lunedì, agosto 30, 2010

Sotto una stella chiamata Sole/5. Elvis e Lenin

Il rock'n'roll è morto, ma io ancora no
Akvarium, "Rok-n-roll mёrtv", Radio Afrika (1983)

Scrive Aleksej Rybin in Kino s samogo načala:
Una volta Grebenščikov ha detto che in quegli anni il rock'n'roll era l'unica cosa giusta fino in fondo di questo paese. Sono completamente d'accordo con lui. Solo questo ci dava gioia. E intendo proprio gioia, non risate o ghigni. Quelli che fanno la coda per rendere bottiglie vuote e comprare bottiglie piene e che si sentono liberi solo dopo averle svuotate non sanno cos'è la gioia. Ridono sempre: per una barzelletta sporca, o per un film, o per le storie degli scrittori satirici su com'è terribile vivere in questo paese. Ridono della miseria, della povertà e della depravazione, ma non sanno cos'è la gioia. Noi quella gioia l'abbiamo cercata e trovata. Nel rock'n'roll di Elvis e nelle ballate dei Beatles scoprivamo più significati che nei testi di Lenin studiati a scuola. Criticare ciò che accadeva attorno a noi ci ripugnava, e anche se qualche volta ci lasciavamo coinvolgere nelle discussioni cercavamo soprattutto di evitarle. Dialogare con lo Stato significava accettare le regole del suo gioco, e questo ci disgustava profondamente. I valori che ci venivano proposti erano ridicoli: sembravano così assurdi e improbabili che era inutile perderci tempo ed energie.
"Avresti potuto essere un eroe, se solo ci fosse stata una causa", canta Viktor Coj in "Podrostok" ("Adolescente"). I testi delle sue prime canzoni sono semplici, non politicizzati, spesso parlano di solitudine ed esprimono un vago senso di ribellione. Lui e i suoi amici non combattono lo Stato sovietico: meglio li definisce il concetto di vnutrennaja emigracija, emigrazione interna, lo stare contemporaneamente fuori e dentro il sistema e tutta l'ambivalenza che deriva da questa condizione oscillante.
Avrebbero potuto essere eroi.
Invece trovano la felicità nel rock'n'roll.

lunedì, agosto 23, 2010

Sotto una stella chiamata Sole/4. Iperboloidi


Una serie di fatti enigmatici e di morti misteriose alla periferia di Leningrado fa pensare che il professor Garin stia lavorando a un'arma di incredibile potenza. È proprio così: il suo raggio della morte, unito a un'altra prodigiosa invenzione, l'iperboloide, gli permette di controllare le menti a distanza ma anche di bucare la Terra fino a raggiungere uno strato di oro puro. Grazie a un accesso illimitato al materiale prezioso Garin mina la parità aurea, si impadronisce dell'industria americana e conquista il potere negli Stati Uniti. Presto però la sua dittatura crolla, grazie a una rivolta operaia e alle gesta di una femme fatale e dell'onesto poliziotto Šel'ga: vinti i magnati del capitalismo, lo scienziato-inventore viene dunque sconfitto dal popolo rivoluzionario.
L'iperboloide dell'ingegner Garin, scritto da Aleksej Tolstoj nel 1925 e uscito in quattro versioni tra il 1925 e il 1937, è il prototipo del romanzo di fantascienza antimperialista e antifascista. Garin i Giperboloidy (Garin e gli iperboloidi) è il nome del gruppo formato da Viktor Coj con Aleksej Rybin e Oleg Valinksij dopo lo scioglimento di Palata No. 6. Due chitarre e batteria, hanno vita breve perché presto Valinskij parte per il servizio militare. Scriverà Pavel Krusanov: "La canzone 'Bezdel'nik' di Coj ('vado, tutto solo vado... '), due chitarre e batteria, perfettamente sviluppato a tre voci, era impareggiabile: forse è stato il suo momento più alto. Non scherzo, chi ha avuto il modo di ascoltare i Garin vi dirà la stessa cosa".

È il 1981, e la scena musicale sovietica sta cambiando: l'anno prima i Mašina Vremeni hanno vinto il festival rock di Tbilisi battendo i VIA nonostante una giuria composta prevalentemente da rappresentanti degli organi ufficiali, i vecchi gruppi si stanno sciogliendo, emergono altre realtà musicali. Il tardo rock sovietico prende dal rock occidentale la componente sperimentale, futuristica e innovativa e vi innesta i residui dell'ethos socialista, la tradizione letteraria russa, il viaggio nello spazio e nel tempo, il sogno di mondi immaginari. I nomi delle band sono sempre più spesso russi ed evocativi di un altrove fisico o immaginario: Argonafty (Gli Argonauti), Mify (I Miti), Skify (Gli Sciti), Zemliane (I Terrestri), Zelenye Murav'i (Le Formiche Verdi), Nautilus Pompilius, Zoopark (Zoo). Garin e i suoi Iperboloidi. Nel 1981 esce lo storico Sinyj Al'bom ("Album blu") degli Akvarium di Boris "BG" Grebenščikov. Ricorda Aleksej Rybin:
Le regole del gioco ci venivano da BG. Quell'anno avevamo ascoltato il Sinyj Al'bom e ne eravamo rimasti storditi. Non assomigliava a niente di quello che si suonava allora in Russia, dai seminterrati sporchi alle sale del Palazzo dei Soviet. Nei seminterrati c'erano dei ragazzi pelosi che cantavano l'amore usando espressioni pompose e astruse, nei saloni ufficiali c'erano uomini e donne dall'aspetto curatissimo che cantavano l'amore in una lingua da malati di mente. Grebenščikov cantava l'amore come noi ne parlavamo nelle birrerie, con gli amici, a casa, solo che lui lo faceva in modo molto più sintetico e chiaro, e con un vocabolario più ricco.
Non riuscivamo a immaginare come si potesse parlare di Dio, Amore, Libertà e Vita, e soprattutto cantarne, senza neanche nominarli. Era incredibile.
[...]
E poi Grebenščikov non era per niente aggressivo, non prendeva a pugni i muri, non si schiantava contro le porte chiuse, non si batteva con nessuno, stava semplicemente da parte, apriva un'altra porta – invisibile alla sorveglianza – e ci entrava. Nella sua semplicità e mancanza di aggressività c'era più forza che negli urli selvaggi e nel fragore dei rocker primitivi. Loro volevano la libertà, combattevano disperatamente per ottenerla. BG invece era già libero, non combatteva: gli bastò decidere, ed ecco che divenne libero.
Una sera Viktor Coj conosce Boris Grebenščikov: lo incontra per caso su un treno locale, di ritorno da un concerto in periferia.

giovedì, agosto 19, 2010

Sotto una stella chiamata Sole/3. Bitniki


Ricorda Aleksej Rybin, amico e compagno di band di Coj, nel suo libro intitolato Kino s samogo načala:
Ci chiamavamo "bitniki", anche se non eravamo beatnik nel significato tradizionale del termine. Era una via di mezzo tra il tipo classico del beatnik e una specie di proto-punk. A essere veramente punk era forse solo il gruppo di Svin [soprannome di Andrej Panov, fondatore degli Avtomatičeskie Udovletvoriteli, N.d.T]. Gradualmente sviluppammo atteggiamenti, riti e abitudini tutti nostri. Ogni gesto, quotidiano o rituale che fosse, era caratterizzato da una specifica dinamica. Quando si incontravano, i bitniki si stringevano la mano in un modo particolare, le dita piegate a formare un gancio, ed emettevano un breve suono gutturale, "yarrtcchhrrr". Per le occasioni speciali avevamo elaborato la "postura del bitnik": ginocchia leggermente flesse, corpo piegato in avanti, la schiena quasi ricurva, le braccia diritte, le dita delle mani strette a pugno, gli occhi scintillanti: una postura che doveva mostrare potenza e determinazione.
Quando ci incontravamo non ci chiedevamo quanti anni hai, dove lavori. Ci interessava solo sapere quale musica ascoltasse l'altro. La musica era il principale criterio di valutazione, e così ci tenevamo in contatto con un sacco di idioti, se questi idioti avevano collezioni di dischi interessanti. Invece di chiedere: "Dove lavori?", noi chiedevamo: "Suoni?"
Suonavano o volevano suonare tutti.
Viktor Coj comincia prestissimo a suonare la chitarra. Alla scuola d'arte conosce il giovane musicista Maksim Paškov e a 13 anni fonda con lui il gruppo Palata No. 6 (Reparto 6). Per qualche anno i due suonano insieme, passando gradualmente dalle cover dei Black Sabbath a un repertorio originale.

La scena musicale sovietica di quegli anni opera su due livelli distinti. Ci sono le band "non ufficiali", come i celebrati Mašina Vremeni (Macchina del tempo) e gruppi hard-rock come gli Skifi (Gli Sciti) e i Rossijane (I Russi), che vanno per la maggiore a Leningrado alla fine degli anni Settanta. E poi ci sono i VIA, cioè i Vokal'no-Instrumental'nyj Ansambl, gli Ensemble Vocali Strumentali appoggiati dallo Stato: melodie dolci, testi dedicati alla patria, alla natura, all'amicizia e alla fratellanza.

Viktor e i suoi amici sono lontanissimi dal pop giovanilista di fabbricazione governativa ma non si entusiasmano neanche per i Mašina Vremeni.
Quando Coj e Rybin si conoscono, Viktor risponde alla cruciale domanda sui gusti musicali citando i Beatles, gli Stones, i Genesis ed Elvis Costello. Quel giorno indossa "pantaloni neri, camicia nera, una specie di soprabito di cerata nera coperto di spille".
Nel 1981 il bitnik Coj comincia a scrivere canzoni.

martedì, agosto 17, 2010

Sotto una stella chiamata Sole/2. Costole


Il regime sovietico ha sempre mantenuto un atteggiamento ambivalente verso le tendenze e i generi musicali occidentali. Nel dopoguerra, per esempio, il jazz viene positivamente associato alla vittoria sui nazisti, ma in seguito attaccato durante la lotta al cosmopolitismo. Criticato e insieme tollerato, viene presto adattato al contesto sovietico: si fa strada l'idea che un bravo sovietico possa e debba apprezzare le forme culturali occidentali a patto che sia capace di distinguere tra la creatività della classe lavoratrice e il materialismo della borghesia.

Negli anni Cinquanta la domanda (non assecondata ufficialmente dallo Stato) di jazz e rock'n'roll occidentali porta all'invenzione di una tecnologia indipendente per copiare la musica. Grazie a un metodo messo a punto dagli studenti di ingeneria navale di Leningrado i vinili vengono duplicati su lastre radiografiche: di qui il nome di "muzyka na kostiach" o "muzyka na rebrach", "musica su ossa" o "musica su costole". Nel suo libro Back in the USSR: The True Story of Rock in Russia, il giornalista e produttore musicale Artemij Trojckij ricorda che "Si trattava di vere e proprie radiografie – toraci, colonne vertebrali, fratture – arrotondate ai bordi con le forbici, provviste di un piccolo foro al centro e con solchi appena visibili. La scelta di questo stravagante supporto è presto spiegata: le lastre erano la fonte più economica e più facilmente reperibile di plastica". Il processo è anche chiamato roentgenizdat (da roentgen, come vengono chiamate le radiografie in Russia, e izdat, edizione, con un evidente richiamo al samizdat, cioè all'edizione in proprio) e risulta in uso ancora negli anni Settanta. La qualità delle "costole" è bassissima, ma lo è anche il prezzo. Sono osteggiate dal Komsomol, che organizza vere e proprie "pattuglie musicali" per arginare questo commercio sotto banco. Non mancano nemmeno le brutte sorprese: può capitare che dopo pochi minuti di rock'n'roll americano l'acquirente di questi dischi si imbatta in una sardonica voce russa che dice "Ah, così volevi provare le novità musicali, eh?".
Scrive Alexei Yurchak nel suo libro Everything Was Forever, Until It Was No More che i fan sovietici erano consapevoli del senso di intimità che le ossa e le arterie del corpo sovietico donavano a suoni provenienti da un altrove immaginato e fantasticato. I dischi sulle ossa diventavano così la metafora per eccellenza di culture ingegnose e sperimentali che erano al contempo fuori e dentro il corpo dello Stato sovietico.

Negli anni Sessanta si è intanto diffusa la registrazione su nastro. Nonostante l'atteggiamento critico, lo Stato sovietico dà il via alla produzione di massa di registratori. In una ventina d'anni, dagli inizi dei Sessanta agli inizi degli Ottanta, l'Unione Sovietica vive un'enorme trasformazione culturale: quella che Pëtr Vail' e Aleksandr Genis ispirandosi al celebre slogan di Lenin ("Il comunismo è soviet più elettrificazione") definiscono magnitoficacija del Paese. Arrivano così alla rinfusa i Beatles, i Black Sabbath, Alice Cooper, i Creedence Clearwater Revival, i Kiss, gli Abba, i Boney M. Nel 1976 Leonid, un diciassettenne di Jakutsk, scrive al suo amico Nikolaj di Leningrado: "Non vedo l'ora di procurarmi le ultime registrazioni, anche se è da un po' che non faccio raccolta. Però un po' di roba ce l'ho già: gli album del 1975 e del 1976 di Alice Cooper, i Bee Gees, Made in Japan dei Deep Purple, le loro canzoni "Smoke on the Water" e "Child in Time", 24 Carat dei Deep Purple, ho anche un po' di cose vecchie – i Beatles, McCartney e Band on the Run dei Wings – perché qua sono considerate vecchie. Per quanto riguarda J. S. Bach, è proprio una gran cosa, anche qui lo amiamo molto, specie la musica per organo. Volevo chiederti di procurarmi i Creedence e anche qualcosa di nuovo che avete voi lì. Poi ti mando i soldi". (Yurchak, 189-190.)

J. S. Bach e Deep Purple.
È l'audiocassettizzazione dell'URSS.

Il 21 luglio 1962, a Leningrado, da padre coreano e madre russa, nasce Viktor Coj.

domenica, agosto 15, 2010

Sotto una stella chiamata Sole/1. La fine

La collisione tra la vettura "Moskv-2141" di colore blu scuro e l'autobus di linea "Ikarus-250" ha avuto luogo alle 12 e 28 del 15 agosto 1990 al chilometro 35 della strada Sloka-Talsi. L'automobile viaggiava a non meno di 130 km/h. Al volante si trovava Viktor Robertovič Coj, morto sul colpo. Il conducente dell'autobus è rimasto illeso.
Verbale di polizia

Una leggenda lettone dice che a nuotare a mezzogiorno nel lago di Vilkmuizhas, nei pressi di Talsi, si finisce trascinati sott'acqua dai lupi. Viktor Robertovič è appena stato a pescare, ma in un altro lago, e sta tornando a Plien'ciemse, dove da qualche anno trascorre le vacanze estive in una casa priva di via e di numero civico chiamata semplicemente "Zeltini". Comunque mezzogiorno è già passato.

Quella che da Talsi porta a Sloka è una strada bella e un po' trascurata, non molto ampia, che si snoda tra boschi di conifere e latifoglie. A un certo punto incrocia un ruscello stretto e poco profondo, il Tejtupe. È in prossimità del piccolo ponte che Viktor Robertovič si addormenta al volante. L'auto percorre 233,6 metri sul ciglio della strada, poi Viktor Robertovič si sveglia, sterza troppo bruscamente per rimettersi in carreggiata e invade la corsia opposta. Lì viaggia l'Ikarus-250, a una velocità di 60-70 chilometri orari. Viktor Robertovič non lo vede. La Moskvič urta con lo spigolo destro anteriore contro lo spigolo sinistro anteriore dell'Ikarus. L'auto viene scagliata 18 metri più in là, l'autobus finisce nel ruscello. La Moskvič è completamente distrutta, tanto che uno dei pneumatici non verrà mai ritrovato.

Ripensando all'URSS e al 1990 mi torna in mente la telefonata di Alex, brevissima, della quale sulle prime non capii niente: neanche se fosse in russo semplificato o in inglese stentato, né se Alex stesse piangendo o ridendo (risultò poi che semplicemente urlava). Ripensandoci ora mi dico che l'Unione Sovietica finì lì, non con un crollo ma con uno schianto seguito dal tuffo dell'Ikarus nel ruscello, mentre Viktor Coj volava.

Probabilmente sto esagerando.

Questa comunque è la storia di Viktor Coj, rockstar, poeta, attore, caldaista, ultimo eroe sovietico.

giovedì, agosto 05, 2010

Sogni d'oro, sweet cesspool

Stai lì a guardarlo, ma con i nervi tesi, mai sereno ("sono sereno" era la frase preferita dei politici un attimo prima del tintinnar di manette, questo lo ricordo come fosse ieri). Ci fosse un raggio verde, chi può mai dire? E in quel caso, l'opportunità di brillare, vedendolo per primo in un istante preciso, indimenticabile, collocabile nello spazio della memoria, lasciando un'indelebile incisione nell'immaginario altrui: "Guarda! Hai visto?!".

Link

domenica, agosto 01, 2010

Bum

Bum
di Federico Tavan

Noi inchiodati
qui
a scrivere poesie.
E so
che questa
non è poesia.
È la storia di un treno.
So
che su quel treno
c’erano
un barbone
un emigrante
un operaio
una studentessa
un padre di famiglia.
So
che il barbone
ha la mia età
senza denti
senza capelli
e ride e piange
e non va da nessuna parte
e non ha nessuna valigia.
So
che l’emigrante ha cinquantatré anni
e viene dalla Germania.
So
che va in Sicilia
e nella valigia
una stecca di cioccolata.
So
che l’operaio
lavora all’Alfa Romeo.
So
che ha quarantadue anni
nella valigia
l’ultima busta paga.
So
che la studentessa
è molto bella
e ha diciassette anni.
So
che va a vedere Roma,
nella valigia
la macchina fotografica.
So
che il padre di famiglia
ha gli occhiali sessantadue anni
un nipote a Bari
e nella valigia
"la cena per i suoi rondinini".
So
che stanno aspettando qualcosa
e ridono
e il treno ride
e le valigie ridono
e la democrazia
nascosta sotto i binari
come sempre
ride.
BUM

"Bum", in Amalârs, antologjie de leterature furlane, Kappa Vu, Udine 2001.

sabato, luglio 24, 2010

L'ora grande

L'ora grande
di Biagio Marin

Ferme sono le acque che sembrano specchiera:
dentro hanno il cielo con qualche nuvoletta:
là sugli argini alti cresce l'erbetta
che il silenzio accarezza alla sua maniera.

Lontano, oltre le marine e i banchi di sabbia,
un respirare del mare solenne e largo;
un volo all'orizzonte, sul mare, di fischioni,
e più lontano un bastimento carico.

Va in alto il sole: l'acqua è un brillante
con fuochi verdi e sangue di rubini,
e vola in cielo l'allodola a balzi
per dire il suo bene al dolce amor distante.

Adesso il silenzio dentro l'aria trema
e la gioia fa muovere i fili d'erba:
adesso la mattina è superba
della luce che tutta la diadema.

E io sono l'acqua che fa specchio terso
e l'allodola che canta il suo bene,
e io sono l'aria e sono il canto perso
che fa tremar fin l'erba sul terreno.

"L'ora granda", Sénere colde, 1953.

venerdì, luglio 23, 2010

Se tre banchetti vi sembran pochi (WRSASYDHT)

Spugna
Spero con tutto il cuore che Berlusconi non abbia gettato la spugna!! se dovesse succedere che il successore Di Berlusconi alla guida del pdl siano fini e bocchino....

Arguto
L'atmosfera rovente del nostro popolo mi piace, è un segno che quando il gioco si fà duro, sono pronti a rispondere ai proclami del nostro unico, e arguto Presidente,

Dissenzo
MA QUALE PENSIERO UNICO VA BENE IL DISSENZO MA SE C'E' UNA MAGGIORANZA O CI SI UNIFORMA O SI ESCE QUESTO ACCADE OVUNQUE

La gente
Presidente faccio tre banchetti la settimana:la gente vuole un moto di orgoglio da parte sua e del PDL che si riconosce in Lei; fuori fini e i finiani!

Quanto
E ANCHE NEL CONSIGLIO MIN. DI OGGI NON E' STATO APPROVATO IL REG.DI RIORDINO DEL CORPO DELLE CAPITANERIE DI PORTO! MA QUANTO DOBBIAMO ASPETTARE?

Fondo
per favcore convincete berlusconi a fare qalcosa per evitare di toccare il fondo

Filtrato
Avete filtrato quasi tutti i miei interventi. Non volete fare passare la verità. Ho fatto bene a non rinnovare la tessera di FI. Non voterò mai più. Siete comunisti.

Boicottare Fini
INVITIAMO TUTTI GLI ELETTORI A NON COMPRARE NULLA CHE POSSA ARRICCHIRE IL TRADITORE DEI TRADITORI COME IL SECOLO D'ITALIA BOICOTTARE QUALSIASI COSA CHE POSSA ANDARE N

Cristina
Buona giornata a Silvio Berlusconi e buon pranzo.Ciao,Cristina.

giovedì, luglio 22, 2010

Tutti

"Confessate! Si vede benissimo che siete tutti idraulici!"

L'arrabbiatissima signora Thwomp a Mario e Luigi in Mario e Luigi fratelli nel tempo.

mercoledì, luglio 21, 2010

Un pensiero logico (WRSASYDHT)

Regole
VIVONO IN NUMERI INTOLLERABILI SUI APPARTAMENTI DI SOLI POCHI MQ NON VOGLIONO STARE ALLE REGOLE DIGIENE

Biblico
Toscana, Aumento Biblico di stranieri,Affricani,Est Europa, e da tutto il mondo,aumentano Moschee Kebab,Cinesi e loro attività,spadroneggiano in piazze spiagge ovunque x noi lè a fine

Addio
Silvio hai dormito, hai perso l'attimo contro Fini, hai tergiversato ed adesso sei spacciato.Addio. Passo alla lega

Cribbio
SILVIO BASTA CRIBBIO FARE LO SCHOOWMAN A DESTRA A MANCA PENSA INVECE A DETRONIZZARE QUEL FIGLIO DI.......CHE CI STA ROMPENDO I ZEBEDEI MA NON TI ACCORGI CHE CI STA PRE

Ormai
Credo che ormai dovremo rassegnarci al comunismo.Non c'è l'abbiamo fatta.Consoliamoci:meglio Ventola che un Governo di quinte colonne comuniste(fini)

Scusi
Buona sera Presidente come sta? La prego fermi i Comuni e le Forze dell'Ordine che, con la scusa dei tagli alla spesa pubblica, stanno vessando i cittadini. Mi scusi

Leculeio
non sono un leculeio, lavoro sui conti. Mi chiedo se, le passate azioni dei magistrati e quelle avvenire contro silvio siano o meno azioni sovversive.

Pianto
Presidente soffrì tanto quando fini la sfidò pubblicamente.Oggi nel leggere che Alfano stava trattando con A.N. per il d.d.l. ho pianto.Politacemte esistiamo ancora?

Problema
Il problema dell'ITALIA è che non c'è mai una via di mezzo ,si creano problemi prima ancora di applicare qualcosa all'incontrario delle bollette arrivano e paghi.

Così
cari amici aumentate il numero dei caratteri così non si riesce ad esprimere un pensiero logico.grazie

martedì, luglio 20, 2010

Tutto su mia madre

– Ciao mamma.
– Oh ciao, l'altro giorno al tigì hanno mostrato il posto dove stai tu. Mica male. Borgo antico tra i più belli, dicevano.
– Così antico che non c'è internet.
– C'è una rocca. Tu queste cose non me le dici mai. Che c'è la rocca, che si mangiano i pici.
– Tutto bene lì?
– Benissimo. La tua pachira ha messo un germoglio.
– Bene.
– Tanto bellino. E hanno preso il serial killer di Gorizia.
– Quale serial killer?
– Quello delle prostitute. Ne aveva fatte fuori due, tipo ad Aiello, e si accingeva ad ammazzarne una terza. Con una balestra.
– Si accingeva.
– Lo hanno preso a Padova, ma lui è di Gorizia. Ti ricordi di quel ragazzo che era finito soffocato in una pozzanghera a Farra.
– No.
– Neanch'io benissimo, devo dire. Comunque c'entrava lui, si era anche fatto qualche annetto.
– Ok.
– Ecco, e adesso si era messo ad ammazzare prostitute. Con la balestra. Ma l'hanno preso e io posso finalmente stare tranquilla.
– Certo, non è che te ne vai a passeggiare sul raccordo, no?
– Cosa c'entra.
– Eh.
– Magari mi contattava.
– A te.
– Sai come si cercano le cose. Le escort.
– Fammi indovinare. Telefonando a pensionate di Gorizia scelte a caso?
– ...
– ...
– Io comunque mando sempre tuo padre a rispondere.

lunedì, luglio 12, 2010

Il peso dell'Iva (WRSASYDHT)

Anke
PRESID. è COSì KE CI PIACE DECISO eSEMPRE AVANTI.FACCIA TUTTO CIò KE RITIENE VERAMENTE UTILE AL PAESE,ANKE SE IMPOPOLARE,SIAMO CON LEI E POI ANKE GLI ALTRI CAPIRANNO

Attenti
La casa delle libertà è aperta a tutti ma stiamo attenti con gli inviti sa' di vecchio.

Allora
Condivito ogni sillaba dell'audiomessaggio di SB, una vera RIVOLUZIONE COPERNICANA per liberare il paese da incrostazioni BUROSAURICHE. Allora, cosa stiamo aspettando

La gente
aumenta il peso di Iva Zanicchi tra i nostri, lei parla alla gente perchè è una di noi ed ha capito forse prima di te Silvio che fini ci sta sfasciando dall'interno

Linguaggio
Hai cittadini bisogna parlare con un linguaggio semplice e chiaro come fa Silvio,Fini sta parlando con un linguaggio politico non parla più coi cittadini.

Il seme
Brava IVA, sono di cinqucerri. è sono molto felice, di averti con noi azzurrini, che con amore e orgoglio cercano di espandere il seme dell'amore e della libertà.ciao

Basta
Basta disguidi a Linate: i voli privati a Bresso!

sabato, luglio 10, 2010

Titoli di coda

Famiglia, non uccidermi, per favore
di Andrej Sen-Sen'kov

aspettavano una bambina
nacque un maschio
la femmina non arrivò

da allora
guardano
solo film
dove nei titoli
di coda
sta scritto
nessun animale è stato maltrattato durante le riprese di questo film

Originale: Семья, ты не убивай меня, пожалуйста

Traduzione: Manuela Vittorelli.

Andrej Sen-Sen'kov è nato nel Tagikistan nel 1968. Laureatosi in medicina all'Università di Jaroslavl', ha vissuto a Borisoglebsk, nell'Oblast' di Voronež, prima di trasferirsi nel 2001 a Mosca, dove fa il medico. Ha pubblicato sei libri di versi e prose poetiche.

mercoledì, giugno 30, 2010

Cronache della Famigliamir/Marija

E così due giorni fa alla Coop incontro la Marija, dopo tutti questi anni, e la riconosco subito. La Marija era stata fidanzata con mio fratello. Lui andava a trovarla fin su a Montespin, vicino a Vertojba. Molto prima di conoscere la Vittorina, Louise l'olandese, l'australiana di Sydney, le tedesche di passaggio a Sistiana e ovviamente la Franchina. Una roba da ragazzi. Poi lei un giorno si è ammalata di tbc e lui non ci è andato più. Mai più visto, dall'oggi al domani. Quel mona di mio fratello è fatto così.
La Marija mi racconta che poi è guarita, che si è sposata con uno di Trieste, uno che beveva e la trattava male, ci ha fatto un figlio, ha divorziato, adesso vive di nuovo a Montespin. Che sarebbe Dornberk, no? E siccome aveva sempre voluto rivedere mio fratello un giorno ha preso il telefono e l'ha chiamato. Fortuna che non ha risposto la Franchina. Lui le ha dato appuntamento in un'osteria dalle parti di casa sua. Un'osteria. Vicino casa. E si sono incontrati.
Le chiedo come lo ha trovato, che impressione le ha fatto quel mona di mio fratello. E lei dice era meglio se non lo rivedevo. Un armadio. Lui che era magro come uno stecco, elegante. Il tempo è passato anche per lei, certo, il tempo passa per tutti. Ma soprattutto per mio fratello. Non ti aspettava una vita più allegra, Marija, dico io. Però quanto gli volevo bene, fa lei. Aspettavo solo di vederlo arrivare, su a Montespin. Ti ricordi, dice. Le mangiate di ciliegie, le sere d'estate di quando eravamo ragazzini, tuto iera più bel co' ierimo muleti. Aspettavo solo di sentire il rumore del motorino. Non vedevo l'ora di sentirlo, e poi di vederlo sbucare dall'ultima curva.
E io non vedevo l'ora che tornasse, Marija.
Perché, dice lei.
Come perché.
Perché il motorino era mio.

sabato, giugno 26, 2010

Luce e polvere

E così davvero
di Dmitrij Vodennikov

E così davvero
non oserò mai
(e chi, insomma,
può vietarmelo qui,
di certo non voi, miei carissimi,
di certo non voi)

confessare:

nella mia vita ci sono stati, sì, ci sono stati
questi attacchi di felicità,
queste colonne di luce e di polvere
(e per un po' ho avuto tutti accanto a me
dentro il pulviscolo dorato),

e tutti quelli che mi amavano,
e tutti quelli che non mi amavano
e tutti quelli che non mi hanno mai amato
se ne sono andati.

Так неужели”, Блеск пчелиный, “Знамя”, 2001, № 4.

Traduzione: Manuela Vittorelli.


Dmitrij Vodennikov, nato nel 1966, si è laureato in filologia all'Istituto pedagogico di Stato di Mosca e ha lavorato come insegnante. Poeta e saggista, scrive per varie riviste russe e conduce due programmi radiofonici dedicati alla poesia.

[Grazie a Sten per l'hikikomori.]

venerdì, giugno 25, 2010

How to Destroy Angels Spazio Azzurro Mode

[Atticus, perché tu tanto cattivo in "The Space Between"? E Mariqueen e Trent, perché voi tanto morti in "The Space Between"? Io penso che Mariqueen e Trent più forti di Atticus e di ragazza sconosciuta.

Trent Reznor: Ho letto la tua domanda cinque volte e non ci ho ancora capito niente. Però ci sto lavorando.]

http://destroyangels.tumblr.com/

giovedì, giugno 24, 2010

Vat a fer inculè

[Dagli status di Facebook, via motore di ricerca.]

E POI NON VENITEMI A DIRE CHE SE CHIAMAVANO CASSANO MICCOLI E UTILIZZIVA DI PIU PAZZINI ERAVAMO FUORI ALLE QUALIFICAZIONI MARCELLO STAVOLTA HAI TOPPATO VAT A FER INCULè

DINC ASPETTA ALTRE 4 ANNI P'ARVEDE'... ROSSI,CASSANO,MICCOLI,BORRIELLO E BALOTELLI???? MA ARVATTEN'AFFANCUL N'ATRA VOTA E VA SUNA' LU PIFFER NGHELU' CUL CHI TENUT A BERLINO

siamo andati a giocare il campionato del mondo con i due centrali della juve che e arrivata dopo il bari in campionato che squernu che nervosu balotelli cassano miccoli grosso materazzi cassetti totti continu none no che nervosu

ma ci volevevano i bober cassano e miccoli no quatro mocoli da avanti siamo dati casa quello alenatore che non ci campice niete di palone e solo vercognia si che ci capice il prosimi anni il alenatore cesare padelli

mercoledì, giugno 23, 2010

Blocchi

– Domani niente mare, Lina.
– Partita. Mamma mia, ho paura.
– Tieni conto che possiamo anche perdere.
– Lo so.
– Voglio dire: tutti son lì per vincere.
– Mica solo noi, Elio.
– Del resto, con una Nazionale così.
– Sì, però.
– Non è più come una volta, quando potevi prendere un blocco di giocatori dalla Juve, un blocco dall'Inter, e, per dire. C'era intesa. Un blocco dal Milan.
– Ho capito.
– E allora.
– Sì, Elio, però possiamo anche vincere.
– Eh.
– Chi è che l'ha detto, già? Perché qualcuno l'ha detto.
– Bossi.
– ...
– ...

martedì, giugno 22, 2010

Rubano anche i trattori (WRSASYDHT)

Do Brasiu
PRESIDENTE BERLUSCONI....lo sai bene che cosa vogliano i eletori....BASTA CON PROVINCIE, BASTA CON SPRECHI, PIU POTERI AL PREMIER, MERITOCRACIA...non ci deluda........

Chi?
lotta ai clandestini missione compiuta ?ma chi sono tutti quegli africani e magre bini nullafacenti,sempre al cellulare ?chi sono ?chi sono ?chi sono ?

Inezia
FEDERALISMO NON VUOL DIRE CHE CHI HA BEN AMMINISTRATO IN QUESTI ANNI DI GOVERNI DI SINISTRA CHE AUMENTARONO IL DEBITO PUBBLICO X INEZIA E INCAPACITà DISINTERESSAMENTO DEBBACONTINUAREAPAG

Onu
Offende l'Italia chiamandola razzista,imponendo nuovi arrivi,sono questi dell'Onu a organizzare i viaggi dei clandestini x devastaare le nazioni

Talme
SIAMO INVASI DA STRANIERI A PIU' NON POSSO. BASTA NON LO TENEIAMO PER NOI COME LO DIAMO AGLI ALTRI! LA NOSTRA SOCIETA' SI STA TALME IMBASTARDENDO CHE REGALATE AI PO

E tutto il resto
berlusconi ritirati,vai in una delle tue ville sparse per il mndo,e goditi la vita,i ni potini e tutto il resto.questo paese non ti merita.

Tutto
Siamo Invasi da stranieri, rubano di tutto, in Emilia romagna rubano anche trattori e, gasolio agricolo,Cari dirigenti dove volete portarci?? quando comincia il rimpa

Come
coraggio signor Presidente bisogna fare riforme giuste tanto le proteste ci saranno sempre come nella caonzone di qulunque cosa si faccia si ricevano sempre ostacoli

lunedì, giugno 21, 2010

Lippi, perché li hai rimasti a casa?

[Dagli status di Facebook, via motore di ricerca.]

io tifo italia e rispetto lippi ma non sono daccordo su le scelte fate e non daccordo che dice non ci sono fenomeni rimasti a casa ( bazzargli zaccardo colluci ambrosini perrota miccoli rossi cassano borriello ballotelli maninni ) poi vedete voi se ne ho dimendicato qualcuno

lippi quei giocatori che ti potevano risolvere la partita tu li hai rimasti a CASA DEL PIERO .MICCOLI .CASSANO .COSSU.BORRIELLO

Miett a iaquinta .. camoranesi .. & marchisio e nu miett a quagliarell ?? ... MA ACCIRT TU E TUTT A JUVENTUS LIPPI

LIPPI, Vè VINN L' LUPPIN Và

tutti contro quest'uomo...l'ignoranza della gente e qualcosa di allucinante,lo stanno riempendo di parole...si doveva portare i campioni ...allora ragioniamo,bisogna dare anche spazio ai nuovi calciatori,non si puo sempre giocare con gli stessi,totti ecc ecc ....bisogna dare spazioo anche agli altri campioni o futuri campioni mo pecche nun stamm vincenn tutti contro questo

domenica, giugno 20, 2010

Harte e Ferlinghetti schiantati insieme con sequoia (spam)

lost is that camp, but let its fragrant story (sequoia gigantea)
hurtled them forever together

perduto è quel campo, ma la sua balsamica storia sia (sequoia gigantea)
li schiantò insieme per sempre.

Consuelo Hoyt to me, no subject, Gmail inbox, 20 giugno 2010.

["Sequoia?!" Grazie, Sten.]

sabato, giugno 19, 2010

Riposizionamento tattico

Va' a farti fottere
Sporco figlio di puttana.

Nicolas Anelka.

Originale qui.



Nicolas Sebastien Anelka, nato a Versailles il 14 marzo 1979, è un attaccante del Chelsea e della Nazionale francese. Ha assunto il nome islamico di Abdul-Salam Bilal da quando si è convertito all'Islam. Non inserito nella lista dei 23 convocati per i mondiali del 2006, dice: "La mia assenza è una vera vergogna. Ero pronto". Da allora compone versi occasionali.

[Grazie a Sten per André Robert Raimbourg.]

venerdì, giugno 18, 2010

Sbatti il Mossad in prima pagina/Il video

È ossessivo.
È compulsivo.
È gelidamente scaltro.
Conosce una sola parola per dire aiuola, cento per dire appostamento.
E ha un lavoro da fare.

È sempre lui, l'anziano del Mossad.

Ecco in esclusiva l'ipnotico video che lo inchioda.

giovedì, giugno 17, 2010

Surprise

hello
Hey What are you doing?
I am 8 days ago, I bought in the mall 2600usd product use bank transfer,i very afraid when lose my money, surprise I received today.
Quickly to buy: {www. ebuaoun.com}

mercoledì, giugno 16, 2010

Xenofobi mai (WRSASYDHT)

Almeno
potete controllare tutti gli stranieri ?evidentemente no.tra i milioni di musulmani, almeno 1 kamikaze ci sara'....ne basta 1 per far 100 morti,un po' di tritolo ad

Diverso
a molti italiani non va di passar per vigliacchi.non sono xenofobi,non hanno paura degli stranieri,gli fanno schifo ! e' diverso, capite ?d'altronde il troppo stropp

Strane
passa inosservato,perche' riportato solo dalle cronache locali,ma il fenomeno e' in aumento.esplosione di malattie strane,esotiche,tropicali,,,venite,venite...

Bene

– Ti senti bene? Ho saputo che non sei stata bene.
– Grazie, sto bene.

Poco fa mi sono detta che ne succedono, di cose, in Alisa segui il tuo cuore* su Canale 5.

* "Storia di una giovane donna dotata di un grande talento nel lavorare il cristallo, ma sfortunata negli affari".

martedì, giugno 15, 2010

È mancato solo il risultato

[Dagli status di Facebook, via motore di ricerca.]

cosa penso dell'eserdio"indimenticabile"....dell'Italia....?????beh, tolti De Rossi, Camoranesi e giustificato Buffon........ANDATE A PASCOLARE LE CAPRE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Se e quando incontreremo qualcuna delle favorite, CE GONFIANO COME LE ZAMPOGNE!!!!!!!!!!!!!!!!!VERGOGNATEVI!!!!!!!!!!!!!FATE PENA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Caro Buffon, in futuro ti cosniglio di giocare meno a poker e più a calcio.....

buffon schienato sv - zambrotta c'hai un età ndo vai 6 - cannavaro fateje na flebo 5 - chiellini spazza spazza 5 - criscito chi te raccomanna 5 - montolivo barcollo ma non mollo 6,5 - de rossi tessera del campione 7.5 - jaquinta se nun te va dillo 5 - pepe c'ha du sinistri ma con impegno 6 - marchisio ladrone de polli 4 - gilardino avverbio di centravanti 4

NON OSTINARTI A METTERE MARCHISIO COME TREQUARTISTA, PERCHE' IL TREQUARTISTA NON CE L'ABBIAMO...VOGLIAMO UN 4-4-2 CON BUFFON -CANNAVARO, CHIELLINI, ZAMBROTTA, MAGGIO - PEPE, DE ROSSI, MONTOLIVO, CAMORANESI - DI NATALE, GILARDINO....ASPETTANDO L'UNICO GIOCATORE DI CLASSE CHE ABBIAMO..PIRLO!

buffon...cannavaro..."chiellini" incredibile questo...camoranesi per marchisio...iaquinta....ma do otto nare italia?????? non si vede neanche che a lippi ghe piase la juve....ridicolo!!!!!! con in panchina il capocannoniere di natale che ha fatto piu gol lui da solo che tutta la juve messa insieme....e pazzini....

é allora che vuoi farci, il calcio è fatto cosi, giochi,tiri poco contro la porta avversaria chi ci contrasta tira una sola voltaverso Buffon( che non esce) e di testa realizza, gool, rischiando addiritura di vincere la partita( mi vien freddo al sol pensiero)Per nostra fortuna la qualità e l'orgoglio dei campioni del mondo in carica ,fa si che si ristabilisca presto parita con un gool del san De Rossi, cosi da suplire alla scarsa vena realizzattrice delle nostre punte.

nn so se avete visto la partita di ieri sera....ma sta partita si doveva vincere...mi è sembrata un pò villa arzilla st'italia...bah...nn per male...ma buffon che io considero un mito ke mi esce per problemi alla skiena è un segno ke sti mondiali nn fanno per noi...bah...nn voglio sembrare l'uccello del malaugurio ma forse i troppi soldi hanno fatto perdere il vero senso del gioco-calcio...

st***zzzzzzzz..........!!!!!!!! faj semp o buffon annaz ecumpagn tuoj!!!e poi quand staj sul tu te pisc sott!!!

Buffon e Marchetti SV Zambrotta 6 Cannavaro 5 Chiellini 6 Criscito 6 De Rossi 7.5 Montolivo 6.5 Pepe 6 Marchisio 2 Iaquinita 3 Gilardino 4 Camoranesi 0 Di Natale SV Lippi - 100: Pazzini in panca è da denuncia.

grazie a buffon ci siamo presi un goal c'hann fatt nu gol senza jucà p'nnind L'Italij ha paregg't....

anke se un po sofferta un ottima partita e mancatosolo il risultato

BUFFON ROTTO SUBITO CHIELLINI HA FATTO IL FALLO DELL'1 A 0 PARAGUAY CANNAVARO NN è SALTATO X PRENDERE LA PALLA KE POI SAREBBE STATA BUTTATA IN PORTA DAL PARAGUAIANO.MARCHISIO NN S'è VISTO TUTTA LA PARTITA PEPE CORRE A VOTO IAQUINTA è PIU FERMO DELLA MI NONNA E POI LA PRIMA SOSTITUZIONE KI METT? CAMORANESI(QUEST'ANNO ZERO PARTITE)LIPPI BASTA CON IL METTERE SL LA JUVE.FANNO CACARE LO VOI CAPI.ACCIDENTA A TE.VAFFANCULO!

Discreta Italia: Più:gran personalità e coraggio. Buona tenuta atletica e mentale. Molto bene il 4-4-2. Ottimi Montolivo, De Rossi, Pepe, Criscito. Meno: Poco incisiva avanti, Gila troppo solo. Marchisio equivoco tattico, manca chi accende la lampadina dalla trequarti in su (Pirlo torna subito!). Di Natale spesso evanescente in nazionale. Peccato Buffon, ci ha bruciato il cambio del Pazzo per un esausto Gila.

Secondo Me La Nostra Salacinesca Ci Salvera Il Culo Tante Altre Volte...Speriamo Che ci Porta Di Nuovo Sul Tetto Del MONDO...

lunedì, giugno 14, 2010

WRSA sia in parola che in scrittura, SYDHT

Anzi
IL GOVERNO DEVE VIETARE ASSOLUTAMENTE LA CHIUSURA DELLE BABBRICHE E INDUSTRIE IN ITALIA PER APRIRLE POI ALTROVE ANZI FARLE TUTTE RIENTRARE. O SARA' MISERA ATROCE.

Interessi
CARO BERLUSCONI E' TEMPO CHE GUARDI GLI INTERESSI DEGLI ITAIANI E BASTA CON I CONTRATTI IN AFFITTO QUESTO TUTELA SOLO I PADRONI E DISTRUGGE L'ITALIA E GLI ITALIANI.

Oggi
LA LEGA OGGI CI HA SCOCCIATI, PERCHE' STA AGENDO SORNIONAMENTE. AL PARLAMENTO CI SONO PIU' LEGHISTI CHE ONOREVOLI ITALIANI. ATTENZIONE MAI FEDERALISMO. I COSTI DEVON

In corso
Peccato che il nostro orgoglio e onore di avere un Pres. salvatore di tragedie umane come quelle in corso! siano oscurate dai nostri amici leghisti x scopi individua

Dixit
IL PERICOLO VIENE DAL MEDIO ORIENTE E AFRICA COME FATE A NON CAPIRE,ORIANA FALLACI LO HA DETTO NEI SUOI LIBBRI.UN GIORNO SARA' TROPPO TARDI.STANNO ISLAMIZZANDO L'EUR

Il punto e la virgola
Oggi su SKI stanno giocando col punto e la virgola il debito pubblico varaiva da 1,812 a 1.812 sia in parola che in scrittura dire 1 virgola812..e dire mille812!!

Infinito
Si scrivono fiumi di parole, sul tema politico del vituperato governo, poi bastano poche azioni del nostro grande,infinito S.B. x pazzare via come un temporale le male

domenica, giugno 13, 2010

Lasciamo perdere le sfere intermedie


Passare giorni di luglio tutti uguali in una cittadina di provincia della Siberia orientale, dove il cemento dei condomini si è addormentato, prima di aver finito di fottere una pastorella quarantacinquenne sazia di maccheroni; vivere e amare tra gli strumenti di tortura dell'estate in monotono movimento; in questo paesino vicino al centro immaginario del mondo, nel vento che sposta la polvere ma non l'aria, nella penombra e nel marciume – perché da nessuna parte è altrettanto buio quanto nel cerchio al centro della candela; in questa disposizione di fogne, gusti ordinari, mosche, inutile affaccendarsi e piccoli teppismi; nella città del non-splendore e dei suoni incompiuti, del genere più basso di materialismo, nella patria spirituale degli ammiratori in giacca e cravatta di Nekrasov, delle caramelle da poco senza involucro, nella Babilonia della non-poesia che si spinge ai limiti dell'inesistenza; nel punto non segnato sulle guide che non conduce né all'Inferno né al Paradiso (lasciamo perdere le sfere intermedie), nella città dimenticata dalla guerra e dall'illuminismo, dove vive un messia che parla alla TV locale e soffre di adenoidi; dove tutto è squallido, sudato, insufficiente e spietato; dove putridi torrenti passeracei di tanto in tanto escono dagli argini, portando distruzione nelle serre, negli orti e nelle tane di ratti, oltre che accenni di dissenteria e di colera; qui dove un tempo, tanto tempo fa che è come se non fosse mai accaduto, i cammelli delle carovane della Via della Seta si spezzarono le zampe, e i discendenti di dei pagani, famose tribù di fabbri e di stregoni, si estinsero per l'alcolismo e la diarrea, e adesso sulle equivoche collinette urbane composte di escrementi umani crescono pomodori di dimensioni mostruose nutriti dalle radiazioni che vengono dalle vallate vicine; dove i trasporti pubblici sono più illusori di Fata Morgana e le piazze aride, i pioppi indifferenti e un'architettura bastarda debordano ovunque sotto lo sguardo, perché le cuciture di questa realtà si sono ormai logorate da molto tempo; al centro della regione in cui i fatti dell'Europa e dell'Asia arrivano un mese dopo come grandi notizie, e le notizie non arrivano mai, dove le mode dei balli delle due Americhe muoiono come topi avvelenati stramazzati a metà strada mente correvano verso l'acqua; in questo luogo, o tempo, o coscienza, o altra dimensione dell'Essere, inaccessibile al genio, che continua a vivere qui malgrado tutto – mi alzo tutte le sere quand'è ancora chiaro, scosto le tende per far passare la luce dell'ubiquo sole locale che tramonta, preparo il tè; e aspetto; e spero, spero. Il mio compagno delle vacanze estive, Tommaso da Kempis, è seduto a tavola da un bel po': è calmo e serio, sta lavorando. Scrive il suo libro, scrive e scrive, diligente e muto, strizzando gli occhi di tanto in tanto, l'indice contro la tempia. “Stai ancora scrivendo!” – mi guarda con disapprovazione e continua a scrivere il suo libro imitativo, teso nella sua imitazione se non come una scimmia diciamo come una gatta incinta di una scimmia. Sorseggia il tè georgiano che gli ho servito e che si sta raffreddando – classe superiore, quello che odora di salsiccia! neanche lui toccherebbe i tè di prima e seconda categoria che abbondano nel negozio coloniale locale e puzzano come il calzino di uno scapolo – niente, niente, non li assaggerebbe per niente al mondo – e con la voce tintinnante di un mentore e di un vecchio amico fedele indaga “E così? questa tua vita non è forse un crimine e una negazione di Dio?” “No!” esclamo. “Questa è la mia vita, e questo, tutto questo, non è un crimine, anzi! è una malattia, e questo, e no! è una sfortuna, un'allucinazione oscura, una pestilenza, un'anemia che assomiglia al mal di denti, alla carie, alla pediculosi, alla composizione di versi per un anniversario, alla lebbra, al cimurro; nella geografia del cielo e della terra questa vita e questo luogo sono un luglio che marcisce per sempre tra le chiappe di Dio Signore, ed Egli è troppo pigro per guardarsele allo specchio! e tu, amico, vai avanti, continua a scrivere.” Stringe le labbra, si gira e riprende a far scricchiolare la penna, strizzando gli occhi, mentre io esco sulla veranda, cerco di ricordare il sogno del giorno prima, mi accendo la prima sigaretta della sera e ancora mi aggrappo alla speranza: cosa c'è là, nell'ocra del cielo crepuscolare? non è una nuvola? forse è una nuvola; forse la luce di un lampo illuminerà il nostro giardino pieno di lappole e di lattine, forse una voce tonante dai cieli dirà che siamo tutti perdonati, che possiamo tornare a casa; forse! e un acquazzone, uno spaventoso, gioioso, lacrimoso acquazzone di nostro Signore si rovescerà su di noi, sul giardino, sulla cittadina, su questo crescente, tremolante, verdastro, stillante luglio, una pioggia purificatrice e disinfettante di insetticida e di candeggina, di fuoco e di zolfo bollente.

Sergej Kruglov, Poesie in prosa, in "GF - Novaja Literaturnaja Gazeta", Mosca 1994.

Traduzione: Manuela Vittorelli.

Sergej Gennad'evič Kruglov, nato nel 1966 a Minusinsk, nella regione di Krasnojarsk, ha studiato giornalismo a Krasnojarsk e ha poi lavorato come reporter nel giornale locale Vlast' Trudu. Scrive poesie dal 1993. Nel 1999 è stato ordinato sacerdote della Chiesa ortodossa russa. Vive in Siberia. È sposato e ha tre figli. Nel 2008 ha ricevuto il premio Andrej Belyj. Ha un blog: http://kruglov-s-g.livejournal.com/ (rus)

[Grazie a Sten per le palme.]

venerdì, giugno 11, 2010

Making a difference

Il mondo si divide in due categorie: chi ha la pistola carica e chi scava. Tu scavi.
Joe “il Biondo” (Clint Eastwood) ha la pistola carica, Tuco (Eli Wallach) no
in Il buono, il brutto, il cattivo (Sergio Leone, 1966).

[Il taglio comunque me l'ha prestato Sten, mica l'ho trovato su google.]

La Brancata Leone (WRSASYDHT)

è TUTTA UNA MESSINSCENA DEL PD E DI TUTTA QUELLA BRANCATA LEONE DI OPPOSIZIONE NEL VIDEO AI TALK DELLA RAI E DI MEDIASET FANNO CREDERE DI ESSERE D'ACCORDO SU TUTTO PO

giovedì, giugno 10, 2010

File under: un lavoro come un altro

"Hi,
I need a native Italian translator with proven experience in translating karting related content. Pls send me your bid ONLY if you have such translation experience and can show it to me in your CV.

Thank you!"

Non c'è di che.
È che chi traduce nel karting non va a raccontarlo in giro.
A estranei.
Dopo anni di provata esperienza.
Con il genere di soddisfazioni che ci si abitua a gestire.
E le invidie.
Per non parlare dei guadagni.
Di questi tempi.
Conosco uno che dopo anni di karting related content si è fatto la barca, per dire.
Con tanto di posto barca, non so se mi spiego.
Longitudinal acceleration.
Throttle position.
Centrifugal clutch.
Questo è il karting.
Roba che se ne va in giro per il mondo senza differenziale, roba che scotta.
Va bene.
Ora smetto.
Ciao.

lunedì, giugno 07, 2010

L'hobby preferito dei turchi (WRSASYDHT)

Fine
FINI che fine indecorosa ai fatti agli occhi di tutta la comunità di destra che per te si è sem pre battuta senza privilegi tradendo i suoi grandi valori.Da ex MSI/AN senza perdon

Vivamente
a volte spero vivamente che i MAYA abbiano ragione, questo mondo non ha più ragione di esistere,troppo male,odio,rabbia,ci dovremmo vergognare tutti quanti!

Empasse
povero Papa Benedetto VI°! ha dovuto dire che quello di monsignore non è un omicidio politico per non creare un'empasse politico. Come siamo ridotti male noi cattolic

Milioni
TURCHIA NELL'UE ? non vedo l'ora.milioni di turchi instabili psicologicamente,verranno qui,e il loro hobby preferito e' ammazzare preti e vescovi..non vedo l'ora.

Di brutto brutto brutto
VISTO KE NON SONO SOLDI NOSTRI XKE' NON INIZIAMO A TASSARE DI BRUTTO CALCIATORI,VELINE,SOCIETA DI CALCIO? ED ANCHE TUTTI I SAMAMRINESI CHE HANNO CASA IN ITALIA?

Rimini, la tua voce
BELLISSIMO ARTICOLO SUL QUOTIDIANO "LA VOCE DI RIMINI" DEL 04.6 IN DIFESA DI ISRAELE CON TANTO DI DOCUMENTAZIONE.NAVI DI PACIFINTI,CON FIONDE ,SPRANCHE ED ARMI,IFHH KE APPOGGIA HAMAS.MA

Lardo
QUESTA EUROPA NON è UNA NAZIONE NON PUO' OMOLOGARE TUTTO LA PESCA IN MEDITERRANEO COME L'OCEANO I SERVIZI ITALIANI X LE DONNE COME L'INGHILTERRA IL LARDO DI COLONNATA FUORI DAL M

Attenzione Jugoslavia
Vi ricordate la guerra in JUGOSLAVIA,dal comportamento dei ladri in alcune ville la cattiveria è questa,gente che non ha niente da perdere attenzione.

Di tutto
QUESTO E' UN PAESE SENZA CONTOLLO. ENTRA DI TUTTO DA: CLANDESTINI A PRODOTTI AVARIATI E SCADUTI E POTATI NI SUPERMERCATI.NOI CONSUMATORI SIAMO INERTI E IMPOTENTI.AIU

venerdì, giugno 04, 2010

WRSA geograficamente, SYDHT

I TURCHI METTEVELO IN TESTA SONO MUSULMANI E GEOGRAFICAMENTE NON E' EIROPEA, E' MEDIORIENTALE, PERTANTO NON FANNO PARTE DELL'EUROPA. GUAI SE ENTRTERANNO!

QUESTA EUROPA PIU' L'ALLAGATE PEGGIO . E' BENE RIDURLA COME ERA UNA VOLTA O SCIOGLIERLA SAREBBE LA COSA MIGLIORE PER TUTTI GLI EUROPEI.LA GLOBALIZZAZIONE E' STATA

martedì, giugno 01, 2010

Almeno insultiamoli (WRSASYDHT)

Visto
visto che chi dovrebbe esse espulso,in realta' non si muove,erimane sul ns.grop pone...almeno insultiamoli,evitiamoli,boicottiamoli,malediciamoli,almeno quello

Affricani
SINDACATI GOVERNI DI DS,E SX,AVETE ROVINATO L'ITALIA DISTRUTTO IL NOSTRO POPOLO CONSEGNATO L'ITALIA A CINESI RUMENI ALBANESI AFFRICANI ECC.X FARE I VS SPORCHI INTERE

Anche
Se Israele mette l'embargo nella Striscia di Gaza, cosa ci vanno a fare le navi dei pacifisti al confine vanno a provocare? le leggi vanno rispettate anche dai pacifi

Agnelli
ISRAELE SI E' DIFESO DA UN ATTACCO DI TERRORISTI ROSSI ED ISLAMICI CHE VESTIVANO LA PELLE DI AGNELLI.

Nomi e cognomi
Sa o no che tante"Associaz.culturali"sono locali x scambisti?Posso fare nomi e cognomi,sa o no ke qst sig.non pagano tasse?I tagli sono sacrosanti!Altro ke lagne!!

Caw-boi
Il bavaglio lo mettevano i caw-boi quando dovevano rapinare una banca o la diligenza...però quasi quasi..una rapina di notizie?Ecco il doppio senso del gesto.

Piano

Mi chiedo se il boicotto dei prodotti israeliani da parte di coop rosse sia parte di un piano piu' vasto, nel quale rientrano i recenti fatti davanti le coste di Gaza

Magut
Posti ai giovani.Baristi,commessi,magazinnieri,macellai,operatori ecologici,pela patate,inbianchini,elettricisti,idraulici,mungitori,e come si dice da noi "magut"

Italini sfacendati
Vogliamo sapere chi sono gli italini sfacendati che, mentre noi ci dibattiamo con la crisi,sono spensieratamente in crociera a caccia di guai per loro e per noi?

Tutti
tutti speravano in una pace nel medio oriente ma questa è impossibile esistono diversi interessi e tutti vogliono ragione pertanto fra altri diecimila anni ancora

lunedì, maggio 31, 2010

L'isola dei vuocumpra' (WRSASYDHT)

Isola
i c.i.e. sono costosi e a capienza limitata.si costruisca una mega baraccopoli su di un ISOLA(cosi' non scappano),esi portino li in attesa di rimpatrio.

Please
Provincie = clientalismo! Ho votato PDL anche per l'abbolizione delle provincie, please mantenere le promesse.

Sembra
Tremonti mette il redditometro, sembra che al governo sia ritornato Padoa Schioppa e Visco! ma da che parte stà Tremonti????? alla fine pagherà sempre e solo l'onesto

Quando
Teniamoci la "nostra politica" che ha una logica migliore,oltre alla guida, se non sbaglio quando si pensava il peggio abbioamo sempre avurto la fiducia(mandato).

Nessuno
Con 24000 voti in più ci hanno iiriso,si sono attaccati agli specchi cercando di governare da soli (anche poltrone)e nessuno dico propio nessuno gridava "COESIONE"

Tobaci
Giuro di nn aver mai dimenticato l'uccisione di TOBACI, di 30 fa.Oggi leggendo l'articolo di Feltri, mi sono commosso, e credo ci vorrebbe maggior divulg. di quest.

Essi ridono
dove vivete?vedete o no,che ad ogni angolo,strada,parco,giardino ci sono ridenti magrebini,africani nullafacenti ?mantenuti da noi.DIO VI MALEDICA.

Dove
L'Italia è il paese dove ha lavorato molto per il sociale,peccato di chi ci ha mangiato dietro..se partite dalle case popolari poi...apriti cielo.

Interpol
TUTTI QUESTI VUOCUMPRA' NESSUNO LI SEPDISCE AL PROPRIO PAESE. UN ITALIANO CHE FECE IL LAVAVETRI IN EGITTO FU MESSO IN GALERA E PER USCIRE INTERVENNE L'INTERPOL

Caratteristica
gli extracom.hanno una caratteristica che rompono gli zibidei inoltre se non gli dai la moneta del carrello ti insultano,quindi comunisti a parte fuori dalle balle.

Non capisce
ora va fatta una riforma altretanto seria per la scuola visto che gli insegnanti giudicano gli studenti non capisco perchè nun si possano gudicare loro dagli studenti

sabato, maggio 29, 2010

Not with a bang, but with a whimper

DENNIS HOPPER, 17/05/1936 - 29/05/2010

Nel Nord selvaggio solitario se ne sta

Nel Nord selvaggio solitario se ne sta
di Sergej Gandlevskij

Nel Nord selvaggio solitario se ne sta
uno scrittore con il collo non rasato e un tic
alla guancia, lì lì per mettersi a piagnucolare.
Solo soletto esce per la strada,
le periferie ascoltano Dio,
conversano le stelle; chiudere le virgolette.

Стоит одиноко на севере диком, 1994

Traduzione: Manuela Vittorelli.


Il primo verso riecheggia la traduzione di Lermontov della poesia di Heine "Ein Fichtenbaum steht einsam", "На севере диком стоит одиноко..." (1841):

Nel Nord selvaggio solitario su una desolata vetta
Un pino se ne sta
E dorme cullandosi
Sotto la bianca coltre di gelo e neve

E sogna che nelle distese lontane
Nella terra del sol nascente
Cresce una bella palma
Triste e sola su un dirupo ardente.


[Le traduzioni al solito sono mie, il correlativo visivo del Nord selvaggio è di Sten,
il rumore che sentite è Lermontov che si rivolta nella tomba della famiglia Arsen'ev.]

giovedì, maggio 27, 2010

I nostri antenati e noi (WRSASYDHT)

Ma
I NOSTRI GIOVANI ULTRETENNI LI MANTENIAMO NOI, LO STATO AGLI STRNIERI LI AIUTA MA AI DISOCCUPATI ITLIANI NON DA' NEMMENO UN CENTESIMO. BASTA CON STRANIERI NE SIAMO PI

Mo'
i nostri antenati e noi abbiamo tribolato per ottenere questi diritti(sanità) arrivano stì zingari e con poco tempo sè sò magnato tutto e mò dovemo dà pagà a bossi pen

Ieri
Sono un dipendente pubblico che ha sempre votato per Forza Italia ed il PDL. Mi sento come se fossi stato tradito dall'amico piu' caro. E' da ieri che sto malissimo

Il ns. sistema
siano pakistani,egixiani,tunisini,bosniaci o kossiovari,poco cambia.i musulmani sono incompatibili col ns.sistema di vita.evitiamo una nuova bosnia.......

Tanto
oltre al 10% su stipendi politici taglio sul numero dei politici di conseguenza meno auto blu. Ma un bel taglio in parlamento..tanto in tv si nota ke parekki desertano

Attenzione
ATTENZIONE CON IL REDDITOMETRO CHE NON DIVENTI UN MEZZO DI PERSEQUZIONE IN UN REGIME DI CRISI ECONOMICA LASCIARE UN LIBERO MERCATO NON OPPRIMERE CON TROPPI CONTROLLI F

Traino
siamo al traino della lega!!!!! tassa albergatori a Roma e Province tagliate sotto i 220.000 abitanti e non della LEGA! e il CONDONO EDULIZIO ?? mai piu voto pdl

Genio
considerare potenzialmente detraibili,tutte le spese.poi anno per anno,si stabili sca quali lo siano.es.abbigliamento,viaggi...anno dopo alimentari...ecc ecc

martedì, maggio 25, 2010

Perché (WRSASYDHT)

perche non plubicate mai quello che scrivo?? le famiglie anno gia dato ora spetta taglio ai politici,t.evasore,t.magistrati. pestito alla grecia é sbagliato.s.sol.mort

lunedì, maggio 24, 2010

Belpaese, Italia (WRSASYDHT)

Anche
buongiorno FATE PAGARE LE TASSE ALLE COOPERATIVE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!vedi COOP Ecc Ecc piu anche alle troie e trans che di evasione ne fanno un bel po'!!! grazie

Finitela
CASINI E FANNULLONI FINITELA DI RIFONDARVI DI RIPROPORVI CAMBIANDO NOME TANTO SIETE SEMPRE GLI STESSI FATE COME GLI AKARI CHE PUR AUTODISTRUGGENDOSI SI RIFANNO ALL'IN

Non dico di
Ore lavoro ridotte.lunedi' e venerdi' di riposo,stipendi vergognosi.Si è proprio perduto lo stampo del vero "STATISTA"NON DICO DI ESSERE COME cORIOLANO,ma un po'

Quanti
quanti fiumi di nome PIAVE occorrerebbero oggi per una unità politica e non divisa e incapace di promuovere nuovo avvenire per i cittadini al posto dell'ignoranza dia

Ci parli lei
PRESIDENTE C PARLI LEI CON OBAMA KE LE INCERTETTAZIONI SNO IMPORTANTI KE QUì NON NE POSSIMO + DI ESSRE SPIATI IN OGNICASA NOSTRA!!!!! MI RACCOMNDO PRESIDENTE 6 TUTTTI

La molla
se scattasse una molla nella testa di tutti gli immigrati IRREGOLARI,e volessero lasciare il paese,per mesi avremmo trni,aerei,navi sempre pieni....

Figuri
Questi due coglioni frustrati, e idioti, Luchetti. e Verdone, che offendono la maggioranza del Belpaese, Italia, sono due figuri imbecilli che sputtanano se stessi.!!!

sabato, maggio 22, 2010

Mamma sparecchia, papà ascolta Beethoven

Mamma sparecchia, papà ascolta Beethoven
di Sergej Gandlevskij

Mamma sparecchia,
papà ascolta Beethoven dalla mattina.
Da sotto sale il grido “Forbici, coltelli”
mentre scendono le ombre della notte.
“Subito a letto!” è l'ultimatum,
cioè contare pecore fino a diventare matto,
o scivolare fuori in piena notte,
l'anima rovesciata dal terrore.
Sciocca Njura morta
portami qualcosa di bello in sogno
una profezia per il giovane naturalista
o una sciocchezza in cambio di una caramella.

Tutte scemenze. Questi inquilini,
a ben vedere, non abitano più in questo mondo.
Contavamo le pecore con Beethoven
E ci addormentavamo senza sognare, come i morti.
Eppure c'è qualcosa che mi attira in questo sogno.
Lunedì comincerò una nuova vita
e scorderò il verso della mia poesia preferita
“Gli stivali nuovi di papà” - la la la.
Oltre il fiume industriale
affogheranno i suoni di una musica i-nu-ma-na.
E ci trascineremo dietro le nostre ombre, nel doposbronza,
Ricordando quella domenica pomeriggio.

Originale: Мама чашки убирает со стола, 1999

Traduzione: Manuela Vittorelli.


Sergej Gandlevskij, nato nel 1952, è stato un importante poeta d'avanguardia negli anni Settanta e Ottanta. Laureatosi in filologia all'Università Statale di Mosca, ha lavorato come insegnante, guida turistica, guardia notturna. Ha fatto parte del movimento poetico degli anni Settanta “Moscosvskoe Vremja” insieme ad Aleksej Cvetkov, Aleksandr Soprovskij e Bachyt Kenžeev. Ha cominciato a pubblicare le sue poesie negli anni Ottanta ed è uno dei poeti russi contemporanei più pubblicati. Ha ricevuto l'anti-Booker Prize nel 1996. È anche romanziere e saggista.

[Grazie, Sten, e buon natale!]

lunedì, maggio 17, 2010

Il colpevole è sempre il maggiordomo (WRSASYDHT)

Ricordatevi
LA SICILIA LIBERA DA UNA POLITICA CLIENTELARE E AFFARISTICA E LIBERA DALLA DELINQUENZA CHE CI TAPPA LE ALI,RICORDATEVI CHE SIAMO AL CENTRO DEL MEDITERRANEO

Maggiordomi
sembra che i PAKISTANI siano molto attivi come terroristi.ne modenese per far entrare loro simili,si assumono avicenda come "badanti"o "maggiordomi".

In lungo e in largo
LE CINQUE REGIONI DOVE LA SINISTRA HA SPAPARANZATO IN LUNGO E LARGO SPERPERANDO I RISPARMI DEI CITTADINI DEVONO PAGARE TUTTI GLI ESPONENTI DI QUEL MANDATO COMUNI PROVI

Ora
E' l'ora di darsi una massa, non fate altro che parlare di riforme e sono solo discorsi. Datevi daffare anche da soli ma fatele. Quanto tempo ci vuole per frare una

Fluidotecnica forever
x Verità 2010: lei dice che FLUIDOTECNICA SAN SEVERINO Srl di Bari HA LA SOLUZIONE x arginare macchia petrolio. Io le dico: si deve CHIAMARE L'AMBASCIATA USA a Roma.

sabato, maggio 15, 2010

Farfalle



Dark pictures, thrones, the stones that pilgrims kiss,
poems that take a thousand years to die
but ape the immortality of this
red label on a little butterfly.

da "On Discovering a Butterfly" , Vladimir Nabokov.

[I bui dipinti, i troni, le pietre baciate dai pellegrini / le poesie che impiegano mille anni a morire / al più scimmiottano l'immortalità di questa / etichetta rossa su una piccola farfalla.]

venerdì, maggio 14, 2010

La comodità dei bruxellesi (WRSASYDHT)

Se
RAI3.Se si limitasse al TG come informazione non è un problema ma fare trasnissioni e programmi contro il Governo votato dalla maggioranza di chi paga il canone!!!!!

Preventivi
FACCIAMO COMITATI PREVENTIVI,PER RACCOGLIERE SUBITO LE FIRME,SE PASSA LA CITTADINANZA BREVE.SCENDIAMO IN PIAZZA E REFERENDUM SUBITO

Il fine di Fini
ACCAPARRARSI + GENTE POSSIBILE ATTRAVERSO GENERAZIONE ITALIA FACENDO CREDERE CHE SIANO SEDI DEL PDL E POI CREARE UN SUO PARTITO. X QUESTO NON LASCIA ADESSO IL PDL

Limitiamoci
SabrinaGuzzantiNon so' se bisognerebbe usare le parole dell'ex Pres. del Consiglio Massimo D'ALEMA che disse a Ballarò ma limitiamoci a dire"Parassita d'immagine

Se può
Sono molto preoccupato e sconcertato per il disastro avvenito nel golfo del messico.Si faccia qualcosa per limitarne i danni mi raccomando.Presidente collabori se puo.

LA soluzione
Presidente dica agli USA che la FLUIDOTECNICA SAN SEVERINO Srl di Bari HA LA SOLUZIONE per arginare la macchia di petrolio. Da SUBITO. SI SBRIGHI. NON PERDA TEMPO

Gioco
Si è trovato il sistiema di bloccare tutti gli appalti,se ad ogni appalto ci sarà sempre un sospetto,basta che si regali una cena o una penna e il gioco è fatto.

Nemica
LA MONETA UNICA SI E' RIVELATA NEMICA. TUTTA L'EUROPPA STA SUBENDO UN TRACOLLO DA QUANDO E' STATO EMESSO L'EURO. E' STATA SOLO LA COMODITA' DEI BRUXELLESI.

Pertanto
in Italia tutta la corruzione non è colpa di nessun individuo ma solo della usanza politica del modo di fare ed è diventato l'usanza di tutti pertanto tutti colpevoli

Gli fricani
LE CARCERI SONO PIENI AFRICANI,LE STRADE SONO SPAVENTOSAMENTE INVIVIBILI PER MERCANZIE CHE GLI FRICANI VENDONO A TERRA,TUTTI CLANDESTINI. BASTA CI COSTANO ! L'ITALIA

sabato, maggio 01, 2010

Nessun muro a cui appoggiarsi: l'intervista di "Lateral" a Roberto Bolaño

Intervista a Roberto Bolaño
Testo pubblicato su Lateral. Revista de cultura, numero 40, aprile 1998

È stato la rivelazione letteraria dello scorso anno. È cileno, è nato nel 1953 e dal 1977 vive in Spagna. Prima di allora ha viaggiato a lungo. A quindici anni si trasferisce in Messico, dove diventa poeta, vive di giornalismo e si converte al trotzkismo. Nel 1973 fa ritorno in Cile, in tempo per assistere al golpe militare. Arrestato, per un colpo di fortuna viene scarcerato. Nel Salvador conosce i futuri assassini di uno dei maggiori poeti latinoamericani. Di queste ed altre cose parla nell'intervista. In Spagna ha fatto tutti i mestieri. A 43 anni compiuti pubblica il suo primo libro di narrativa, La letteratura nazista in America (La literatura nazi en América, Seix Barral, 1996), acclamato dalla critica spagnola. Poi vengono Stella distante (Estrella distante, Anagrama, 1996), romanzo che consolida la sua reputazione, e i racconti di Chiamate telefoniche (Llamadas telefónicas, Anagrama, 1997), che lo consacra come uno dei migliori scrittori contemporanei di lingua spagnola. Da alcuni anni vive in un paesino della Costa Brava.

Come capita a Blanes un cileno?
Per caso. A Blanes sono arrivato per metter su un'attività; all'epoca facevo il negoziante. Era un negozio di bigiotteria e abbigliamento, un negozio per turisti, e così sono rimasto a vivere lì.

Vive ancora di questo?
No, dal '93 vivo esclusivamente di letteratura. Quell'anno vinsi tre o quattro premi che mi portarono molti più soldi dei libri pubblicati in seguito. Avevo quarant'anni.

Deve essere stata una svolta miracolosa...
Non lo considero né una svolta né un miracolo. Scrivo da quando avevo 18 anni e a 22 in Messico già vivevo di letteratura. Tutto il denaro che guadagnavo veniva dalla scrittura: giornalismo, articoli... Ricordo che il biglietto aereo per l'Europa me lo comprai con due articoli pubblicati su una rivista messicana.

E perché venne in Spagna?
Venni in Spagna nel '77. In realtà me ne andai in Svezia, dove più o meno mi ero rimediato un lavoro, ma mia madre viveva in Spagna da due anni e quando arrivai era molto malata. Poi mi misi ad aspettare che si rimettesse, insomma ad aiutarla. Barcellona, nel '77, era una vera bellezza, una città in movimento con un clima gioioso in cui tutto era possibile. La politica si mescolava con la festa, con una grande liberazione sessuale, una vera esplosione sessuale, un desiderio di fare costantemente qualcosa, che probabilmente era artificiale, non mi faccio troppe illusioni al riguardo, ma artificiale o autentico che fosse era tremendamente seducente. Per me fu una scoperta, e mi innamorai della città. A Barcellona imparai cose che credevo di sapere ma che in realtà non sapevo.

Per esempio?
Il vivere al di fuori della letteratura. In Messico vivevo molto a contatto con la letteratura. Vivevo in mezzo ad altri scrittori e mi muovevo in un mondo dove chi non era scrittore era artista. E a Barcellona cominciai a muovermi in un mondo dove non c'erano scrittori. Avevo amici scrittori, ma un po' alla volta mi feci amici di altro tipo. Ovviamente ho fatto di tutto: il lavapiatti, il cameriere, la guardia notturna, il netturbino, lo scaricatore di porto, il vendemmiatore, a Barcellona, in Francia, in un sacco di posti. E lo trovavo magnifico. E poi all'epoca non c'era ancora la disoccupazione che ci fu in seguito e la mobilità lavorativa era davvero grande; il mio corpo me lo chiedeva, sapere che lavoravo, conoscevo gente, guadagnavo soldi e quando mi stufavo cambiavo lavoro e nel giro di una settimana ne trovavo un altro. Per me era fantastico.

Ma allora perché ritirarsi in provincia?
Questo succede quando passa l'euforia del '77. In Spagna il disincanto viene fatto risalire al 1979-80, però io lo sperimentai un po' più tardi. Me ne andai a Girona perché ero stanco di Barcellona, anche se vivevo in una strada molto centrale, Tallers, dietro a La Vanguardia. Ci passavano migliaia di persone. Avevo avuto mille storie e avevo bisogno di uscirne, significava vivere con persone e con fantasmi. Avevo bisogno di andarmene in un posto dove non conoscevo nessuno.

E come finì in Messico a 15 anni?
Per via dei miei genitori. Mia madre era professoressa e mio padre trasportatore. Un giorno hanno deciso di andare a vivere in Messico. Ciascuno di loro è arrivato con un ideale e poi, come sempre accade, non ne è uscito niente.

Nel 1973 decide di tornare in Cile...
A vent'anni torno in Cile solo per fare la Rivoluzione. All'epoca ero di estrema sinistra, vicino al MIR [Movimiento de Izquierda Revolucionaria], ma la mia ideologia era trotzkista. In realtà il MIR non ebbe mai buoni rapporti con la politica dei paesi dell'Est. Ora, quella di Cuba è sempre stata un'eccezione abbastanza infantile perché è una malattia dei latinoamericani. I cubani possono essere prosovietici ma sono latinoamericani...

Come con Cortázar, che era critico nei confronti dell'URSS ma appoggiava il regime cubano che censurava i suoi libri.
Credo che in quel caso Cortázar e la stragrande maggioranza abbiano toppato, e toppato in modo bestiale. Il fatto che fossero latinoamericani non li giustificava più degli altri. È una faccenda complicata, perché per esempio ci furono molti trotzkisti che si esiliarono a Cuba, e i cubani non si comportarono male con loro. Ci furono molte forme di guerriglia fatte da chi non stava con il socialismo reale e che furono appoggiate anche da Cuba. Inoltre l'atmosfera di quegli anni era apocalittica nell'accezione di San Giovanni, nell'accezione cristiana. Aspettavamo tutti che scoppiasse la rivoluzione o la controrivoluzione. Si respirava un clima da Giorno del Giudizio. In quei giorni la paura ti faceva cercare, almeno mentalmente, un muro a cui appoggiarti, per pura paura. Alla fine non trovammo nessun muro a cui appoggiarci ed è andata come è andata, evidentemente, però credo che solo così si possa spiegare la faccenda di Cuba e di Cortázar...

Si dice che i mesi che precedettero il colpo di stato di Pinochet furono terribili, pieni di odio e di scontri.
Gli ultimi mesi del governo di Allende furono spaventosi. Però io non mi facevo molte illusioni; ero ingenuo, ma non mi aspettavo la rivoluzione suprema degli uomini puri né niente di tutto questo. E credo che in fondo cercassi l'avventura per l'amore dell'avventura in sé. Trovai tutta l'avventura che volevo e molta di più. Soprattutto dopo il colpo di Stato.

Ricorda il giorno del colpo di Stato?
Vivevo a casa di Jaime Quesada, che oggi è un poeta quasi ufficiale e a quel tempo era un poeta giovane, amico di mia madre. Mi svegliò tutto tremante e mi disse: “Roberto, i militari hanno fatto un golpe”. La prima cosa che ricordo di aver detto è: “Dove sono le armi, che vado a combattere?”. E Jaime che mi diceva: “Non uscire, non andare, cosa dirò a tua madre se ti succede qualcosa?”.
Io non conoscevo il quartiere e Jaime era pronto a restare chiuso in casa tutto il giorno. Andai a casa di un ragazzo di quindici anni che sapevo essere di sinistra. E gli domandai: “Chi sta organizzando la resistenza nel quartiere? Perché io voglio offrirmi volontario”. E questo ragazzo mi disse: “Anch'io voglio andare volontario”. Io avevo vent'anni, ma lui ne aveva quindici. E andammo insieme alla cellula comunista, che era l'unica a essere organizzata. Lì c'era gente di tutti i partiti. Era la casa di un operaio comunista, che era molto, molto spaventato. E ricordo che aveva i romanzi western di Marcial Lafuente Estefanía, dei libriccini di cowboy che teneva nella credenza. Fu tutto molto dolce, molto desolante e molto dolce.

Ma la resistenza era davvero organizzata, in caso di golpe?
Arriviamo lì e diciamo: “Cosa bisogna fare?”. Siamo qualcosa come venti o trenta persone e ciascuno di noi riceve il compito di controllare una strada. In realtà ci danno un piano pensato per uno scenario di guerra civile, non di colpo di Stato. Io mi accorgo che il compito che mi assegnano è di una stupidità sovrana. Perché dovevo controllare la casa di un civile, di una persona che si sapeva essere di destra, nel caso ci entrassero delle armi, insomma, tener d'occhio quella casa. Una cosa demente, perché le strade erano deserte e quando passavano pattuglie militari se non ti sparavano ti arrestavano. Mi danno un falso nome e una parola d'ordine da dare a un compagno che sarebbe passato a controllare. Vado nella via che mi hanno assegnato. Non c'è nessuno, ci sono solo io. Comincio ad avere paura, cosa ci faccio qui? Ti trovi solo in una strada e la prima cosa che pensi è che ti stanno guardando da tutte le finestre. Poi passarono quelli che facevano i controlli e io mi ero già dimenticato la parola d'ordine; ci parlai, tornai alla cellula. A quel tempo parlavo con accento messicano e credettero che fossi straniero. E siccome si pensava che tutti gli stranieri avessero una grande esperienza nella lotta armata, chiesero a me, che potevo benissimo essere un infiltrato, di andare a contattare la cellula principale.

I telefoni non funzionavano?
Doveva essere un contatto diretto. Mi danno una bicicletta perché faccia non so quanti chilometri fino a una città che non conosco perché ho vissuto solo a Santiago. Lì capisco: se obbedisco di sicuro mi ammazzano. Fu divertentissimo. Come un film dei fratelli Marx. Ordini, contrordini, nessuno capiva niente.

Ma alla fine riuscirono a fare qualcosa?
Verso mezzanotte o l'una ci giunse la notizia che il generale Prats stava arrivando con un contingente di truppe lealiste. Decidemmo di andare ad accogliere Prats, ma militarmente, cioè per offrire protezione e vedere che armi avevamo. Così andammo in un quartiere lì vicino, un quartiere di chabolas, come si chiamavano all'epoca quelli del movimento dei “senzatetto”: occupavano terreni e ci costruivano su. Una di queste case era piena di bombe molotov. La logica era distruggere una serie di ponti pedonali per impedire il transito delle prime avanguardie dei pinochetisti fino all'arrivo delle truppe di Prats. Poi si seppe che in quel momento Prats era già stato catturato. Non c'erano truppe, non c'era niente, il generale Prats era agli arresti. E comunque come si fa a colpire i ponti pedonali con le molotov? Era una pazzia totale. Perché non avevamo né armi leggere né niente... solo bombe molotov. Era impressionante. Quel giorno andò così.

E poi? Cosa avvenne il giorno dopo il golpe militare?
Poi ci fu il colossale doposbronza. Un quartiere resistette al golpe, erano preparati meglio, attaccarono un commissariato, riuscirono a sopraffare i carabinieri e isolarono il quartiere. Ma era come entrare nella fossa dei leoni. Li bombardarono dal cielo.
Si sentiva sparare tutto il santo giorno. Quando bombardarono La Moneda, dal quartiere in cui stavo sentivo e ogni tanto riuscivo a vedere gli aerei.

Sì, ma come è riuscito a cavarsela, in una situazione simile?
Quando mi fermarono per la strada e il tenente del posto di blocco si mise in contatto con Concepción per riferire sull'accaduto, mi spaventai: “Sono fritto, mi ammazzano”. Mi presentò come uno dei dieci uomini più ricercati del Cile, nientemeno. Stava cercando di gonfiare la sua cattura, ovvio. Vennero a prendermi in un veicolo speciale con due armadi, due tizi giganteschi; in vita mia non avevo mai visto carabinieri più grandi. Poi mi portarono al commissariato e lì c'era un altro tenente che era tutto il contrario di quello che mi aveva arrestato, era un tipo ragionevole e si rese conto che io non avevo niente del terrorista, non ero straniero e non avevo fatto nulla. Non poteva lasciarmi andare, ma almeno non mi lasciò lì.
Nello stesso giorno passai per i carabinieri, per un altro posto che non ricordo sotto quali ordini stava e poi finii all'investigativa, dai poliziotti in borghese. E fui molto fortunato.

Cosa accadde in realtà? Come riuscì a cavarsela?
Mi scarcerarono due poliziotti che erano stati miei compagni di scuola quando avevo cinque anni. Uscii dopo otto giorni perché c'erano quei due; altrimenti sarebbero potuti passare uno o due mesi. Un giorno invece incontrai un poliziotto che mi disse: “Non ti ricordi di me? Eravamo compagni di scuola”. Io non mi ricordavo niente. Fu straordinario.

Ma in Chiamate telefoniche c'è un racconto che narra esattamente questo! Io pensavo che si trattasse di pura invenzione, di un gioco letterario. Mi ha anche fatto pensare a una poesia di Nicanor Parra, in cui alcuni personaggi popolari cileni, “compari”, se non ricordo male, instaurano lo stesso dialogo assurdo dei detective del racconto.
No, è in gran parte autobiografico. Io incontrai davvero questi due ex compagni di scuola quando ero in prigione, e loro mi scarcerarono. Ma anche la cosa di Nicanor Parra è vera. Imposto tutti i miei testi fondandoli sull'intreccio, ma esiste un rovescio, un contrario. In questo caso il contrario era la poesia “Saranguaco” di Nicanor Parra, con il suo schema basato su un dialogo impossibile, una specie di dialogo pazzo. E fa anche parte del folklore cileno.

E perché questa necessità di un rovescio, di un'ombra letteraria?
Per una questione di economia. Ciascun racconto ha un suo rovescio, ma governato da una disciplina di ferro. Perché altrimenti non avrei potuto scrivere i quattordici racconti di questo libro, avrei scritto quattordici romanzi. E probabilmente quattordici romanzi infiniti. Per esempio, “Vita di Anne Moore”, l'ultimo racconto di Chiamate telefoniche, è, nel suo riflesso, un romanzo-fiume di circa seicento pagine. Succedono cose che si possono raccontare in seicento pagine, ma in tutta tranquillità.

Queste ombre o guide letterarie risultano più visibili nei racconti de La letteratura nazista in America. Forse perché lì c'è stata la necessità di esemplificare con opere la biografia degli autori immaginari presentati... Credo che La letteratura nazista sia un romanzo, con un'esposizione, uno svolgimento e una conclusione. Il classico romanzo...
Già, ma in definitiva è un insieme di biografie unite tematicamente ma indipendenti. È un'altra cosa: un romanzo che non va letto come romanzo. Si può aprire dove si vuole, malgrado abbia i tre stadi classici del romanzo. Per esempio credo che si possa cominciare dall'epilogo. È assai probabile che abbia fallito, ma l'idea era questa e secondo me non era del tutto malvagia. Ora, ripeterò fino alla morte che è un romanzo.

Perché è stato ossessionato dalla cultura dell'estrema destra in America Latina?
Il mondo dell'estrema destra è un mondo smisurato, ed è interessante in sé. Quello che accade è che io colgo il mondo dell'estrema destra, ma molte volte quello di cui sto veramente parlando è la sinistra. Prendo l'immagine che è più facile parodiare per poi parlare d'altro. Quando parlo degli scrittori nazisti in America in realtà sto parlando del mondo a volte eroico ma più spesso miserabile della letteratura in generale.
Certamente non furono solo i fascisti a commettere orrori in America Latina. Per esempio c'è quel poeta del Salvador assassinato dai suoi compagni, Roque Dalton. Io conobbi alcuni di quelli che uccisero Roque Dalton. Vissi nel Salvador prima dell'inizio della Guerra Civile, e dei dieci comandanti principali quattro erano scrittori. Due li conobbi. Uno che si chiamava Cienfuegos e un altro che non so come diavolo si chiamava. E conoscevo molti scrittori e...

Uomini sicuramente affascinanti...
Alcuni sì, affascinanti. Altri non tanto. Inoltre mi feci tutta la costa del Pacifico dell'America Latina per arrivare in Cile nel 1973, e questi avevano la mia età: vent'anni, ventidue, ventitré... O qualcosa di più. A presentarmeli fu Manuel Sorto, che era il regista ufficiale della guerriglia, quello che rischiando la vita girava i film che poi venivano proiettati in tutto il mondo. Era una persona con un alto senso etico. Cienfuegos invece era uno di quelli che diedero l'ordine di uccidere Roque Dalton, ma nel suo caso mi chiedo se dietro non ci fosse una rivalità letteraria.

Perché? Era un cattivo poeta?
No, Cienfuegos non era un cattivo poeta, ma niente a che vedere con Roque Dalton. Credo che fondamentalmente abbiano assassinato Dalton mettendo in atto il rituale dei figli che ammazzano il padre.

Ma anziché un assassinio letterario fu un assassinio letterale.
Sì, sì, letterale. E poi lo ammazzarono mentre dormiva. Non lo svegliarono; non seppe mai che stavano per ucciderlo. Discussero per tutto il giorno, perché Roque Dalton si opponeva alla rivolta armata e i comandanti dicevano che era giunto il momento e che si doveva cominciare la rivoluzione. Non giunsero a nessun accordo; Roque Dalton andò a dormire, i comandanti continuarono a discutere e dissero: bisogna ucciderlo. Come se fossero una banda di gangster. E dissero, uccidiamolo adesso che dorme, perché è un poeta, perché non soffra. Parole letterali.
Il mio prossimo libro dovrebbe essere La letteratura bolscevica in America Latina... Ma forse non affronto l'argomento in modo diretto perché mi fa soffrire molto.

Originale: http://www.sololiteratura.com/bol/bolanoentlateral.htm
Traduzione di M.V., revisione di A.S.