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martedì, agosto 16, 2005

Me and Mr. G



16 agosto, martedì, ore 08:15. Sto inciampando per casa vestita di un pigiama fucsia della collezione Oviesse girl estate 2004 (età 7-8 anni) mentre cerco di organizzarmi la giornata ("un salto veloce in banca e all'ufficio postale, gli auguri di compleanno ad Ale, il tempo di rispondere a qualche e-mail e poi parto con il motore a combustione e finalmente il cargo piccolo"). Mi accorgo che il signor G. emette un suono inquietante (tipo "blibliblibli [pausa] blibliblibli [pausa]") abbinato a un'espressione indifferente ("chi, io?") che mi piace poco. Poi mi accorgo che si è sdraiato sul cordless.
- Pronto.
- Salve. Vorrei ordinare un volume dal titolo [...].
- Certo, è disponibile. Se mi dà il suo indirizzo glielo spediamo in giornata.
- Se mi dà il suo, di indirizzo, vengo a prenderlo tra dieci minuti.
- Se viene tra cinque minuti, glielo lancio dalla finestra.
Ha poi optato per la spedizione postale.
Il sarcasmo funziona sempre.

Domani mi faccio la sonda spia.

mercoledì, giugno 22, 2005

Doublespeak

Un appello: la prossima volta che mi propongono di occuparmi dell'edizione degli atti di un convegno e io sono tentata di accettare, sopprimetemi. Soprattutto se ci sono di mezzo istituti superiori, università, megalomani e psicopatici generici. Di gente che scrive po' con l'accento ce n'è in giro più di quanto credessi, e non sono disposta ad accettarlo. Comunque sempre meglio di quelli che scrivono più con l'apostrofo, o quelli che in Word vanno a capo come ai tempi dell'Olivetti lettera 35 (ci resteranno male, quando non sentono un bel "ding!" a fine riga?). Quelli che scrivono vieppiù.
Eccetera eccetera.

Lusky tempo fa aveva scritto un post sul doublespeak che elaboriamo con astuzia e istinto di sopravvivenza nei rapporti di lavoro: frasi vaghe che aprono una possibile via di fuga, dando all'intelocutore l'impressione di essere ascoltato e - in una certa misura - capito, o perfino esaudito.
Ecco il mio doublespeak.
Però dopo l'estate cambio vita, giuro, perché mi sento ridicola a imbottirmi di integratori multiminerali multivitaminici per la prima volta dai tempi della maturità (e quella volta si chiamavano ancora ricostituenti).

Il modesto
Certo, il testo sarà da rivedere.
Qua e là (lasciamelo per un weekend e te lo distruggo)

L'absolute beginner

Questa foto l'ho ritoccata io, si nota?
Ma davvero? (vedo che hai appena imparato a usare tutti i filtri di Photoshop)

Il ladro
La risoluzione non dovrebbe'essere male, no?
Insomma (75 dpi, tu lo sai e lo so io: l'hai rubata su internet)

Il naif
Ma come, la risoluzione a schermo e quella per la stampa sono diverse?
Possiamo sempre ridimensionare l'immagine (lo vedi questo francobollo, cocco? se la sostituissi con la foto formato tessera di mia suocera non se ne accorgerebbe nessuno)

L'illuso/1
È ancora possibile aggiungere un paragrafo qua e là?
Vediamo (escluso)

L'illuso/2
È arrivata la relazione del prof. X: facciamo ancora in tempo a inserirla?
Facciamo il possibile (per inserirla nel distruggidocumenti)

Lo psichedelico
Sarebbe bello avere un po' di colore.
Vediamo come cadono i sedicesimi (sognatelo)

L'incosciente
Ma si può ancora passare dal 17x24 a un formato superiore?
Come dice? (ti sto dando il tempo per essere fuori di qui tra sessanta secondi, poi probabilmente ti farò a pezzi)

Il suicida
Dicevo, si può ancora passare dal 17x24 a un formato superiore?
Essendo già alla prima bozza, è un po' difficile (sto effettivamente per farti a pezzi)

L'ansioso
Qual è la scadenza per la consegna del materiale?
Lunedì (tra un mese)

Il creativo
Per le correzioni ho usato penne di colori diversi.
Ha fatto proprio bene a dirmelo (pensavo di essere finita in una puntata di Art Attack)

Pantone mon amour
L'immagine scontornata in copertina...
Sì?
Meno seppia.
Ah (meno seppia. Gesù)

L'ottimista
È stata una riunione molto costruttiva.
Molto (meno di un pomeriggio alla bocciofila, comunque)

L'adulatore
Però, che lavoro creativo!
In un certo senso (meno di zero)

L'entusiasta
Avremo certo occasione di lavorare ancora insieme!
Ma certo (ho dato precise istruzioni di sopprimermi, comunque; dopo la mia morte la mia tribù attaccherà la tua tribù, e ci sarà da divertirsi per generazioni)

mercoledì, giugno 23, 2004

Megafore

D. scrive per simpatizzare con la "megafora" della levatrice di libri e propone una serie di quesiti invitanti. Cito: "Coi genitori come funziona: sono uno, due? È uno, ma ermafrodita, o possono essere coppie di fatto o sui generis (Fruttero e Lucentini)? E se uno vorrebbe avere dei bambini ma non ci riesce, da che cosa dipende? Ma soprattutto, in tutto questo sistema, a che cosa corrisponde una presentazione, al battesimo?"
Ho il sospetto che ironizzi.
Pensare che con me ha quasi rischiato il cesareo.

lunedì, giugno 21, 2004

The tan fan

Sono una levatrice di libri. Sovrintendo ai processi di stampa, alle trasformazioni, mi prodigo affinché un file postscript emerga bello come il sole e senza errori da PageMaker o Indesign. Se serve, distillo il pdf giusto. Veglio sulle separazioni dei colori, sulle inclinazioni degli inchiostri, sulle retinature; esprimo i miei gusti in precise tonalità Pantone. Poi ne esce un libro. Infine, questo libro si presenta.
Venerdì, dopo una presentazione, mi ritrovo accanto la Moglie Dell'Ingegner P. (d'ora in avanti, MDIP). Scambiamo due parole, viene pubblicamente vantata la bravura della MDIP in cucina e C. riesce a chiedermi la ricetta dell'insalata di pollo, facendomi fare la solita figura dell'avventuriera del fornello. La MDIP infatti sbianca all'idea che in un'insalata di pollo qualcuno possa metterci della lattuga a striscioline e per ben due volte dice:
"Ho capito bene, su un LETTO di lattuga?"
Poi ci salutiamo. Tendo la mano alla MDIP e le dico:
"Grazie per essere passata".
Lei ricambia la stretta e il saluto. Poi, quando è a qualche metro di distanza ci ripensa, si produce in una torsione del busto, solleva nuovamente la mano - come per chiamare un taxi, ma con un sorriso più incoraggiante - e mi fa:
"E tanti complimenti per l'abbronzatura!".
Cioè.
Arrivi a un'età, ti specializzi in alcune cose che sai fare molto bene e ti sforzi almeno di capirne altre che non riuscirai a fare mai.
Arrivi a un'età, e ti rendi conto che mamma e papà si sono dimenticati di insegnarti due cose importanti per riuscire in società:
uno, che la lattuga va messa sotto, non dentro l'insalata di pollo;
e due, che per essere approvata basta essere abbronzata.
Che poi, abbronzata. Al massimo un Pantone 722. Patinato, d'accordo.

lunedì, ottobre 13, 2003

Rudimenti

Ho ricevuto il c.v. di una signorina che allega una "breve antologia generica" dei suoi scritti, convinta che la sua versatilità sarà la mia carta vincente, e di una studentessa che subito dopo la conoscenza di inglese e francese esibisce "rudimenti di finlandese".
Mai nessuno che sappia manovrare un carrello elevatore ipotetico, dico io.
È lunedì.

martedì, ottobre 07, 2003

Tirature limitate

E all'ultimo post aggiungo questo: la fresca proposta di "rinnovo delle pavimentazioni industriali particolarmente sollecitate da traffico intenso di carrelli elevatori o veicoli in genere", e l'irresistibile offerta di indumenti in cashmere a prezzi imbattibili (un esempio? "Maglia stampata con telaio a mano in quadricromia. Titolo dell'opera Campo di grano con volo di corvi dell'Artista: VAN GOGH. Tiratura limitata, garanzia numerata, capo da collezionismo, seguono altri artisti").

E adesso un piccolo sforzo di fantasia: io manovro il mio carrello elevatore con antifurto a localizzazione satellitare, pavoneggiandomi nel mio sofficissimo twin set di cashmere a tiratura limitata dell'Artista: VAN GOGH.

Razza padrona

Da giorni stanno cercando di vendermi un nuovo modello di timbracartellini economico "autoinstallante" (già immagino la gatta che timbra in entrata e in uscita, e poi mi fa causa per i contributi), e un antifurto a localizzazione satellitare per tenere sempre sotto controllo i miei "automezzi" e la mia "merce".
Come riuscirò a resistere alle tentazioni del consumismo?

martedì, giugno 17, 2003

Il destino di un condottiero

Mi arriva la pubblicità di un manuale sulla Leadership (il maiuscolo non è mio) per i manager del terzo millennio. Il titolo, I nuovi condottieri, potremmo averlo inventato noi dell'Agenzia Walrus nei nostri momenti più ilari e ispirati.

Tra gli argomenti del libro:

Il manager che demotiva i collaboratori mentre pensa di motivarli.
Che cosa DAVVERO vogliono i collaboratori per dare il massimo: conoscere gli stimoli che spingono le persone ad agire.
Come portare i propri collaboratori a considerare propria l'azienda dove lavorano.

Si sollecitano fantasie sull'argomento.

venerdì, febbraio 21, 2003

The real thing

"ATTENDENDO RISPOSTE ANCHE NEGATIVE. VI ALLEGO FILE, MA SE NON LEGGETE IN ELETTRICO BASTA CHE MI FORNIATE
INDIRIZZO... "

lunedì, febbraio 10, 2003

Quelli che capitano a me

Quelli che capitano di solito a me, quelli che vogliono pubblicare di brutto:

– scrivono storie più lambiccate di un intero Final Fantasy, minigiochi inclusi (ma con meno magie);
– di solito ti mandano anche la copertina, da loro creata usando possibilmente tutti i filtri di Photoshop;
– sono convinti che se ti piace il libro dovrai per forza amare la copertina (il ragionamento per filare fila);
– certi hanno letto troppo Camilleri;
– poi ci sono i dickiani;
– ti avvertono: "non tollererei dei tagli alla mia creazione";
– certi nella parte del protagonista ci vedrebbero Ed Norton;
– alcuni si capisce che hanno letto Il Signore degli anelli;
– alcuni si capisce che hanno visto Il Signore degli anelli;
– ad alcuni il Signore degli anelli deve essere proprio apparso e non si sono più ripresi.

Io il più delle volte non ho la forza morale di rispondere.
Loro, mi sa che sono abituati.