Visualizzazione post con etichetta SuaCinicità. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta SuaCinicità. Mostra tutti i post

martedì, novembre 17, 2009

La vita, l'amore e le zucche

– Ho battuto il mio record al quizzone.
– No!
– È un gran momento e volevo condividerlo con te. Il 17 novembre fu per me una data memorabile. Quel giorno capii che mi apettava un grande avvenire. Chiamiamolo: destino.
– Tu fai i quiz, io coltivo zucche. Possiamo farci assumere come sinistri custodi di una casa romita.–Sì, ti ho pure aiutato a raccogliere o non so cosa, venti minuti fa.
– E io ti ho mandato un regalo.–Una mucca, no? L'ho già piantata.
– No, un'altra cosa.
– Prima mi è arrivata una roba che non ho capito. Una sorta di cubo.
– È una balla di fieno.
– Tipo. L'ho buttata in mezzo al prato.
– Lì deve stare.
– Mo' è arrivata una tartaruga. Triste e sola.
– Chiede aiuto.
– Io me la mangio.
– Devi aiutarla, sono punti.
– I punti sono fichi.
– Sì.
– La tua fattoria è più grande della mia, più bella, più tutto.
– Be', ma è nostra.
– In che senso? Quello che è tuo è mio e viceversa?
– Tipo.
– E la legge antitrust?
– Ti è arrivato il mio regalo?
– Un albero di avocado!
– Sì!
– Come sei cara. Un albero di avocado.
– Puoi anche mungerlo e vendere i frutti.
– Io credevo fossero ortaggi.
– Anch'io.
– E invece crescono sugli alberi, pensa te.
– Pensa te.
– Qui c'è scritto che la mucca è pronta al 9%.
– Sì.
– Ma pronta a cosa, esattamente?
– ...

Per qualche tempo ho tentato di allevare condomini, per poi scoprire che esistevano fanatici della villetta a schiera che intendevano spianare a tutti i costi il mio invidiabile orizzonte di chruščeviki e condomini staliniani ("alzare la scienza e azzerare la cultura!" o "giù la salute, su la forza lavoro!").
Poi ho tentato stancamente con Mafia Wars, irretita dagli avvisi babelfish ("Si sono attaccati da un'altra banda! Clicca qui per vendetta!").
Pet Society, un esperimento fallito. Non ho il coraggio di andare a controllare, ma penso che il mio animale sia morto. No, d'accordo, non muore. Però si ricopre di mosche, e ce la sentiamo di escludere l'ipotesi estrema, il cannibalismo? Tutti questi animali vestiti come bambini di due anni, famelici, che trotterellano per i vialetti e violano le proprietà private altrui. A Pet Society non ci sono le porte blindate, ve lo dico subito. Ti entrano in casa tutti. Il mio animale sta lì, ricoperto di mosche, con Rapuonzo che gli mangia la faccia. Lo sento? No, lo so.
E dunque, Farmville, cioè braccia strappate all'agricoltura: utopia contadina, lavoro nobilitante, felice decrescita kolchoziana. Arare, seminare, raccogliere, mungere, fertilizzare generosamente i campi degli amici (il letame, the gift that keeps on giving) in un podere dove il sole non tramonta mai, senza stagioni né piaghe bibliche né studi di settore né mosche (quelle stanno tutte in Pet Society).
Tendere un'amaca tra l'acero e l'avocado.
Aiutare un gattino a ritrovare la strada di casa.
Dekulakizzare il vicinato.
E infine la realizzazione del sogno miroslavico per eccellenza: arrivati a trentamila soldi, comprarsi un trattore rosso.

lunedì, novembre 02, 2009

Be cheesing you

 Quel che è stato creato, qui, è una comunità internazionale. Lo schema perfetto dell’ordine mondiale. Quando i due blocchi che si fronteggiano si renderanno conto di guardarsi in uno specchio, capiranno che questo è il modello del futuro. Tutta la Terra come il Villaggio… È quel che spero! E lei? Vorrei essere il primo uomo sulla Luna.
Il n° 2 (Leo McKern) spiega al n° 6 (Patrick McGoohan) che dal Villaggio non si evade nella serie televisiva creata da Patrick McGoohan The Prisoner (1967, 2° episodio: “The Chimes of Big Ben”).


– Sai che non mi piace tanto che praticamente tutta l'Europa voti a destra?
– Boh, destra sociale, populista...
– Vuoi dirmi che stiamo assistendo a una spazioazzurrizzazione?
– Sì.
– Allora voglio trasferirmi sulla Luna, tipo il prigioniero.
– Posso venire anch'io?
– Tu, io, figlia. E altre tre persone.
– Tre?
– Sì, e sai perché.
– No, non lo so.
– Sì che lo sai.
– No che non lo so!
– Perché solo ieri ho speso 23,95 euro per una raclettiera da sei.

lunedì, ottobre 05, 2009

Father: A chi hai detto fottuto?

– Non ti macchiare!
– Ma tu ti macchi.
– Ma io sono fottuto.
– Io sono più fottuta di te.

La sera dopo…


– Manuè.
– Eh.
– Ti piace la cacca?
– Non tanto.
– Papà.
– Eh.
– Ti piace la cacca?
– Dicono che mi piacesse un po', da piccolo. Ma ero molto piccolo, stavo ancora nel box.
– E perché ti piaceva?
– Perché ero...
– Scemo?
– Non proprio.
– Fottuto?

venerdì, agosto 07, 2009

Just one word

– Vuoi una bibita con lo zucchero e le bollicine?
– No. No, grazie, sono un po' rincoglionito. Rischierei di restare rincoglionito e in più di innervosirmi.

Sono due giorni, cioè da quando ha scoperto che qui si fa la raccolta differenziata*, che separa nervosamente tutto in mucchietti meticolosi e si interroga sulla natura degli oggetti ("Questo dvd è rovinato, puoi buttarlo"; "D'accordo, buttiamolo"; "DOVE? Differenziamo sul tavolo. Secco. Plastica! Plastica! Possiamo strappare un po' di pagine dal dizionario per fare un po' di carta?").
Certe volte non riesco a credere alla mia fortuna.

mercoledì, agosto 05, 2009

La gestione del ghiaccio

Dopo il gioco dell'oca sadico vogliono giocare a calcio sul prato e poi si fanno male.
Vogliono farsi male e poi piangono.
Grande umano - che sta in porta - colpisce ancora una volta con il pallone la guancia di Piccolo Umano Femmina. PUF piange. Seconda volta in due giorni, stessa guancia, stesse scene di disperazione sull'erba.
Così avvio la procedura standard e vado a prendere il ghiaccio. Torno con due cubetti avvolti in un asciugamano e li appoggio sulla guancia di PUF.
Il ghiaccio normalmente rende felice PUF, che infatti dopo un po' già sorride, scava nell'asciugamano, prende i cubetti e se li passa sulla faccia.
Anche grande umano si rasserena. Poi prende a fissarmi con un sorriso da sfinge affaticata.
– Hai peso il ghiaccio buono.
– Sapevo che l'avresti detto.
– Quello gande per il gin tonic.
– Sì.

"Gnam-gnam", commenta PUF.

venerdì, luglio 17, 2009

Dep Divér' cammina



Si immergono, restano immobili a faccia in giù come due cadaveri dilettanti, riemergono, si consultano, mi guardano.
Si immergono nuovamente, poi mi rispuntano accanto aggrappandosi al bordo, gli occhi arrossati e lo sguardo perplesso e soddisfatto.
- Tu non ci chede'ai.
- Mai. Pe'ò ascolta.
- Il Playmobil Dep Divér' cammina.
- Sul fondo.
- Sì.
- Te lo giu'iamo.
Il sole tramonta dietro lo sconfinato podere dei vicini, dove il custode si prepara a montare un'altra notte di guardia contro gli albanesi sturpatori e stracomunitati. Sulla superficie della piscina galleggiano dodici dinosauri di gomma. Accanto a un cespuglio di rose bianche una lucciola prepara gli effetti speciali.
E Dep Divér', credetemi, cammina sul fondo.

mercoledì, luglio 15, 2009

Very big centipede

Darling, darling, I've been killing spiders since I was thirty, okay?
Woody Allen, Annie Hall
– Ehi. Oh.
– Eh.
– C'è un millepiedi enorme in bagno. In bagno. Enorme.
Dà un tiro di Camel filter, scuote la testa, espira. Gli cade un po' di cenere sulle lenzuola no stiro Ralph Lauren a quadretti del Mario.
– Sì, – dice, – Sì. Mi to'na.
Gli torna.
– Se ci pensi sono solo ve'metti con tante zampe, - aggiunge.
Segue lotta.



Però abbiamo avuto il buon gusto di usare come arma dialettica Horizons et Débats e non la National Review, e naturalmente di mancarlo.

lunedì, luglio 06, 2009

La vendetta della discesa

Parto.
La situazione che mi attende è agghiacciante: umano e piccolo umano femmina, Coca-Cola dipendenti ed entrambi privi della "erre" e di scrupoli, una piscina killer dal fondo abrasivo ("icodati le scapine di gomma"), sciami di vespe annoiate e le conseguenze di una tromba d'aria con annesso scenario apocalittico e ingresso bloccato ("icodati che quando vieni devi scavalcae").
Ieri hanno fatto la spesa. 170 euro, "l'essenziale, il esto lo compiamo quando ci sei tu". 170 euro?
"Il egalo dento i Coco Pops è fichissimo. Pensa, una spada gèdai. Semba un sex toy. Abbiamo anche la pistola ad acqua, putoppo ci siamo accoti che è identica a quella che avevamo. La tua la poti?".
La connessione è completamente assente e posso contare solo su una rete wi-fi piratabile. Per arrivarci però devo inerpicarmi su un'erta. O scenderla e poi inerpicarmi, adesso non mi è ben chiaro perché per non scoraggiarmi sono stati omessi particolari semplici ma essenziali. Tipo l'altitudine.

"La salita è la vendetta della discesa", ha commentato il piccolo umano femmina.

lunedì, giugno 01, 2009

Angora e Tatuaggi

 Guarda, è una cosa che mi fa arrabbiare, Prison Break. Perché?
 Perché c'è 'sto ragazzetto che si è
tatuato su tutto il corpo tutti i dettagli di un diabolico piano d'evasione.
 Allora dovrei guardarlo.
Ed è BELLISSIMO, cazzo. Ma proprio bello bello bello.
 Sentivo che stava arrivando il momento del bello bello bello.
 Ha la mia età. Ne pare venti. Ma proprio venti.
 Sì è bello; ma non ne pare venti.No, infatti. Ne pare di meno. Ma che creme usa? Che pullover di angora si infila?
 Eh.
 Ecco, per me il film "strano" per eccellenza è quello. Glen or Glenda?
 ...
 Per te uno che si ricopre di tatuaggi, per me uno che si ricopre di angora.