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domenica, novembre 21, 2004

Pinokkio e il canotto del comandante B.

All'amica che mi telefona e mi chiede se per caso sono finita da qualche parte nello spazio verso il settore delta (sarcasmo), io potrei rispondere che ho passato parte del pomeriggio a leggere e a strapazzare Pinocchio, per evitare che il comandante Babsi metta in atto la sua minaccia-tipo, che consiste nel "gonfiare il canotto" (ovvero – come me la immagino io, evocando sudati fotogrammi coppoliani – scendere giù per il Naviglio, seguire il Po fino alla foce, e poi su per un tratto di mare e infine risalire canali e poi l'Isonzo fino alla fosca città di G.). Il seguito è meno chiaro, ma io sospetto che voglia incendiarmi un cassonetto a scopi dimostrativi, aizzarmi contro i condomini, organizzare una protesta pacifica finalizzata alla mia espulsione dalla Nizza austriaca, e infine espropriarmi proletariamente il gatto. Non lo so con sicurezza, mai prendere sottogamba le donne geniali.
Io ho due alternative.
Posso sperare che - essendo il canotto sprovvisto di sistemi di illuminazione - prenda per sbaglio il Timavo, che è carsico.
Oppure posso malmenare Pinocchio, trasformarlo nel moscovita compagno P., spedirlo a Strelnik che ha avuto un'altra geniale idea, e contare sul fatto che il comandante e chiunque lo desideri possano definitivamente accertare i miei limiti "letterari", e amen.
Con la mia amica al telefono ho tagliato corto e ho detto che avevo da fare tre lavatrici.