Viktor Robertovič è appena stato a pescare, ma in un altro lago, e sta tornando a Plien'ciemse, dove da qualche anno trascorre le vacanze estive in una casa priva di via e di numero civico chiamata semplicemente "Zeltini". Comunque mezzogiorno è già passato.

Quella che da Talsi porta a Sloka è una strada bella e un po' trascurata, non molto ampia, che si snoda tra boschi di conifere e latifoglie. A un certo punto incrocia un ruscello stretto e poco profondo, il Tejtupe. È in prossimità del piccolo ponte che Viktor Robertovič si addormenta al volante. L'auto percorre 233,6 metri sul ciglio della strada, poi Viktor Robertovič si sveglia, sterza troppo bruscamente per rimettersi in carreggiata e invade la corsia opposta. Lì viaggia l'Ikarus-250, a una velocità di 60-70 chilometri orari. Viktor Robertovič non lo vede. La Moskvič urta con lo spigolo destro anteriore contro lo spigolo sinistro anteriore dell'Ikarus. L'auto viene scagliata 18 metri più in là, l'autobus finisce nel ruscello. La Moskvič è completamente distrutta, tanto che uno dei pneumatici non verrà mai ritrovato.

Ripensando all'URSS e al 1990 mi torna in mente la telefonata di Alex, brevissima, della quale sulle prime non capii niente: neanche se fosse in russo semplificato o in inglese stentato, né se Alex stesse piangendo o ridendo (risultò poi che semplicemente urlava). Ripensandoci ora mi dico che l'Unione Sovietica finì lì, non con un crollo ma con uno schianto seguito dal tuffo dell'Ikarus nel ruscello, mentre Viktor Coj volava.

Probabilmente sto esagerando.

Questa comunque è la storia di Viktor Coj, rockstar, poeta, attore, caldaista, ultimo eroe sovietico.

giovedì, agosto 05, 2010

Sogni d'oro, sweet cesspool

Stai lì a guardarlo, ma con i nervi tesi, mai sereno ("sono sereno" era la frase preferita dei politici un attimo prima del tintinnar di manette, questo lo ricordo come fosse ieri). Ci fosse un raggio verde, chi può mai dire? E in quel caso, l'opportunità di brillare, vedendolo per primo in un istante preciso, indimenticabile, collocabile nello spazio della memoria, lasciando un'indelebile incisione nell'immaginario altrui: "Guarda! Hai visto?!".

Link

domenica, agosto 01, 2010

Bum

Bum
di Federico Tavan

Noi inchiodati
qui
a scrivere poesie.
E so
che questa
non è poesia.
È la storia di un treno.
So
che su quel treno
c’erano
un barbone
un emigrante
un operaio
una studentessa
un padre di famiglia.
So
che il barbone
ha la mia età
senza denti
senza capelli
e ride e piange
e non va da nessuna parte
e non ha nessuna valigia.
So
che l’emigrante ha cinquantatré anni
e viene dalla Germania.
So
che va in Sicilia
e nella valigia
una stecca di cioccolata.
So
che l’operaio
lavora all’Alfa Romeo.
So
che ha quarantadue anni
nella valigia
l’ultima busta paga.
So
che la studentessa
è molto bella
e ha diciassette anni.
So
che va a vedere Roma,
nella valigia
la macchina fotografica.
So
che il padre di famiglia
ha gli occhiali sessantadue anni
un nipote a Bari
e nella valigia
"la cena per i suoi rondinini".
So
che stanno aspettando qualcosa
e ridono
e il treno ride
e le valigie ridono
e la democrazia
nascosta sotto i binari
come sempre
ride.
BUM

"Bum", in Amalârs, antologjie de leterature furlane, Kappa Vu, Udine 2001.

sabato, luglio 24, 2010

L'ora grande

L'ora grande
di Biagio Marin

Ferme sono le acque che sembrano specchiera:
dentro hanno il cielo con qualche nuvoletta:
là sugli argini alti cresce l'erbetta
che il silenzio accarezza alla sua maniera.

Lontano, oltre le marine e i banchi di sabbia,
un respirare del mare solenne e largo;
un volo all'orizzonte, sul mare, di fischioni,
e più lontano un bastimento carico.

Va in alto il sole: l'acqua è un brillante
con fuochi verdi e sangue di rubini,
e vola in cielo l'allodola a balzi
per dire il suo bene al dolce amor distante.

Adesso il silenzio dentro l'aria trema
e la gioia fa muovere i fili d'erba:
adesso la mattina è superba
della luce che tutta la diadema.

E io sono l'acqua che fa specchio terso
e l'allodola che canta il suo bene,
e io sono l'aria e sono il canto perso
che fa tremar fin l'erba sul terreno.

"L'ora granda", Sénere colde, 1953.

venerdì, luglio 23, 2010

Se tre banchetti vi sembran pochi (WRSASYDHT)

Spugna
Spero con tutto il cuore che Berlusconi non abbia gettato la spugna!! se dovesse succedere che il successore Di Berlusconi alla guida del pdl siano fini e bocchino....

Arguto
L'atmosfera rovente del nostro popolo mi piace, è un segno che quando il gioco si fà duro, sono pronti a rispondere ai proclami del nostro unico, e arguto Presidente,

Dissenzo
MA QUALE PENSIERO UNICO VA BENE IL DISSENZO MA SE C'E' UNA MAGGIORANZA O CI SI UNIFORMA O SI ESCE QUESTO ACCADE OVUNQUE

La gente
Presidente faccio tre banchetti la settimana:la gente vuole un moto di orgoglio da parte sua e del PDL che si riconosce in Lei; fuori fini e i finiani!

Quanto
E ANCHE NEL CONSIGLIO MIN. DI OGGI NON E' STATO APPROVATO IL REG.DI RIORDINO DEL CORPO DELLE CAPITANERIE DI PORTO! MA QUANTO DOBBIAMO ASPETTARE?

Fondo
per favcore convincete berlusconi a fare qalcosa per evitare di toccare il fondo

Filtrato
Avete filtrato quasi tutti i miei interventi. Non volete fare passare la verità. Ho fatto bene a non rinnovare la tessera di FI. Non voterò mai più. Siete comunisti.

Boicottare Fini
INVITIAMO TUTTI GLI ELETTORI A NON COMPRARE NULLA CHE POSSA ARRICCHIRE IL TRADITORE DEI TRADITORI COME IL SECOLO D'ITALIA BOICOTTARE QUALSIASI COSA CHE POSSA ANDARE N

Cristina
Buona giornata a Silvio Berlusconi e buon pranzo.Ciao,Cristina.

giovedì, luglio 22, 2010

Tutti

"Confessate! Si vede benissimo che siete tutti idraulici!"

L'arrabbiatissima signora Thwomp a Mario e Luigi in Mario e Luigi fratelli nel tempo.

mercoledì, luglio 21, 2010

Un pensiero logico (WRSASYDHT)

Regole
VIVONO IN NUMERI INTOLLERABILI SUI APPARTAMENTI DI SOLI POCHI MQ NON VOGLIONO STARE ALLE REGOLE DIGIENE

Biblico
Toscana, Aumento Biblico di stranieri,Affricani,Est Europa, e da tutto il mondo,aumentano Moschee Kebab,Cinesi e loro attività,spadroneggiano in piazze spiagge ovunque x noi lè a fine

Addio
Silvio hai dormito, hai perso l'attimo contro Fini, hai tergiversato ed adesso sei spacciato.Addio. Passo alla lega

Cribbio
SILVIO BASTA CRIBBIO FARE LO SCHOOWMAN A DESTRA A MANCA PENSA INVECE A DETRONIZZARE QUEL FIGLIO DI.......CHE CI STA ROMPENDO I ZEBEDEI MA NON TI ACCORGI CHE CI STA PRE

Ormai
Credo che ormai dovremo rassegnarci al comunismo.Non c'è l'abbiamo fatta.Consoliamoci:meglio Ventola che un Governo di quinte colonne comuniste(fini)

Scusi
Buona sera Presidente come sta? La prego fermi i Comuni e le Forze dell'Ordine che, con la scusa dei tagli alla spesa pubblica, stanno vessando i cittadini. Mi scusi

Leculeio
non sono un leculeio, lavoro sui conti. Mi chiedo se, le passate azioni dei magistrati e quelle avvenire contro silvio siano o meno azioni sovversive.

Pianto
Presidente soffrì tanto quando fini la sfidò pubblicamente.Oggi nel leggere che Alfano stava trattando con A.N. per il d.d.l. ho pianto.Politacemte esistiamo ancora?

Problema
Il problema dell'ITALIA è che non c'è mai una via di mezzo ,si creano problemi prima ancora di applicare qualcosa all'incontrario delle bollette arrivano e paghi.

Così
cari amici aumentate il numero dei caratteri così non si riesce ad esprimere un pensiero logico.grazie

martedì, luglio 20, 2010

Tutto su mia madre

– Ciao mamma.
– Oh ciao, l'altro giorno al tigì hanno mostrato il posto dove stai tu. Mica male. Borgo antico tra i più belli, dicevano.
– Così antico che non c'è internet.
– C'è una rocca. Tu queste cose non me le dici mai. Che c'è la rocca, che si mangiano i pici.
– Tutto bene lì?
– Benissimo. La tua pachira ha messo un germoglio.
– Bene.
– Tanto bellino. E hanno preso il serial killer di Gorizia.
– Quale serial killer?
– Quello delle prostitute. Ne aveva fatte fuori due, tipo ad Aiello, e si accingeva ad ammazzarne una terza. Con una balestra.
– Si accingeva.
– Lo hanno preso a Padova, ma lui è di Gorizia. Ti ricordi di quel ragazzo che era finito soffocato in una pozzanghera a Farra.
– No.
– Neanch'io benissimo, devo dire. Comunque c'entrava lui, si era anche fatto qualche annetto.
– Ok.
– Ecco, e adesso si era messo ad ammazzare prostitute. Con la balestra. Ma l'hanno preso e io posso finalmente stare tranquilla.
– Certo, non è che te ne vai a passeggiare sul raccordo, no?
– Cosa c'entra.
– Eh.
– Magari mi contattava.
– A te.
– Sai come si cercano le cose. Le escort.
– Fammi indovinare. Telefonando a pensionate di Gorizia scelte a caso?
– ...
– ...
– Io comunque mando sempre tuo padre a rispondere.

lunedì, luglio 12, 2010

Il peso dell'Iva (WRSASYDHT)

Anke
PRESID. è COSì KE CI PIACE DECISO eSEMPRE AVANTI.FACCIA TUTTO CIò KE RITIENE VERAMENTE UTILE AL PAESE,ANKE SE IMPOPOLARE,SIAMO CON LEI E POI ANKE GLI ALTRI CAPIRANNO

Attenti
La casa delle libertà è aperta a tutti ma stiamo attenti con gli inviti sa' di vecchio.

Allora
Condivito ogni sillaba dell'audiomessaggio di SB, una vera RIVOLUZIONE COPERNICANA per liberare il paese da incrostazioni BUROSAURICHE. Allora, cosa stiamo aspettando

La gente
aumenta il peso di Iva Zanicchi tra i nostri, lei parla alla gente perchè è una di noi ed ha capito forse prima di te Silvio che fini ci sta sfasciando dall'interno

Linguaggio
Hai cittadini bisogna parlare con un linguaggio semplice e chiaro come fa Silvio,Fini sta parlando con un linguaggio politico non parla più coi cittadini.

Il seme
Brava IVA, sono di cinqucerri. è sono molto felice, di averti con noi azzurrini, che con amore e orgoglio cercano di espandere il seme dell'amore e della libertà.ciao

Basta
Basta disguidi a Linate: i voli privati a Bresso!

sabato, luglio 10, 2010

Titoli di coda

Famiglia, non uccidermi, per favore
di Andrej Sen-Sen'kov

aspettavano una bambina
nacque un maschio
la femmina non arrivò

da allora
guardano
solo film
dove nei titoli
di coda
sta scritto
nessun animale è stato maltrattato durante le riprese di questo film

Originale: Семья, ты не убивай меня, пожалуйста

Traduzione: Manuela Vittorelli.

Andrej Sen-Sen'kov è nato nel Tagikistan nel 1968. Laureatosi in medicina all'Università di Jaroslavl', ha vissuto a Borisoglebsk, nell'Oblast' di Voronež, prima di trasferirsi nel 2001 a Mosca, dove fa il medico. Ha pubblicato sei libri di versi e prose poetiche.

mercoledì, giugno 30, 2010

Cronache della Famigliamir/Marija

E così due giorni fa alla Coop incontro la Marija, dopo tutti questi anni, e la riconosco subito. La Marija era stata fidanzata con mio fratello. Lui andava a trovarla fin su a Montespin, vicino a Vertojba. Molto prima di conoscere la Vittorina, Louise l'olandese, l'australiana di Sydney, le tedesche di passaggio a Sistiana e ovviamente la Franchina. Una roba da ragazzi. Poi lei un giorno si è ammalata di tbc e lui non ci è andato più. Mai più visto, dall'oggi al domani. Quel mona di mio fratello è fatto così.
La Marija mi racconta che poi è guarita, che si è sposata con uno di Trieste, uno che beveva e la trattava male, ci ha fatto un figlio, ha divorziato, adesso vive di nuovo a Montespin. Che sarebbe Dornberk, no? E siccome aveva sempre voluto rivedere mio fratello un giorno ha preso il telefono e l'ha chiamato. Fortuna che non ha risposto la Franchina. Lui le ha dato appuntamento in un'osteria dalle parti di casa sua. Un'osteria. Vicino casa. E si sono incontrati.
Le chiedo come lo ha trovato, che impressione le ha fatto quel mona di mio fratello. E lei dice era meglio se non lo rivedevo. Un armadio. Lui che era magro come uno stecco, elegante. Il tempo è passato anche per lei, certo, il tempo passa per tutti. Ma soprattutto per mio fratello. Non ti aspettava una vita più allegra, Marija, dico io. Però quanto gli volevo bene, fa lei. Aspettavo solo di vederlo arrivare, su a Montespin. Ti ricordi, dice. Le mangiate di ciliegie, le sere d'estate di quando eravamo ragazzini, tuto iera più bel co' ierimo muleti. Aspettavo solo di sentire il rumore del motorino. Non vedevo l'ora di sentirlo, e poi di vederlo sbucare dall'ultima curva.
E io non vedevo l'ora che tornasse, Marija.
Perché, dice lei.
Come perché.
Perché il motorino era mio.

sabato, giugno 26, 2010

Luce e polvere

E così davvero
di Dmitrij Vodennikov

E così davvero
non oserò mai
(e chi, insomma,
può vietarmelo qui,
di certo non voi, miei carissimi,
di certo non voi)

confessare:

nella mia vita ci sono stati, sì, ci sono stati
questi attacchi di felicità,
queste colonne di luce e di polvere
(e per un po' ho avuto tutti accanto a me
dentro il pulviscolo dorato),

e tutti quelli che mi amavano,
e tutti quelli che non mi amavano
e tutti quelli che non mi hanno mai amato
se ne sono andati.

Так неужели”, Блеск пчелиный, “Знамя”, 2001, № 4.

Traduzione: Manuela Vittorelli.


Dmitrij Vodennikov, nato nel 1966, si è laureato in filologia all'Istituto pedagogico di Stato di Mosca e ha lavorato come insegnante. Poeta e saggista, scrive per varie riviste russe e conduce due programmi radiofonici dedicati alla poesia.

[Grazie a Sten per l'hikikomori.]

venerdì, giugno 25, 2010

How to Destroy Angels Spazio Azzurro Mode

[Atticus, perché tu tanto cattivo in "The Space Between"? E Mariqueen e Trent, perché voi tanto morti in "The Space Between"? Io penso che Mariqueen e Trent più forti di Atticus e di ragazza sconosciuta.

Trent Reznor: Ho letto la tua domanda cinque volte e non ci ho ancora capito niente. Però ci sto lavorando.]

http://destroyangels.tumblr.com/

giovedì, giugno 24, 2010

Vat a fer inculè

[Dagli status di Facebook, via motore di ricerca.]

E POI NON VENITEMI A DIRE CHE SE CHIAMAVANO CASSANO MICCOLI E UTILIZZIVA DI PIU PAZZINI ERAVAMO FUORI ALLE QUALIFICAZIONI MARCELLO STAVOLTA HAI TOPPATO VAT A FER INCULè

DINC ASPETTA ALTRE 4 ANNI P'ARVEDE'... ROSSI,CASSANO,MICCOLI,BORRIELLO E BALOTELLI???? MA ARVATTEN'AFFANCUL N'ATRA VOTA E VA SUNA' LU PIFFER NGHELU' CUL CHI TENUT A BERLINO

siamo andati a giocare il campionato del mondo con i due centrali della juve che e arrivata dopo il bari in campionato che squernu che nervosu balotelli cassano miccoli grosso materazzi cassetti totti continu none no che nervosu

ma ci volevevano i bober cassano e miccoli no quatro mocoli da avanti siamo dati casa quello alenatore che non ci campice niete di palone e solo vercognia si che ci capice il prosimi anni il alenatore cesare padelli

mercoledì, giugno 23, 2010

Blocchi

– Domani niente mare, Lina.
– Partita. Mamma mia, ho paura.
– Tieni conto che possiamo anche perdere.
– Lo so.
– Voglio dire: tutti son lì per vincere.
– Mica solo noi, Elio.
– Del resto, con una Nazionale così.
– Sì, però.
– Non è più come una volta, quando potevi prendere un blocco di giocatori dalla Juve, un blocco dall'Inter, e, per dire. C'era intesa. Un blocco dal Milan.
– Ho capito.
– E allora.
– Sì, Elio, però possiamo anche vincere.
– Eh.
– Chi è che l'ha detto, già? Perché qualcuno l'ha detto.
– Bossi.
– ...
– ...

martedì, giugno 22, 2010

Rubano anche i trattori (WRSASYDHT)

Do Brasiu
PRESIDENTE BERLUSCONI....lo sai bene che cosa vogliano i eletori....BASTA CON PROVINCIE, BASTA CON SPRECHI, PIU POTERI AL PREMIER, MERITOCRACIA...non ci deluda........

Chi?
lotta ai clandestini missione compiuta ?ma chi sono tutti quegli africani e magre bini nullafacenti,sempre al cellulare ?chi sono ?chi sono ?chi sono ?

Inezia
FEDERALISMO NON VUOL DIRE CHE CHI HA BEN AMMINISTRATO IN QUESTI ANNI DI GOVERNI DI SINISTRA CHE AUMENTARONO IL DEBITO PUBBLICO X INEZIA E INCAPACITà DISINTERESSAMENTO DEBBACONTINUAREAPAG

Onu
Offende l'Italia chiamandola razzista,imponendo nuovi arrivi,sono questi dell'Onu a organizzare i viaggi dei clandestini x devastaare le nazioni

Talme
SIAMO INVASI DA STRANIERI A PIU' NON POSSO. BASTA NON LO TENEIAMO PER NOI COME LO DIAMO AGLI ALTRI! LA NOSTRA SOCIETA' SI STA TALME IMBASTARDENDO CHE REGALATE AI PO

E tutto il resto
berlusconi ritirati,vai in una delle tue ville sparse per il mndo,e goditi la vita,i ni potini e tutto il resto.questo paese non ti merita.

Tutto
Siamo Invasi da stranieri, rubano di tutto, in Emilia romagna rubano anche trattori e, gasolio agricolo,Cari dirigenti dove volete portarci?? quando comincia il rimpa

Come
coraggio signor Presidente bisogna fare riforme giuste tanto le proteste ci saranno sempre come nella caonzone di qulunque cosa si faccia si ricevano sempre ostacoli

lunedì, giugno 21, 2010

Lippi, perché li hai rimasti a casa?

[Dagli status di Facebook, via motore di ricerca.]

io tifo italia e rispetto lippi ma non sono daccordo su le scelte fate e non daccordo che dice non ci sono fenomeni rimasti a casa ( bazzargli zaccardo colluci ambrosini perrota miccoli rossi cassano borriello ballotelli maninni ) poi vedete voi se ne ho dimendicato qualcuno

lippi quei giocatori che ti potevano risolvere la partita tu li hai rimasti a CASA DEL PIERO .MICCOLI .CASSANO .COSSU.BORRIELLO

Miett a iaquinta .. camoranesi .. & marchisio e nu miett a quagliarell ?? ... MA ACCIRT TU E TUTT A JUVENTUS LIPPI

LIPPI, Vè VINN L' LUPPIN Và

tutti contro quest'uomo...l'ignoranza della gente e qualcosa di allucinante,lo stanno riempendo di parole...si doveva portare i campioni ...allora ragioniamo,bisogna dare anche spazio ai nuovi calciatori,non si puo sempre giocare con gli stessi,totti ecc ecc ....bisogna dare spazioo anche agli altri campioni o futuri campioni mo pecche nun stamm vincenn tutti contro questo

domenica, giugno 20, 2010

Harte e Ferlinghetti schiantati insieme con sequoia (spam)

lost is that camp, but let its fragrant story (sequoia gigantea)
hurtled them forever together

perduto è quel campo, ma la sua balsamica storia sia (sequoia gigantea)
li schiantò insieme per sempre.

Consuelo Hoyt to me, no subject, Gmail inbox, 20 giugno 2010.

["Sequoia?!" Grazie, Sten.]

sabato, giugno 19, 2010

Riposizionamento tattico

Va' a farti fottere
Sporco figlio di puttana.

Nicolas Anelka.

Originale qui.



Nicolas Sebastien Anelka, nato a Versailles il 14 marzo 1979, è un attaccante del Chelsea e della Nazionale francese. Ha assunto il nome islamico di Abdul-Salam Bilal da quando si è convertito all'Islam. Non inserito nella lista dei 23 convocati per i mondiali del 2006, dice: "La mia assenza è una vera vergogna. Ero pronto". Da allora compone versi occasionali.

[Grazie a Sten per André Robert Raimbourg.]

venerdì, giugno 18, 2010

Sbatti il Mossad in prima pagina/Il video

È ossessivo.
È compulsivo.
È gelidamente scaltro.
Conosce una sola parola per dire aiuola, cento per dire appostamento.
E ha un lavoro da fare.

È sempre lui, l'anziano del Mossad.

Ecco in esclusiva l'ipnotico video che lo inchioda.

giovedì, giugno 17, 2010

Surprise

hello
Hey What are you doing?
I am 8 days ago, I bought in the mall 2600usd product use bank transfer,i very afraid when lose my money, surprise I received today.
Quickly to buy: {www. ebuaoun.com}

mercoledì, giugno 16, 2010

Xenofobi mai (WRSASYDHT)

Almeno
potete controllare tutti gli stranieri ?evidentemente no.tra i milioni di musulmani, almeno 1 kamikaze ci sara'....ne basta 1 per far 100 morti,un po' di tritolo ad

Diverso
a molti italiani non va di passar per vigliacchi.non sono xenofobi,non hanno paura degli stranieri,gli fanno schifo ! e' diverso, capite ?d'altronde il troppo stropp

Strane
passa inosservato,perche' riportato solo dalle cronache locali,ma il fenomeno e' in aumento.esplosione di malattie strane,esotiche,tropicali,,,venite,venite...

Bene

– Ti senti bene? Ho saputo che non sei stata bene.
– Grazie, sto bene.

Poco fa mi sono detta che ne succedono, di cose, in Alisa segui il tuo cuore* su Canale 5.

* "Storia di una giovane donna dotata di un grande talento nel lavorare il cristallo, ma sfortunata negli affari".

martedì, giugno 15, 2010

È mancato solo il risultato

[Dagli status di Facebook, via motore di ricerca.]

cosa penso dell'eserdio"indimenticabile"....dell'Italia....?????beh, tolti De Rossi, Camoranesi e giustificato Buffon........ANDATE A PASCOLARE LE CAPRE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Se e quando incontreremo qualcuna delle favorite, CE GONFIANO COME LE ZAMPOGNE!!!!!!!!!!!!!!!!!VERGOGNATEVI!!!!!!!!!!!!!FATE PENA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Caro Buffon, in futuro ti cosniglio di giocare meno a poker e più a calcio.....

buffon schienato sv - zambrotta c'hai un età ndo vai 6 - cannavaro fateje na flebo 5 - chiellini spazza spazza 5 - criscito chi te raccomanna 5 - montolivo barcollo ma non mollo 6,5 - de rossi tessera del campione 7.5 - jaquinta se nun te va dillo 5 - pepe c'ha du sinistri ma con impegno 6 - marchisio ladrone de polli 4 - gilardino avverbio di centravanti 4

NON OSTINARTI A METTERE MARCHISIO COME TREQUARTISTA, PERCHE' IL TREQUARTISTA NON CE L'ABBIAMO...VOGLIAMO UN 4-4-2 CON BUFFON -CANNAVARO, CHIELLINI, ZAMBROTTA, MAGGIO - PEPE, DE ROSSI, MONTOLIVO, CAMORANESI - DI NATALE, GILARDINO....ASPETTANDO L'UNICO GIOCATORE DI CLASSE CHE ABBIAMO..PIRLO!

buffon...cannavaro..."chiellini" incredibile questo...camoranesi per marchisio...iaquinta....ma do otto nare italia?????? non si vede neanche che a lippi ghe piase la juve....ridicolo!!!!!! con in panchina il capocannoniere di natale che ha fatto piu gol lui da solo che tutta la juve messa insieme....e pazzini....

é allora che vuoi farci, il calcio è fatto cosi, giochi,tiri poco contro la porta avversaria chi ci contrasta tira una sola voltaverso Buffon( che non esce) e di testa realizza, gool, rischiando addiritura di vincere la partita( mi vien freddo al sol pensiero)Per nostra fortuna la qualità e l'orgoglio dei campioni del mondo in carica ,fa si che si ristabilisca presto parita con un gool del san De Rossi, cosi da suplire alla scarsa vena realizzattrice delle nostre punte.

nn so se avete visto la partita di ieri sera....ma sta partita si doveva vincere...mi è sembrata un pò villa arzilla st'italia...bah...nn per male...ma buffon che io considero un mito ke mi esce per problemi alla skiena è un segno ke sti mondiali nn fanno per noi...bah...nn voglio sembrare l'uccello del malaugurio ma forse i troppi soldi hanno fatto perdere il vero senso del gioco-calcio...

st***zzzzzzzz..........!!!!!!!! faj semp o buffon annaz ecumpagn tuoj!!!e poi quand staj sul tu te pisc sott!!!

Buffon e Marchetti SV Zambrotta 6 Cannavaro 5 Chiellini 6 Criscito 6 De Rossi 7.5 Montolivo 6.5 Pepe 6 Marchisio 2 Iaquinita 3 Gilardino 4 Camoranesi 0 Di Natale SV Lippi - 100: Pazzini in panca è da denuncia.

grazie a buffon ci siamo presi un goal c'hann fatt nu gol senza jucà p'nnind L'Italij ha paregg't....

anke se un po sofferta un ottima partita e mancatosolo il risultato

BUFFON ROTTO SUBITO CHIELLINI HA FATTO IL FALLO DELL'1 A 0 PARAGUAY CANNAVARO NN è SALTATO X PRENDERE LA PALLA KE POI SAREBBE STATA BUTTATA IN PORTA DAL PARAGUAIANO.MARCHISIO NN S'è VISTO TUTTA LA PARTITA PEPE CORRE A VOTO IAQUINTA è PIU FERMO DELLA MI NONNA E POI LA PRIMA SOSTITUZIONE KI METT? CAMORANESI(QUEST'ANNO ZERO PARTITE)LIPPI BASTA CON IL METTERE SL LA JUVE.FANNO CACARE LO VOI CAPI.ACCIDENTA A TE.VAFFANCULO!

Discreta Italia: Più:gran personalità e coraggio. Buona tenuta atletica e mentale. Molto bene il 4-4-2. Ottimi Montolivo, De Rossi, Pepe, Criscito. Meno: Poco incisiva avanti, Gila troppo solo. Marchisio equivoco tattico, manca chi accende la lampadina dalla trequarti in su (Pirlo torna subito!). Di Natale spesso evanescente in nazionale. Peccato Buffon, ci ha bruciato il cambio del Pazzo per un esausto Gila.

Secondo Me La Nostra Salacinesca Ci Salvera Il Culo Tante Altre Volte...Speriamo Che ci Porta Di Nuovo Sul Tetto Del MONDO...

lunedì, giugno 14, 2010

WRSA sia in parola che in scrittura, SYDHT

Anzi
IL GOVERNO DEVE VIETARE ASSOLUTAMENTE LA CHIUSURA DELLE BABBRICHE E INDUSTRIE IN ITALIA PER APRIRLE POI ALTROVE ANZI FARLE TUTTE RIENTRARE. O SARA' MISERA ATROCE.

Interessi
CARO BERLUSCONI E' TEMPO CHE GUARDI GLI INTERESSI DEGLI ITAIANI E BASTA CON I CONTRATTI IN AFFITTO QUESTO TUTELA SOLO I PADRONI E DISTRUGGE L'ITALIA E GLI ITALIANI.

Oggi
LA LEGA OGGI CI HA SCOCCIATI, PERCHE' STA AGENDO SORNIONAMENTE. AL PARLAMENTO CI SONO PIU' LEGHISTI CHE ONOREVOLI ITALIANI. ATTENZIONE MAI FEDERALISMO. I COSTI DEVON

In corso
Peccato che il nostro orgoglio e onore di avere un Pres. salvatore di tragedie umane come quelle in corso! siano oscurate dai nostri amici leghisti x scopi individua

Dixit
IL PERICOLO VIENE DAL MEDIO ORIENTE E AFRICA COME FATE A NON CAPIRE,ORIANA FALLACI LO HA DETTO NEI SUOI LIBBRI.UN GIORNO SARA' TROPPO TARDI.STANNO ISLAMIZZANDO L'EUR

Il punto e la virgola
Oggi su SKI stanno giocando col punto e la virgola il debito pubblico varaiva da 1,812 a 1.812 sia in parola che in scrittura dire 1 virgola812..e dire mille812!!

Infinito
Si scrivono fiumi di parole, sul tema politico del vituperato governo, poi bastano poche azioni del nostro grande,infinito S.B. x pazzare via come un temporale le male

domenica, giugno 13, 2010

Lasciamo perdere le sfere intermedie


Passare giorni di luglio tutti uguali in una cittadina di provincia della Siberia orientale, dove il cemento dei condomini si è addormentato, prima di aver finito di fottere una pastorella quarantacinquenne sazia di maccheroni; vivere e amare tra gli strumenti di tortura dell'estate in monotono movimento; in questo paesino vicino al centro immaginario del mondo, nel vento che sposta la polvere ma non l'aria, nella penombra e nel marciume – perché da nessuna parte è altrettanto buio quanto nel cerchio al centro della candela; in questa disposizione di fogne, gusti ordinari, mosche, inutile affaccendarsi e piccoli teppismi; nella città del non-splendore e dei suoni incompiuti, del genere più basso di materialismo, nella patria spirituale degli ammiratori in giacca e cravatta di Nekrasov, delle caramelle da poco senza involucro, nella Babilonia della non-poesia che si spinge ai limiti dell'inesistenza; nel punto non segnato sulle guide che non conduce né all'Inferno né al Paradiso (lasciamo perdere le sfere intermedie), nella città dimenticata dalla guerra e dall'illuminismo, dove vive un messia che parla alla TV locale e soffre di adenoidi; dove tutto è squallido, sudato, insufficiente e spietato; dove putridi torrenti passeracei di tanto in tanto escono dagli argini, portando distruzione nelle serre, negli orti e nelle tane di ratti, oltre che accenni di dissenteria e di colera; qui dove un tempo, tanto tempo fa che è come se non fosse mai accaduto, i cammelli delle carovane della Via della Seta si spezzarono le zampe, e i discendenti di dei pagani, famose tribù di fabbri e di stregoni, si estinsero per l'alcolismo e la diarrea, e adesso sulle equivoche collinette urbane composte di escrementi umani crescono pomodori di dimensioni mostruose nutriti dalle radiazioni che vengono dalle vallate vicine; dove i trasporti pubblici sono più illusori di Fata Morgana e le piazze aride, i pioppi indifferenti e un'architettura bastarda debordano ovunque sotto lo sguardo, perché le cuciture di questa realtà si sono ormai logorate da molto tempo; al centro della regione in cui i fatti dell'Europa e dell'Asia arrivano un mese dopo come grandi notizie, e le notizie non arrivano mai, dove le mode dei balli delle due Americhe muoiono come topi avvelenati stramazzati a metà strada mente correvano verso l'acqua; in questo luogo, o tempo, o coscienza, o altra dimensione dell'Essere, inaccessibile al genio, che continua a vivere qui malgrado tutto – mi alzo tutte le sere quand'è ancora chiaro, scosto le tende per far passare la luce dell'ubiquo sole locale che tramonta, preparo il tè; e aspetto; e spero, spero. Il mio compagno delle vacanze estive, Tommaso da Kempis, è seduto a tavola da un bel po': è calmo e serio, sta lavorando. Scrive il suo libro, scrive e scrive, diligente e muto, strizzando gli occhi di tanto in tanto, l'indice contro la tempia. “Stai ancora scrivendo!” – mi guarda con disapprovazione e continua a scrivere il suo libro imitativo, teso nella sua imitazione se non come una scimmia diciamo come una gatta incinta di una scimmia. Sorseggia il tè georgiano che gli ho servito e che si sta raffreddando – classe superiore, quello che odora di salsiccia! neanche lui toccherebbe i tè di prima e seconda categoria che abbondano nel negozio coloniale locale e puzzano come il calzino di uno scapolo – niente, niente, non li assaggerebbe per niente al mondo – e con la voce tintinnante di un mentore e di un vecchio amico fedele indaga “E così? questa tua vita non è forse un crimine e una negazione di Dio?” “No!” esclamo. “Questa è la mia vita, e questo, tutto questo, non è un crimine, anzi! è una malattia, e questo, e no! è una sfortuna, un'allucinazione oscura, una pestilenza, un'anemia che assomiglia al mal di denti, alla carie, alla pediculosi, alla composizione di versi per un anniversario, alla lebbra, al cimurro; nella geografia del cielo e della terra questa vita e questo luogo sono un luglio che marcisce per sempre tra le chiappe di Dio Signore, ed Egli è troppo pigro per guardarsele allo specchio! e tu, amico, vai avanti, continua a scrivere.” Stringe le labbra, si gira e riprende a far scricchiolare la penna, strizzando gli occhi, mentre io esco sulla veranda, cerco di ricordare il sogno del giorno prima, mi accendo la prima sigaretta della sera e ancora mi aggrappo alla speranza: cosa c'è là, nell'ocra del cielo crepuscolare? non è una nuvola? forse è una nuvola; forse la luce di un lampo illuminerà il nostro giardino pieno di lappole e di lattine, forse una voce tonante dai cieli dirà che siamo tutti perdonati, che possiamo tornare a casa; forse! e un acquazzone, uno spaventoso, gioioso, lacrimoso acquazzone di nostro Signore si rovescerà su di noi, sul giardino, sulla cittadina, su questo crescente, tremolante, verdastro, stillante luglio, una pioggia purificatrice e disinfettante di insetticida e di candeggina, di fuoco e di zolfo bollente.

Sergej Kruglov, Poesie in prosa, in "GF - Novaja Literaturnaja Gazeta", Mosca 1994.

Traduzione: Manuela Vittorelli.

Sergej Gennad'evič Kruglov, nato nel 1966 a Minusinsk, nella regione di Krasnojarsk, ha studiato giornalismo a Krasnojarsk e ha poi lavorato come reporter nel giornale locale Vlast' Trudu. Scrive poesie dal 1993. Nel 1999 è stato ordinato sacerdote della Chiesa ortodossa russa. Vive in Siberia. È sposato e ha tre figli. Nel 2008 ha ricevuto il premio Andrej Belyj. Ha un blog: http://kruglov-s-g.livejournal.com/ (rus)

[Grazie a Sten per le palme.]

venerdì, giugno 11, 2010

Making a difference

Il mondo si divide in due categorie: chi ha la pistola carica e chi scava. Tu scavi.
Joe “il Biondo” (Clint Eastwood) ha la pistola carica, Tuco (Eli Wallach) no
in Il buono, il brutto, il cattivo (Sergio Leone, 1966).

[Il taglio comunque me l'ha prestato Sten, mica l'ho trovato su google.]

La Brancata Leone (WRSASYDHT)

è TUTTA UNA MESSINSCENA DEL PD E DI TUTTA QUELLA BRANCATA LEONE DI OPPOSIZIONE NEL VIDEO AI TALK DELLA RAI E DI MEDIASET FANNO CREDERE DI ESSERE D'ACCORDO SU TUTTO PO

giovedì, giugno 10, 2010

File under: un lavoro come un altro

"Hi,
I need a native Italian translator with proven experience in translating karting related content. Pls send me your bid ONLY if you have such translation experience and can show it to me in your CV.

Thank you!"

Non c'è di che.
È che chi traduce nel karting non va a raccontarlo in giro.
A estranei.
Dopo anni di provata esperienza.
Con il genere di soddisfazioni che ci si abitua a gestire.
E le invidie.
Per non parlare dei guadagni.
Di questi tempi.
Conosco uno che dopo anni di karting related content si è fatto la barca, per dire.
Con tanto di posto barca, non so se mi spiego.
Longitudinal acceleration.
Throttle position.
Centrifugal clutch.
Questo è il karting.
Roba che se ne va in giro per il mondo senza differenziale, roba che scotta.
Va bene.
Ora smetto.
Ciao.

lunedì, giugno 07, 2010

L'hobby preferito dei turchi (WRSASYDHT)

Fine
FINI che fine indecorosa ai fatti agli occhi di tutta la comunità di destra che per te si è sem pre battuta senza privilegi tradendo i suoi grandi valori.Da ex MSI/AN senza perdon

Vivamente
a volte spero vivamente che i MAYA abbiano ragione, questo mondo non ha più ragione di esistere,troppo male,odio,rabbia,ci dovremmo vergognare tutti quanti!

Empasse
povero Papa Benedetto VI°! ha dovuto dire che quello di monsignore non è un omicidio politico per non creare un'empasse politico. Come siamo ridotti male noi cattolic

Milioni
TURCHIA NELL'UE ? non vedo l'ora.milioni di turchi instabili psicologicamente,verranno qui,e il loro hobby preferito e' ammazzare preti e vescovi..non vedo l'ora.

Di brutto brutto brutto
VISTO KE NON SONO SOLDI NOSTRI XKE' NON INIZIAMO A TASSARE DI BRUTTO CALCIATORI,VELINE,SOCIETA DI CALCIO? ED ANCHE TUTTI I SAMAMRINESI CHE HANNO CASA IN ITALIA?

Rimini, la tua voce
BELLISSIMO ARTICOLO SUL QUOTIDIANO "LA VOCE DI RIMINI" DEL 04.6 IN DIFESA DI ISRAELE CON TANTO DI DOCUMENTAZIONE.NAVI DI PACIFINTI,CON FIONDE ,SPRANCHE ED ARMI,IFHH KE APPOGGIA HAMAS.MA

Lardo
QUESTA EUROPA NON è UNA NAZIONE NON PUO' OMOLOGARE TUTTO LA PESCA IN MEDITERRANEO COME L'OCEANO I SERVIZI ITALIANI X LE DONNE COME L'INGHILTERRA IL LARDO DI COLONNATA FUORI DAL M

Attenzione Jugoslavia
Vi ricordate la guerra in JUGOSLAVIA,dal comportamento dei ladri in alcune ville la cattiveria è questa,gente che non ha niente da perdere attenzione.

Di tutto
QUESTO E' UN PAESE SENZA CONTOLLO. ENTRA DI TUTTO DA: CLANDESTINI A PRODOTTI AVARIATI E SCADUTI E POTATI NI SUPERMERCATI.NOI CONSUMATORI SIAMO INERTI E IMPOTENTI.AIU

venerdì, giugno 04, 2010

WRSA geograficamente, SYDHT

I TURCHI METTEVELO IN TESTA SONO MUSULMANI E GEOGRAFICAMENTE NON E' EIROPEA, E' MEDIORIENTALE, PERTANTO NON FANNO PARTE DELL'EUROPA. GUAI SE ENTRTERANNO!

QUESTA EUROPA PIU' L'ALLAGATE PEGGIO . E' BENE RIDURLA COME ERA UNA VOLTA O SCIOGLIERLA SAREBBE LA COSA MIGLIORE PER TUTTI GLI EUROPEI.LA GLOBALIZZAZIONE E' STATA

martedì, giugno 01, 2010

Almeno insultiamoli (WRSASYDHT)

Visto
visto che chi dovrebbe esse espulso,in realta' non si muove,erimane sul ns.grop pone...almeno insultiamoli,evitiamoli,boicottiamoli,malediciamoli,almeno quello

Affricani
SINDACATI GOVERNI DI DS,E SX,AVETE ROVINATO L'ITALIA DISTRUTTO IL NOSTRO POPOLO CONSEGNATO L'ITALIA A CINESI RUMENI ALBANESI AFFRICANI ECC.X FARE I VS SPORCHI INTERE

Anche
Se Israele mette l'embargo nella Striscia di Gaza, cosa ci vanno a fare le navi dei pacifisti al confine vanno a provocare? le leggi vanno rispettate anche dai pacifi

Agnelli
ISRAELE SI E' DIFESO DA UN ATTACCO DI TERRORISTI ROSSI ED ISLAMICI CHE VESTIVANO LA PELLE DI AGNELLI.

Nomi e cognomi
Sa o no che tante"Associaz.culturali"sono locali x scambisti?Posso fare nomi e cognomi,sa o no ke qst sig.non pagano tasse?I tagli sono sacrosanti!Altro ke lagne!!

Caw-boi
Il bavaglio lo mettevano i caw-boi quando dovevano rapinare una banca o la diligenza...però quasi quasi..una rapina di notizie?Ecco il doppio senso del gesto.

Piano

Mi chiedo se il boicotto dei prodotti israeliani da parte di coop rosse sia parte di un piano piu' vasto, nel quale rientrano i recenti fatti davanti le coste di Gaza

Magut
Posti ai giovani.Baristi,commessi,magazinnieri,macellai,operatori ecologici,pela patate,inbianchini,elettricisti,idraulici,mungitori,e come si dice da noi "magut"

Italini sfacendati
Vogliamo sapere chi sono gli italini sfacendati che, mentre noi ci dibattiamo con la crisi,sono spensieratamente in crociera a caccia di guai per loro e per noi?

Tutti
tutti speravano in una pace nel medio oriente ma questa è impossibile esistono diversi interessi e tutti vogliono ragione pertanto fra altri diecimila anni ancora