lunedì, maggio 31, 2010

L'isola dei vuocumpra' (WRSASYDHT)

Isola
i c.i.e. sono costosi e a capienza limitata.si costruisca una mega baraccopoli su di un ISOLA(cosi' non scappano),esi portino li in attesa di rimpatrio.

Please
Provincie = clientalismo! Ho votato PDL anche per l'abbolizione delle provincie, please mantenere le promesse.

Sembra
Tremonti mette il redditometro, sembra che al governo sia ritornato Padoa Schioppa e Visco! ma da che parte stà Tremonti????? alla fine pagherà sempre e solo l'onesto

Quando
Teniamoci la "nostra politica" che ha una logica migliore,oltre alla guida, se non sbaglio quando si pensava il peggio abbioamo sempre avurto la fiducia(mandato).

Nessuno
Con 24000 voti in più ci hanno iiriso,si sono attaccati agli specchi cercando di governare da soli (anche poltrone)e nessuno dico propio nessuno gridava "COESIONE"

Tobaci
Giuro di nn aver mai dimenticato l'uccisione di TOBACI, di 30 fa.Oggi leggendo l'articolo di Feltri, mi sono commosso, e credo ci vorrebbe maggior divulg. di quest.

Essi ridono
dove vivete?vedete o no,che ad ogni angolo,strada,parco,giardino ci sono ridenti magrebini,africani nullafacenti ?mantenuti da noi.DIO VI MALEDICA.

Dove
L'Italia è il paese dove ha lavorato molto per il sociale,peccato di chi ci ha mangiato dietro..se partite dalle case popolari poi...apriti cielo.

Interpol
TUTTI QUESTI VUOCUMPRA' NESSUNO LI SEPDISCE AL PROPRIO PAESE. UN ITALIANO CHE FECE IL LAVAVETRI IN EGITTO FU MESSO IN GALERA E PER USCIRE INTERVENNE L'INTERPOL

Caratteristica
gli extracom.hanno una caratteristica che rompono gli zibidei inoltre se non gli dai la moneta del carrello ti insultano,quindi comunisti a parte fuori dalle balle.

Non capisce
ora va fatta una riforma altretanto seria per la scuola visto che gli insegnanti giudicano gli studenti non capisco perchè nun si possano gudicare loro dagli studenti

sabato, maggio 29, 2010

Not with a bang, but with a whimper

DENNIS HOPPER, 17/05/1936 - 29/05/2010

Nel Nord selvaggio solitario se ne sta

Nel Nord selvaggio solitario se ne sta
di Sergej Gandlevskij

Nel Nord selvaggio solitario se ne sta
uno scrittore con il collo non rasato e un tic
alla guancia, lì lì per mettersi a piagnucolare.
Solo soletto esce per la strada,
le periferie ascoltano Dio,
conversano le stelle; chiudere le virgolette.

Стоит одиноко на севере диком, 1994

Traduzione: Manuela Vittorelli.


Il primo verso riecheggia la traduzione di Lermontov della poesia di Heine "Ein Fichtenbaum steht einsam", "На севере диком стоит одиноко..." (1841):

Nel Nord selvaggio solitario su una desolata vetta
Un pino se ne sta
E dorme cullandosi
Sotto la bianca coltre di gelo e neve

E sogna che nelle distese lontane
Nella terra del sol nascente
Cresce una bella palma
Triste e sola su un dirupo ardente.


[Le traduzioni al solito sono mie, il correlativo visivo del Nord selvaggio è di Sten,
il rumore che sentite è Lermontov che si rivolta nella tomba della famiglia Arsen'ev.]

giovedì, maggio 27, 2010

I nostri antenati e noi (WRSASYDHT)

Ma
I NOSTRI GIOVANI ULTRETENNI LI MANTENIAMO NOI, LO STATO AGLI STRNIERI LI AIUTA MA AI DISOCCUPATI ITLIANI NON DA' NEMMENO UN CENTESIMO. BASTA CON STRANIERI NE SIAMO PI

Mo'
i nostri antenati e noi abbiamo tribolato per ottenere questi diritti(sanità) arrivano stì zingari e con poco tempo sè sò magnato tutto e mò dovemo dà pagà a bossi pen

Ieri
Sono un dipendente pubblico che ha sempre votato per Forza Italia ed il PDL. Mi sento come se fossi stato tradito dall'amico piu' caro. E' da ieri che sto malissimo

Il ns. sistema
siano pakistani,egixiani,tunisini,bosniaci o kossiovari,poco cambia.i musulmani sono incompatibili col ns.sistema di vita.evitiamo una nuova bosnia.......

Tanto
oltre al 10% su stipendi politici taglio sul numero dei politici di conseguenza meno auto blu. Ma un bel taglio in parlamento..tanto in tv si nota ke parekki desertano

Attenzione
ATTENZIONE CON IL REDDITOMETRO CHE NON DIVENTI UN MEZZO DI PERSEQUZIONE IN UN REGIME DI CRISI ECONOMICA LASCIARE UN LIBERO MERCATO NON OPPRIMERE CON TROPPI CONTROLLI F

Traino
siamo al traino della lega!!!!! tassa albergatori a Roma e Province tagliate sotto i 220.000 abitanti e non della LEGA! e il CONDONO EDULIZIO ?? mai piu voto pdl

Genio
considerare potenzialmente detraibili,tutte le spese.poi anno per anno,si stabili sca quali lo siano.es.abbigliamento,viaggi...anno dopo alimentari...ecc ecc

martedì, maggio 25, 2010

Perché (WRSASYDHT)

perche non plubicate mai quello che scrivo?? le famiglie anno gia dato ora spetta taglio ai politici,t.evasore,t.magistrati. pestito alla grecia é sbagliato.s.sol.mort

lunedì, maggio 24, 2010

Belpaese, Italia (WRSASYDHT)

Anche
buongiorno FATE PAGARE LE TASSE ALLE COOPERATIVE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!vedi COOP Ecc Ecc piu anche alle troie e trans che di evasione ne fanno un bel po'!!! grazie

Finitela
CASINI E FANNULLONI FINITELA DI RIFONDARVI DI RIPROPORVI CAMBIANDO NOME TANTO SIETE SEMPRE GLI STESSI FATE COME GLI AKARI CHE PUR AUTODISTRUGGENDOSI SI RIFANNO ALL'IN

Non dico di
Ore lavoro ridotte.lunedi' e venerdi' di riposo,stipendi vergognosi.Si è proprio perduto lo stampo del vero "STATISTA"NON DICO DI ESSERE COME cORIOLANO,ma un po'

Quanti
quanti fiumi di nome PIAVE occorrerebbero oggi per una unità politica e non divisa e incapace di promuovere nuovo avvenire per i cittadini al posto dell'ignoranza dia

Ci parli lei
PRESIDENTE C PARLI LEI CON OBAMA KE LE INCERTETTAZIONI SNO IMPORTANTI KE QUì NON NE POSSIMO + DI ESSRE SPIATI IN OGNICASA NOSTRA!!!!! MI RACCOMNDO PRESIDENTE 6 TUTTTI

La molla
se scattasse una molla nella testa di tutti gli immigrati IRREGOLARI,e volessero lasciare il paese,per mesi avremmo trni,aerei,navi sempre pieni....

Figuri
Questi due coglioni frustrati, e idioti, Luchetti. e Verdone, che offendono la maggioranza del Belpaese, Italia, sono due figuri imbecilli che sputtanano se stessi.!!!

sabato, maggio 22, 2010

Mamma sparecchia, papà ascolta Beethoven

Mamma sparecchia, papà ascolta Beethoven
di Sergej Gandlevskij

Mamma sparecchia,
papà ascolta Beethoven dalla mattina.
Da sotto sale il grido “Forbici, coltelli”
mentre scendono le ombre della notte.
“Subito a letto!” è l'ultimatum,
cioè contare pecore fino a diventare matto,
o scivolare fuori in piena notte,
l'anima rovesciata dal terrore.
Sciocca Njura morta
portami qualcosa di bello in sogno
una profezia per il giovane naturalista
o una sciocchezza in cambio di una caramella.

Tutte scemenze. Questi inquilini,
a ben vedere, non abitano più in questo mondo.
Contavamo le pecore con Beethoven
E ci addormentavamo senza sognare, come i morti.
Eppure c'è qualcosa che mi attira in questo sogno.
Lunedì comincerò una nuova vita
e scorderò il verso della mia poesia preferita
“Gli stivali nuovi di papà” - la la la.
Oltre il fiume industriale
affogheranno i suoni di una musica i-nu-ma-na.
E ci trascineremo dietro le nostre ombre, nel doposbronza,
Ricordando quella domenica pomeriggio.

Originale: Мама чашки убирает со стола, 1999

Traduzione: Manuela Vittorelli.


Sergej Gandlevskij, nato nel 1952, è stato un importante poeta d'avanguardia negli anni Settanta e Ottanta. Laureatosi in filologia all'Università Statale di Mosca, ha lavorato come insegnante, guida turistica, guardia notturna. Ha fatto parte del movimento poetico degli anni Settanta “Moscosvskoe Vremja” insieme ad Aleksej Cvetkov, Aleksandr Soprovskij e Bachyt Kenžeev. Ha cominciato a pubblicare le sue poesie negli anni Ottanta ed è uno dei poeti russi contemporanei più pubblicati. Ha ricevuto l'anti-Booker Prize nel 1996. È anche romanziere e saggista.

[Grazie, Sten, e buon natale!]

lunedì, maggio 17, 2010

Il colpevole è sempre il maggiordomo (WRSASYDHT)

Ricordatevi
LA SICILIA LIBERA DA UNA POLITICA CLIENTELARE E AFFARISTICA E LIBERA DALLA DELINQUENZA CHE CI TAPPA LE ALI,RICORDATEVI CHE SIAMO AL CENTRO DEL MEDITERRANEO

Maggiordomi
sembra che i PAKISTANI siano molto attivi come terroristi.ne modenese per far entrare loro simili,si assumono avicenda come "badanti"o "maggiordomi".

In lungo e in largo
LE CINQUE REGIONI DOVE LA SINISTRA HA SPAPARANZATO IN LUNGO E LARGO SPERPERANDO I RISPARMI DEI CITTADINI DEVONO PAGARE TUTTI GLI ESPONENTI DI QUEL MANDATO COMUNI PROVI

Ora
E' l'ora di darsi una massa, non fate altro che parlare di riforme e sono solo discorsi. Datevi daffare anche da soli ma fatele. Quanto tempo ci vuole per frare una

Fluidotecnica forever
x Verità 2010: lei dice che FLUIDOTECNICA SAN SEVERINO Srl di Bari HA LA SOLUZIONE x arginare macchia petrolio. Io le dico: si deve CHIAMARE L'AMBASCIATA USA a Roma.

sabato, maggio 15, 2010

Farfalle



Dark pictures, thrones, the stones that pilgrims kiss,
poems that take a thousand years to die
but ape the immortality of this
red label on a little butterfly.

da "On Discovering a Butterfly" , Vladimir Nabokov.

[I bui dipinti, i troni, le pietre baciate dai pellegrini / le poesie che impiegano mille anni a morire / al più scimmiottano l'immortalità di questa / etichetta rossa su una piccola farfalla.]

venerdì, maggio 14, 2010

La comodità dei bruxellesi (WRSASYDHT)

Se
RAI3.Se si limitasse al TG come informazione non è un problema ma fare trasnissioni e programmi contro il Governo votato dalla maggioranza di chi paga il canone!!!!!

Preventivi
FACCIAMO COMITATI PREVENTIVI,PER RACCOGLIERE SUBITO LE FIRME,SE PASSA LA CITTADINANZA BREVE.SCENDIAMO IN PIAZZA E REFERENDUM SUBITO

Il fine di Fini
ACCAPARRARSI + GENTE POSSIBILE ATTRAVERSO GENERAZIONE ITALIA FACENDO CREDERE CHE SIANO SEDI DEL PDL E POI CREARE UN SUO PARTITO. X QUESTO NON LASCIA ADESSO IL PDL

Limitiamoci
SabrinaGuzzantiNon so' se bisognerebbe usare le parole dell'ex Pres. del Consiglio Massimo D'ALEMA che disse a Ballarò ma limitiamoci a dire"Parassita d'immagine

Se può
Sono molto preoccupato e sconcertato per il disastro avvenito nel golfo del messico.Si faccia qualcosa per limitarne i danni mi raccomando.Presidente collabori se puo.

LA soluzione
Presidente dica agli USA che la FLUIDOTECNICA SAN SEVERINO Srl di Bari HA LA SOLUZIONE per arginare la macchia di petrolio. Da SUBITO. SI SBRIGHI. NON PERDA TEMPO

Gioco
Si è trovato il sistiema di bloccare tutti gli appalti,se ad ogni appalto ci sarà sempre un sospetto,basta che si regali una cena o una penna e il gioco è fatto.

Nemica
LA MONETA UNICA SI E' RIVELATA NEMICA. TUTTA L'EUROPPA STA SUBENDO UN TRACOLLO DA QUANDO E' STATO EMESSO L'EURO. E' STATA SOLO LA COMODITA' DEI BRUXELLESI.

Pertanto
in Italia tutta la corruzione non è colpa di nessun individuo ma solo della usanza politica del modo di fare ed è diventato l'usanza di tutti pertanto tutti colpevoli

Gli fricani
LE CARCERI SONO PIENI AFRICANI,LE STRADE SONO SPAVENTOSAMENTE INVIVIBILI PER MERCANZIE CHE GLI FRICANI VENDONO A TERRA,TUTTI CLANDESTINI. BASTA CI COSTANO ! L'ITALIA

sabato, maggio 01, 2010

Nessun muro a cui appoggiarsi: l'intervista di "Lateral" a Roberto Bolaño

Intervista a Roberto Bolaño
Testo pubblicato su Lateral. Revista de cultura, numero 40, aprile 1998

È stato la rivelazione letteraria dello scorso anno. È cileno, è nato nel 1953 e dal 1977 vive in Spagna. Prima di allora ha viaggiato a lungo. A quindici anni si trasferisce in Messico, dove diventa poeta, vive di giornalismo e si converte al trotzkismo. Nel 1973 fa ritorno in Cile, in tempo per assistere al golpe militare. Arrestato, per un colpo di fortuna viene scarcerato. Nel Salvador conosce i futuri assassini di uno dei maggiori poeti latinoamericani. Di queste ed altre cose parla nell'intervista. In Spagna ha fatto tutti i mestieri. A 43 anni compiuti pubblica il suo primo libro di narrativa, La letteratura nazista in America (La literatura nazi en América, Seix Barral, 1996), acclamato dalla critica spagnola. Poi vengono Stella distante (Estrella distante, Anagrama, 1996), romanzo che consolida la sua reputazione, e i racconti di Chiamate telefoniche (Llamadas telefónicas, Anagrama, 1997), che lo consacra come uno dei migliori scrittori contemporanei di lingua spagnola. Da alcuni anni vive in un paesino della Costa Brava.

Come capita a Blanes un cileno?
Per caso. A Blanes sono arrivato per metter su un'attività; all'epoca facevo il negoziante. Era un negozio di bigiotteria e abbigliamento, un negozio per turisti, e così sono rimasto a vivere lì.

Vive ancora di questo?
No, dal '93 vivo esclusivamente di letteratura. Quell'anno vinsi tre o quattro premi che mi portarono molti più soldi dei libri pubblicati in seguito. Avevo quarant'anni.

Deve essere stata una svolta miracolosa...
Non lo considero né una svolta né un miracolo. Scrivo da quando avevo 18 anni e a 22 in Messico già vivevo di letteratura. Tutto il denaro che guadagnavo veniva dalla scrittura: giornalismo, articoli... Ricordo che il biglietto aereo per l'Europa me lo comprai con due articoli pubblicati su una rivista messicana.

E perché venne in Spagna?
Venni in Spagna nel '77. In realtà me ne andai in Svezia, dove più o meno mi ero rimediato un lavoro, ma mia madre viveva in Spagna da due anni e quando arrivai era molto malata. Poi mi misi ad aspettare che si rimettesse, insomma ad aiutarla. Barcellona, nel '77, era una vera bellezza, una città in movimento con un clima gioioso in cui tutto era possibile. La politica si mescolava con la festa, con una grande liberazione sessuale, una vera esplosione sessuale, un desiderio di fare costantemente qualcosa, che probabilmente era artificiale, non mi faccio troppe illusioni al riguardo, ma artificiale o autentico che fosse era tremendamente seducente. Per me fu una scoperta, e mi innamorai della città. A Barcellona imparai cose che credevo di sapere ma che in realtà non sapevo.

Per esempio?
Il vivere al di fuori della letteratura. In Messico vivevo molto a contatto con la letteratura. Vivevo in mezzo ad altri scrittori e mi muovevo in un mondo dove chi non era scrittore era artista. E a Barcellona cominciai a muovermi in un mondo dove non c'erano scrittori. Avevo amici scrittori, ma un po' alla volta mi feci amici di altro tipo. Ovviamente ho fatto di tutto: il lavapiatti, il cameriere, la guardia notturna, il netturbino, lo scaricatore di porto, il vendemmiatore, a Barcellona, in Francia, in un sacco di posti. E lo trovavo magnifico. E poi all'epoca non c'era ancora la disoccupazione che ci fu in seguito e la mobilità lavorativa era davvero grande; il mio corpo me lo chiedeva, sapere che lavoravo, conoscevo gente, guadagnavo soldi e quando mi stufavo cambiavo lavoro e nel giro di una settimana ne trovavo un altro. Per me era fantastico.

Ma allora perché ritirarsi in provincia?
Questo succede quando passa l'euforia del '77. In Spagna il disincanto viene fatto risalire al 1979-80, però io lo sperimentai un po' più tardi. Me ne andai a Girona perché ero stanco di Barcellona, anche se vivevo in una strada molto centrale, Tallers, dietro a La Vanguardia. Ci passavano migliaia di persone. Avevo avuto mille storie e avevo bisogno di uscirne, significava vivere con persone e con fantasmi. Avevo bisogno di andarmene in un posto dove non conoscevo nessuno.

E come finì in Messico a 15 anni?
Per via dei miei genitori. Mia madre era professoressa e mio padre trasportatore. Un giorno hanno deciso di andare a vivere in Messico. Ciascuno di loro è arrivato con un ideale e poi, come sempre accade, non ne è uscito niente.

Nel 1973 decide di tornare in Cile...
A vent'anni torno in Cile solo per fare la Rivoluzione. All'epoca ero di estrema sinistra, vicino al MIR [Movimiento de Izquierda Revolucionaria], ma la mia ideologia era trotzkista. In realtà il MIR non ebbe mai buoni rapporti con la politica dei paesi dell'Est. Ora, quella di Cuba è sempre stata un'eccezione abbastanza infantile perché è una malattia dei latinoamericani. I cubani possono essere prosovietici ma sono latinoamericani...

Come con Cortázar, che era critico nei confronti dell'URSS ma appoggiava il regime cubano che censurava i suoi libri.
Credo che in quel caso Cortázar e la stragrande maggioranza abbiano toppato, e toppato in modo bestiale. Il fatto che fossero latinoamericani non li giustificava più degli altri. È una faccenda complicata, perché per esempio ci furono molti trotzkisti che si esiliarono a Cuba, e i cubani non si comportarono male con loro. Ci furono molte forme di guerriglia fatte da chi non stava con il socialismo reale e che furono appoggiate anche da Cuba. Inoltre l'atmosfera di quegli anni era apocalittica nell'accezione di San Giovanni, nell'accezione cristiana. Aspettavamo tutti che scoppiasse la rivoluzione o la controrivoluzione. Si respirava un clima da Giorno del Giudizio. In quei giorni la paura ti faceva cercare, almeno mentalmente, un muro a cui appoggiarti, per pura paura. Alla fine non trovammo nessun muro a cui appoggiarci ed è andata come è andata, evidentemente, però credo che solo così si possa spiegare la faccenda di Cuba e di Cortázar...

Si dice che i mesi che precedettero il colpo di stato di Pinochet furono terribili, pieni di odio e di scontri.
Gli ultimi mesi del governo di Allende furono spaventosi. Però io non mi facevo molte illusioni; ero ingenuo, ma non mi aspettavo la rivoluzione suprema degli uomini puri né niente di tutto questo. E credo che in fondo cercassi l'avventura per l'amore dell'avventura in sé. Trovai tutta l'avventura che volevo e molta di più. Soprattutto dopo il colpo di Stato.

Ricorda il giorno del colpo di Stato?
Vivevo a casa di Jaime Quesada, che oggi è un poeta quasi ufficiale e a quel tempo era un poeta giovane, amico di mia madre. Mi svegliò tutto tremante e mi disse: “Roberto, i militari hanno fatto un golpe”. La prima cosa che ricordo di aver detto è: “Dove sono le armi, che vado a combattere?”. E Jaime che mi diceva: “Non uscire, non andare, cosa dirò a tua madre se ti succede qualcosa?”.
Io non conoscevo il quartiere e Jaime era pronto a restare chiuso in casa tutto il giorno. Andai a casa di un ragazzo di quindici anni che sapevo essere di sinistra. E gli domandai: “Chi sta organizzando la resistenza nel quartiere? Perché io voglio offrirmi volontario”. E questo ragazzo mi disse: “Anch'io voglio andare volontario”. Io avevo vent'anni, ma lui ne aveva quindici. E andammo insieme alla cellula comunista, che era l'unica a essere organizzata. Lì c'era gente di tutti i partiti. Era la casa di un operaio comunista, che era molto, molto spaventato. E ricordo che aveva i romanzi western di Marcial Lafuente Estefanía, dei libriccini di cowboy che teneva nella credenza. Fu tutto molto dolce, molto desolante e molto dolce.

Ma la resistenza era davvero organizzata, in caso di golpe?
Arriviamo lì e diciamo: “Cosa bisogna fare?”. Siamo qualcosa come venti o trenta persone e ciascuno di noi riceve il compito di controllare una strada. In realtà ci danno un piano pensato per uno scenario di guerra civile, non di colpo di Stato. Io mi accorgo che il compito che mi assegnano è di una stupidità sovrana. Perché dovevo controllare la casa di un civile, di una persona che si sapeva essere di destra, nel caso ci entrassero delle armi, insomma, tener d'occhio quella casa. Una cosa demente, perché le strade erano deserte e quando passavano pattuglie militari se non ti sparavano ti arrestavano. Mi danno un falso nome e una parola d'ordine da dare a un compagno che sarebbe passato a controllare. Vado nella via che mi hanno assegnato. Non c'è nessuno, ci sono solo io. Comincio ad avere paura, cosa ci faccio qui? Ti trovi solo in una strada e la prima cosa che pensi è che ti stanno guardando da tutte le finestre. Poi passarono quelli che facevano i controlli e io mi ero già dimenticato la parola d'ordine; ci parlai, tornai alla cellula. A quel tempo parlavo con accento messicano e credettero che fossi straniero. E siccome si pensava che tutti gli stranieri avessero una grande esperienza nella lotta armata, chiesero a me, che potevo benissimo essere un infiltrato, di andare a contattare la cellula principale.

I telefoni non funzionavano?
Doveva essere un contatto diretto. Mi danno una bicicletta perché faccia non so quanti chilometri fino a una città che non conosco perché ho vissuto solo a Santiago. Lì capisco: se obbedisco di sicuro mi ammazzano. Fu divertentissimo. Come un film dei fratelli Marx. Ordini, contrordini, nessuno capiva niente.

Ma alla fine riuscirono a fare qualcosa?
Verso mezzanotte o l'una ci giunse la notizia che il generale Prats stava arrivando con un contingente di truppe lealiste. Decidemmo di andare ad accogliere Prats, ma militarmente, cioè per offrire protezione e vedere che armi avevamo. Così andammo in un quartiere lì vicino, un quartiere di chabolas, come si chiamavano all'epoca quelli del movimento dei “senzatetto”: occupavano terreni e ci costruivano su. Una di queste case era piena di bombe molotov. La logica era distruggere una serie di ponti pedonali per impedire il transito delle prime avanguardie dei pinochetisti fino all'arrivo delle truppe di Prats. Poi si seppe che in quel momento Prats era già stato catturato. Non c'erano truppe, non c'era niente, il generale Prats era agli arresti. E comunque come si fa a colpire i ponti pedonali con le molotov? Era una pazzia totale. Perché non avevamo né armi leggere né niente... solo bombe molotov. Era impressionante. Quel giorno andò così.

E poi? Cosa avvenne il giorno dopo il golpe militare?
Poi ci fu il colossale doposbronza. Un quartiere resistette al golpe, erano preparati meglio, attaccarono un commissariato, riuscirono a sopraffare i carabinieri e isolarono il quartiere. Ma era come entrare nella fossa dei leoni. Li bombardarono dal cielo.
Si sentiva sparare tutto il santo giorno. Quando bombardarono La Moneda, dal quartiere in cui stavo sentivo e ogni tanto riuscivo a vedere gli aerei.

Sì, ma come è riuscito a cavarsela, in una situazione simile?
Quando mi fermarono per la strada e il tenente del posto di blocco si mise in contatto con Concepción per riferire sull'accaduto, mi spaventai: “Sono fritto, mi ammazzano”. Mi presentò come uno dei dieci uomini più ricercati del Cile, nientemeno. Stava cercando di gonfiare la sua cattura, ovvio. Vennero a prendermi in un veicolo speciale con due armadi, due tizi giganteschi; in vita mia non avevo mai visto carabinieri più grandi. Poi mi portarono al commissariato e lì c'era un altro tenente che era tutto il contrario di quello che mi aveva arrestato, era un tipo ragionevole e si rese conto che io non avevo niente del terrorista, non ero straniero e non avevo fatto nulla. Non poteva lasciarmi andare, ma almeno non mi lasciò lì.
Nello stesso giorno passai per i carabinieri, per un altro posto che non ricordo sotto quali ordini stava e poi finii all'investigativa, dai poliziotti in borghese. E fui molto fortunato.

Cosa accadde in realtà? Come riuscì a cavarsela?
Mi scarcerarono due poliziotti che erano stati miei compagni di scuola quando avevo cinque anni. Uscii dopo otto giorni perché c'erano quei due; altrimenti sarebbero potuti passare uno o due mesi. Un giorno invece incontrai un poliziotto che mi disse: “Non ti ricordi di me? Eravamo compagni di scuola”. Io non mi ricordavo niente. Fu straordinario.

Ma in Chiamate telefoniche c'è un racconto che narra esattamente questo! Io pensavo che si trattasse di pura invenzione, di un gioco letterario. Mi ha anche fatto pensare a una poesia di Nicanor Parra, in cui alcuni personaggi popolari cileni, “compari”, se non ricordo male, instaurano lo stesso dialogo assurdo dei detective del racconto.
No, è in gran parte autobiografico. Io incontrai davvero questi due ex compagni di scuola quando ero in prigione, e loro mi scarcerarono. Ma anche la cosa di Nicanor Parra è vera. Imposto tutti i miei testi fondandoli sull'intreccio, ma esiste un rovescio, un contrario. In questo caso il contrario era la poesia “Saranguaco” di Nicanor Parra, con il suo schema basato su un dialogo impossibile, una specie di dialogo pazzo. E fa anche parte del folklore cileno.

E perché questa necessità di un rovescio, di un'ombra letteraria?
Per una questione di economia. Ciascun racconto ha un suo rovescio, ma governato da una disciplina di ferro. Perché altrimenti non avrei potuto scrivere i quattordici racconti di questo libro, avrei scritto quattordici romanzi. E probabilmente quattordici romanzi infiniti. Per esempio, “Vita di Anne Moore”, l'ultimo racconto di Chiamate telefoniche, è, nel suo riflesso, un romanzo-fiume di circa seicento pagine. Succedono cose che si possono raccontare in seicento pagine, ma in tutta tranquillità.

Queste ombre o guide letterarie risultano più visibili nei racconti de La letteratura nazista in America. Forse perché lì c'è stata la necessità di esemplificare con opere la biografia degli autori immaginari presentati... Credo che La letteratura nazista sia un romanzo, con un'esposizione, uno svolgimento e una conclusione. Il classico romanzo...
Già, ma in definitiva è un insieme di biografie unite tematicamente ma indipendenti. È un'altra cosa: un romanzo che non va letto come romanzo. Si può aprire dove si vuole, malgrado abbia i tre stadi classici del romanzo. Per esempio credo che si possa cominciare dall'epilogo. È assai probabile che abbia fallito, ma l'idea era questa e secondo me non era del tutto malvagia. Ora, ripeterò fino alla morte che è un romanzo.

Perché è stato ossessionato dalla cultura dell'estrema destra in America Latina?
Il mondo dell'estrema destra è un mondo smisurato, ed è interessante in sé. Quello che accade è che io colgo il mondo dell'estrema destra, ma molte volte quello di cui sto veramente parlando è la sinistra. Prendo l'immagine che è più facile parodiare per poi parlare d'altro. Quando parlo degli scrittori nazisti in America in realtà sto parlando del mondo a volte eroico ma più spesso miserabile della letteratura in generale.
Certamente non furono solo i fascisti a commettere orrori in America Latina. Per esempio c'è quel poeta del Salvador assassinato dai suoi compagni, Roque Dalton. Io conobbi alcuni di quelli che uccisero Roque Dalton. Vissi nel Salvador prima dell'inizio della Guerra Civile, e dei dieci comandanti principali quattro erano scrittori. Due li conobbi. Uno che si chiamava Cienfuegos e un altro che non so come diavolo si chiamava. E conoscevo molti scrittori e...

Uomini sicuramente affascinanti...
Alcuni sì, affascinanti. Altri non tanto. Inoltre mi feci tutta la costa del Pacifico dell'America Latina per arrivare in Cile nel 1973, e questi avevano la mia età: vent'anni, ventidue, ventitré... O qualcosa di più. A presentarmeli fu Manuel Sorto, che era il regista ufficiale della guerriglia, quello che rischiando la vita girava i film che poi venivano proiettati in tutto il mondo. Era una persona con un alto senso etico. Cienfuegos invece era uno di quelli che diedero l'ordine di uccidere Roque Dalton, ma nel suo caso mi chiedo se dietro non ci fosse una rivalità letteraria.

Perché? Era un cattivo poeta?
No, Cienfuegos non era un cattivo poeta, ma niente a che vedere con Roque Dalton. Credo che fondamentalmente abbiano assassinato Dalton mettendo in atto il rituale dei figli che ammazzano il padre.

Ma anziché un assassinio letterario fu un assassinio letterale.
Sì, sì, letterale. E poi lo ammazzarono mentre dormiva. Non lo svegliarono; non seppe mai che stavano per ucciderlo. Discussero per tutto il giorno, perché Roque Dalton si opponeva alla rivolta armata e i comandanti dicevano che era giunto il momento e che si doveva cominciare la rivoluzione. Non giunsero a nessun accordo; Roque Dalton andò a dormire, i comandanti continuarono a discutere e dissero: bisogna ucciderlo. Come se fossero una banda di gangster. E dissero, uccidiamolo adesso che dorme, perché è un poeta, perché non soffra. Parole letterali.
Il mio prossimo libro dovrebbe essere La letteratura bolscevica in America Latina... Ma forse non affronto l'argomento in modo diretto perché mi fa soffrire molto.

Originale: http://www.sololiteratura.com/bol/bolanoentlateral.htm
Traduzione di M.V., revisione di A.S.

giovedì, aprile 29, 2010

WRSA esprimendo concetti, SYDHT

Debbono
Presidente Berlusconi, L'assenteisti debbono essere sanzionati.

Neppure
Fini non ha più nulla dell'uomo di destra: neppure le cravatte!

Do Brasiu
lasciate fini andare via....lui non conta piu nula...

Roma
ROMA..SEI UN CASINO! SI LO SO TE L'HAN GIA' DETTO IN TANTI... MA CERCA D'ESSER TE STESSA...SEI O NO SPQR E ROMA? E ALLORA SII...ROMA E...ITALIA! E ITALIANI...

Signora mia
Con tutta la crisi che c'è ne bruciano di miliardi.

Addirittura
Silvio Berlusconi si merita di essere Presidente dell'E.U.

Riabilitato
PRESIDENTE HO LA TUA ETA. NEL CORSO DELLA MIA VITA, HO CREDUTO CHE DOPO ALMIRANTE, FINI FOSSE STATO IL MESSIA.HA RIABILITATO. GIUDA ISCARIOTA.

Concetto
alla redazione : aumentate a 500 i caratteri,perchè non si riesce ad esprimere un concetto con l'attuale disponibilita.Anche lo spazio del nome é piccolo!

mercoledì, aprile 28, 2010

WRSA nel causo, SYDHT

Sicuramente
SILVIO SE LA GENTE SI ESAURISCE IL RISCHIO DI ASPETTARE AD ANDARE A NUOVE ELEZIONI IMMEDIATE MOLTI DI NOI NON VOTERANNO PIù E SICURAMENTE FINI CASINI BERSANI DIPIETRO

Qwest
FINI A MUGUGNAMENTI STA PASSANDO ALLA VERA DEMOLIZIONE DEL PDL HA MESSO A MOBILITARSI ANCHE BOCCHINO URSO E TUTTI I SUOI SOLDATI QWUEST è UNA VERA DICHIARAZIONE DI GUE

X BARBARESCHI
MI PIACEVI 1 CASINO. MI HAI DELUSO FORTEMENTE! FORSE E' MEGLIO CHE TU TORNI A FARE L'ATTORE A TEMPO PIENO FINO CHE SEI IN TEMPO!

Senza offesa
Appello a Berlusconi: fai tornare il MILAN una squadra normale (ora è ridicola, senza offesa). Galliani dovrebbe andare in pensione. Grazie per l'ospitalità.

Ricordati
sono molta amaregiata dal comportamento del presidente fini nonalzare la testacaro fini ricordati che ti ha fatto molto comodoilpopolodellaliberta

Però
la Grecia nel causo questo è il frutto in tutti gli stati governati dalla sinistra anche a Cuba ed altri però nessuno protesta contro queste colture distruttive

lunedì, aprile 26, 2010

WRSA sotto le improperie, SYDHT

La conoscenza
MODERATORE PORTI AL SIG FINI TUTTE LE NS PAROLE IN QUESTO SPAZIO PORTI A LUI LA CONOSCENZA CHE L'ELETTORATO DEL PDL LA PENSA COMPLETAMENTE AL CONTRARIO DI LUI E CHE N

Può
il l pres cons puo parlare tele et radio quindi xche non discorso settimale su cose fatte dal governo che sono poco riferite a opinione pubblica

Comunista
CARO SILVIO PENSI DI SOPPORTARE A LUNGO LE IMPROPERIE DEL TUO AFFONDATORE DEL PDLEGANORD FINI NON PENSI CHE LA GENTE CHE TI HA VOTATO è STANCA DI TENERSI UN COMUNISTA

Asserivano
in una riunione politica del pinerolese ci sono alcuni iscritti al partito del popolo della libertà che asserivano di non aver ancora ricevuto la tessera. E' possibil

Dài
Uffa!Pero' pur essendo una fan istituzionale di Berlusconi , un po' mi sono rotta! E basta!Per favore fate le riforme, ma subito.Sennò non siete più credibili. E dài

Bravo
bravo la Russa sei una bella persona.

Io
io d'accordo con elezioni immediate

La cultura del fare scampagnate

"Come ogni anno il 25 aprile per gli italiani e i veneti è giorno di scampagnate e gite immerse nel verde. Il nostro fiume Piave dovrebbe essere tra le mete predilette di questa giornata."

Da "25 aprile, la burocrazia tarpa le ali al Piave", sul sito del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia.

domenica, aprile 25, 2010

L'arte di morire

L'arte di morire
di Roque Dalton

L'ALTRO: Quello che Lei vuole conoscere è, in un certo senso, l'arte di morire.
L'UOMO: A quanto pare è l'unica arte che oggi dobbiamo imparare.
Friedrich Dürrenmatt

Si prenda una mitragliatrice di qualche tipo
dopo aver creduto per otto anni o più nella giustizia
Si uccidano durante le cerimonie commemorative
dell'indipendenza
i quattordici giocatori ubriachi che senza conoscere le regole
hanno fatto del paese una miserabile scacchiera
si uccida l'Ambasciatore americano
lasciandogli un gelsomino in uno dei buchi sulla fronte
si colpisca alle gambe il signor arcivescovo
e lo si faccia bestemmiare prima di finirlo
si disperdano i pori della pelle di dodici colonnelli panciuti
si gridi un limpido viva il popolo mentre le guardie prendono la mira
si ricordino gli occhi dei bambini
il nome dell'unica che esiste
si faccia un respiro profondo e soprattutto si abbia cura
di non lasciar cadere l'arma dalle mani
quando il suolo si avvicina velocemente al volto

(da El turno del ofendido, 1962)

Traduzione: Manuela Vittorelli.



Roque Dalton nasce il 14 maggio 1935 a San Salvador. Si dedica presto al giornalismo, alla letteratura e alla militanza politica. Dopo essere scampato alla fucilazione per ben due volte, il 10 maggio 1975 finisce assassinato dai suoi stessi compagni dell'Ejército Revolucionario del Pueblo perché ingiustamente sospettato di essere un uomo della CIA e per difformità ideologica.
I suoi resti non furono più ritrovati.

[Grazie, Sten, per il fucile.]

venerdì, aprile 23, 2010

WRSA idoligicamente, SYDHT

Se
MIO DIO CHE SUICIDIO. SIAMO STANCHI NOI ELETTORI. SE FINI NON LA FINISCE FAREMO LA FINE DEL PD CHE E' ALLO SFACIO.

Dai
A BOSSI:DAI...FATTI BATTEZZARE! PADANIA-DIOPO-FEDERALISMO SARA' ITALIA,ROMA E DIO-UNITA'...: PENSA IN PICCOLO..PER ESSERE GRANDE! E NON FARTI S-LEGARE:NOI ..

Molto
Sono arrabbiata molto arrabbiata il disatro di ieri a fatto rinvigorire la sinistra che hanno più guai di noi ma se le sono detti sempre a porte chiuse sono scoraggia

Corso
Torno a ribadire, come già fatto in un'altra occasione: istituite un corso di grammatica e sintassi, perchè alcuni messaggi squalificano il PdL. Cordialità.

Come me
chi vuole scriva come me:" il NON voglio votareeeee"!!!!!!!!!!!!!!!!!!Voglio che continui il governo cfhe ho già votato!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Sicuro
se ci fosse chi promette,di librare l'italia dagli extracomunitari,dalle moschee,dai kebab,il 35%astenutosi,tornerebbe a votare.ne sono sicuro.

Infestamento
il vostro problema e l infestamento di ciellini maestri della lottizzazione e acchiapare soldi

Unitatcriforesorattto
il PDL è solido e forte le scaramucce interne snon sono da prendere in considerazione se la maggioranza è unitatcriforesorattto del lavoro

Idoligia
La decisione di Fini, di suicidarsi portandosi appesso tutto il partito, è stata una drammatica follia che si ripercuoterà sulle persone più vicino idoligicamte ad AN.

giovedì, aprile 22, 2010

martedì, aprile 20, 2010

WRSA con dissenting opinions, SYDHT!

La forma in ing
Fini: "Berlusconi accetti dissenso". Ma non stanno nello stesso partito? La dissenting opinion, ovvia in una commissione a maggioranza, comporta una exiting strategy

Basta
basta repubblica, vogliamo la monarchia.

Un
Che spettacolo disgustoso, quello offerto da Urso e da Bocchino. Non vi nascondo che in quel momento mi son vergognato di appartenere ad un loro stesso partito.

Desputi
COMPLIMENTI A LUPI CHAPEAU! ERA L'ORA DI TIRARE FUORI LE PA...CONTRO I 2 ARROGANTI
MASCHILISTI DESPUTI DI URSO E BOCCHINO CHE SANNO SOLO FARE I POLITICI XSE STESSI!!

Obama
Le accuse alla chiesa sulla pedofilia partono dsgli USA da quando c'è OBAMA,ma lui non è mussulmano? trovando alleati nella SX ed islamici europei.

Credo
credo che hai centrato il bersaglio Obama credo sia mussulmano e voglia distruggere la chiesa cattolica per allargare l'orrizzonte islam in europa.

Sì o no
MA vengono letti da i Ns/rappresentanti i messaggi che scriviamo ? MI DA L'IDEA DI NO! Chiederei però conferma in qualche modo,di SI o NO

Ecco perché
Volete sapere perchè vogliono che si discuta in PARLAMENTO? Per un semplice motivo che sia che siano al Governo o all'opposizione è la loro sede di lavoro a vita.

Quanta
Quanta gente dovrà ancora morire di emorragia cerebrale infarto o ictus a causa dei maledetti Cialis e Viagra?!???!!!!!

lunedì, aprile 19, 2010

Moi esperons que je m'en sort

La vie
La vie est importante, si elle n'exicetai pas, on ne serais pas las.
Si las vie n'etait pas las, la planète et l'univers n'existerais pas.

La victoire
La victoire est très importante pour la France.
En 1918 la France à gagneée las 1ere guerre mondial.

sabato, aprile 10, 2010

In una luce bianca

Villaggio del Kuzbass
di Vadim Mesjac


a mio padre
In una luce bianca, lontano lontano
alla festa dei fiori nella cittadina mineraria,
dove gli uccelli fanno amicizia con l'acetosa amara
piange nel vaso di miele la signora
e il puledro pezzato si scalda al sole,
ci hanno baciati e poi dimenticati,

e noi giochiamo con le bambole per terra,
è così caldo – e presto farà un caldo
muto come le lacrime di una madre.
Alla stazione un'armonica s'impunta,
brilla una scarpa accanto alla stampella,
avide e nere sbuffano le locomotive.

È stato tanto tempo fa, e come se non ci toccasse.
Mio dolce, mite giorno – tempo felice,
siamo ancora qui ad attendere ora la felicità, ora il traghetto,
e si piange, e si crede a malapena,
e non ci sono semplicità né furto.
C'è stata una guerra. E noi siamo rimasti a casa.

"Кузбасский поселок", Цыганский хлеб, 2009

Traduzione: Manuela Vittorelli.



Vadim Gennadievič Mesjac, poeta e prosatore, è nato nel 1964 a Tomsk, in Siberia. Figlio del celebre fisico A. M. Mesjac, ha preso a sua volta il dottorato in fisica prima di presiedere la cattedra di Letteratura Moderna all'Accademia russa delle Scienze. Dal 1993 vive negli Stati Uniti. Ha fondato e dirige la casa editrice Russian Gulliver.

[Grazie, Sten, per la benzina.]

Coldiretti sez

venerdì, aprile 09, 2010

WRSA con senzacolpismo, SYDHT

Ridicolo
Non è ridicolo che EMMA (cantante vincitrice di AMICI) ha ottenuto 50mila euro in meno del vincitore del GF10 (che sarà il nuovo Santoro, viste le oscenità che dice)?

UPO'
e' upo' che non TI scrivo caro PREMIER volevo godermi in pace la nostra vittoria ma ancora QUELLI con NAPO in testa parlano !? vai avanti fai quello che vuoi sulle r

Com a la guerr
MANCAVA ANCHE AL QUAEDA,ALA FACCAI DEI CATTOCOMUNISTI,ATEI,ANTILIBERALI,ANTIUSA,PACIFINTI.LA FALLACI AVEVA RAGIONE COI VOGLIONO SOTTOMETTERE.ALLA GUERRE COM A LA GUERR

La Kiesa
io ho una brutta sensaz.a propos.degli attakki alla Kiesa.OK i preti sbagliano ma,non si generalizzi.Teniamoci stretti i valori cristiani.Gli islamici fanno festa!!!

Fioi
Avanti el FEDERALISMO! Fisco soidae. Ma fioi iuteve chel ciel vi aiuta!

Attendibile
QUESTA BACHECA E' MOLTO ATTENDIBILE E INCISIVA, VOI POLITICI DOVRESTE SERIAMENTE VALUTARE LA VOCE DEGLI ITALIANI E METTERE IN PRATICA QUANTO EMERGE DEL MALCONTENTO D

2x3
ogni 2x3 gli islamici ci minacciano;noi che facciamo? Spalanchiamo loro le porte incistandoci in un buonismo e in un sensocolpismo che ci sta portando all'estinzione

Attenti
ATTENTI AI SINISTRI, SONO D'ACCORDO CON GLI IMMIGRATI PER NON PAGARE LE MENSE SCOLASTICHE E METTERE IN CATTIVA LUCE LE AMMINISTRAZIONI LOCALI.

Proverbi
Fini alla lontana vita sana

Persone
nel sondaggio di affaritaliani le persone come anch'io chiedono da subito la riduzione dei parlamentari che secondo me è un presupposto per ridurre la spesa improdutt

giovedì, aprile 08, 2010

Alla sinistra del cuore

La grande rabbia
di Roque Dalton

Paese mio non esisti
Sei solo una mia brutta proiezione
una parola del nemico a cui ho creduto

Prima ti pensavo soltanto molto piccolo
e incapace di avere
entrambi, Nord e Sud
ma adesso so che non esisti
pare che tu non serva a nessuno
e non si sente una sola madre parlare di te

Me ne rallegro
perché dimostra che mi sono inventato un paese
anche se significa che sono pronto per il manicomio

Sono dunque un piccolo dio a tue spese

(Voglio dire: se io sono ex-patriato
tu allora sei ex-patria)

"El gran despecho", Taberna y otros lugares, 1969

Traduzione: Manuela Vittorelli.


Roque Dalton nasce il 14 maggio 1935 a San Salvador, El Salvador. Studia prima dai Gesuiti e poi diritto e antropologia alle Università di El Salvador, Cile e Messico. Si dedica presto al giornalismo, alla letteratura e alla militanza politica. Dopo essere avventurosamente scampato alla fucilazione per ben due volte, finisce assassinato dai suoi stessi compagni dell'Ejército Revolucionario del Pueblo il 10 maggio 1975 perché ingiustamente sospettato di essere un uomo della CIA e per difformità ideologica.
I suoi resti non furono più ritrovati. Aveva scritto: "Los elegidos de los dioses seguimos estando a la izquierda del corazón: debidamente condenados como herejes", "Noi eletti dagli dei continuiamo a stare alla sinistra del cuore: debitamente condannati come eretici".

[Grazie, Sten, per le cartoline dal Sud.]

mercoledì, aprile 07, 2010

Incendio procede secondo i piani (WRSASYDHT)

Festini
Ma a Ravetto ieri sera a ballarò gavevea paura de spacarse a boca e ridare un po' co Crozza? Parchè femo sempre a figura de quei "serissimi" e dopo femo i festini?

Umano, troppo disumano
SOLO UN CUORE VERAMENTE UMANO PUO'...CAMBIARE LA...STORIA! PERCHE SE NON E' UN"CUORE UMANO"...SARA'... MA...UN'ALTRA STORIA! AUGURI ITALIA! E...AUGURI MONDO

Disumano, troppo umano
ANCHE UNA "AGORA' VIRTUALE"... PUO' SCEGLIRE DI ESSERE UMANA E DISUMANA COME OGNI ESSERE CREATO E CREATURA...DEL MONDO! OGNUNO E' LIBERO...! E'... UMANO O DISU

Cioè
FAREFUTURO: MORIREMO TUTTI LEGHISTI... CI CREDO CON LE NUOVE IDEE FINIANE. CMQ MEGLIO LEGHISTI CHE CONSERVADEMOCATTOCENTRIMONTEZEMOCOSTITUZIONALI... CIOE' MUMMIE!

Corte marziale
Sabato 3 a Perugia sfiorata la tragedia,centinaia di persone contro 2 auto polizia,attaccati adesivi comunisti sulle auto,lancio di bottiglie,urgente invio esercito!

Bondi+azione
BONDI +AZIONE.STOP AGLI IRREGOLARI,RIFORME,+PRESENZA SUL TERRITORIO,RIFORMA FISCALE+VALORI+VALORI.

Meglio
TUTTO PROCEDE PER IL MEGLIO AVANTI CON LE RIFORME

domenica, aprile 04, 2010

Pasqua à la carte

– Noi siamo cristiani alla carta.
– Cioè?
– Prendiamo quello che ci piace. Selezioniamo. Vero, Lina?
– Be' sì, anche perché magari lassù c'è qualcuno.
– Qualcuno c'è di sicuro. Si sente camminare. Si sente anche abbaiare un cane.
– ...
– Ancora un po' di colomba, Manu? Questa ha i canditi. Questa no.

sabato, aprile 03, 2010

Non c'è un "sia/sia", un "o/o"

Non c'è un "sia/sia", un "o/o"
di Sergej Gandlevskij

Non c'è un "sia/sia", un "o/o".
E quando indossa i pantaloni,
mette su il caffè, fuma una sigaretta al volo,
prende una pillola, controlla e ricontrolla
chiavi, portafogli, cucina elettrica
e apre la porta sulle scale -
vecchio balordo, già non ha nostalgia di niente,
cioè di questa stranezza.

“Или-или” — “и-и” не бывает, 2005

Traduzione: Manuela Vittorelli.




Sergej Gandlevskij, nato nel 1952, è stato un importante poeta d'avanguardia negli anni Settanta e Ottanta. Laureatosi in filologia all'Università Statale di Mosca, ha lavorato come insegnante, guida turistica, guardia notturna. Ha fatto parte del movimento poetico degli anni Settanta “Moscosvskoe Vremja” insieme ad Aleksej Cvetkov, Aleksandr Soprovskij e Bachyt Kenžeev. Ha cominciato a pubblicare le sue poesie negli anni Ottanta ed è uno dei poeti russi contemporanei più pubblicati. Ha ricevuto l'anti-Booker Prize nel 1996. È anche romanziere e saggista.

[Grazie a Sten per lo specchio.]

giovedì, aprile 01, 2010

Elegia di marzo

Elegia di marzo
di Anna Achmatova

I tesori degli anni passati
mi resteranno a lungo, mio malgrado.
Quanto me sai che la memoria feroce
Non ne lascerà andare neanche la metà:
Una piccola cupola sbilenca,
Il gracchiare delle cornacchie, l'urlo della locomotiva,
E come appena uscita di prigione
Una betulla che arranca sul campo,
Un segreto conclave notturno
Di enormi querce bibliche,
E una barchetta a remi emersa dai sogni di qualcuno,
semiaffondata.
L'inverno ha già indugiato qui
imbiancando appena questi campi
Gettando una nebbia impenetrabile
che copre il mondo fino all'orizzonte.
E sembrava che dopo la fine
non sarebbe rimasto più nulla.
Ma chi cammina nuovamente nel portico
e ci chiama per nome?
Chi preme la faccia sul vetro ghiacciato
E agita la mano come un ramo?
Per risposta, in un angolo polveroso
Un lampo di sole danza nello specchio.

1960

Originale: Мартовская элегия


Traduzione: Manuela Vittorelli.


[Sten, grazie per il finestrino.]

mercoledì, marzo 31, 2010

Versi celti

...
Sognano i Celti pecore a pila?
Sognano negri in mano alla pula?
Sognano di imbracciare la pala?
Del bene e il male morder la mela?
Un fisco che un po' meno li pela?
Tengono i Celti pecore in sala?
Eppure tu non li hai scelti, i Celti
Ma te li trovi nell'acqua sciolti,
nei saltimbocca per bene avvolti,
nell'insalata, sebbene incolti 
I Celti spuntan sempre più folti 
Ieri eran semi, oggi raccolti.
estratto da:
Dust, "I Celti - poemetto", Friendfeed,  30-31 marzo 2010

martedì, marzo 30, 2010

WRSA puntini puntini SYDHT

Zunami
GRAZIE SILVIO, INVECE DI UN VENTO NUOVO, C'E' STATO UNO ZUNAMI, IVECE DELLE TROMBE SONO STATE SUONATE LE CAMPANE. SEI SEMPRE IL PIU' FORTE.

Umani
AL PRESIDENTE E A TUTTO IL PDL ...LEGA: SONO "UMANE" PAGINE.... BIANCHE... GIA' SCRITTE DELLA STORIA... MA DA SIGLARE...CON UN CUORE...UMANO! E... ITALIA! AUGUR

Nuterre
Ho offerto le sofferenze vissute per il Papa e perchè il Popolo delle Libertà potesse strappare nuterre agli arraffoni sinistri: il Signore mi ha ascoltato!DEO GRATIAS

Strizzava
IERI SERA,A PaP, LA "DIVERSAMENTE GNOCCA" STRIZZAVA VELENO DA TUTTI I PORI. CHE GODURIA QUANDO HANNO DETTO CHE AVEVA VINTO COTA !!!!!!!

Basta
Vi prego, liberate anche la Toscana,NON NE POSSIAMO PIU' di zingari,abusivi,clandestini,barboni..BASTA! SULVIO SALVACI!!!!!!!!!!

Alla fine
GLI UDC NON SONO SFASCISTI ,MA FASCIO-CATTOCOMUNISTIANDREOTTIANI.UN PIEDE DI QUI ED UNO DI LA' STO CON DX STO CON SX ALA FINE GLIELA METTO IN CULLO A TUTTI.

Tempo reale

sabato, marzo 27, 2010

Bang! You're Undead

S.B. ma vorrei sapere se i lavori per costriure il ponte di messina anno iniziato oppure No? che me lo dice ? grazie.

elettori domenica e lunedì andate a votare prima o dopo il diverimento
ricordatevi solo il PDL lavora con voi e per voi
altri vi succhiano anche l'aria per respirare

Spazio Azzurro, 26 marzo 2010


La diagnosi è sbagliata. Gli italiani che non siamo noi non godono nell'essere quotidianamente sodomizzati da Berlusconi: il loro incubo è finire sodomizzati dalla sx, dai comunisti, dagli stracomunitari sturpatori e rubatori, dai magistrati corrotti, dai dipietristi, dal partito dell'odio e del rancore. Questi italiani vogliono leggi "ad ok", hanno paura dei pesci alloctoni che boccheggiano nei loro fiumi sacri alla patria, paventano il kebabbaro che scatenerà la caccia definitiva al cattolico, fantasmano di moschee sotto casa e legge coranica dappertutto, allucinano di cosacchi sul Tevere. Vogliono essere padroni a casa loro. Nel profondo di quel loro cuore così bianco sono convinti che Berlusconi sia il Messia che li salverà e che li renderà felici una volta per tutte, forever and ever.
Ve lo dico subito: Spazio Azzurro non fa ridere me, figuriamoci se mi aspetto che faccia ridere voi. Come gli editoriali del Tg1, come le facce che si alternano nei servizi panino, Spazio Azzurro è il cranio sotto la pelle, il sorriso privo di labbra. Negli ultimi tempi mi capita spesso di pensare (e di sentirmi chiedere): cosa diranno domani, quelli di Spazio Azzurro, dopo questo? Come reagiranno? Come volete che reagiscano: si accasciano la sera per rialzarsi la mattina dopo, ogni giorno più balbettanti e sfilacciati, il cuore sempre più bianco, in un cadere e risollevarsi caricaturale con gli squarci rimarginati e le ferite sanate. I pochi perplessi e delusi sono come gli zombi che si aggirano nel ranch di Survival of the Dead, incubo western leghista di una rieducazione impossibile (ciao ciao, Bub): subito riassorbiti, ricostituiti, e anzi pronti a nuove mutazioni. Quando non ci sarà più posto nello Spazio Azzurro, i morti indosseranno la camicia verde e cammineranno sulla terra: persi per sempre, fottuti. È interessante immaginare quale genere di paese sarebbero in grado di concepire e forse costruire (con quale folle logica) i fottuti.
In breve, possiamo cantarcela e suonarcela e anche ridercela e dirci quanto siamo intelligenti, quanto le nostre mani siano bianche e quanto sia nobile odiare i mascalzoni. Solo che siamo fottuti insieme a Spazio Azzurro. Tutto quello che comincia come tragicommedia finisce in un film di zombi irredimibili, ma meno divertente.

Una mattina di qualche mese fa stiamo lì a trafficare con la cerniera lampo del maglione di L., al solito preoccupata – al solito senza motivo – di far tardi a scuola. Io lo odio, quello che ha inventato le cerniere, dice A. È un gran bastardo, dico io. È uno stronzo, dice lui.
Poi la cerniera magicamente si chiude senza rompersi, L. fa un sorriso incerto come se non volesse concedersi speranze eccessive, raddrizza le spalle sistemandosi meglio la cartella, apre la porta, si gira e prendendosi una breve vacanza dalle sue tenerissime preoccupazioni di bambina puntuale stavolta fa un sorriso più deciso e dice: "Secondo me quello che ha inventato le cerniere lampo è Berlusconi". E saltella giù per le scale.
L. ha capito tutto.
Peccato che abbia solo otto anni, e che questo sia solo un modo per far finire bene un post.

lunedì, marzo 22, 2010

WRSA senza abbassare la faccia, SYDHT

Semini
A UN AMICO DI SINISTRA DEVI DIRE TU LA PENSI DIVERSAMENTE MA X POTERLO FARE DEVI ANDARE A VOTARE DOMENICA E DARE IL VOTO A CHI NON VORRà MAI TOGLIERLO ANCHE SE IL TUO

Sig
GRANDE PRESIDENTE! !! Una sola cosa mi fs tremare le vene e polsi ed è questa: DOPO DI TE IL DILUVIO SIG!!!!

Faccia
UNA PERSONA ONESTA E LEALE GUARDA IN FACCIA I LORO ELETTORI COME IL NS PRESIDENTE QUANDO PARLA AL SUO POPOLO LO GUARDA IN FACCIA NON ABBASSA MAI LA FACCIA MENTRE I MEN

Rothwallers
I MAGISTRATI ATTACCANO COME DEI ROTHWALLERS ATTACCANO LE LORO PREDE MA NON PENSINO UN FUTURO PROSSIMO POTER ATTACCARE I CITTADINI SE NON AVRANNO LE LORO STESSE IDEE MA

'O Sarracino
NOI A S.GIOVANNI 150.000.LORO A PIAZZA DEL POPOLO,CON TUTTA L'UNIONE 25.000,CIOE'MENO DELLA GIOSTRA DEL SARACINO E DEL PALIO DI SIENA(CHE FA 40.000SPETTATORI).

Marcie su Roma
Solo 150000? Bisogna sbattere fuori dalle questure le mele marcie comuniste.

Ricordiamoci
La manifestazione è stato inopportuna!!! Ricordiamoci che sia al governo...

sabato, marzo 20, 2010

We Read the Libretto delle Giustificazioni, SYDHT

Estrero
Seguo dall`estrero mediante pc la manifestazione ancora in atto.Provo rammarico non poter essere anch`io fra voi. Vinceremo.

La casa
ero a casa ma vedendoVi posso dirVi con le lacrime agli occhi GRAZIE GRAZIE A TUTTI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Cuore 1
Ciao, Silvio, spero che siate in tanti,io non potevo, ma ero lì col cuore.. Un bacione, Ilaria.

Cuore 2
con il cuore siamo anche noi a roma forza presidente!!!!!!

Riccione
DA RICCIONE UN ABBRACCIO.MAX RN

Persona
non potendo partecipare di persona,solidarizzo con la manifestazione del pdl che si è tenuta oggi a Roma. auspico l'inserimento della lista della Polverini alla regio

Purtoppo
Non sono purtoppo a Roma ma vi seguo in televisione , Forza SILVIO.

Purtroppo
Non sono purtroppo a Romama gia' apprendo con estrema felicita' dell'elevatissimo numero di moderati e liberali accorsi alla manifestazione PDL. Forza, ce la faremo

Non siam potuti
Non siam potuti andare a roma, seguiamo su internet....Silvio sei sempre il più grande, non mollare

Motivi di salute
NON SONO POTUTO ANDARE A PIAZZA SAN GIOVANNI COME AVREI VOLUTO PER MOTIVI DI SALUTE PUR ABITANDO A ROMA . SONO CON VOI LO STESSO VIVA SILVIO E VIVA IL PDL

La casa 2
sto seguendo la manifestazione da casa...PDL siamo con te, Forza Silvio che resteranno viola dalla rabbia

Gore
Impossibilitata fisicamente ad essere a Roma Vi consegno il mio cuore che è con Voi sempre! Viva La verità e la libertà!

Splatter
non sono potuta andare a San Giovanni ma il mio cuore e quello dei miei è là a sostenere Silvio, per non mollare mai, per rappresentarci sempre.grazie

The Invisible Men in Blue
MOLTI DICONO DI NON VEDERCI... MA SIAMO ANCHE NOI LI'... IN PIAZZA A ROMA ! COME TUTTI GLI AZZURRI D'ITALIA E DAL CUORE TRICOLORE... DA ..ITALIANI D'ITALIA!....

Brividi
Sono contenta ed emozionata nel vedervi tanti mi vengono i brividi e vorrei essere con voi a Roma Sieti allegri e pieni di amore. Viva il nostro Pres e tutto il PDL

WRSA a milioni, SYDHT

Ci
E GRANDE GRANDE GRANDE COME TE CI SOLTANTO SEMPRE TU! SILVIO, SEI UNICO! SIAMO CON TE PER VINCER ANCHE STAVOLTA!

Cave canem
bersani dice prima del comizio di berlusconi:speriamo non invochi la monarchia. possibile che non possano mettergli una museruola,evitandogli di sconfinare nel ridicol

Tenere
Penso che se c'erano ancora dubbi Silvio è stato chiaro nel suo discorso adesso dobbiamo solo tenere e come sempre il Popolo delle Libertà è LIBERO a tutti moderati.

Se questo è un comunita
Se questo è amore, se questa è vera libertà ? Questa politica mi ha confuso. Silvio,Ti prego occupati più dell'Italia e della gente e meno dei fantasmi comuniti---

Da matti
stò godendo da matti vedendo da rainews24 che sono neri dal livore nel vedere tanta gente perbene in piazza,nn fanno uno stacco sulla piazza perchè???forza silvio

Lunico
avanti berlusconi sei lunico saluti

Lo stratega
...suggerimento strategico, per piano edilizia-casa: aboliamo i tetti tradizionali, solo pannelli fotovoltaici !!!

Senza pace
Ho letto un cartello a Roma, Silvio sei Cesare. Non mi do pace non averci pensato prima io.

Gli occhi le orecchie
so che domani berlusconi viene a bologna. mi date + info?!?!?!vorrei andarlo a sentire/ vedere!!!!!!please

Ze inzaider
sto scoprendo delle cose pazzesche sulle COOP rosse che saranno svelate al momento opportuno

giovedì, marzo 18, 2010

Tutto bene (WRSASYDHT)

Vedrete
PRESIDENTE SILVIO MA' QUANTO PRIMA POSSIBILE FATE FARE A SGARBI SU' UN CANALE MEDIASET UNA TALK-SWOU COME ANNOZERO AL CONTRARIO DI SX E' VEDRETE COME SANTORO
VERRA

Come mai
Dopo essere entrato nel blog Forza Silvio quando clicco su una qualsiasi pagina vengo buttato fuori dal blog nella schermata di richiesta della mia password come mai?

Ancorché
Va tutto bene e condivido il vostro impegno e mi permetto di suggerire al nosto Capo di inoltrare personalmente un invito telefonico, ancorchè in automatico, a votare

Ma a de Gaulle no

Al Maresciallo Stalin

Ieri sera ho visto per la seconda volta il film «Kutuzov», del quale Lei mi ha fatto dono. Quando lo vidi la prima volta mi suscitò una grande ammirazione, ma essendo in russo non ero riuscito a comprendere il senso di tutte le situazioni. Ieri sera ho rivisto il film con i sottotitoli inglesi, che hanno reso perfettamente comprensibile tutto, e devo dirLe che, a mio parere, si tratta di uno dei film più geniali che io abbia mai visto. Mai conflitto tra due personalità è stato mostrato con maggiore chiarezza. Mai delle immagini cinematografiche hanno espresso tanto efficacemente l'importanza della fedeltà nei comandanti e nei semplici soldati. Mai i soldati russi e il popolo russo sono stati presentati al popolo britannico così gloriosamente attraverso quest'arte. Non ho mai visto una maggiore maestria nell'uso della macchina da presa.
Se ritenesse appropriato comunicare privatamente la mia ammirazione e gratitudine a coloro che hanno lavorato a quest'opera d'arte e di elevata moralità, Gliene sarò grato. Nel frattempo mi congratulo con Lei.
Amo pensare che siamo stati insieme in quella lotta mortale come in questa guerra trentennale. Suppongo che Lei non abbia mostrato questo film a de Gaulle, così come io non intendo mostrargli «Lady Hamilton» quando verrà qui per firmare un trattato simile a quello che Lei ha firmato con lui e che abbiamo firmato tra noi.
Saluti!

Winston L. S. Churchill

Link (in russo)

mercoledì, marzo 17, 2010

WRSASYDHT eh! (speciale do Brasiu)

questo csm eh insoportabile....una muchiatta di vecchi pagati con i soldi dei contribuenti..e che sano solo difendere i suoi interessi...in verita non servono a nula

eh nela magistratura che ci sono incastelati i rossi..fano dela magistratura suo castelo di bataglia nei giorni di oggi...dobiamo abatere questo castelo.

bravissimo il ministro alfano.....eh copertissimo di ragione nel caso del csm....riforma dela giustizia giaaaaaaaaaaa

una riforma dela giustizia e dele intercetazione telefoniche eh urgentissima......

martedì, marzo 16, 2010

lunedì, marzo 15, 2010

Il tempo della mela (Piccoli Umani crescono)

– Adesso te la mangi, una mela?
– Puoi mettertela nella separazione tra le due chiappe.

– Hai capito.
– Ti è piaciuta, eh?
– Tutta suo padre.
– La raffinatezza però la sta imparando da te.

Stamani abbiamo trovato un post-it con su scritti con calligrafia infantile nome e cognome del PUF, "Julia", "Masia" e "14 euro".
Questo, soprattutto "14 euro", apre scenari sinistri eppure intriganti.

Intanto nel condominio succedono fatti inspiegabili, mentre nel palazzo di fronte vive un altro vecchio del Mossad.
Tutto bene.

sabato, marzo 13, 2010

Una passeggiata per la letteratura

Una passeggiata per la letteratura

di Roberto Bolaño

per Rodrigo Pinto e Andrés Neuman


1. Ho sognato che Georges Perec aveva tre anni e veniva a trovarmi. Lo abbracciavo, lo baciavo, gli dicevo che era un bambino molto bello.

2. Siamo rimasti a metà, padre, né cotti né crudi, persi nella grandezza di questa discarica interminabile, a sbagliare ed equivocare, a uccidere e chiedere perdono, maniaci depressivi nel tuo sogno, padre, il tuo sogno che non aveva limiti e che abbiamo sviscerato mille volte e poi mille volte ancora, come detective latinoamericani persi in un labirinto di vetro e di fango, a vagare sotto la luna, a vedere film in cui apparivano vecchi che urlavano tornado! tornado!, a guardare le cose per l'ultima volta, ma senza vederle, come fantasmi, come rane sul fondo di un pozzo, padre, persi nella miseria del tuo sogno utopistico, persi nella varietà delle tue voci e dei tuoi abissi, maniaci depressivi nella grande sala dell'Inferno in cui si cucina il tuo Umorismo.

3. A metà, né crudi né cotti, bipolari capaci di cavalcare l'uragano.

4. In queste desolazioni, padre, dove della tua risata rimanevano solo resti archeologici.

5. Noi, i nec spes nec metus.

6. E qualcuno ha detto:

Sorella della nostra memoria feroce,
del valore è meglio non parlare.
Chi ha saputo vincere la paura
è diventato coraggioso per sempre.
Balliamo, poi, mentre passa la notte
come una gigantesca scatola di scarpe
sopra la scogliera e la terrazza,
in una piega della realtà, del possibile,
dove la gentilezza non è un'eccezione.
Balliamo nel riflesso incerto
dei detective latinoamericani,
una pozzanghera d'acqua piovana che riflette le nostre facce
ogni dieci anni.

Poi è arrivato il sonno.

7. Ho poi sognato che visitavo la casa di Alonso de Ercilla. Io avevo sessant'anni ed ero tormentato dalla malattia (cadevo letteralmente a pezzi). Ercilla ne aveva una novantina e agonizzava su un enorme letto con baldacchino. Il vecchio mi guardava con disprezzo e poi mi chiedeva un bicchiere di acquavite. Io cercavo e cercavo l'acquavite ma trovavo solo finimenti.

8. Ho sognato che camminavo sul lungomare di New York e che vedevo in lontananza la figura di Manuel Puig. Portava una camicia celeste e dei pantaloni di tela leggera, azzurro chiaro o azzurro scuro, dipende.

9. Ho sognato che Macedonio Fernández appariva nel cielo di New York in forma di nuvola: una nuvola senza naso né orecchie, ma con gli occhi e la bocca.

10. Ho sognato che stavo su una strada africana che presto si trasformava in una strada messicana. Seduto su uno scoglio, Efraín Huerta giocava a dadi con i poeti mendicanti del DF.

11. Ho sognato che in un cimitero dimenticato dell'Africa trovavo la tomba di un amico di cui non riuscivo più a ricordare la faccia.

12. Ho sognato che una sera bussavano alla mia porta. Stava nevicando. Io non avevo né stufa né soldi. Credo che stessero anche per tagliarmi la luce. E chi c'era, dietro la porta? Enrique Lihn con una bottiglia di vino, un pacchetto di cibo e un assegno dell'Università Sconosciuta.

13. Ho sognato che leggevo Stendhal nella Stazione Nucleare di Civitavecchia: sulla ceramica dei reattori scivolava un'ombra. È il fantasma di Stendhal, diceva un giovane con gli stivali nudo dalla cintola in su. E tu chi sei?, gli ho chiesto. Sono il tossico della ceramica, l'ussaro della ceramica e della merda, ha detto.

14. Ho sognato che stavo sognando, avevamo perso la rivoluzione prima ancora di farla e avevamo deciso di tornare a casa. Mentre cercavo di mettermi a letto trovavo De Quincey addormentato. Svegliati, don Tomás, gli dicevo, già albeggia, deve andarsene. (Come se De Quincey fosse stato un vampiro.) Però nessuno mi ascoltava e uscivo nuovamente nelle strade buie di Città del Messico.

15. Ho sognato che vedevo nascere e morire Aloysius Bertrand nello stesso giorno, quasi senza una pausa, come se entrambi vivessimo in un calendario di pietra perduto nello spazio.

16. Ho sognato che ero un detective vecchio e malato. Così malato che cadevo letteralmente a pezzi. Seguivo le tracce di Gui Rosey. Camminavo per i quartieri di un porto che poteva essere Marsiglia oppure no. Un vecchio cinese affabile mi portava infine in uno scantinato. Questo è ciò che resta di Rosey, diceva. Un mucchietto di cenere. Così com'è potrebbe essere Li Po, rispondevo.

17. Ho sognato che ero un detective vecchio e malato e che cercavo gente scomparsa da tempo. A volte mi guardavo casualmente in uno specchio e riconoscevo Roberto Bolaño.

18. Ho sognato che Archibald McLeish piangeva — solo tre lacrime — sulla terrazza di un ristorante di Cape Cod. Era passata la mezzanotte e nonostante non sapessi come tornare finivamo a bere e a brindare per il Nuovo Mondo Coraggioso.

19. Ho sognato i Morti e le Spiagge Dimenticate.

20. Ho sognato che il cadavere tornava alla Terra Promessa cavalcando una Legione di Tori Meccanici.

21. Ho sognato che avevo quattordici anni e che ero l'ultimo essere umano dell'Emisfero Sud che leggeva i fratelli Goncourt.

22. Ho sognato che incontravo Gabriela Mistral in un villaggio africano. Era un po' dimagrita e aveva preso l'abitudine di dormire seduta in terra con la testa appoggiata sulle ginocchia. Perfino le zanzare sembravano conoscerla.

23. Ho sognato che tornavo dall'Africa su un autobus pieno di animali morti. A una frontiera qualsiasi appariva un veterinario senza volto. La sua faccia era come un gas, però io sapevo chi era.

24. Ho sognato che Philip K. Dick passeggiava per la Stazione Nucleare di Civitavecchia.

25. Ho sognato che Archiloco attraversava un deserto di ossa umane. Si faceva coraggio da solo: «Su, Archiloco, non perderti d'animo, dai, dai.»

26. Ho sognato che avevo quindici anni e che andavo a casa di Nicanor Parra per dirgli addio. Lo trovavo in piedi, appoggiato a un muro nero: Dove vai, Bolaño?, ha detto. Lontano dall'Emisfero Sud, gli ho risposto.

27. Ho sognato che avevo quindici anni e che in effetti me ne andavo dall'Emisfero Sud. Mentre mettevo nello zaino il mio unico libro (Trilce, di Vallejo), questo prendeva fuoco. Erano le sette della sera e gettavo dalla finestra il mio zaino bruciacchiato.

28. Ho sognato che avevo sedici anni e che Martín Adán mi dava lezioni di pianoforte. Le dita del vecchio, lunghe come quelle di Mr. Fantastic, l'Uomo di Gomma, sprofondavano nel pavimento e tasteggiavano su una catena di vulcani sotterranei.

29. Ho sognato che traducevo Virgilio con una pietra. Ero nudo su una grande lastra di basalto e il sole, come dicono i piloti di caccia, fluttuava pericolosamente a ore 5.

30. Ho sognato che stavo morendo in un cortile africano e che un poeta di nome Paulin Joachim mi parlava in francese (capivo solo frammenti come «il conforto», «il tempo», «gli anni che verranno») mentre una scimmia impiccata dondolava dal ramo di un albero.

31. Ho sognato che c'era la fine del mondo. E che l'unico essere umano che contemplava la fine era Franz Kafka. Nel cielo i Titani lottavano a morte. Da una sedia di ferro battuto del parco di New York Kafka vedeva il mondo bruciare.

32. Ho sognato che stavo sognando e che rincasavo troppo tardi. Nel mio letto trovavo Mario de Sá-Carneiro che dormiva con il mio primo amore. Alzando le coperte mi accorgevo che erano morti e mordendomi le labbra fino a farle sanguinare tornavo sulle strade di campagna.

33. Ho sognato che Anacreonte costruiva il suo castello sulla cima di una collina spoglia e poi lo distruggeva.

34. Ho sognato che ero un detective latinoamericano molto vecchio. Vivevo a New York e Mark Twain mi assoldava per salvare la vita a una persona senza volto. Sarà un caso maledettamente difficile, signor Twain, dicevo.

35. Ho sognato che mi innamoravo di Alice Sheldon. Lei non mi amava. Così io tentavo di farmi uccidere in tre continenti. Passavano gli anni. Alla fine, quando ero molto vecchio, lei appariva all'altro capo del lungomare di New York e a gesti (come quelli che si fanno sulle portaerei per guidare i piloti all'atterraggio) mi diceva che mi aveva sempre amato.

36. Ho sognato che facevo un 69 con Anais Nin sopra un'enorme lastra di basalto.

37. Ho sognato che scopavo con Carson McCullers in una camera in penombra nella primavera del 1981. E ci sentivamo entrambi irrazionalmente felici.

38. Ho sognato che tornavo al mio vecchio Liceo e che Alphonse Daudet era il mio professore di francese. Qualcosa di impercettibile ci indicava che stavamo sognando. Daudet guardava tutto il tempo fuori dalla finestra e fumava la pipa di Tartarino.

39. Ho sognato che mi addormentavo mentre i miei compagni di Liceo tentavano di liberare Robert Desnos dal campo di concentramento di Terezin. Quando mi svegliavo una voce mi ordinava di muovermi. Rapido, Bolaño, rapido, non c'è tempo da perdere. Uscendo incontravo solo un vecchio detective che scavava tra le macerie fumanti dell'assalto.

40. Ho sognato che una tempesta di numeri fantasma era tutto ciò che restava degli esseri umani tremila milioni di anni dopo che la Terra aveva cessato di esistere.

41. Ho sognato che stavo sognando e che nei tunnel dei sogni incontravo il sogno di Roque Dalton: il sogno dei valorosi che morirono per una chimera di merda.

42. Ho sognato che avevo diciotto anni e che vedevo il mio amico di allora, diciottenne anche lui, fare l'amore con Walt Whitman. Lo facevano su una poltrona, guardando il tramonto burrascoso di Civitavecchia.

43. Ho sognato che ero in prigione e che Boezio era mio compagno di cella. Guarda, Bolaño, diceva allungando la mano e la penna nella semioscurità: non tremano!, non tremano! (Dopo un po' aggiungeva con voce tranquilla: però tremeranno riconoscendo quel cornuto di Teodorico.)

44. Ho sognato che traducevo il Marchese de Sade a colpi d'ascia. Ero impazzito e vivevo in un bosco.

45. Ho sognato che Pascal parlava della paura con parole cristalline in un'osteria di Civitavecchia: «I miracoli non servono per convertire, ma per condannare», diceva.

46. Ho sognato che ero un vecchio detective latinoamericano e che una Fondazione misteriosa mi incaricava di trovare i certificati di morte dei Sudamericani Volanti. Giravo il mondo: ospedali, campi di battaglia, pulquerías, scuole abbandonate.

47. Ho sognato che Baudelaire faceva l'amore con un'ombra in una camera in cui era stato commesso un crimine. Ma a Baudelaire non importava. È sempre la stessa cosa, diceva.

48. Ho sognato che un'adolescente di sedici anni entrava nel tunnel dei sogni e ci svegliava con due tipi di bastone. La ragazzina viveva in un manicomio e diventava a poco a poco sempre più pazza.

49. Ho sognato che nelle diligenze che entravano e uscivano da Civitavecchia vedevo il volto di Marcel Schwob. La visione era fugace. Un volto quasi trasparente, con gli occhi stanchi, impregnato di felicità e di dolore.

50. Ho sognato che dopo la tempesta uno scrittore russo e i suoi amici francesi sceglievano la felicità. Senza chiedere né pretendere nulla. Come chi si abbatte privo di sensi sul suo tappeto preferito.

51. Ho sognato che i sognatori erano andati a combattere nella guerra fiorita. Nessuno aveva fatto ritorno. Sui tabelloni di caserme dimenticate sui monti riuscivo a leggere alcuni nomi. Da un luogo remoto una voce trasmetteva ripetutamente gli ordini in base ai quali erano stati condannati.

52. Ho sognato che il vento muoveva l'insegna logora di un'osteria. All'interno James Mathew Barrie giocava a dadi con cinque uomini minacciosi.

53. Ho sognato che mi rimettevo in viaggio sulle strade, però questa volta non avevo quindici anni ma più di quaranta. Possedevo solo un libro, che tenevo nel mio zainetto. All'improvviso, mentre stavo camminando, il libro si incendiava. Albeggiava, e non passava quasi nessuna macchina. Mentre gettavo in un fosso lo zaino bruciacchiato ho sentito che la spalla mi pizzicava come se avesse le ali.

54. Ho sognato che le strade dell'Africa erano piene di gambusinos, bandeirantes, sommisti.

55. Ho sognato che nessuno muore la vigilia.

56. Ho sognato che un uomo si voltava a guardare il paesaggio anamorfico dei sogni, e che il suo sguardo era duro come l'acciaio ma si frammentava anche in sguardi multipli sempre più innocenti, sempre più indifesi.

57. Ho sognato che Georges Perec aveva tre anni e piangeva sconsolato. Io cercavo di calmarlo. Lo prendevo in braccio, gli compravo ghiottonerie, libri da colorare. Poi andavamo sul lungomare di New York e mentre lui giocava sullo scivolo io mi dicevo: non servo a niente, ma il mio unico scopo sarà prendermi cura di te, nessuno ti farà del male, nessuno cercherà di ucciderti. Poi si metteva a piovere e tornavamo tranquillamente a casa. Ma dov'era la nostra casa?


Blanes, 1994

Originale: "Un paseo por la literatura", Tres, 2000.

Traduzione: Manuela Vittorelli.

venerdì, marzo 12, 2010

WRSA gonzapevolmente, SYDHT

Parole povere
Il problema non sono TALK SCHOW ma i conduttori che essendo di parte gesticono il programma a modo loro(di appartenenza politica)in parole povere sono schierati.

Non a tutto
Cavaliere tra le sue fila ci sono almeno 500/600 mila cacciatori. Non ci deluda. Non vogliamo sparare a tutto ma noi paghiamo onestamente e vogliamo rispetto. Mediti

Più
noi con idee del PDL dobbiamo essere più uniti e più convingenti in modo che possiamo sconfiggere tutte queste fesserie causati dall'opposizione ingompetenti di polit

giovedì, marzo 11, 2010

Parole, parole, parole (WRSASYDHT)

Spero
Spero che questa vicenda sii un esperienza per migliorarci a livello coordinativo il PDL non è radicato in tutti i comuni(piccoli) ma ci arriveremo col tempo.

Come una fanta lasciata aperta sotto il sole di luglio
E' bastato dare la vera versione dei fatti su quanto accaduto a Roma sulle liste PdL, e subito Bersani parla di 'ricostruzioni fantasiose' dimenticando la sua fanta

Tu for tu
Quel tu per tu usato dalla Finocchiaro, non e´livore politico ma astio viscerale non trattenuto, che puo mandare al sanatorio.

Perpetue
A mio avviso, occorre da subito, sorgenti informative perpetue x il GOV. x contrastare le vigliaccherie trasmesse ininterrottamente dai canali RA-TV,spons. da sinistri

Baby-zombi
Forza Romani votate per la Bonino che a mio avviso è un'assasina ha ucciso milion i di bambini mai nati con il beneplacito di tanti cattolici adulti da Prodi alla Bin

Caramelle non ne voglio più
tante parole.troppe parole.Non servono a niente!dove siete???Visibilizzatevi TUTTI il Popolo ha creato il partito.Dovete uscire ,Subito, Far Campagna,riprendere il

Tutto inutile
se non riusciamo a scriverVi e farVi sentire che aria tira,NON VINCEREMO MAI TORNIAMO a ZERO,cioè al punto di partenza. Ho detto prima devo scrivere almeno 5o/70 paro

Urgente
Io devo scrivere al Presidente,mi dite come si fà a scrivere almeno 50/70 parole???In Forza Silvio non si può,quì nemmeno!! è urgente stop saluti

End of the story
la signora bonino,ritiri la lista del PD,nella provincia di roma.e fine delle discussioni.

mercoledì, marzo 10, 2010

WRSA nello stallatico, SYDHT

In gabina
Cari amici bisogna muoversi ,farci vedere e sentire bene, altrimenti si rischia che alle prossime,avremo in gabina una TOGA a insegnarci votare, OCCHIO !

Sinistrici
E' VERO BISOGNA RICONTEGGIARE I VOTI DEL 2006 PER SVELARE I BROGLI DEI SINISTRICI - URGENTE|||||

Stallatico
Tranquilli amici, il nostro Pres. è già al lavoro x trasformare in oro, tutto lo stallatico che i compagni magistrati, e pd,idv, ecc., hanno inutilmente tent. di scar

Grande

signor presidente lei e un grande a gia vinto non vada in piazza, sola chi non e buono di far politica come i sinistroidi ci vanno ,

Invece
sig presidentel sono un suo elettore e ne vado fiero. so che lei a fatto tantissime cose,ma mi aspettavo che cambiasse l'italia come aveva promesso .

Comunity
SILVIO ORA PIù CHE MAI DEVI TRASFORMARE QUESTO SPAZIO AZZURRO IN UNA COMUNITY CON LUOGHI E TEMPI X FARCI INCONTRARE E METTERE INSIEME DELLE IDEE X DIFENDERE LA NS LIBE

Spaziali
voterei Pdl anche se fossi tra i marziani. anche se credo che, essendo "spaziali" anche loro vorrebbero un presidente come il nostro: SPAZIALE!!!

Globo
Sono mesi che denunzio che in tutti i comparti RADIO-TELEVISIVI, DEL GLOBO. è in atto una totale eversione politica, contro le ISTITUZIONI DEMOCRATICHE del PDL, e Voi?

lunedì, marzo 08, 2010

WRSA anche senza le doppie, SYDHT

Facile
BONINO-BERSANI PER VINCERE FACILE COMPRATEVI I GRATA E VINCI

Ieri
Ieri a Piazza Navona c'è stata una riunione di indemoniati!

Subito
Piazza CATTIVA, subito.

Sempre
VOI DI SINISTRA RASSEGNATEVI CHE PERDERETE SEMPRE LE ELEZIONI IL POPOLO HA CAPITO CHE SIETE FAVOREVOLI PER GLI STRANIERI. CHI HA CAPITO NON VI VOTERA' MAI

Esseri
IN NIGERIA SI UCCIDONO 500 ESSERI AL AL GIORNO. C'E' ODIO TRA CRISTIANI E MUSULMANI. CARA SINISTRA TU CHE SEI SOLAMENTE A FAVORE DI QUESTI MUSULMANI,VEDI IL RISULTA

Cugine
Mia cugina è nata alle 0,01 del 28 marzo 1992 mentre io sono nata alle 23,59 del 27 marzo dello stesso anno. Ebbene mia cugina vota e io no. Perchè?

Finché
finche' l'immigrazione olandese proveniva dalle colonie come le antille tutto filsava liscio.sono arrivati in massa i musulmani,e non si vive piu'.

Pacifica
sono una pacifica(non pacifista),sto male se vedo soffrire anche un gatto,ma spero per un futuro migliore,che si vada subito allo scontro con i musulmani.

Do Brasiu!
avere una figura como di pietro nela politica fa vergogna a l'italia....un personage da dimenticare.....io subito che lo vedo in televisione cambio canale...

Do Brasiu!/2
questa sclusione del pdl dele liste eh ridicola.nel passato fecevano brogli eletorali (elezione 2006) ora non ci fano partecipare. il pd e idv sono ditatori

Manzo criminale


Dall'articolo "Ecco lo Zaia pensiero su famiglia, mais, patria e tutto il resto", pubblicato oggi su Nuova Venezia-Mattino di Padova-Tribuna di Treviso e dedicato al libro del ministro dell'Agricoltura Luca Zaia Adottare la terra, Mondadori 2010.

sabato, marzo 06, 2010

La stupidità non è il nostro forte

Nel 1975 il giovane poeta messicano Mario Santiago Papasquiaro conosce il cileno Roberto Bolaño. L'incontro avviene al caffè La Habana, che diventerà poi il ritrovo degli infrarealisti. Lì Mario Santiago consegna a Bolaño un fascio di poesie che il cileno leggerà fino all'alba. È l'inizio di una stretta amicizia che andrà oltre la morte di Papasquiaro nel 1998 e che è in parte anche l'origine e il nucleo del movimento infrarealista.

Una mattina del 1975, all'alba, Mario Santiago porta uno dei suoi compagni del seminario di poesia dell'UNAM, Ramón Méndez, a conoscere Roberto Bolaño. Durante questo incontro nasce l'impulso di creare un nuovo movimento poetico. Così Ramón Méndez ricorda quel giorno: “Quando Santiago e io lasciammo la casa di Bolaño lo avevamo convinto della nostra sovversione vitale contro l'ufficialità della cultura, e lui ci aveva paragonato ai beatniks: “Tu sei Ginsberg – aveva detto a Santiago – e questo è Corso: i beatniks del Messico”.

Tra la fine del 1975 e gli inizi del 1976 irrompe nel panorama culturale messicano il movimento infrarealista. Il vagabondare, l'alcol e una passione incorruttibile per la poesia sono i principi fondamentali che danno coesione a questo gruppo di giovani che cercarono in ogni gesto e in ogni verso un nuovo modo di spiegare il mondo e di esprimerlo in una poesia lontana dalla burocrazia, dagli spazi del potere e da anchilosate legittimazioni.

Andrea Cobas Carral, "La estupidez no es nuestro fuerte". Tres manifiestos del infrarrealismo mexicano .

Come sognare l'utopia e svegliarsi urlando, ancora una volta.
Il fondamentale saggio di Andrea Cobas Carral sulle linee guida dell'infrarealismo e le avanguardie latinoamericane degli anni Settanta è tradotto integralmente su 2.0 a questo indirizzo.

[Un grazie a Carmelo di archiviobolano.it per i suggerimenti preziosi e puntuali, l'entusiasmo e l'instancabile lavoro di ricerca e a tutti i bolañani che leggono e condividono appassionatamente questi materiali.]

giovedì, marzo 04, 2010

Ogni giorno ha la sua pena (WRSASYDHT)

non ho parole per quello che sta succedendo,ogni giorno c'è qualche rogna!per fortuna sono molto positiva penso sempre che si risolvi tutto per il meglio!

mercoledì, marzo 03, 2010

Il coraggio di riappendere (WRSASYDHT)

Pertanto
CORTE EUROPEA HA ACCOLTO LA NS RICHIESTA DI RINVIO, PERTANTO SI DEVE AVERE IL CORAGGIO DI RIAPPENDERE IL CROCIFISSO NELLE AULE DOVE ERA STATO TOLTO !!!!!!!!!!!!!

Mezzo
Vi invito a controllare a tappeto tutte le liste dl centro siniistra e a contestarle con ogni mezzo , a brignate birgante e mezzo

In corpo
caro silvio con noi o contro di noi non si puo govrnare con le serpi in corpo senza pulizia siamo destinati a sparire. abbiamo i c.....i pieni.

CC
E ORA DI ATTACARE IL PD IN CANPANIA IL DISASTRO CHE HANNO CONPINATO SANITA E CC NON ABASSIAMO LA GUARDIA

Polico
Chi va a "mangiar er panino" anzichè stare in fila a presentare la lista PDL ci copre di ridicolo e ci farà perdere nel Lazio. Scegliamo meglio il personale polico.