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venerdì, ottobre 08, 2010

La Teoria della Sostituibilità di Leonardo DiCaprio

Nella notte tra il 7 e l'8 ottobre 2010, durante la visione del pilot di Boardwalk Empire diretto da Martin Scorsese con piglio revivalistico, stucchevole eccesso di mezzi e atmosfera a metà tra il teatro di posa e il villaggio outlet grandi firme, tale Mirumir (di seguito indicata come M.) affermava che "dopo tutto Michael Pitt non è male" e "forse potrebbe sostituire Leonardo DiCaprio in alcuni film".

Non esageriamo, disse Sua Cinicità.

A sostegno della propria Teoria, M. si produsse nell'imitazione delle faccine di DiCaprio – DiCaprio pensa, DiCaprio di preoccupa, DiCaprio ha paura, DiCaprio risolve un sudoku difficile – per dimostrare che si trattava della stessa faccina, invariabilmente caratterizzata da fronte accigliata, occhi a fessura, boccuccia sprezzante, narici leggermente dilatate, doppioomento fremente. Passò poi a riprodurre la faccina estatica – DiCaprio è felice, DiCaprio è superiore, DiCaprio è innamorato, DiCaprio ha risolto un sudoku difficile – composta da mezzo sorriso assorto e pupille genericamente puntate su un orizzonte ricostruito digitalmente. Sua Cinicità concesse che c'era del vero. "C'è del vero" disse infatti. "Povera matta" aggiunse.

M. si spinse poi a individuare le cause di questa immobilità espressiva in una baby face sempre sul punto di trasformarsi in festoso crollo strutturale e mai pronta a compiere l'atteso grande passo.

Fantasticò poi sulla sostituibilità di DiCaprio con Matt Damon (anche in The Departed, per il quale con una qualche macchinosità suggerì la sostituzione di DiCaprio con Damon, di Damon con Mark Wahlberg, di Wahlberg con – poniamo – Michael Pitt). Si esibì quindi nell'imitazione facciale di Matt Damon, il John Boh per eccellenza: espressività simile a quella dicapriesca ma con l'aggiunta di un leggero prognatismo e di uno sguardo puntato sul qui e ora di una constatazione amichevole.

"In Inception invece mettiamo Christian Bale e stiamo a posto così" concluse.

Affermò che non voleva male a DiCaprio, che in fondo lui avrebbe continuato a lavorare per inerzia, fondato catene di cocktail bar, girato piccoli orgogliosi film e presediuto giurie di festival. Gli confermò poi il roseo futuro di fidanzatore e/o sposatore di modelle e gli augurò un sereno sovrappeso splendidamente tatuato ad accompagnare l'espressione di gatto persiano sazio.

"Invece Steve Buscemi è un capo" chiosò, giudicandosi quasi troppo ovvia e didascalica.
Non esageriamo, disse Sua Cinicità.