martedì, gennaio 22, 2013

Forse

Ciao, come stai? Abbiamo sentito di quella fuga di gas a 130 km, non uscire (forse esagero). Tutto bene, piovuto tutta la notte, finito puzzle ma manca un pezzetto, baci.

martedì, gennaio 15, 2013

Tutto bene

Ciao tutto bene freddo temporale neve ghiacciata di tutto. Da stamattina le reti Rai e La7 sono sparite insomma un caos. Abbiamo le cibarie non ti preoccupare. Tu stai bene? Tuo padre è in cantina: da un armadio grande ne sta facendo uno piccolo. Baci baci.

giovedì, dicembre 20, 2012

Per un qualche motivo


Le astronavi viaggeranno regolarmente 
e le teste di Babbo Natale saranno tutte in strada 
come sempre. 
Le renne invece sentiranno qualcosa 
e resteranno tappate al tappeto, 
come tutti gli animali vivi o morti del resto. 
Quindi presumo che anch'io tapperò.
Nel dubbio, stai lontana dalla Senna 
e regala candele per Natale. 
E fai il pieno e ricordati 
che siamo cresciuti a Simmenthal 
per un qualche motivo.

                                D.M., mail.

sabato, dicembre 15, 2012

Paolo narra del suo incontro con Cristo durante la missione in Cina

di Sergej Kruglov


Al tempo della predicazione ai pagani, mentre vagavo solitario
per le strade della capitale d'Oriente,
alla fine della stagione fredda, quando il gelo ancora imbianca le tegole dei tetti,
lo incontrai
vestito da funzionario di ventiduesima classe;
andava ad ascoltare il canto di Li Dodicesimo,
invitato da qualcuno di rango più elevato,
e quando mi vide
portò due dita alle labbra.
Signore e Dio mio!
Due dei suoi figli possedevano terre in campagna
(c'era stato un terzo figlio, come seppi in seguito,
condannato a morte dall'imperatore per calunnia o per un deplorevole errore
che il signore dell'Impero Celeste
si era affrettato a correggere: la testa
era stata resa ai famigliari in montatura di diaspro
con scuse allegate e un lingotto d'argento da 200 tael).
L'anno prima era stato incaricato
di sovrintendere alla costruzione di una diga.
Aveva consumato centoquarantadue pennelli
e per la mancanza di sonno i suoi occhi erano arrossati
come quelli di un drago,
e le larghe narici erano simili a quelle del rosso Qilin
e segno di coraggio e di eccellenza
del regno a venire.
Dedicava il tempo libero, secondo la moda,
alla preparazione del tè, e in quell'arte dello zafferano
poteva tenergli testa, si diceva,
forse soltanto Cao del monte Hua.
Le lacrime!
Però restò in silenzio
e mi rispose timidamente e a monosillabi, con un sorriso assente.
Ma il giorno della mia partenza,
mentre sedevamo nel padiglione accanto al molo,
compose un'ottava,
elegante e dalle rime perfette,
scritta su un pezzo di seta
in bello stile.
"Una pagina rosa dalle tarme."
Probabilmente le sue vite
erano ormai esaurite. Ricordava un battaglio di legno
sopravvissuto all'incendio del tempio.
Partii. Sulla barca aleggiava la nebbia. Nella nebbia,
languido, volava basso un airone.
Ma l'inverno era finito. I pruni quell'anno
promisero di fiorire per sempre.

Originale: Павел рассказывает о своей встрече с Христом во время миссии в Китае, Снятие Змия со креста, 2003.

Traduzione: Manuela Vittorelli

[Grazie a Sten per l'immagine.]

martedì, dicembre 11, 2012

A costo zero


Mio padre ha la filosofia del costo zero. Nella mia cucina si rompe la cerniera di un'anta? Aspetta che ci penso io, dice. Due giorni dopo l'anta si chiude perfettamente. Elio, cos'è successo all'armadietto del bagno?, dice mia madre. Ho preso una cosina, dice lui. È la filosofia del costo zero. Guarnizioni, viti, cardini, cerniere non si generano dal nulla. Si spostano, migrano, passano da un'orbita casalinga a un'altra.
Perde un po' la guarnizione del rubinetto della vasca, dico al telefono. Ce l'ho io, dice, costo zero. Papà, siamo a Parigi: idraulico polacco, costo cinquanta euro. Peccato, dice lui.

Quando non è occupato ad aggiustare, mio padre progetta, elabora, costruisce. Ama soprattutto il ferro. Cosa non si può fare, con il ferro.

Ma non sempre i pezzi di ferro possono viaggiare da una casa all'altra, smaterializzarsi in una cantina per apparire in un garage. Ed è così che il padre mio decolla per una magica spedizione nel suo regno, la discarica. Si trovano cose molto interessanti, dice, ti vengono le idee. Le idee di mio padre sono la preoccupazione di mia madre. Elio, parla, dice lei. Parla e non pensare, sennò ti vengono le idee.

Alla discarica non si entra così, quando e come si vuole, non si prende il primo pezzo di ferro interessante e firulì firulà. Ci vogliono i sotterfugi, serve il metodo. Mio padre ce l'ha.
– Lei, dove sta andando?
– Buongiorno, sto dando un'occhiata.
– Ma guardi che non si può mica.
– Mi hanno detto che posso.
– Chi gliel'ha detto?
– Il Giulio.
– Quale Giulio?
– Sta qua il pomeriggio.
– Va bene, mi informo.
– Intanto mi interesserebbe questo pezzo qui.
– Va bene, lo prenda.
– Grazie arrivederci.

Dopo un po', diciamo un paio di settimane, mio padre riprende a pensare e a sognare pezzi di ferro. S'impone un altro viaggio. Serve il metodo.
– Lei.
– Buongiorno.
– Guardi che qui non c'è nessun Giulio, sa.
– Mi scusi?
– Ma sì, quello che le ha dato il permesso l'altra volta.
– Io non ho detto Giulio, ho detto Tullio.
– Non mi sta prendendo per mona, vero?
– Come potrei permettermi? Vedrà che il Tullio le conferma tutto. È quello non tanto alto.
– Mi informo.
– Prendo intanto questo pezzettino.

Giulio e Tullio mutano in Fulvio, all'occorrenza. Poi sono bruciati. Ma il progetto a costo zero è ormai realizzato. La prossima volta bisognerà cambiare orario, scomodare Mario e Manlio dal mondo delle idee.
E quando il ferro si riposa c'è pur sempre il legno, materiale duttile e facilmente reperibile. Con esso si costruiscono mensole, cornici, tavolini, poggiapiedi, eleganti fermagli per capelli spesso laccati di rosso, laccati di rosso a costo zero.

Elio, non riesco a trovare la boccetta dello smalto, dice mia madre.
Fammi pensare, dice lui.

sabato, dicembre 01, 2012

La bestia

– Sai la famiglia serba che abita nel nostro condominio?
– No.
– Ma sì, padre, madre, due figli. Hanno una vecchia Opel Corsa. Lui forse fa il camionista, ma non lo so.
– L'hai visto girare con un camion?
– No, lo vengono a prendere. Magari il camion ce l'ha verso Padova.
– Perché verso Padova?
– Perché così immagino io. Lo vengono a prendere ora con la Mercedes, ora con la BMW, insomma con macchine diverse.
– E lo portano a Padova.
– Io penso.
– Va bene.
– Allora poco fa lo incontro in garage. Sta lì con un metro in mano che misura il suo posto auto. Mi dice "scusi, sa". E si vede benissimo che vuole parlare.
– Si vede.
– "Mi dica", dico io. "Prendo le misure" fa lui "Perché sa, signora, io ho un sogno".
– Sentiamo.
– "Ho deciso di comprarmi una bestia" dice. Una bestia, penso io, non vorrà mica parcheggiare un cavallo nel posto auto? Però non voglio mettergli delle idee in testa, e allora dico "Prende un pastore tedesco?".
– E lui?
– Lui mette via il metro tutto contento e fa "Mi compro una Jaguar".
– Una Jaguar!
– Usata, però. Quarantamila euro, dalla Germania. "Perché nuova non me la posso permettere" dice.
– Usata, invece?
– Usata si vede di sì, anche se a dirla tutta è indietro con le rate del condominio.
– Mette via i soldi.
– Dice che lui ha un sogno, e che senza sogni tanto vale morire. Mi ha anche scritto l'indirizzo del sito tedesco.
– Il sito di Jaguar usate.
– "Vero, signora, che senza sogni tanto vale morire?".
– E tu?
– E io: "Certamente".
– Hai fatto bene.
– Adesso ho capito chi legge tutte quelle riviste di donne e motori che trovo accanto ai bidoni della spazzatura.
– Il serbo della Jaguar.
– A volte vedo anche robe pornografiche, secondo me è sempre lui.
– Perché lui sogna.
– Cosa siamo, senza sogni?
– Camionisti a Padova, quello siamo.
– ...
– ...
– Però il suo sogno sporge di trenta centimetri.

mercoledì, novembre 28, 2012

sabato, novembre 24, 2012

E poi d'un tratto a notte fonda

di Sergej Kruglov


E poi d'un tratto a notte fonda ti svegli e piangi: fruscio dell'anima, oscurità d'autunno, senso d'inutilità. Qualcuno – indigeno, persistente, mai esorcizzato – sta là, accanto alla palizzata, e gratta sul vetro... È la Rus': vuole entrare, porta una verbosa novella? Tace, non ha voce: scendono gocce d'acqua dai suoi capelli, odora di lontananza e di fango autunnale.
Chi è là? Silenzio: il nostro vampiro russo, ortodosso, non è come i vostri. Non è questione di nobiltà, non c'entra il sangue. Il nostro vampiro odora di terra e di coscienza morale; è grezzo, divino.

Sciò, sciò, bisogna dormire... O forze della luce, com'è ancora lontano il mattino, quanto è umido e inesorabile il mondo là fuori. O patria, patria, dove sei tu, patria, e quanto ancora devo aspettare qui, al buio.

Originale: "Так вот вдруг среди ночи очнешься...",  Снятие Змия со креста, 2003.

Traduzione: Manuela Vittorelli

[Grazie a Sten per l'immagine.]

lunedì, novembre 19, 2012

Ritorno

"Se n'è andato. È partito per una vita ignota e fondamentalmente estranea, sotto un cielo immenso, nel verde di immensi giardini. In un mondo dove autostrade di vetro si lanciano forse come frecce oltre l'orizzonte, dove edifici flessuosi gettano sulle piazze un ricamo d'ombre. Dove saettano macchine senza persone a bordo e con persone a bordo vestite d'abiti stravaganti: gente quieta, intelligente, cordiale, sempre molto indaffarata e molto contenta d'esserlo. Se n'è andato, e continuerà a vagare per un pianeta simile e dissimile alla Terra che abbiamo lasciato tanto tempo fa, che abbiamo lasciato così di recente."

Arkadij e Boris Strugackij, Polden'. Dvadcat' vtoroj vek: Vozvraščenije (1962).

giovedì, novembre 15, 2012

Notte

di Sergej Kruglov



Brividi di bella scrittura, ispirata imitazione dei modelli! O lieve, promettente, spietatamente attento fiore d'autunno inodore, bagliore di vetro in un caleidoscopio, stile delle libere associazioni! E voi, mele al forno lasciate a raffreddare, massime metafisiche. Ma in questa città sull'oceano, quanto ti svegli all'alba in una corrente d'aria fredda, puoi solo raccontare storie: così, se il vento spegne la candela, il mattino dopo puoi ricominciare da una frase lasciata a metà.

È stata una serata densa, pungente; ma adesso sono le due di notte, è quasi mattina; sulla città si stendono la garza e il soffice sale del coprifuoco, le vie sono tranquille. Arcieri nubiani, ombre di lontane steppe silenziose si curvano sui muri, occhi felini d'ottone osservano i passi nell'oscurità – tu, vittima antelucana che turbi la pace! – una pallottola, come una vedova, geme, si allontana nell'abisso dei vicoli, un grido e poi ancora il silenzio. Il morto punta gli occhi sulla luna oceanica che si erge traballante sopra la città, gli occhi ricordano vagamente uno sguardo; il comandante della pattuglia fa scattare l'accendino, si china – così quell'ufficiale dimostra ventidue anni, è uno del posto, pallido e tremante come una ninfa delle fognature; il fioco scintillio degli stivali, gli anni dorati della vita studentesca, la lontana Uppsala, l'umanesimo, le discussioni, Platone, Fichte, – l'adolescenza e la giovinezza, nemici! L'ufficiale si raddrizza e con un gesto ordina il dietrofront alla pattuglia – il serpente di fidanzamento al dito, l'elastico gemito del cinturone, il gemito dell'innocenza nei letti caldi e merlettati dell'oceano, patria, sposa, selciato notturno.

Mezz'ora prima che questo accadesse ero stato svegliato da uno spiffero gelido nella mia stanza, al mio piano; l'amico che si era fermato a dormire si mosse nel sonno, la coperta scivolò sul pavimento; l'anima, tiepida, giovane, goffa, lo avvolgeva, come ripetendo l'acquerello delle fragili membra, il ventre, il triangolo dell'abbronzatura dove c'era lo scollo della camicia; lo svegliai: "È ora". In silenzio, come tutti gli animali notturni, uscì – e sbrigativo e silenzioso fu il congedo sulla soglia – la porta d'ingresso sbatté; e lì, dove i volantini fremevano sui muri con le ali di sofismi predatori, dove la luna lasciava cadere giù nei vicoli perpendicolari raggi invisibili, là nel buio lo accolse anche la pallottola felina della pattuglia. Lo spiffero che scorrazzava nella stanza trovò infine una via d'uscita e si tuffò fuori, nell'oceano, nel cielo basso, e le tende si gettarono al suo inseguimento lanciando un disperato allarme.

Ascoltammo la musica, preparammo il tè in bicchieri di vetro; quasi alla cieca, a luce spenta, dialogammo sulle carte, gli assi logori e il castello di carte, carcasse di simboli, – tutto quel che è rimasto di lui sul tavolo, tra le tazze e i petali di primula; beata mancanza di costrizioni! L'arte di costruire con sovrano distacco un castello di carte quando tutt'attorno scintillano i pugnali del poker, si intrecciano come serpi i neri cappi della divinazione! L'arte di esser fuori dell'arte: questo lo fu sempre, il mio amico che se ne andò senza aspettare il mattino. Io mi addormentai e sognai che con un rasoio tagliavo a grosse fette pergamene pesanti e oleose di Couperin, e intanto rigiravo distrattamente tra le dita scatole musicali di Rameau piene di spilli, e all'improvviso mi svegliai urlando e piangendo lacrime disperate. Le scatole caddero sul pavimento accanto al letto, andando in mille pezzi. Rimasi a lungo a guardarle, a osservare con il capo chino il collo piegato dell'uccellino meccanico.

Anima, anima che ti sei ritrovata d'un tratto liberata sui Troni di Luce, anima dolce e sciocca! A chi potrai insegnare i tuoi aforismi febbrili? A chi serviranno le tue libere associazioni, quel mucchio di illusioni avvizzite che avevi preso a noleggio chissà quando? Non piangere, non sperare. Racconta la tua storia, anima in fuga; solo racconta la tua storia.

Originale: "Озноб изящного писательства...", Снятие Змия со креста, 2003.

Traduzione: Manuela Vittorelli

[Grazie a Sten per l'immagine.]

martedì, novembre 13, 2012

Silenzio

di Sergej Kruglov

Silenzio, sempre e ovunque,
Spaventoso e caro,
Come spaventoso è tutto ciò che è caro,
Telaio per i fruscii.
E tu, che giaci in bozzoli
Di carne, cervello, solitudine,
Biancheria intima,
Coperta chiomata,
Camera da letto,
Casa (Casa!) di sbuffi, ombre, camini, finestre –
Cos'hai tenuto in serbo per il silenzio? Un fruscio.



Originale: "Тишина... всегда и везде, всю ночь...", Снятие Змия со креста, 2003.

Traduzione: Manuela Vittorelli

Sergej Gennad'evič Kruglov, nato nel 1966 a Minusinsk, nella regione di Krasnojarsk, ha studiato giornalismo a Krasnojarsk e ha poi lavorato come cronista nel giornale locale Vlast' Trudu. Scrive poesie dal 1993. Nel 1999 è stato ordinato sacerdote della Chiesa ortodossa russa. Vive in Siberia. È sposato e ha tre figli. Nel 2008 ha ricevuto il premio Andrej Belyj. Ha un blog: http://kruglov-s-g.livejournal.com/ (rus).


[Grazie a Sten per l'immagine.]

venerdì, novembre 02, 2012

I beati anni di Mondale




"L'hai fatto il compito per casa?" mi chiese la Macùz mentre ancora ci dimenavamo per toglierci dalle spalle le cartelle.
"Sì", risposi saltellando.
"E chi è il tuo personaggio vivente preferito?"
"Dimmi prima tu."

Beato chi, come me, ha avuto la fortuna di conoscere una Macùz Cristina negli anni dell'infanzia.
La Macùz poteva sembrare scontrosa: ma la bocca incline al broncio, la fronte sempre un po' aggrottata e un presagio di peluria sopra il labbro superiore suggerivano una tendenza al rigore più che all'ostilità e promettevano una grazia olivastra e selvatica. Grazie ai miei genitori, amici dei suoi, sapevo che aveva un fratello molto più grande, cestista promettente, per il quale stravedeva e che la viziava alla follia. Stentavo a immaginare una versione domestica e affabile della Macùz intenta a costruire i giardini pensili di Babilonia attingendo a una fonte inesauribile di mattoncini Lego mentre il cestista savio le diceva "Questo mettilo qui" o semplicemente "Qui". Stentavo persino a immaginarla in pigiama. Perché la Macùz vestiva sobriamente, tono su tono, nello stile che mia nonna definiva "Nilde Iotti". Era però informatissima sulle ultime tendenze della moda secondo Burda, che sfogliava golosamente seguendo poi con l'indice i tracciati dei cartamodelli. 

La Macùz squadrava il mio cappotto nuovo e poi mormorava con approvazione: "Hai il maxi". Per poi aggiungere, soddisfatta: "Fantasia avio. Il massimo". Mi aspettava davanti all'ingresso della scuola il giorno del mio compleanno ed esclamava, inarcando le sopracciglia e sgranando gli occhi: "Ti hanno regalato il Taimex!". Era una fortuna avere accanto una Macùz Cristina: perché io lo avevo sempre pronunciato "Tìmex", e i miei lo chiamavano orologio.

"Dimmi prima tu" esitai.
La Macùz piegò all'insù gli angoli della bocca in un sorriso saggio.
"Mondale" disse. "Fritz Mondale."
E annuì in silenzio.
La fissai a bocca aperta. Quella bambina aveva accesso a un tipo di informazioni a me precluso. Quella bambina guardava i dibattiti. Magari guardava persino i programmi dell'accesso.

"E tu?"

E io?

A me piacevano i rapinatori di banche, i Fedayyìn, Alain Delon, Dino Zoff, il comandante Carlos, Bjorn Borg, Nadia Comaneci, l'inventore del maxicappotto. Ma soprattutto i rapinatori di banche e Dino Zoff.

E infatti dissi:
"Mondale. Mondale anch'io."


Ne ottenni un impagabile sguardo di complicità: avremmo fatto strada.

lunedì, ottobre 29, 2012

L'imputo della risposta (WRSASYDHT)

Leggersi
FORSE L'UNICA NOSTRA POSSIBILITA CON LE PROSSIME ELEZIONI LEGGERSI IL PROGRAMMA RICORDA FORZA ITALIA CON LA SPERANZA CHE POI VENGA APPLICATO

Ricorri
SILVIO USA LA SENTENZA COME BANDIERA E RIUNISCI 5 MILIONI DI ITALIANI A MILANO, HANNO FATTO IL TUO GIOCO, E RICORRI AL TRIBUNALE INTERNAZIONALE.

Come
Mi chiamano berluschino. Come chiamare, coloro che non hanno, quindi odiano per insegnamento?

Pseuda
L'abnormità, la illogicità e la contraddittorietà di questa pseuda-sentenza colpisce non solo il ns. presidente ma tutti gli italiani onesti che credono nella vera Gi

Sguaiatamente
Sento qualcuno qui che incensa oscar giannino.Informo che ai tempi della crisi ha ripetutamente insultato Berlusconi,su radio 24,ridendo sguaiatamente.

Cha cha cha
BRAVO PRESIDENTE LEI RIMARRA SEMPRE R COMUNQUE IL NOSTRO PRESIDENTEEEE PRESIDENTEEEE SILVIO SILVIO CHA CHA CHA SILVIO SILVIO CHA CHA CHA

Strega
LEI GENTILCAVALIERE LE DIEDE ANCHE LA MANO A QUELLA STREGA MEGERA CHE VEDENDOSI ALLO SPECCHIO DISSE CHI è LA PIU BELLA DEL REAME NON CERTO LA BELLA STRANIERA AFRICANA.

Capito
LE ELEZIONI SICILIANE HANNO DATO L'IMPUTO DELLA RISPOSTA DEL FORTE CALO DEI VOTANTI SOLO IL GRILLO PARLANTE HA PORTATO VOTI. AVETE CAPITO SIGNORI POLITICI!!!!!!!!!!!!

Fi
HA TORTO BERLUSCONI ? DIRENI DI NO E SE IN SICILIA LE ELEZIONI VANNO COME SI PROFILA MEGLIO STARE TRANQUILLI, CAMBIARE NOME PDL E PENSARE A PSACCHETTAMENTI O E' LA FI

Pisapiani
PRESIDENTE MANDI A PAESE FORMIGONI E I SUOI SEGUACI VOGLIONO CONSEGNARE LA NS LOMBARDIA AI BECERI PISAPIANI COMUNISTI FILOISLAMICI A FAVORE DI UN PAESE NEL CAOS SPACCIATORI DELINQUENTI S

Profusurai
ENPICHMENT DEL PRESIDENTE COMUNISTA UNICO ARTEFICE DEL GOVERNO DEI PROFUSURAI GOVDRACULAMM CON IL CONTRIBUTO DEL GIUDATRADITORE FINI CASINI BERSANI AZZERIAMO QUESTI DI

giovedì, ottobre 25, 2012

Qui una volta era tutto Giurassypark (WRSASYDHT)

Allocation
ritengo utile un incontro al teatro manzoni o altra allocation prima del 16 dicembre grazie

3
Caro Silvio, scordatelo che noi andremo a votare Monti. FORZA TREMONTI !!!! Sei superiore a Monti di 3 volte.

Ciao
meno male che Silvio ciao

Sicuri
Ma siete sicuri che coloro che dicono di effettuare sondaggi lo facciano veramnente? Sono una imprenditrice di 53 anni e non mi è mai capitato di essere intervistata.

Famelico
Adesso che B. ha fatto il "passo indietro" Casini, più famelico che mai, conta di bersi una parte del PDL. Che ne venda assolutamente impedito!

Sincero
Gentile Presidente Silvio, nel momento della Sua esemplare decisione,che gli storici registreranno come evento oltremodo significativo di sincero

Ove
L'ITA GLIA DI MARI MORTIS PEGGIO DELLA COLOMBIA DELLE PIU PERICOLOSE ZONE DEL MONDO X CLANDESTINITà OVE REGNA SPACCIO DI OGNI SORTE DI DROGHE ZONE DELLE NS CITTA X NOI DIVENTATE PERICOLO

A volte
NEL TRIVENETO OGNI CI SONO AGGRESSIONI A VOLTE CHE PORTANO A MORTE X RAPINE NELLE VIE BANCHE NEGOZI FAMIGLIE PERSINO LUOGHI SACRI CHIESE GRAZIE A L'INVASIONE DI CLANDESTINI CHE DELINQUO

Via
non abbiamo bisogno di nuove carceri abbiamo bisogno che entrino meno delinquenti via mare via monti via aeroporti” - mirumir/miroslava (modifica | elimina)

Quota marò
le navi usatele per andar prendere e riportare a casa i nostri maro',invece che per salvare gli invasori clandestini musulmani che sbarcano sempre piu' numerosi.

Eccellenti
CARI SIGNORI DEL POPOLO DELLA LIBERTA VI CONSIGLIO DI LEGGERE IN INTERNET I PENSIERI DI ECCELLENTI UOMINI CLICCANDO: ZONA DI FRONTIERA.org. LEGGETE E APRITE LA MENTE

Amazzonia
In Amazzonia per impadronirsi delle terre e legno stanno distruggendola foresta e uccidendo gli indios, patrimonio mondiale per il legno e l'ossigeno. L'0NU dov'è?

Poi
RENZI NON è CREDIBI PRIMA DICHIARA DI VOLER ROTTAMARE TUTTO IL GIURASSYPARK DEL PARTITO DIPARTITO DA BERSANI ALLA PASIONARIA BINDI POI RITRAE E FA CAPIRE CHE LI LASCIA LI ANCORA A VEGETAR

lunedì, ottobre 22, 2012

Il Paese delle finction (WRSASYDHT)

Quota marò
H e l p!!!!!!!!!!!! Per i MARO' chiediamo aiuto agli USA e poi vedremo se questi ns connazionali torneranno a casa oppure no!

Bottiglie
assenza controllo: questa mattina cassa veloce bennet lecco 5 ragazzini di 15 anni hanno pagato ed acquistato 2 bottiglie di vino bianco e 4 birre

Ah
vedo solo persone menefreghiste unite dal comune interesse del comando e di arricchirsi a dismisura sulle spalle di chi lavora.Questa è la nostra "crisi". Ah,Silvio.

Specie
i visti turistici,andrebbero concessi solo a chi arriva tramite agenzia di viaggio.i singoli invece(specie i magrebini)diventano over stayer o si fanno curare gratis

Ns
MA DELLO STATO COMP MAFIA DOVE CERANO DELLE FRASI ALQUANTO SIGNIFICATIVE INTERCETTATE DA MAGISTRATI DEL NS RE GIORGIO CON UNA PARTE DELLA SINISTRA CHE MAI VIENE RIPORTATA SULLA STAMPA ROS

Atafc
PARLA DI RIPRESA ECONOMICA SA QUELLO CHE DICE ??? SIAMO STANCHI DI LUI E TUTTI GLI INCAPACI CHE COME LUI SONO AL GOVERNO VADANO VIA!!!!! SUBITO ATAFC

Demon
PADRE AMORTH AVVERT MM CAPO MASSONE CHE PENSA DI RISOLVERE TUTTO SENZA DIO PRESUNTUOSO VUOLE AFFAMARE IL POPOLO E SOTTOMETTERLO CON LA COMPLICITà DI UNA PARTE DELLA CHIESA STRUMENTO DEMON

Pacc
SANTACHè UNICA PARL CHE HA CAPITO CHE ELETTORI DI CENTRDS NON VOGLIONO MAI PIù IL DRACULAVAMPIRO DI MM E DEL SUO GOVFALLIMONTI HA CAPITO CHE IL PDL è GIUNTO AL CAPOLINEA CON TUTTO IL PACC

Dato
AVANTI COL CAMBIAMENTO MA CON PROGETTI E FATTI NUOVI E PRENDERE INIZIATIVE CHE RICHIAMINO I CITTADINI DATO CHE SENTIRANNO CHE SODDISFANO LE LORO ESIGENZA

Mentre
QUEL DRACULAVAMPIRO DI MM STA SALVANDO QUESTO PAESE DI M CHE HA RIDOTTO I NS PENSIONATI A MENDICARE PER I SUPERMERCATI A RACCATTARE GLI AVANZI FUORI MENTRE I CLANDESTI

Cervello
CARO FORMIGONI FAI RIENTRARE IL TUO CERVELLO CON TUTTI QUEI TUOI COLLEGHI INDAGATI RINVIATI A GIUDIZIO CONDANNATI ULTIMO CON LA MALAVITA ZITTISCITI E ASCOLTA I CONSIGLI DI MARONI APRILE!

No
CARO MONTI CERTO CO LA SUA BORIA NON AMMETTRERà MAI I SUOI ERRORI E HA RAGIONE NON DEVE PENTIRSI NO, DEVE SOLO GUARDARSI ALLO SPECCHIO E SPUTARSI IN FACCIA ANCHE SOLO X LA SUA INIQUITà

Forse
MONTI NON E'LA PERSONA GIUSTA PER GUIDARE L'ITALIA. NON CONOSCE LA FAME, IL DOLORE, LA DISPERAZIONE. CI VUOLE UN UOMO VICINO AL POPOLO. FORSE IL PAPA O UN SAN FRANCE

Marò
QUALCUNO DEL GOVERNO DICE CHE I MARO' TORNERANNO A CASA.SI VERGOGNI.FORSE SPERA CHE RITORNINO IN UNA BARA,COSI'NON POTRANNO DIRE COME LE ISTITUZIONI LI HANNO ABBANDO

Umile
BERLUSCONI ECCO UN NOME PER UN NUOVO MOVIMENTO "UMILE ITALIA". FATTO di gente comune, capace, onesta e soprattutto con la voglia di lavorare.Sono tanti ma non politi

Leggo
Leggo si candidano in tanti, hanno gia avuto tutto e aggiungono confusione. Se veramente volessero aiutare, che confluissero.

Etc
LE FINCTION IN ITAIA ABBONDANO:PORTA A PORTA...ETC.ETC...” - mirumir/miroslava (modifica |elimina)

Vfc
Severino disse "non stiamo con le mani ferme faremo subito altre riforme"se il risultato e'IL NULLA come hanno dimostrato E' MEGLIO VADANO VIA SUBITO e VFC

Zoom
CI SONO DEI DINOSAURI IN PARLAMENTO CHE OSANO RIPROPORSI ANCORA ALTRI DECENNI COME CIRINIPOMICINI GIURASSICI DEMITA PALEONTOLIGICI DALEMA UOMODINENDERTAL BERSANI ZOOM

Qualunque
80% PROPRIETARI DI CASE DI QUALUNQUE PARTITO SIETE DISERTATE LE URNE. ABOLIRE L’IMU SULLA PRIMA CASA

Ke
I moderati sono rimasti soliti litigiosi,non fogliono capire,ke ogniuno deve lasciare qualcosa X il bene del paese,Casini non fare il difficile e avrai dei vantaggi.

lunedì, ottobre 15, 2012

Nelle strade dei VIP (WRSASYDHT)

PISAPIA CON TUTTA L PEGGIORE FECCIA DI QUELLA MILANO DEGRADATA FRA ROM CHE SFRUTTANO DISABILI STORPI BIMBI AMICI SUOI E DI VENDOL E QUEI FONDAMENTALISTI PERICOLOSI GUERRAFONDAI NON SI PER

NELLE STRADE DI VIP DEI BALORDI EXTRACOM PISCIANO COME DEI CANI LUNGO I PARCHI SUGLI ALBERI NEI VICOLI NEGLI ANGOLI NEI CENTRI DAVANTI A BIMBI E MAMME PEGGIO ANCORA URLANO UBRIACHI SPUTAN

MONTI SI PREOCCUPA SOLO DEL DEBITO PUBBLICO CHE NON E' DI NS. PERTINENZA MA MAI DEI GIOVANI DISOCCUPATI CHE X LUI NON ESISTONO. VA TUTTO MALE CARO MONTI.IL TUO BAGET

BARROSO HA DETTO:LA GRECIA HA 2 ANNI PER RECU-PERARE NON VOGLIA IL CELO USCISSE SAREBBE LA FINE DI BRUXELLES , I NABABBI FINIREBBERO PER CHIUDERE L'UE. SAREBBE UNA FO

AUMENTATE LO SPAZIO PER SCRIVERE E OGLI TANTO RISPONDETE

In questo spazio non danno risposte.

giovedì, ottobre 11, 2012

Il ritorno degli spocchioni (WRSASYDHT)

Congrasso
NECESSITA UN CONGRASSO STRAORDINARIO AL PIU' PRESTO NON SI PUO' FARNE A MENO DOPO I9KL CAOS REGIONI E LE STERNAZIONI DI CROSETTO SANTANCHE' ETC. ALTRIMENTI X PDL FI

Vado
senza di te abbiamo finito... cambia idea... lItalia è finta ... vado all'estero

Paura
STIAMO SCRIVENDO SUL SITO DI UN PARTITO CHE NON ESISTE PIU'! GRAZIE PER AVERCI ABBANDONATI! ORA DOVREMO SOPPORTARE LA VENDETTA DEI KOMUNISTI, IO HO PAURA. SILVIO NON ABBANDONARCI.

Atento
caro silvio, se metti nel calderone anche FINI avrai ancora meno voti Atento!!!!!!!!

Fiato
COSA MI FA INC****** DI+++++? IL TUO APRIRE LE PORTE A FINI E QUINDI AVER RIDATO FIATO A DEI PERSONAGGI POLITICI MORTI E KE ORA SONO TORNATI ARROGANTI E SPOCCHIONI

Così
SCUSATE MA BASTANO 2 RIGHE SCRIVENDO AL DEPUTATO BERLUSCONI: "VOGLIAMO FORZA ITALIA,NO A FINI+CASINI+LCDM+MONTI,SALUTI" IO HO FATTO COSI SUL SITO DELLA CAMERA.

Brand
MA CENTRODESTRA ITALIANO E' UN BRAND KE NON SCALDA E N NIDENTIFICA NESSUNO,IL NS BRAND FORTISSIMO E' E RIMARRA FORZA ITALIA ,LO PREDICO DA 10 ANNI.

Pure
CARO SILVIO SE IL PDL E' UN NOME KE NON SCALDA "CENTRODESTRA ITALIANO" PURE ANKE E' UN NOME IMPERSONALE.L'UNICO KE E' RIMASTO NELL'IMMAGINARIO COLLETTIVO,NEI CUORI,NELL'ANIMA DI

mercoledì, ottobre 10, 2012

La provvisoria adozione dell'infinito



Metti a bollire do chili de patate intere.
Le tiri su, gli levi la buccia e le passi col passaverdura, 
che vien fuori come tanti vermetti. 
Antonia, Ricetta perfetta degli gnocchi perfetti secondo Antonia [incipit].

I Nocken venivano dall’Austria profonda e ogni estate migravano miti verso il mare, dove mostravano al sole dell’Adriatico le loro pelli bianche e squamate, nuotavano con la canottiera e facevano il pieno di lentiggini.
I miei – tranne Antonia – trovavano che fosse un bene socializzare con i popoli di lingua tedesca, considerati portatori di civiltà, cortesia, strudel di mele e berretti di lana di fattura artigianale. La barriera linguistica? Mio padre sapeva come abbatterla: bastava un dizionario tascabile, e mettere tutti i verbi all’infinito.

I Nocken. Josef, padre. Anna, madre. Figli, 3: Marie, Max, Moritz.
Nel mese di agosto alloggiavano in una specie di ostello familiare simile alle case di villeggiatura sovietiche. Lì, mentre i miei prendevano nota della grazia spartana di quelle vacanze, Marie e i suoi amici mi intrattenevano con un gioco di carte fatto di topi finti e di schiaffoni sulle mani. Mi sembrava divertente come una barzelletta in lingua straniera.

Loro ricambiavano facendoci visita all’ultimo piano di un palazzone moderno in quella che era stata battezzata Lignano City, regno di fontane, luci e piano bar in stile rococò texano.
A Gorizia, invece, i Nocken si commuovevano davanti agli gnocchi al ragù di Antonia mentre mio padre snocciolava infiniti.

Giunse il momento di accettare il loro invito: cerimoniosamente espresso in una lettera in inglese, tedesco e italiano semplificato, tanto per stare sul sicuro.

Andare a Wartberg per festeggiare tutti insieme San Nicolò con la K. Inoltrarsi nell’Austria profonda, la culla imperiale ormai dimenticata dei nostri avi (mai arrivati più in là di Jesenice, dove il bisnonno ferroviere era stato confinato per schiamazzi sindacali).
Due notti. A Wartberg. E poi: tornare.

Partimmo una mattina d’inverno, abbandonando sulla soglia di casa un’Antonia imbacuccata e scontenta. Sospettava che al nostro ritorno le avremmo imposto con silenziosa efficienza uno stile di vita fondato sulla zuppa con i crostini e le vacanze fuori stagione.

Subito dopo il confine ci perdemmo. Mio padre pensava che fosse elegante piantare degli umlaut qua e là, e questo complicò la richiesta di indicazioni stradali. In un paesaggio sempre più innevato e spettrale Wartberg divenne di volta in volta Wärtberg, Würtberg, Wörtberg. Mentre si preannunciava il crepuscolo ed era ormai in corso una disperata mutazione in Wartbürg ci ritrovammo per caso nel posto giusto. Appena in tempo, perché dopo una breve democratica riunione di famiglia i Nocken avevano ormai deciso di rivolgersi al commissariato del luogo per denunciare lo smarrimento di una famiglia di italiani. Ben ghe sta, avrebbe detto Antonia, proprio ben ghe sta.

Fu deciso che avrei dormito nella camera di Marie. Che avrei giocato con Marie mentre Max studiava nella stanza accanto e i miei visitavano il moderno borgo con Anna, Josef e Moritz.

La casa era grande, silenziosa e profumata di brodo. Sul mio letto c’era un piumino rosso. Appeso al muro, un manifesto con la pubblicità di una banca che ritraeva due spennacchiati imitatori di Stanlio e Ollio.
A un tratto, senza motivo, mi venne in mente Antonia.

Marie tirò fuori i suoi giocattoli preferiti, le carte con i topi finti, un puzzle da 500 pezzi. Mi presentò l’albero di Natale, mi prestò le sue muffole, mi trascinò in giardino. Costruì un pupazzo di neve. Convocò Max per sondare i motivi della mia malinconia. Io respiravo a fondo l’odore di brodo, guardavo la neve fuori della finestra e inghiottivo le lacrime. Alla fine Marie e Max si arresero e sedettero muti accanto a me, sotto il poster dei finti Stanlio e Ollio, in attesa dell’ora di cena.

In quei giorni i miei visitarono scuole all’avanguardia, conobbero gente gioviale, sdrucciolarono sulle strade del vicinato. Avevano preso a profumare di vino speziato, mentre l’italiano di mio padre si scioglieva come neve fresca nelle giornate di sole sopra lo strato ghiacciato degli infiniti verbali.

L’ultima sera Anna ci annunciò radiosa che avremmo mangiato gli gnocchi. Lo gnocco era uno solo: grande, insipido e affogato in un brodo paglierino. Io pensavo ad Antonia, seduta davanti alla tv a sgranocchiare Ritz o ad allungare con l’acqua il Rosso Antico del mobiletto bar, e venivo travolta da una quieta nostalgia.

Seduta in macchina in attesa di partire, gli occhi socchiusi per tutta quella neve, pensavo al pallore dei Nocken, alla scomparsa delle lentiggini, allo gnocco in brodo, al piumino rosso e al poster sopra il letto.
Gentili creature di terra e di neve, i Nocken erano come una di quelle conchiglie in cui sembra di sentire il rumore del mare e che finiscono su uno scaffale a prendere la polvere finché un giorno d’inverno non le riporti all’orecchio per accorgerti che il mare non si sente più, e forse non si è sentito mai.

Sulla strada del ritorno telefonammo a casa.

***

Per un po' squillò a vuoto. Poi, al terzo tentativo, rispose la zia Maria. Quella che vedemmo uscire dalla cabina telefonica era una brutta imitazione, spettinata e livida, di mia madre.
"Porco dìs" disse mio padre a bassa voce mettendo in moto.

La casa era calda, profumata e tirata a lucido. Solo la cucina era sottosopra come la scena di un delitto. Mio padre raccolse un mestolo abbandonato sul pavimento. Il vapore ancora appannava i vetri.
"Sono pronta, andiamo" disse mia madre. Teneva stretto un borsone pieno di mutande e di camicie da notte. Ai piedi aveva ancora i doposci.

Antonia era parcheggiata al terzo piano, otorinolaringoiatria. Un dottore molto giovane e dall'aria spaurita aveva detto che ci sarebbero stati esami, accertamenti, ma che bisognava farsi coraggio.
"Vado sola" disse mia madre. La vedemmo allontanarsi lungo il corridoio e sparire dietro una porta.
Uscì un'ora dopo.
Piangeva.
"Porco dìs" sospirò mio padre.

Antonia era stesa sul letto, immobile, gli occhi spalancati. Quando vide mia madre le fece cenno di avvicinarsi, serrò le labbra e coprendosi gli occhi con la mano scoppiò in singhiozzi.
"Perché non hai mai detto niente?" chiese mia madre.
"Uiuiuiuiuiui" fu la risposta in falsetto.
"Per tutto questo tempo."
"Il gnocco, Lina" sibilò Antonia. "Il gnocco. Uiuiuiui."
Fu a quel punto che mia madre si accorse che Antonia non piangeva.
Rideva.

***

Dopo che vi ho salutati e ho visto la macchina che spariva dietro la curva ho chiuso il portone e son tornata su per il vialetto, così, senza premura, con le mani nelle tasche della traversa. Nel mentre che passavo vicino alla casa delle Debegnak ho visto le finestre aperte e allora ho pensato che la Maria aveva brusà la frittata e aveva aperto tutto per lasciare andare fuori la spussa, così ho tirato il collo per guardar dentro e infatti ho visto una gran fumera da per tutto, ma la Maria non si vedeva da nessuna parte. Dopo un po' di tirar il collo son tornata a casa. Ho detto adesso faccio le pulizie, adesso faccio profumar tutta la casa, però prima metto su un bel disco. Ho messo su "Aprite le finestre al nuovo sole, è primavera, è primavera. Aprite le finestre al nuovo sole, è primavera l'ora dell'amor!". Sebben che era inverno. Adesso faccio profumar tutta la casa, ho detto, mica come la Maria che impussa tutto. E dopo mi faccio un pranzetto squisito. E dopo il pranzetto un bel caffè, perché mi son una gran caffettona. Un caffé e un Mon Chéri. Due. Due Mon Chéri.

Mi me diverto sempre a guardare la Maria che fa i lavori in giardino, in special modo quando sale sui alberi, come quella volta che è cascata dal caco. Ma certe volte la Maria sta dentro casa con la Graziella che fa andare la Singer tutto il giorno e la cagna che dorme. Allora si mette alla finestra a guardarme a mi. In realtà femo finta de far altro, de guardare il giardino. È come la guerra de trincea. Femo il 15-18. Ogni tanto la Maria si allontana, per esempio va a prender un bicchiere d'acqua, e allora anche mi faccio una pausa, e torno magari con una tazza di cacao. E così anche quel giorno ho guardato un poco la Maria, finché ha fatto scuro, e dopo mi son messa a guardare Avventura. Giusto per aspettare l'ora de cena, perché a mi i documentari sui vulcani e gli animali feroci, in special modo il leone che corre dietro alla bestiolina, me fa tanta fame.

L'ultimo giorno mi son alzata presto e ho fatto tutti i vetri e ho passato sui mobili il Fabello. Poi mi messa in poltrona, comoda come un papa. Dopo un po' ho detto: faccio i gnocchi. Per voi. Allora son andata al mercato a comprar le patate e i ovi, e ho detto adesso me li godo proprio 'sti gnocchi. Per voi.
Così mi son fatta un bagno con la schiuma e mi son coperta tutta de borotalco. E dopo son andata in cucina, ho fatto un bel caffè, perché mi son una gran caffettona, e ho messo la traversa pulita coi fioretti blu. Le patate era bone, proprio quelle giuste, né troppo farinose né troppo acquose.

I gnocchi i faceva una bella figura, tutti in fila sul strofinaccio come tante conchigliette. Allora ho fatto bollire l'acqua e li ho buttati dentro. Quando son venuti su ho detto aspetta che ne assaggio uno. Avevo lasciato aperta la porta di casa, e proprio quando ero lì col gnocco bollente che lo facevo saltar nella bocca ho sentito un rumore, mi son girata e ho visto la Maria immobile come una morta, con le man sui fianchi. Ho pensato che la Maria era venuta giù dal caco un'altra volta e aveva battuto la testa e adesso veniva a trovarme a mi. Invece di sputare il gnocco l'ho mandato giù. Maria Vergine. E son cascata per terra.


Ho aperto i occhi al Pronto Soccorso che c'era questo dottorino tutto preoccupato e non volevo scontentarlo. Me faseva tanto mal la gola, ho pensato Maria Vergine anderò avanti tutta la vita con la cannuccia. Il dottorino ga dito adesso signora la ricoveriamo e andrà tutto bene. Si faccia coraggio, ga dito il dottorino. Ma mi pensavo: mai più patatine fritte, mai più pizze, mai più cotolette panate. Per colpa di un gnocco e di quella sempia della Maria che voleva solo farsi i fatti miei. Ma anche per colpa mia che non chiudo mai la porta. Come se ero nata in barca.

***

Dopo un'ora vedemmo mia madre uscire, chiudere piano la porta e venirci incontro.
"Porco dìs" sospirò mio padre.
Lei allora tirò su con il naso e ci guardò.
Non piangeva, mia madre.
Rideva.

Quella sera telefonammo ai Nocken.
"Tutto per noi andare bene" urlò mio padre nella cornetta. "Tutto andare sehr gut."

martedì, ottobre 09, 2012

I russi bolscefichi (WRSASYDHT)

Possi
Silvio tu non possi fare questo , ricandiddati o l'itaglia andrà ai russi bolscefichi ..FORZA

Politicio
SILVIOBERLUSC. è SICURAMENTE L'UOMO+INTELLIGENTE E CAPACE KE C'è AL MOMENTO NEL MOMDO POLITICIO E A PARTE IL POPOLO DI SX KE ACCECATO DALL'ODIO KE GLI HANNO INCULCATO, I DIRIGENTI

Piena
L'ITSLIA E' PIENA DI CINESI CHE SI STANNO MANGIANDO LA NOSTRA ECONOMIA CON LA PIENA INDIFFERENZ DEL GOVERNO. LE CITTA' SONO PIENI DI NEGOZI CINESI E NEDSUNO PARLA.P

Generico
SILVIO LA LISTA NAZIONALE NON DEVE AVERE UN NOME GENERICO "CENTRODESTRA ITALIANO" MA UN NOME A CUI FARE RIERIMENTO ES. GRANDE ITALIA? O RINNOVAMENTO ITALIANO?

No
NO MANTENIMENTO CENTRI SOCIALI - NO IMMIGRATI DA NANTENERE - NO PENSIONI SOCIALI A STRANIERI 65ENNI - VITALIAZI A POLITICI -NO FINANZIAMEN-TO A PARTITI - NO RUBERIE. Q

Extracom
NON NE AVETE AVUTO GIA ABBASTANZA DI FINI CASINI CESA ORA MONTI LO SFACELO DEL NS SCIAGURATO PAESE INVASO DI FANNULLONI E PERICOLOSI EXTRACOM CHE VIVONO SULLA NS PELLE

Campanelli
CI SONO NEI PALAZZI FUORI NEI VARI CAMPANELLI DELLE SCRITTE NO PUBBLICITà AGGIUNGERE ANCHE IN TUTTI MURI NO MONTI FORSE ANCHE I COSIDETTI MODERATI DEL CDS CAPIREBBERO CHE IL MM MEGLIO LIQ

Un partito di nome Carla (WRSASYDHT)

Letto
MONTI E IL SUO GOVERNO SONO DEI VEGGENTI INFATTI DANNO I NUMERI SI MA SBAGLIATI, LAVATEVI I PIEDI E ANDATE A LETTO CRETINI.

Ah ah
dialogo,integrazione,convivenza con chi per sposare uno di religione diversa,pretende la sottomissione e la conversione all'islam ?ovvio che scherzate,ah,ah, che ride

Connessi
CI SIETE CONNESSI NESSUNO PARLA VOLETE CHE QUESTO SCHIFO POSSA CONTINUARE IMPUNEMENTE VOLETE CHE LA SINISTRA CONTINUI A PROLIFERARE LORO NON SONO MENO LADRONI DEI FIOR

Qui
VI DOVRESTE VEGOGNARE TUTTI MAI PIU'VOTERO' C'E DA RIMANERE ALLIBBITI A GENTE COME FIORITO! QUI SI FA LA FAME E VOI GIOCATE CON LA REALTA' DELLE PERSONE.VERGOGNA

Adatto
propongo il nome del nuovo partito. mi sembra adatto. CARLA

Mega
IO NON RIESCO HA CAPIRE COME MAI TUTTI I POLITICI PARLANO DI RIDUZIONI DEL COSTO DELLA POLITICA MA NESSUNO SI RIDUCI LO STIPENDIO MA LE MEGA FESTE ALLE SPALLE DEI CITA

Sublimare
Z GARETTI SPRECA MILIONI DI EURO PER UN PALAZZO A ROMA MA LUI SI CANDIDA A POTER MAGNARE MOLTI DI PIU DI MILIONI A FUTURO SINDACO PER SUBLIMARE I SUOI AMICI RUTELLI VELT

Gangli
SILVIO SONO D'ACCORDO AL 100% MA CI VOGLIONO ANCHE PERSONE NAVIGATE NEI GANGLI DELLO STATO,CHE CONOSCA IL FUNZIONAMENTO,ANTONIO MARTINO LO TERREI ALLA GRANDE.

Tutto
Dist.issmo: ed On. Cav Dot, Berlusconi mi lasci Esrimere, tutto il mio dissenso. Sulla, sua dec isione sull ', cambiar nome al partito. Che, ha fondato non abbiamo

Sahara
SAGGESE è UN LADRO, MA I SINDACI COINVOLTI SONO 400 COGLIONI DA PARACADUTARE NEL sahara e non pensarci più,e poi chiedono sempre denari,denari denari,ma si può

Findo
per favore siate prudenti e state dietro le quinte,proponete UN NOME serio e competente altrimenti andiamo a findo.altrimenti no voti

Semplicemente
BENISSIMO FORZA ITALIA 2.0: RIPARTIAMO DA RIFORME LIBERALI DI A.MARTINO,CROSETTO,MOLES,GALAN NO EX-AN-NO SOCIALISTI-NO-DC.SI RILEGGA "SEMPLICEMENTE LIBERALE

Lob
INCAPACI DELINQUENTI PROTETTI A ESTERO CHE NON CI RESTITUISCONO ITALIANI INNOCENTI TRATTENUTI IN INDIA SEQUESTRO PESCHERECCI NESSUNO CI RISPETTA PIU'GOVERNO DELLE LOB

Alcunché
Vi rendete conto che nessun giornale ha dedicato alcunchè al seminario MISES, che si tiene in ITALIA???? Siamo quì a parlare di incapaci quali MONTI, MONTEZEMOLO, RENZ

Consueto
Signori si è tenuto il 6 e 7 ottobre il SEMINARIO MISES come di consueto. Nessun giornale ne ha parlato. E' il princiaple seminario del pensiero liberale in ITALIA!!!

Fuori
SILVIO CI SEI O SEI FUORI NON NOMINARE QUEI NOMI IMMONDI NE IL DUCAMONTEZEMOLO NE UNO DEI INDECENTI DI MM IL PASSERA SOLITRARIO BANCAROTTIERO DI BANCAINTESA PER NON MANDARLO IN GALERA GOV

Q
FINCHè SOSTERRETE Q INCAPACI NON SARETE MAI CREDIBILI FATE COME CHI HA SCELTO DI STARE ALL'OPPOSIZIONE DEL GOVUSURAIO DI MM COME LA LEGANORD RASSETTATEVI DA QUEI ANTIPOPOLO DEI VS COLONN

Momento marò
I DUE MARO' PER FAVORE VOLETE PRENDERE UN INIZIATIVA COME PARTITO TIPO UNA SERIE DI INTERROGAZIONI IN CONTEMPORANEA ALLA CAMERA ED AL SENATO

Simbolo
E SE IL NUOVO NOME DEL PDL FOSSE:RINNOVAMENTO POLITICO ITALIANO CON SIMBOLO UN LIBRO APERTO CON BILANCIA SOVRAPPOSTA

Soprattutto
Mi chiamo Antonio e ho deciso di partecipare attivamente alla vita politica del mio paese come cittadino. Purtroppo ho aspettato 40 anni ma soprattutto uno

Filmati
SONO UN SIMPATIZZANTE DEL POPOLO DELLE LIBERTA' SONO VERAMENTE INDIGNATO CHEM SU INTERNET GIRINO DEI FILMATI CON DEI BANBINI

Blu
Che ne pensate di questi nomi per un nuovo partito? ITALIA LIBERA PARTITO DELL'UGUAGLIANZA ITALIA BLU NUOVI LIBERALI LIBERALI BLU

Chiari
CENTRO DESTRA ITALIANO. E' un nome ed una sigla semplice ma nello stesso tempo molto chiari.

Solo
VAI SILVIO... CAMBIA TUTTO... SIAMO SEMPRE CON TE E SOLO CON TE.... VOTEREMO SOLO PER TE... IL RESTO... NON CONTA....