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martedì, agosto 29, 2006

Il miagolante signor G.

La miagolante creatura e le sue graziose unghie su YouTube. È SFW, ma anche un po' WTF.

giovedì, maggio 11, 2006

E adesso la Saga del Calzino

Nella foto: Reperto A.



1. Non li lascio in giro, se li va a prendere facendo scorrere l'anta dell'armadio e scegliendo dal vasto assortimento, con una predilezione tutta primaverile per il cotone.
2. Si era appena ripreso dall'ingestione di un sciarpa di lana, che lo ha costretto a sputare indimenticabili palle di pelo blu per un paio di mesi.
3. Il calzino numero 2 non si trova.
4. Mi rendo conto che fucsia+blu+verde acido+giallo non è il migliore degli accostamenti possibili. Eppure verrà il giorno in cui le righe saranno un meme. Quel giorno l'ottavo angelo suonerà la tromba, ecc. ecc.

Il signor G. si è rifiutato di esibire il secondo calzino ed è attualmente sotto osservazione; al primo ruttino sospetto sarà sottoposto a socializzazione forzata con un veterinario, ecografia (previa umiliante depilazione) e infine lavanda gastrica.
Nella foto, Reperto B: "Commissario, mi creda, in questa casa ho visto tarme aggressive come diavoli della Tasmania".

giovedì, marzo 30, 2006

I love you, Lou

Sono contraria per principio all'uso dei blog a fini personali. Per i fatti privati ci sono i diari, o meglio, ci sono i lucchetti sui diari. Ma non capita tutti i giorni di innamorarsi. Lui si chiama Lewis, è un tabby bianco e nero a pelo lungo di cinque anni, ed è disperatamente psicopatico. Con i suoi 6 (sei) artigli per zampa terrorizza da tempo una cittadina del Connecticut: ha aggredito tutto quello che c'era da aggredire, compresa una rappresentante dell'Avon, e poi è finito agli arresti domiciliari. Asociale e genio del male, il "terrorista di Sunset Circle" ama attaccare alle spalle e di sorpresa, graffiando, mordendo e saltando come una molla. Le autorità locali gli hanno imposto il Prozac, lui è scappato e ha colpito di nuovo. Adesso è chiuso in casa, e io amo pensare che dietro quegli occhi convergenti un cervellino pazzo stia lavorando a pieno regime per preparare un'elaborata e feroce vendetta.

Lo ammetto, è stato il suo muso da ciclotimico a far scattare il colpo di fulmine.
Quello, e la geniale azzannatina alla tizia dell'Avon.



[disclaimer: in questo post non sono stati in alcun modo maltrattati i sentimenti del Signor G.]

lunedì, dicembre 26, 2005

Il segreto della felicità dei gatti

Io capisco benissimo il signor G.
Ti prelevano da casa tua per portarti da un'altra parte. Vacanza, pensi. Poi tornano a prenderti, e già assapori le comodità ritrovate delle ciotole del cibo perfettamente allineate al posto giusto e della cassettina tua-tua con la lettiera della gradita consistenza. I dubbi ti assalgono alla prima svolta sbagliata ("Ehi, gente, le mie vibrisse dicono da quella parte"); nell'ascensore - "Ehi, noi non abbiamo un ascensore" - ti consoli pensando che neanche il veterinario ha un ascensore, del resto tu ti senti benissimo e non è giorno di vaccinazione.
Poi ti ritrovi in un'altra casa, dove le tue cose sono disposte in un ordine diverso, ci sono alcuni mobili che riconosci e altri che per te costituiscono un sudoku olfattivo di livello diabolico.
Infine, scopri che lì ci è vissuto un altro gatto. E per quanto la tua donna di fiducia sia una maniaca della candeggina e del lisoformio, accidenti, ti accorgi che ti attendono mesi di duro lavoro: superfici nuove da strofinare con il muso, angolini da marcare con discrezione, stipiti da graffiare.

Al posto suo impazzirei.

Aggiungiamoci poi il gatto rosso, una specie di furbetto del condominio che gironzola per le scale impunito: non si sa di chi sia né in cosa consista la sua carta degli obiettivi, però trovo sospetto che mi aspetti sullo zerbino di casa e che venerdì abbia tentato di invitarsi a cena. Ha la faccia di uno che non accetta un no come risposta. Bisogna quindi evitare che il rosso si presenti alla porta di casa con un cartone di Friskies e si piazzi sul divano.

Ma soprattutto bisogna far felice il signor G.
Così sabato sono uscita e ho comprato il Feliway ("il segreto della felicità dei gatti"), un diffusore di feromoni con effetto tranquillizzante e antistress. Nota per i lettori: sulla confezione sta scritto che "i componenti attivi di Feliway non sono estratti dagli animali". Per dire, non hanno spremuto nessun micio per produrli. Posso confermare che in questo post l'unico a essere stato maltrattato è il mio portafoglio.
Ho inserito il Feliway nella presa e sono andata a prendere il signor G. per immergerlo in questo ambiente estraneo inondato di palpabile benessere felino.

Il signor G., nell'ordine e nell'arco di un paio d'ore:
1. si è molto agitato;
2. ha molto miagolato;
3. si è steso sul pavimento a sbadigliare, a riprender fiato e a raccogliere le idee;
4. ha annusato tutto;
5. ha bevuto da tutti i rubinetti, verificando che l'acqua fosse perfettamente potabile;
5. si è calmato;
6. si è addormentato.

L'efficacia del Feliway non è al momento dimostrata, tranne che per un paio di fenomeni:
1. io ho un irrefrenabile impulso a strofinare la faccia contro gli spigoli;
2. il rosso mi sembra più ammiccante e rilassato del solito;
3. i gatti del vicinato adesso mi fanno ciao con la zampina.

Dimenticavo: buone feste a tutti.

lunedì, ottobre 24, 2005

The Big Sleep

Noi il lunedì siamo sempre un po' così.



E no, a quanto pare non funzionano i commenti.

Aggiornamento: i commenti adesso funzionano.
Per chi non avesse già risolto il problema, il trucco è questo: in haloscan, si va in "settings", e poi in "beta features". In "spam filters" si seleziona "no" dove sta scritto "Enable Redirect". Infine si salva, ed ecco fatto.

domenica, gennaio 16, 2005

Chat du jour



Oggi il Signor G.* è stato Gatto del giorno su Catster.
Da una rapida conta mi sono accorta che ha più amici di me, non male per uno che passa la giornata a dormire nel lavandino.

* il nome ufficiale non è frutto delle mie paranoie, né di un trip momentaneo per gli scultori spartani; è utilizzato principalmente per impressionare veterinari, suocere e fiscalisti e per richiamare la creatura all'ordine quando decide di dare la scalata alle tende del salotto.

venerdì, dicembre 24, 2004

Il signor G.

Buone feste a tutti dal tradizionalista di casa.



E cercate di sopravvivere.

venerdì, dicembre 10, 2004

Dorme

Com'è possibile pretendere di usare lo scanner di fronte a uno capace di trasformarlo in cuscino, per un pisolino tanto professionale?
Sogni belli, Gito.

martedì, ottobre 26, 2004

Calamite

Io lo so che in questo momento questa informazione non vi serve. Però queste cose si depositano in un angolo della memoria per farsi vive al momento giusto, risparmiando drammatiche corse in macchina nella notte e lunghe attese al pronto soccorso. Per esempio, io so che non bisogna lasciare a portata di gatto gomitoli di lana, elastici, stelle di natale, vischio, rododendri e liquido antigelo: non posso impedire che il Gito si abbeveri alla macchina per il caffè espresso o si ingozzi di pane alla zucca incustodito, ma almeno ho dimezzato i rischi.
È che a marzo divento una specie di zia, e sono già nervosa.
Quindi segnatevi il monito di alcuni scienziati americani, riportato dal Guardian: non bisogna per nessuna ragione lasciare che un bambino tra i sei mesi e i tre anni inghiotta due calamite. Una sola va bene. Due, nnnnnnn. Non è dato sapere cosa succeda ai bimbi sopra i tre anni: si disinteressano di punto in bianco all'articolo e passano – diciamo – alle graffette e alle puntine da disegno, o il loro intestino ha un upgrade che lo rende capace di gestire l'emergenza?
Teniamoci il dubbio.
Penso che valga anche per i gatti. Per fortuna, non è che qua girino molte coppie di calamite al gusto di zucca.

sabato, settembre 18, 2004

Riposini

Ecco come deve arrangiarsi un ragazzo per farsi una dormita in santa pace. (e poi, non dicevate che sono tele-igienico?)

martedì, agosto 24, 2004

Vegcat

Prima, c'era solo un vago sospetto: avevamo notato una certa predilezione per le olive e le zucchine trifolate, un gusto per il radicchietto di primo taglio. Poi, una tendenza a stringere amicizie durature più che a imporre le regole della catena alimentare con i passeri e le cinciallegre sul terrazzo di casa.
Infine, quando gli abbiamo agitato davanti al naso una fetta di crudo di San Daniele, la reazione è stata: "come dovrei giocarci, con questo?". Poi si è prodotto nel suo caratteristico suono di disappunto (un piccolo sbuffo dalle narici, poco più di un sospiro, il massimo della disapprovazione) e si è allontanato a coda alta.
Guardiamo in faccia la realtà: questo gatto è praticamente vegetariano.
Nella foto, alle prese con: misticanza, rucola, carote a julienne, fagioli cannellini, abbondante mais. Pochissimo sale, poco olio d'oliva, due gocce di balsamico.



Che stella.



E adesso speriamo che non mi diventi buddista.

venerdì, agosto 20, 2004

Per viziare

Dunque, eccomi di nuovo qui appiccicata al Gito: per togliergli quell'espressione dal muso (residui di contrarietà, con tracce di scontento che promettevano un autunno caldo) ieri gli ho comprato un pacchetto di Sticklies (boh), che si autodichiarano senza pudore "12 bastoncini per viziare". Contengono del saporito formaggio e una percentuale di taurina che a occhio e croce supera la dose massima giornaliera della Juventus.
Volevo solo farlo contento.
Adesso, invece, mi tocca giocarci a braccio di ferro.

lunedì, giugno 14, 2004

Risvegli




Stanotte mi sono addormentata con Bondi impresso sulla retina e la parola "forchetta" infissa nei timpani. Ho sognato che contavo l'argenteria e che dovevo esprimere delle percentuali in numeri primi (tutta roba per Miro Van Pelt).
Mentre il Gito decideva che il gioco di sguardi e le fusa sommesse sono seducenti, ma gli spintoni e i miagolii prolungati oltre la soglia di otto secondi sono più persuasivi, ho aperto gli occhi molto tardi con una lieve emicrania e tre lucide domande:

1. Il Cavalier Nanetti si sarà svegliato?
2. Il Beckham è ancora vivo?
3. Dove ho messo quel casco da cosmonauta?
Via verso nuove avventure.

domenica, giugno 13, 2004

Quest'anno si cambia



Il Gito è piccolo. Sono le sue prime Elezioni e i suoi primi Europei di Calcio, e questa sera si comincia a far sul serio: ci sono Francia-Inghilterra e si chiudono i seggi. Si sa come sono fatta io: urlo, mi agito, telefono, minaccio, impreco. Non devo farmi solo gli affari miei, ma anche quelli di tutta Europa, o almeno dell'isolato.
In questi casi La Micia™ si allontanava con stile, appartandosi sotto il letto, non senza farmi capire quanto seccante e tutto sommato poco femminile fosse la situazione.
Ma lui è piccolo, e siamo soli in casa: ai primi exit-poll starà giocando ignaro con le sue otto palline di gomma (come sia capace di tenerle tutte in gioco, è un mistero). Mica si aspetta un inferno in salotto.
Quest'anno, allora, si cambia: tifo composto (in funzione antifrancese, perché il Miro non dimentica), reazioni da camera dei Lord, una scatolina di tonno al mais per lui, una tisana per me. Come nella pubblicità odiosa del cibo chic per gatti: scene al rallentatore, lei tutta vestita di bianco, il felino sinuoso e delicato, il rumore di un petalo bianco che cade sulla moquette.

Ma è inteso: al primo agguato da dietro le tende, torniamo due bestie.

venerdì, marzo 12, 2004

Can't help that



"You can't help that. We're all mad here."
The Cheshire Cat, Alice in Wonderland