lunedì, maggio 07, 2007

Estonia, demografia: post di "sapevatelo?"

Questo è un chiaro post di "sapevatelo?". Ci manco solo io che passeggio come Piero Angela su una grande mappa dell'Estonia (magari in uniforme sovietica). Portate pazienza, serve per i discorsi successivi.

In Estonia gli abitanti di etnia estone costituiscono circa il 70% della popolazione totale, che è di circa 1,3 milioni di persone. Gli immigrati di prima e di seconda generazione da varie zone dell'ex-Unione Sovietica (principalmente dalla Russia) costituiscono la maggioranza del restante 30%. Questa minoranza, che parla prevalentemente il russo, risiede soprattutto nella capitale e nelle aree urbane industriali del nord-est. C'è anche un piccolo gruppo di origine finlandese. Una parte significativa dei tedeschi baltici ha lasciato l'Estonia nei primi anni Venti, dopo la riforma agraria e le espropriazioni terriere. La maggioranza se n'è andata dopo l'occupazione sovietica del 1940. Storicamente, gran parte delle isole e della costa a nord-ovest erano abitate da una popolazione indigena di origine svedese chiamata "rannarootslased" ("svedesi della costa"). La maggioranza della popolazione svedese è fuggita in Svezia nel 1944.

La lingua ufficiale del paese è l'estone. Il russo è anch'esso largamente parlato come seconda lingua dai cittadini di etnia estone tra i 30 e i 70 anni, perché in epoca sovietica era insegnato a scuola come seconda lingua obbligatoria. Alcuni russi che risiedono in Estonia non parlano l'estone, ma molti di quelli che sono rimasti dopo il crollo dell'URSS l'hanno imparato.

La questione della cittadinanza
Dopo l'indipendenza, nel 1991, le autorità estoni non hanno automaticamente garantito la cittadinanza a tutti gli immigrati: il problema riguardava soprattutto le persone che erano giunte nel paese dopo il 1940, la maggioranza delle quali era di etnia russa. Per ottenere la cittadinanza estone è stata resa obbligatoria le conoscenza della lingua e della storia estoni. La difficoltà degli esami linguistici all'inizio era tale da provocare le proteste della Russia, dell'Unione Europea e di varie organizzazioni per la difesa dei diritti umani. Sono state allora introdotte delle modifiche, e il numero degli apolidi è diminuito. Secondo le autorità estoni, nel 1992 il 32% dei residenti era privo di cittadinanza. Nell'aprile del 2006 il 9% degli abitanti risultava privo di cittadinanza, mentre il 7,4% era costituito da cittadini stranieri.

Secondo l'Ufficio statistico estone, nel 2006 gli abitanti di etnia russia costituivano il 25,7% della popolazione. Di quel 25,7%, circa il 27% aveva la cittadinanza russa, il 35% quella estone, mentre un altro 35% continuava a non avere cittadinanza. Gli abitanti privi di cittadinanza non possono votare alle elezioni politiche né a quelle europee, ma hanno diritto di voto alle amministrative.

Sul sito del Ministero degli esteri si trovano informazioni più dettagliate sulla legge e sulle procedure di naturalizzazione (in inglese).

Poi c'è questo comunicato di Amnesty International in cui si dice che in Estonia una persona su tre è una potenziale vittima di discriminazione. Lo riassumo.
Nel 2005 quasi il 13% delle persone appartenenti alle minoranze era disoccupato, rispetto al 5% degli estoni. I requisiti linguistici e il problema della cittadinanza limitano l'accesso al mondo del lavoro per i russofoni: persone nate e vissute per tutta la vita in Estonia ma che non sono state in grado di ottenere la cittadinanza estone sono private della possiblità di accedere a impieghi nel settore pubblico, il che significa che non hanno l'opportunità di contribuire alle loro comunità secondo le proprie potenzialità.
Anche nel settore privato i russofoni hanno difficoltà a inserirsi nel mercato del lavoro a causa dei requisiti linguistici, perfino quando si tratta di impieghi a contatto con il pubblico in zone in cui la grande maggioranza dei clienti parla il russo. Questo problema è particolarmente sentito nella città nord-orientale di Narva, dove il 93% degli abitanti è russofono e le persone possono ritrovarsi senza un lavoro solo perché non parlano l'estone. "I russofoni sono intrappolati in un circolo vizioso: non hanno le competenze linguistiche richieste dal governo per accedere a molti impieghi e non hanno il denaro per acquisirle, perché non hanno un lavoro o sono troppo poveri".
Secondo la legge estone, solo chi ha la cittadinanza ha la possibilità di essere considerato parte di una minoranza nazionale. Questo significa che quasi il 20% della popolazione dell'Estonia non gode dei diritti delle minoranze riconosciuti a livello internazionale, nonostante appartengano alla minoranza russa.
Quest'altro comunicato di Amnesty International parla in particolare dell'Ispettorato Linguistico, e fa riferimento alla testimonianza di una russa di Tallinn:
"Lavoravo come tassista, ma ho perso il lavoro grazie all'Ispettorato Linguistico. Ti fanno chiamare dalla commissione dei trasporti per la minima infrazione del codice stradale, e lì ti aspetta l'Ispettorato. È tutto ben pianificato. Chiamano solo i russofoni. Ti licenziano non perché sei un cattivo lavoratore, non perché i passeggeri si sono lamentati, ma perché non sai bene l'estone. Ho tre figli, un mutuo e un marito alcolista, ma non importa a nessuno. Devo pagare i corsi di lingue, e non costano poco: due o tre mesi di paga. Non ho un lavoro e non posso permettermi i corsi di estone. Come vivo? Non è discriminazione, questa?"
Un recente emendamento (è entrato in vigore a marzo) della legge sulla lingua costringe le persone che hanno già un attestato ad affrontare un altro esame; chi non passa l'esame perde l'attestato.

Detto questo, io scenderei dalla mappa dell'Estonia e passerei a citare due testi che illustrano i due punti di vista opposti, quello estone e quello russo. In giornata, diciamo.

venerdì, maggio 04, 2007

Lo sciamano e il primo ministro

A smantellare i monumenti, a volte, ci si tira addosso le ire degli sciamani: Boris Konstantinovič Chandeev, 81 anni, si è fatto la grande guerra patriottica, ha combattuto per liberare gli stati baltici dai nazisti e ora ritiene che ci voglia un rito speciale per scacciare il male dall'anima del primo ministro estone Ansip e riportare il Soldato di Bronzo al suo posto.
Così ha chiesto alla figlia dei vicini di procurargli una foto del posseduto, l'ha messa sul pavimento accanto a un bicchierino d'acqua, un bicchierone di latte, una bottiglia vuota e una ciotola con del timo. Poi si è abbigliato per l'occasione e ha officiato il rito sciamanico.
All'improvviso su Ust'-Ordy, il villaggio della regione di Irkutsk dove vive Boris Konstantinovič, si è scatenato un vero temporale di maggio, il primo della stagione.
"Segno di purificazione", ha detto sorridendo il giovanotto spalancando le finestre della sua isba. "Lo spirito maligno ha lasciato il corpo del primo ministro".
Teniamola, la ricetta, ché non si sa mai.

Articolo con foto, qui.

I fabbricanti di miti storici

"Ciò che accade ora in Estonia, per usare le parole di Baudrillard, 'è una transizione dallo stato storico a una fase mitica: la ricostruzione mitica e mediatica di tutti gli eventi' che si sono svolti in Estonia prima e dopo la seconda guerra mondiale. 'Ma perché questo avvenga, e perché perfino un crimine possa diventare un mito, bisogna prima sradicare la realtà storica'. Smantellando - o sradicando - il Soldato di Bronzo, il governo estone sta traducendo la liberazione dal fascismo da parte dell'esercito sovietico nell'occupazione sovietica dell'Estonia.

Ciò che accade ora in Estonia è lo sradicamento della realtà storica. E quello che è pericoloso in questo sradicamento 'non è la nostalgia per il fascismo. Quello che è pericoloso - per quanto meschino - è la rimessa in scena patologica del passato in cui ciascuno recita una parte, in cui ciascuno collabora efficacemente', coloro che sfidano l'occupazione quasi 60 anni dopo - un'occupazione che è incarnata dal monumento al Soldato in uniforme sovietica - come coloro che all'epoca diedero il benvenuto al fascismo in Estonia. 'Quello che è pericoloso è l'inganno di massa per cui tutta la ricchezza dell'immaginazione che manca nella nostra epoca, tutto il capitale di violenza e di realtà ora divenuto illusorio, vengono trapiantati nel passato in una sorta di coazione a riviverlo, una sorta di profondo senso di colpa per non esserci stati', secondo Baudrillard. O forse questi pasticci con la memoria storica sono solo una conseguenza della vergogna per aver subito l'occupazione sovietica senza fare molto per contrastarla?"

Dall'articolo di Alevtina Rea, "I fabbricanti di miti dell'Estonia", tradotto per intero qui: la condotta del governo estone valutata attraverso le riflessioni quanto mai attuali di Jean Baudrillard sulla storia e sulla realtà.

Riscrivere la storia

Quando ho cominciato a raccogliere informazioni sul caso del memoriale sovietico a Tallinn non avevo, come molti, un'idea precisa delle responsabilità e delle motivazioni dello scontro. Qui non sono interessata a dare una versione filorussa degli eventi, ma a rendere la complessità di una situazione che si presta a molti livelli di lettura. Quindi citerò anche dei testi che rappresentano molto bene il sentimento dell'etnia estone. Però il desiderio di capirci di più ha sempre un inizio, e per me l'inizio è rappresentato dalla lettera di Maksim Reva pubblicata su Megachip, che copio e incollo.
Maksim Reva è uno degli organizzatori del picchetto di protesta a Tallin, ed è stato arrestato dalla polizia estone il 27 aprile. Questa lettera precede lo smantellamento del memoriale e aiuta a comprendere il contesto di quei giorni.

"Nel centro di Tallinn, nella piazza Tonismae, si trova un monumento dedicato ai caduti della seconda Guerra Mondiale. L'attuale Governo estone spinge per la sua rimozione. Per molti residenti nel nostro Paese questo monumento è stato da sempre un simbolo della vittoria sul nazismo.

Ogni anno in occasione della giornata per l'Europa e della commemorazione della Vittoria sui Nazisti, che cadono entrambe il 9 maggio, si assiste ad una continua processione di persone che depositano fiori ai piedi della statua. Per i cittadini il 'Monumento del Soldato di Bronzo' è un ricordo tangibile dei loro fratelli, padri, figli e nipoti che non tornarono mai a casa dalla guerra. Per alcuni è il solo posto dove commemorare i propri cari, i cui corpi non sono mai stati identificati o ritrovati.

Vicino al monumento si trovano le tombe di tredici soldati e ufficiali sovietici che persero la vita nello scontro finale con i nazisti nel 1944. Le lapidi riportavano i nomi dei tredici caduti. Nel 1995, su ordine del Consiglio di Tallinn, queste lapidi vennero rimosse, con il pretesto di un restauro, e demolite. La Convenzione di Ginevra del 12 agosto 1949, nel protocollo aggiuntivo dell'8 giugno 1977, dichiara che tutte le lapidi di guerra devono essere conservate e accessibili al pubblico. Chiara risulta dunque la violazione della Convenzione.

Nella primavera del 2006, estremisti neo-nazisti armati di bandiere estoni e slogan nazionalisti, manifestarono in Piazza Tonismae chiedendo la demolizione del Monumento. In tale occasione un membro di Night Watch e della Comunità ebraica, Artum Tamme, fu selvaggiamente picchiato dai dimostranti perché cercava di dissuaderli dai loro intenti vandalici: un cappio fu messo al collo della statua che nella notte fu imbrattata con la vernice.

Nello stesso tempo, il nostro Primo Ministro Andrus Ansip (come Siim Kallas, alto ufficiale della Commissione Europea, è membro del Partito Riformista Estone), in linea con la richiesta dei manifestanti di estrema destra, dichiarava il suo accordo alla demolizione del monumento.

Il Parlamento ha in seguito approvato una legge impopolare che consente alle autorità estoni di riesumare i resti dei caduti di guerra per ri-seppellirli in cimiteri civili. Recentemente è stato inoltre annunciato che nel giorno in cui si celebra la Vittoria sui Nazisti, il 9 maggio, sarà vietato l'acceso al monumento. Questa misura non fa altro che acutizzare le tensioni tra estoni e minoranza russa.

In questi ultimi anni sono stati eretti tre monumenti ad altrettanti 'eroi' nazionali: tutti appartenuti alla 20° divisione delle SS. Questi 'eroi' giurarono lealtà a Hitler e combatterono in uniforme nazista contro l'esercito Sovietico. Oggi vengono considerati come 'liberatori' e combattenti per l'indipendenza estone, mentre il 'Monumento del Soldato di Bronzo' é visto come il 'simbolo dell'occupazione sovietica'. Questo dimostra la prontezza estone nel riscrivere la storia della Seconda Guerra Mondiale.

Il 25 aprile 2007, ignorando completamente l'opinione dei due terzi della popolazione estone (di cui il 30% è di origine russa), il Ministro della Difesa ha informato le autorità della città di Tallin di essere pronto alla rimozione del monumento in ottemperanza alla suddetta legge sulla ricollocazione dei caduti di guerra.

Prevedendo disordini a Tallin il Governo estone sta mandando rinforzi alla polizia e all'esercito. In sostanza, con un atteggiamento esplicitamente provocatorio rischia di far scoppiare una guerra civile in uno Stato membro dell'Unione europea. Ci rivolgiamo ai membri dei parlamenti nazionali dell'Unione Europea, ai membri del Parlamento Europeo, ai Capi di Stato e al pubblico Europeo, con la richiesta di coinvolgere il Governo Estone allo scopo di prevenire la guerra civile".

Il Sovietometro di oggi

A Budapest dei vandali hanno profanato la tomba del leader comunista Kadar, sottratto l'urna con le ceneri della moglie e scritto le parole "assassino e traditore" sul vicino memoriale comunista.
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La Polonia si disporrebbe con entusiasmo allo smantellamento di tutti i monumenti sovietici. (A proposito di Polonia e di comunisti, non tutti sanno che è da poco entrata in vigore la cosiddetta "legge di lustrazione". Magari se ne parla).
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Il Soldato di Bronzo/Non Diamo Niente Per Scontato

Cominciamo senza dare nulla per scontato e con un semplice riassunto dei fatti dell'ultima settimana, per poi approfondire l'argomento.

Il Soldato di Bronzo, cioè il Monumento ai liberatori di Tallinn, era un memoriale sovietico della seconda guerra mondiale che si trovava fino qualche giorno fa nel centro di Tallinn: fu inaugurato il 22 settembre 1947, nel terzo anniversario dell'ingresso dell'esercito sovietico nella capitale. Consisteva in una struttura di pietra e in una statua di bronzo alta due metri di un soldato in uniforme sovietica, collocata sul Tõnismägi ("collina di Sant'Antonio") sopra una piccola tomba che conteneva le spoglie di 13 soldati sovietici. La statua aveva un grande valore simbolico per la comunità estone di immigranti russi del dopoguerra, per i quali rappresentava la vittoria sovietica sulla Germania nazista e il loro diritto a essere considerati cittadini estoni a tutti gli effetti e non occupanti illegali. Per molti estoni invece il Soldato di Bronzo era il simbolo dell'occupazione e della repressione sovietica.
Nell'aprile del 2007 partono i lavori di esumazione dei resti dei soldati sovietici, destinati ad essere spostati in un cimitero militare; il 26 aprile vengono organizzati picchetti di protesta contro la rimozione del monumento, sentita come imminente. La sera ha inizio la prima notte di rivolte. All'alba del 27 aprile il Governo decide di trasferire immediatamente la statua per motivi di sicurezza; tre ore dopo il Soldato di Bronzo è già stato smantellato e portato via. Il 30 aprile appare, riassemblato ma senza la struttura di pietra, nel Cimitero militare di Tallinn.
Il bilancio della prima notte di tumulti è di 99 casi di vandalismo, 300 arresti, 57 feriti e un morto.
La notte del 27 aprile ci sono altre proteste: i manifestanti lanciano bottiglie molotov e la polizia risponde con cannoni ad acqua, proiettili di gomma e gas lacrimogeni. I saccheggi e le rivolte si estendono ad alcune zone dell'Estonia nord-orientale a maggioranza russofona.
Dopo due notti di tumulti gli arresti salgono a 1000, i feriti a 156; molti gli edifici e i negozi danneggiati.
Notte del 28 aprile: tranquilla. La polizia lancia una campagna per 'arruolare' volontari civili; si presentano 700 persone. Contemporaneamente in rete circolano i comunicati di un sedicente "Esercito di resistenza russa": se entro il 3 maggio non sarà concessa la cittadinanza estone a tutti gli abitanti, il 9 comincerà la rivolta armata.
30 aprile: giunge in Estonia una delegazione della Duma guidata dall'ex-direttore dell'FSB Nikolaj Kovalev, che chiede le dimissioni del governo estone di Andrus Ansip.
1° maggio: la delegazione russa visita la nuova sede della statua, e dopo aver deposto fiori e corone davanti al Soldato di Bronzo rileva che è stato fatto a pezzi e poi rimontato. Il Ministero della difesa estone nega.
Intanto le azioni di protesta si sono spostate in Russia, dove il 30 aprile è cominciato - soprattutto a opera di intraprendenti gruppi giovanili filogovernativi come i Naši e Molodaja Gvardyja - un assedio dell'ambasciata estone a Mosca. Gli estoni vengono chiamati fascisti, i manifestanti aggrediscono l'ambasciatrice estone Marina Kaljurand e attaccano anche l'auto dell'ambasciatore svedese. Nella notte tra il 2 e il 3 maggio le azioni contro l'ambasciata proseguono.
2 maggio: il Ministro degli esteri estone Urmas Paet chiede all'Unione Europea di imporre delle sanzioni contro la Russia e di posporre il summit Unione Europea-Russia previsto per la metà di maggio.
3 maggio: la Russia annuncia lavori di riparazione sulle linee ferroviarie che la collegano all'Estonia e che servono al trasporto di petrolio e carbone.
4 maggio: la Russia interrompe le importazioni di carne dall'Estonia affermando che il prodotto non corrisponde agli standard di qualità.
Nel frattempo in molti negozi russi è cominciato il boicottaggio dei prodotti estoni.

Bene. Ora possiamo passare alla composizione demografica dell'Estonia, alle leggi estoni sui monumenti e le tombe di guerra, alla risposta dell'opinione pubblica estone al progetto di rimozione del memoriale, alle reazioni degli altri paesi, della NATO e dell'Unione Europea. Vi anticipo che si renderà forse necessaria la creazione di un sovietometro, per misurare lo smantellamento di memoriali sovietici nei paesi dell'est. Ma una cosa alla volta: c'è un solo Miro, e dicono che sia biondo.

giovedì, maggio 03, 2007

Braccidestri numero 13.456 e 13.456 barrato bis

Nome: Muharib Abdul Latif al-Jubouri.
Qualifica: ministro dell'informazione di al Qaeda-Iraq.
Curriculum: rapimento di Jill Carroll, Tom Fox e altri stranieri.
Cosa: ucciso.
Dove: a ovest di Taji.
Quando: il 1° maggio.
Link
Nome: Abu Omar al-Baghdadi.
Cosa: ucciso.
Dove: a nord di Baghdad.
Da: forze irachene e americane.
Era: capo dello Stato Islamico in Iraq.
Ma al-Masri, allora? È solo ministro della guerra. Ha giurato lealtà ad al-Baghdadi nel novembre 2006.
Dicheno: che al-Baghdadi sia lo pseudonimo di Khalid al-Mashhadani, anche noto come "Abu Zaid". Salafita sotto Saddam, durante il regime ha anche fatto un breve periodo di carcere. Suo padre aveva tre camion per il trasporto di ghiaia, e dopo la sua morte Khalid ha rilevato l'attività trasformando il piccolo ufficio in una specie di agenzia di pratiche automobilistiche, per poi chiudere tutto nel 2003. Il padre di Khalid era persona di rispetto nella tribù dei Mashhadani. I Mashadani dicono di discendere da Al-Hussein bin Ali, anche se gli esperti di genealogia non sono d'accordo. Alla tribù dei Mashadani appartengono anche il vicepresidente iracheno, Tariq al-Hashemi, e il presidente del Parlamento, Mahmoud al-Mashhadani, che sono i sunniti più in vista del governo.
Altri dicheno che al-Baghdadi sia invece Hisham al-Ghurairi, ma noi non ci crediamo.
Risultato: non omologato dagli Stati Uniti.
Link

Update: l'unico bracciodestro omologato è il "ministro dell'informazione", Muharib Abdul Latif al-Jubouri. Lo avevano semplicemente scambiato prima per Baffino, poi per al-Baghdadi: "This is the individual that has caused some confusion", hanno dichiarato gli americani. Un po' di confusione. Sembrava piovessero braccidestri, sono stata costretta a mettere Estonia-Russia sulla corsia lenta. Cancellare 13.456 barrato

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Make-up:
Kill-Me-Softly Precious Formula Foundation, Sharm Effects Pressed Powder, Green Zone Precision Mascara&Eyeliner, Unconfirmed DNA Lipstik, Mistaken Identity Super Luscious Body Shimmer.


Sondaggio

E la crisi tra Russia ed Estonia sulla questione del Soldato di Bronzo? Cosa si sa? Meglio se continuo a fare braccidestri e falsiallarmi e a occuparmi di cose russe o se qua e là raccolgo un po' di materiale sulla vicenda (in fase di complicazione, con un boicottaggio russo di prodotti estoni, proteste di piazza, chiusura del consolato estone a Mosca, nonché probabili disordini in occasione del 9 maggio, Giorno della Vittoria), che non riguarda solo un monumento e il sacrosanto risentimento per l'occupazione sovietica? Sono molto combattuta.

Sondaggio:
1. vai, feroce Soldatessa di Bronzo;
2. nah, vogliamo sapere un po' di cavoli tuoi;
3. bionda è bello;
4. bionda-Tallinn è meglio.

In assenza di feedback sarò costretta a ricorrere al solito Bambino Bendato e Cresimato™ di Ceppaloni per l'estrazione a sorte.

mercoledì, maggio 02, 2007

Il Tizio Nuovo che visse tre volte

Esiste solo una persona - vera o reale, è da stabilire - capace di essere 50% falsoallarme, 50% bracciodestro. Quella persona è Abu Hamza al-Muhajir, detto anche Abu Ayyub al-Masri, qui noto come Coso, Tizio Nuovo, Comesichiama o - affettuosamente - Baffino. Il Ministero degli interni iracheno dice che è stato ucciso dagli stessi sunniti, al Qaeda nega, gli americani hanno da poco appreso la differenza tra sunniti e sciiti e per ora preferiscono non sbilanciarsi. L'ultima volta che l'hanno dato per morto è stato due mesi e mezzo fa. Chi è Tizio Nuovo? Quante persone è? La signora al-Masri ha detto che suo marito è in prigione da tempo. "Anche al-Muhajir sta in carcere!" dice il di lui avvocato. Ma no, testimoni oculari l'hanno visto morire in battaglia almeno tre volte, l'ultima non più tardi di martedì, insiste il Ministero degli interni iracheno. Solo che tecnicamente il cadavere non si trova, ecco.
Io ormai me lo immagino, il bracciodestro falsoallarme, che si tiene compagnia nell'umida e angusta cella facendo le vocine come il bambino di Shining. So che non dovrei, ma mi sto affezionando. In un'altra vita Coso ed io avremmo bevuto insieme Stoli Persik ghiacciata sul Mar Nero, e avrebbe offerto lui.
Due link a caso: Asia Times e CNN.

Intanto, Bush fa il surge? Anche al Qaeda sta facendo "una specie di surge", dice l'ambasciatore americano in Iraq, che ha così spiegato la situazione sul campo: "Stiamo semplicemente combattendo a vari livelli contro vari nemici diversi". Per rendere breve e piacevole una lunga storia, un inferno.
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Make-up:
Skin Surge Compact Foundation, Beauty Accomplished Pressed Powder, Egyptian Nights Mascara&Kajal, Redrum Lip Plumper, Plant Love Not Bombs Botanical Body Shimmer.


Astenersi perditempo

Da un comunicato stampa:

"Incontro di catechesi, canti e preghiere di adorazione e di intercessione per la guarigione sul tema:

I SEGNI DELLA SUA VENUTA
Incontro della serie 'La liberazione totale'

Alla catechesi faranno seguito canti e preghiere di adorazione e intercessione per la guarigione.

Venire muniti di Bibbia e block-notes".


lunedì, aprile 30, 2007

Braccidestri, Contabilità e il Fantastico Mondo di Alcàida

Bracciodestro Qualunque
Nome: Salman Zakarya bin Muhammad Salman.
Nazionalità: saudita.
È stato: arrestato dalle forze di sicurezza pakistane.
Mentre: andava dal Waziristan al distretto di Zhob nel sudest pakistano.
Aveva con sé: soldi.
Cioè: praticamente niente.
Ma: lo stanno interrogando.
Comunque è stato definito: "a senior member of Al Qaeda".
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Bracciodestro Quante ne SaNome: Abdul Hadi al-Iraqi.
Vero nome: Nashwan Abdulbaqi.
Etnia: curda.
È stato: preso.
Dove: non si sa.
Quando: autunno 2006.
Adesso è a: Guantanamo Bay, beato lui.
Curriculum: ufficiale dell'esercito iracheno sotto Saddam, si è unito ai Mujaheddin afghani contro i sovietici, poi ha combattuto con i talebani contro gli Stati Uniti, ha partecipato almeno a un attentato contro Musharraf e contro un funzionario delle Nazioni Unite, ha gestito l'attività di al Qaeda in Iraq e compiuto operazioni contro obiettivi occidentali, ha contribuito alla nomina di Abu Musab al-Zarqawi come capo di al Qaeda in Iraq, faceva parte del comitato militare di al Qaeda e anche del consiglio composto da 10 membri che collaborò con bin Laden alla pianificazione dell'11 settembre, parla arabo, persiano, urdu, curdo e pashtu.
Si stava preparando: ad attaccare la Gran Bretagna.
Dicheno: che avesse scritto una lettera a un intermediario in Iraq sottolineando "la necessità di assicurarsi che l'attacco su vasta scala avesse successo".
Magari: c'entrava con gli attentati di Londra.
Definizione: "one of the al-Qaida terrorist network’s most senior officials", "one of Osama Bin Laden's 'top global deputies'".
Si dice, si sussurra, si mormora che: fosse addirittura il numero 3.
Dopo il trattamento della CIA: se non lo era, lo è certamente diventato.
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It's raining cellsE ora, qualche piccolo problema di contabilità.
Innanzitutto, 172 militanti arrestati in Arabia Saudita, per un totale di sette cellule di al Qaeda. Bòn.
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Due giorni fa gli americani hanno arrestato in Iraq 21 sospetti membri di al Qaeda. Andiamo con ordine:
6 presi durante un'operazione nel nord-ovest e accusati di omicidi, rapimenti, attentati contro le forze della coalizione, costruzione di ordigni esplosivi improvvisati.
2 presi a sud-est di al Asad, uno dei quali sospetta spia di al Qaeda in Iraq.
Altri 2 hanno a che fare con il bombardamento del ponte di Sarafiyah a Baghdad.
Altri 4, catturati a Mosul, sono accusati di distribuzione di armi ad agenti di al Qaeda e di attentati con ordigni esplosivi improvvisati.
Altri 3 sono stati presi durante un'incursione a est di Balad, e 4 in un'operazione a Sadr City.
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E poi domenica ci sono stati altri 72 arresti nelle zone di Anbar e Salaheddin.
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Basta? No
Dove la mettiamo la filiale nordafricana di al Qaeda? L'esercito algerino ha ucciso in una sparatoria a 50 km a est di Algeri Samir Moussaab, vero nome Samir Saioud. Al Qaeda-Maghreb Islamico conferma l'uccisione ma nega che fosse un bracciodestro: "Certo, fratello Moussaab è morto da martire... [ma] non era il numero due dell'organizzazione, né il numero 3, il 10 e neanche il 20".
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Leader di al Qaeda parlano
Abu Laith Al-Libi, che si definisce un capo di al Qaeda in Afghanistan, è apparso in un video di 45 minuti per accusare gli sciiti di combattere a fianco degli americani in Iraq.
Link

L'altro Osama
Il Presidente delle Filippine Gloria Macapagal Arroyo lo aveva scherzosamente chiamato "il bin Laden di Mindanao", e lui, Agakhan Sharief, ha deciso di giocarsi la carta Osama alle elezioni provinciali. Così. Potenza del brand.

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Make-up:
Alcaidorama Kind-A-Gorgeous Cream Foundation, Oh-sama! Pressed Powder, Saudi Maudit Mascara, Soviet Retro Eyeliner #2 Oči Černye, Improvised Explosive Lip Plumper, Ultra-Glimmering Body Shimmer Rendite This!

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domenica, aprile 29, 2007

Falso Allarme per Messaggero degli Ufi

Un individuo che si definisce un "messaggero dallo Spazio" ha minacciato di far esplodere l'Ambasciata degli Stati Uniti in Kyrgyzstan.
Ecco la dinamica, secondo un comunicato del Ministero degli interni del Kyrgyzstan:
- due poliziotti di guardia all'ambasciata sentono delle urla;
- si accorgono che gli uomini del checkpoint stanno cercando di calmare un tizio assolutamente nudo [sic] che tiene in mano un oggetto pesante minacciando di far esplodere l'ambasciata;
- l'uomo assolutamente nudo lancia l'oggetto pesante nel gabbiotto del checkpoint;
- i poliziotti sparano in aria;
- l'uomo assolutamente nudo tenta di impadronirsi di una pistola degli uomini della security e poi di strappare un mitra a uno dei poliziotti;
- il poliziotto insidiato spara due volte a terra;
- un proiettile colpisce la gamba destra dell'uomo assolutamente nudo;
- arrivo dell'ambulanza;
- fine del falsallarme.

Il messaggero dallo Spazio si chiama Muhit Abilbaev, è nato nel 1974 ed è un kazako di Astana.
Considerazioni:
- se gli Ufi devono mandare un kazako nudo a distruggere l'ambasciata USA di Biškek, avranno le loro buone ragioni;
- non voglio pensare cosa succede quando i poliziotti kyrgyzi mirano alle gambe.

Link

venerdì, aprile 27, 2007

Solo in Russia

"L'altro giorno parlavo con un mio amico che lavora a uno dei maggiori progetti di estrazione di gas e petrolio dell'isola. Diceva che hanno dovuto portare di corsa all'ospedale uno dei suoi dipendenti russi per fargli la lavanda gastrica perché aveva bevuto una quantità di diesel. La spiegazione?

'Pensavo fosse petrolio'.

Solo in Russia".

Link: White Sun of the Desert.

Scheda verde



No, grazie, credo che tirerò avanti ancora per un po' con la mia vecchia scheda.

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giovedì, aprile 26, 2007

Bracciodestro numero "chiapilu": the security emir

Nome: Muhammed Abdullah Abbas al-Issawi.
Anche noto come: Abu Abd Al Sattar.
Mansione: bracciodestro.
In particolare: emiro che si occupava di sicurezza per conto di Al Qaeda in Iraq nella provincia occidentale di Anbar.
Il problema: ha avuto un problema di sicurezza relativo alla sua persona.
Dunque: è morto.
Dove: a nordovest di Baghdad.
Curriculum: attacchi alla varechina con congegni esplosivi improvvisati collocati su veicoli (VBIED) o semplici attentati con camion e autobomba.
Dicheno: faceva guidare i veicoli a ragazzini di 12-13 anni.
Fonte: l'esercito americano.
Nome: Generale Michael Barbero.
Sono stati trovati: giubbotti esplosivi e armi, comprese granate.
Computer, dischetti, videofonini? Niente.
Neanche un ologramma di bin Laden mentre piazza una bomba accanto a Dick Cheney, mancandolo? No.
Un goccino di varechina? No!
Ossa di adolescente? Ma zero.
Cinture esplosive leopardate? Vergognati.
Si usa! A casa tua, si usa.

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Make-up:
Fondotinta Rules of Engagement #3 "Sables of Anbar", mascara Insurgent Eyes #1 Black Out, terra abbronzante Sunni Shades, Bin&Dick Velvet Rejuvenating Lipstick "Ravish Sin", allover Hollywood Glo Body Boom. Se volete stupirlo e tenere lontane le zanzare, due gocce di Chlorine Diversion (e il vostro gatto vi amerà).


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Creativitât

Ieri gli abitanti di Torviscosa, in provincia di Udine, sono scesi in piazza per protestare contro la costruzione di un cementificio.
Il premio alla creatività "Ci ho pensato prima io" va all'Associazione "Urbis et Torvis".

martedì, aprile 24, 2007

Almeno

Gli studenti dell'Università di Baghdad hanno appeso uno striscione di solidarietà per gli studenti del Virginia Tech.
Negli ultimi anni sono stati uccisi decine di studenti e più di 200 professori universitari iracheni, molti dei quali hanno lasciato il paese per andare a lavorare all'estero.
Sì.
A dire il vero (non si può star seri cinque mintuti) il Guardian – ma si tratta di un pezzo dell'Associated Press – la mette giù in modo notevolmente più confuso:



Traduco (anche a voi sembra strano quell'abrodes home o io e Google siamo stanchini?):
"Negli ultimi anni sono stati uccisi più di 200 docenti universitari, e a migliaia sono fuggiti dal paese per andare a insegnare all'estero, uccidendo almeno 70 persone e ferendone almeno 133".
Professori iracheni killer, uh? Messa così, sembra una variante da campus di "Fight them there, so we don't have to fight them here". Maledetto copia-incolla, vero?

Link

I, Bacon

"Are we safe from robots that can think for themselves?", "Siamo al sicuro da robot in grado di pensare per conto proprio?" si chiede una giornalista del Daily Mail riprendendo la notizia di ieri su una nuova generazione di robot super-intelligenti in grado di lavorare autonomamente e senza ricevere istruzioni dall'uomo.
Lo sentivo, mesi fa, che non era una buona idea far assaggiare a un robot la carne umana, identificata come "pancetta" e "prosciutto".

[OT: mi sbagliavo, oggi il Corriere è riuscito a mettere nella sezione Esteri la Marcia della Bionde Dissenzienti, e di conseguenza le statistiche degli accessi mostrano un certo interesse per le manifestazioni di bionditudine. Sono tentata di postare un ipnocommento dettagliatissimo sul voto nella regione di Krasnojarsk e di titolarlo "Bionde russe sauna quarta misura". Dopo tutto è la Settimana del Disimpegno Biondo. E chi lo sa, tra due mesi potremmo finire tutti mangiati da una squadra di robot super-intelligenti che vedono in noi tanti panini de porzina].

Mondo vampiro

– Sì pronto ciao, gli stiamo comprando il regalo.
– ...
– Ma no, un libro!
– ...
– Allora, qua c'è un thriller dove la gente muore ma non muore veramente perché poi resuscita... e poi un libro che parla di una persona che vive due volte, metà oscure, capito... In questo invece ti regalano dieci horror adesivi... Poi c'è una che la sorella viene rapita dal Signore delle Fate... tipo cacciatori erranti. Sì dimmi...
– ...
– Ah, lui solo licantropi e vampiri. Capito. Ciao ciao.

[I vampiri non esistono per motivi matematici, dicono questi due signori. Si prenda un anno a caso - il 1600, quando la popolazione umana era di 536.870.911 persone. Fatto? Si metta in circolazione un vampiro. Ora, questo povero vampiro si nutrirà almeno una volta al mese, trasformando in un vampiro la sua vittima. E il totale di due vampiri dovrà nutrirsi anche nel secondo mese, totalizzando quattro vampiri. Il tutto, direi, ipotizzando una fame moderata e l'assenza di un bloodspammer ("Sei pallida. Come stiamo a globuli rossi altrui?"). Risultato, la popolazione di vampiri aumenta secondo una progressione geometrica, la popolazione umana diminuisce: dunque, tutta la popolazione umana si trasforma in vampiri in soli 30 mesi. Certo, gli umani possono riprodursi. Però i vampiri possono avere più appetito.
Dunque, i vampiri non esistono.
A meno che non comincino a uccidersi a vicenda.
Ma qui non ci troviamo più nel campo dell'ipotesi e della matematica, ma in quello dei telefilm: i vampiri di Buffy l'Ammazzavampiri, in effetti, si accoppano tra loro a ritmo abbastanza sostenuto. A tale proposito, Clive Thompson ha calcolato che nell'universo di Buffy possono esistere non più di 512 esemplari, garantendo così la sopravvivenza dell'umanità, dei libri sui vampiri e dei regali di compleanno ai dodicenni].

lunedì, aprile 23, 2007

VVP e i rettangoli

Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin sedeva al grande tavolo presidenziale nel suo studio all'interno del Cremlino. Davanti a Vladimir Vladimirovič™ c'era un foglio di carta intestata. Vladimir Vladimirovič™ ci disegnò sopra con la sua presidenziale "Parker".
Vladimir Vladimirovič™ tracciò una serie di linee orizzontali e verticali. Ne risultò un rettangolo orizzontale. Vladimir Vladimirovič™ ci disegnò sopra un altro rettangolo, più piccolo, e su questo ne disegnò uno ancora più piccolo. Su questo rettangolo Vladimir Vladimirovič™ posizionò alcune colonne, sulle quali appoggiò un tetto solido e affidabile. Su ciascun lato del secondo rettangolo Vladimir Vladimirovič™ aggiunse due scale, e al centro del rettangolo inferiore una porta con alcuni gradini.
Pensosamente, Vladimir Vladimirovič™ disegnò sul lato destro del rettangolo inferiore una piccola fessura. Poi sospirò e scrisse con attenzione al centro del secondo rettangolo, in stampatello:
EL'CIN.

da: vladimir.vladimirovich.ru