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lunedì, ottobre 31, 2011

L'amour en anglais

Nel bagno, cioè nel modulo lunare per fantini, si è materializzato questo biglietto:


Forse è un messaggio dal futuro, come il fossile di polpetta. 
Forse no.
Chissà se dietro l'amore si nasconde anche una riserva di accenti acuti.


venerdì, ottobre 07, 2011

Great meatballs of fire



Ieri, sotto lo sguardo saccente di Pinocchio e del suo doppelgänger, ho infine avvitato tutto l'avvitabile e sono stata trascinata fuori dal modulo perfettamente incolume.

Però in una cavità poco accessibile dietro il wc ho trovato una cosa strana. 
Sarebbe stato bello imbattersi in un oggetto dolcemente sinistro come un origami, una trottola, una clessidra, uno spettrale carillon.

Invece ho trovato una polpetta. 

Dice Sua Cinicità: "Non scriverlo perché la gente capisce altro". Invece è proprio un'innocente polpettina. Ormai perfettamente fossilizzata, ma ancora integra nella sua polpettità. Inodore. Del peso e della consistenza di una palletta di gesso.
La gente qui chiede dov'è il bagno e ci nasconde le polpette.
E la cosa davvero strana è che noi le polpette non le facciamo mai, al limite estremo e conradiano le compriamo surgelate da Picard, e quelle di Picard sono più piccole.
La gente qui si porta le polpette da casa e le nasconde nel bagno, sotto lo sguardo omertoso dei due Pinocchi.

Magari la casa era abitata dal demone della polpetta, uno spirito dispeptico che portava infelicità, allentava le viti, faceva scuocere la pasta e asciugava l'acqua nella caffettiera. Magari adesso abbiamo risolto.

Però, nonostante tutta questa fatica costellata di scoperte, la tavoletta si muove ancora. 
Il Cinicità ha detto: "Sei stata bravissima. Inutile ma bravissima".
Mia madre ha mandato un sms di conforto: "Anche noi nel 2 bagno si muove ed è di plastica. Baci".

giovedì, ottobre 06, 2011

Que reste-t-il de nos armoires?


Qui ogni dieci metri c'è una brocante. È tutto un raccogliere, scaricare, riparare e ridipingere tavoli zoppi, sedie miserabili, mobiletti che sembrano fatti solo per reggere centrini bucati o gondole di plastica. Sospetto che questo spreco di impregnante sia una pacata forma di disoccupazione.

Qui il sabato e la domenica si pedonalizza tutto e si fa un bel vide-grenier, occasione perfetta per bighellonare travestiti da fricchettoni vegani e svuotare con solenne sprezzatura le proprie cantine per riempirle con la roba vecchia altrui.

Quel che resta va a finire in una vetrina sporca di segatura dove si trasforma in ironia.

lunedì, settembre 26, 2011

Falsi amici

– Buone queste patatine italiane!
– Ti piacciono?
– Tantissimo. Hanno un gusto anziano.

venerdì, settembre 23, 2011

Andare a Parigi

E così, dopo due anni di idillio e di voli low-cost, Sua Cinicità ha scoperto le sue carte.
Come sei magra, come sei flessuosa, diceva.
Mia coniglietta.
Quand'è che vieni?

Ora mi trovo qui, in compagnia di buona parte del mio guardaroba autunnale, per fissare meglio la tavoletta di un water. Il water si trova in un luogo minuscolo, punitivo e illuminato bene – sostanzialmente un modulo spaziale per fantini ascetici – situato a metri e metri di distanza dal bagno, quello che ha la vasca al posto giusto e il cesto della biancheria al posto del bidet.

La tavoletta del water si muove un po' perché la vite che la tiene al suo posto si è leggermente allentata. La vite va riavvitata. La vite è naturalmente inaccessibile a chiunque non sia un nano molto smilzo o un coniglio biondo di 43 chili.

Amore, devi infilarti lì sotto, vedi? Devi entrarci strisciando, supina, con il braccio già alzato dietro la testa e pronto ad avvitare. Senso orario, mi raccomando. Fa' vedere com'è, orario? Bene. E avviti. L'inferno è che non la vedi, la vite. Sei completamente alla cieca. Poi probabilmente dovrò estrarti tirandoti per i piedi. Magari telefoniamo a tuo padre per l'assistenza remota, non si sa mai.

Ma come non si sa mai.

Ah, naturalmente ti tolgo di mezzo lo scopino.

Naturalmente.

Le nonne, quando volevano alludere alle proprie funzioni fisiologiche, dicevano con provinciale eleganza "vado a Parigi". Con permesso, devo andare a Parigi. Com'è signora, tutto bene? Ah, dottore, vado a Parigi tutte le mattine.

Bene.

Sono a Parigi, con il braccio già alzato e un cacciavite in mano.
Se posso scrivo.
Se non scrivo telefono.
Se non telefono mandate un fantino.

mercoledì, novembre 17, 2010

Pas de souci

Nella diretta televisiva di ieri sera Sarkozy aveva il sorriso cagionevole di quello che vuole venderti un nuovo tipo di sacchetto di ricambio per l'aspirapolvere – migliore, più capiente, meno caro – ma non è del tutto sicuro che tu possieda ancora un aspirapolvere.

lunedì, aprile 19, 2010

Moi esperons que je m'en sort

La vie
La vie est importante, si elle n'exicetai pas, on ne serais pas las.
Si las vie n'etait pas las, la planète et l'univers n'existerais pas.

La victoire
La victoire est très importante pour la France.
En 1918 la France à gagneée las 1ere guerre mondial.

lunedì, febbraio 13, 2006

La French Connection

"Ogni cinque o sei settimane Maurice Gourdault-Montagne, consigliere diplomatico del presidente francese,  vola a Washington per incontrare la sua controparte, il consigliere per la sicurezza nazionale Stephen Hadley. Trascorrono alcune ore a coordinare le strategie sull'Iran, la Siria, il Libano e altre zone calde, e poi il francese ritorna in patria. Tra un incontro e l'altro, i due parlano spesso al telefono, di solito il martedì e il giovedì.

Benvenuti alla French Connection. Benché il legame tra i massimi consiglieri di politica estera dei presidenti Bush e Chirac sia quasi sconosciuto al mondo esterno, è emerso come un elemento importante nella pianificazione statunitense. A livello pubblico, la Francia può ancora essere oggetto delle beffe dei politici americani, ma in questi contatti diplomatici privati l'Eliseo è diventato uno degli alleati più importanti ed efficaci della Casa Bianca..."

"Il nuovo alleato di Bush: la Francia?", di David Ignatius, tradotto per Tlaxcala su mirumir 2.0.

martedì, marzo 18, 2003

Mr Dosson

Le fogne di Parigi mi hanno fatto venire in mente l'americano Mr Dosson che a Parigi ama vedere "the great markets, the sewers and the Bank of France", (The Reverberator, Henry James, 1888).