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domenica, dicembre 15, 2013

We Read Eugenio Scalfari So You Don't Have To

Incipit Vangelo Giovanni (Inizio ---> Parola. Parola = Dio. Etc.) = indimenticabile.
Oggi: grande confusione.
Parola ---> smarrito senso. Uomini ---> smarrito senso (di limite, diritti, doveri).
Giovanni Valentini a proposito di libro Scanzi: "prima di rottamare ---> esame di coscienza".
Io (=Scalfari) è d'accordo. Valentini bene.

3 asterischi

Rivolta forconi. Vaga ispirazione fascista, razzista & antiebraica (poco).
Ingombrano con Tir.
Spostamenti Tir costano. Chi eroga benza non si sa.
Grillo osserva forconi con interesse. Berlusconi osserva forconi con simpatia.
Rivolta Tir in Cile ---> giù Allende, su Pinochet.
Tir [guidatori di, N.d.R.] oggi disposti a trattare con governo (pare).
X disoccupati, pensionati & precari: poco da fare data situazione finanziaria. Prossimo semestre 2014 ---> meglio molto meglio.
Intanto: recessione finita. Aumento Pil, produzione industriale su. Lavoro & consumi non ancora su. Esportazione attiva. Spread giù. Aste titoli di Stato ---> rendimenti a minimo storico. Ma nessuno se ne accorge!

3 asterischi

Elezioni europee = appuntamento inquietante x Italia & Europa. Movimenti populisti (tipo Le Pen, Grillo, Lega) presenti anche altrove. Alcuni ---> nazionalismo vecchio stampo. Altri ---> ridurre a impotenza Parlamento europeo.
Quasi tutti ---> uscita da euro. Grillo + di tutti ---> uscita da euro.
Elezioni europee x molti italiani = occasione x sfogare rabbia. Ecco perché molti italiani  Grillo a europee.
Controprova: molti elettori Pd con sentimenti sx  Renzi. Non  governo, non  Alfano, non  nuovo centrodestra. 
I 30 di Alfano = utilità marginale. Necessari a maggioranza.
Se stabili si fa, se non stabili si cade (per terra).
Umiliante spiegare.

3 asterischi

Governo Letta bene. Governo Letta molto bene.
Renzi ---> occuparsi partito. Consiglio di Io: sentire Fabrizio Barca.
Renzi ---> talento ma poca esperienza.
Comunque fortuna aiuta audaci.

Intanto cannoni strapazzo sparano contro Napolitano. Spara Grillo, spara Travaglio, spara Barbara Spinelli.
Sparo di Spinelli = dolore x Io (=Scalfari).
Profondo affetto x Barbara. stima x conoscenza classici, filosofia, scritture ogni tempo & luogo di Barbara.
Ma cara Barbara scrive che decadenza Italia cominciò negli anni Settanta ---> cara Barbara conosce poco/nulla della storia d'Italia.

(Cara Barbara) questo è Paese dove parte del popolo = incline & succube demagoghi ogni risma (da Cola di Rienzo). Mussolini non è incidente (Croce) ma fenomeno antropologico (Parri).
Io ha letto articolo di cara Barbara su grillismo. Io ha ascoltato appunti di cara Barbara su Napolitano affidati a Travaglio.

Da questo momento Io cancella da sua memoria tutto questo. Io vuole pensare solo meglio di cara Barbara. Cara Barbara = figlia di Altiero Spinelli. Io ricorda questo. Anche cara Barbara ricordi questo (x suo maggior bene).

In bella e rara foto di famiglia, cara Barbara mentre esibisce sua conoscenza migliore (no scritture ma polpettine al sugo),
circondata dal padre Altiero Spinelli, Benedetto Croce e Cola di Rienzo.
Giorgio Napolitano aspetta in macchina.
(Immagine & sintesi di Sten.)

domenica, novembre 17, 2013

We Read Eugenio Scalfari So You Don't Have To

In bella foto, Eugenio Scalfari circondato da amici Giorgio Napolitano, Roberto Benigni e papa Francesco.
Immagine & sintesi di Sten.

Scissione Pdl ---> nascita destra repubblicana ---> rafforzamento governo Letta-Alfano. Governo Letta-Alfano bene.

3 asterischi

Ora questo articolo parla di: PAPA FRANCESCO.
Incontro Napolitano & Francesco.
Francesco ---> dialogo con cultura moderna.
Napolitano ---> amara denuncia situazione italiana.

Io (= personalmente Scalfari) ---> confortato.

Ancora asterischi (ancora 3)

Ora questo articolo parla di: CENA IN PIEDI MILANO
Milano non è Roma. Io (=Scalfari) ---> assidua frequentazione Milano.
Venerdì a Milano ---> cena in piedi con figli di: Bruno Visentini, Carlo Draghi, Raffaele Mattioli, La Malfa, Aldo Crespi, Franco Cingano.
Padri di figli = amici di Scalfari = cardini capitalismo milanese.
1 nome x tutti: Mattioli = rifondatore Comit, finanziatore editore Riccardi (grandi classici!), finanziatore Istituto studi storici fondato da Croce, amico di Sraffa (depositario carte & testamento Gramsci), tenutario di salotto (ospiti: Adolfo Tino, Franco Cingano, Leo Valiani, Ugo La Malfa, Bruno Visentini, Elena Croce figlia di don Benedetto, Elio Vittorini).
Secondo io (= Scalfari) ---> Mattioli somigliante Maurice Chevalier. Mattioli schermisce. Ma poi Mattioli Scalfari + di prima.
Capitalismo anni Sessanta bene benissimo.
Napolitano ---> cultura Croce & Einaudi.
Napolitano bene.
Oggi situazione male.

Ancora asterischi (ancora 3)

Ora questo articolo parla di: NICOLETTA BRASCHI.
Io (= Scalfari) va con moglie a spettacolo Braschi Teatro Parenti. Testo Beckett terribile ma splendido in terribilità. Nicoletta = grande attrice.
Poi ---> cena con Braschi, marito di Braschi Benigni, Franco Marcoaldi, Nadia Fusini.
Cultura di Roberto & Nicoletta ---> tremendamente seria.
Roberto Benigni a Quirinale = porca figura. Naturalmente Io fa battuta.
Ma pensiero & amore x Italia Benigni = pensiero & amore x Italia di Io.
Vita è fatta di poche cose (dice Beckett).
Importante = saper scegliere.

martedì, ottobre 29, 2013

Il deserto

"C'era un deserto da attraversare, ti mostravano un bel punto di partenza, grazie a loro da qualche parte arrivavi di sicuro. Era un bel punto d'arrivo? Fatti tuoi. Sempre meglio del deserto.

Oggi il deserto c'è ancora. Si è esteso. È naturale, che si sia esteso. Nulla può fermare il deserto. Internet collega fortini fantasma, come in Undead Nightmare (grande film). (Non è un film.) 'Tutto merito della ferrovia. Ma il deserto è sempre lo stesso.'"

Stenelo, Face/Off

domenica, ottobre 06, 2013

We Read Eugenio Scalfari So You Don't Have To

Enrico Letta bene. Angelino Alfano bene. Eugenio Scalfari bene.
Immagine & sintesi di Sten
Caimano Moretti bene, ballata Benigni bene. Ma Berlusconi finto ragiona cervello, Berlusconi vero ragiona viscere.
Dimostrazione: mercoledì.
Ore 10.00 Berlusconi esce Palazzo Grazioli & entra Montecitorio. Dice no fiducia Letta. Va.
Palazzo Grazioli ---> rissa falchi-colombe mentre Capo ---> ansia & angoscia che rodono fegato & pesano su palpebre. Capo ---> ascolta, tormenta dita, passa mani su volto, si dimena su poltrona. Quasi caccia falchi & colombe (coadiuvato da fidanzata). Capo soffre. Capo patetico.

Ore 14.00. Letta ha parlato. Letta chiaro e deciso. (Letta molto bene.)

Gruppo dirigente Pdl ancora discute. Capo ---> sempre + aggrondato, cupo, tormentato, sudato. Capo ---> perso piglio, Re Travicello sbattuto tra onde. Altri ---> grida, spintoni, sospiri, alterchi, lacrime. Capo ---> chiude occhi. Occhi = fessure causa lifting & rabbiosa emozione.
Infine: Capo si scuote & si alza & dice che voterà sfiducia.
Tutti fuori in passi perduti.
Bondi ---> tracotante sfiducia. Brunetta ---> Bondi.

Ma Alfano, Lupi & Gasparri ---> dentro x spiegone di fiducia. Capo ---> rifiuta. Capo ---> sudore fronte, mani strette/quasi aggrovigliate una in altra.
Arriva vice Schifani con foglio carta dove incollate foto di Quagliariello con altro foglio carta con nomi Pdl pronti varcare Rubicone. Schifani ---> no dichiarazione voto, gruppo spaccato, meglio se fa Berlusconi.

Boss passo incerto verso aula. Dice vota fiducia ma insulta magistratura & Pd.
Zanda ---> rinvia insulti parole dure.

Spettacolo: Berlusconi copre occhi con mani & Letta dice "grande".

***

Fine Berlusconi = fine berlusconismo = stabilità? Bene? Molto bene? Dubbi.
Se Berlusconi = Caimano Moretti ----> dimissioni & occuparsi aziende. Caimano Moretti fa opposto ma con coerenza.
Berlusconi vero parla con viscere. Berlusconi bugiardo, segue umori, no bene comune, odia Stato, vende frottole, ecc. (Berlusconi non bene.)
Venderà Alfano e moderati moderatismo carta d'argento con cioccolatini avvelenati. Logorerà governo. Sarà sempre presidente coalizione. Impedirà formazione nuovo gruppo parlamentare.
Via pitoni e pitonesse. Giornali di famiglia in mani gradite Alfano. Ma coverà rabbia & vendetta.
Massima attenzione.

Meglio ----> nuovi gruppi parlamentari & nuovo partito centrodestra o centro che insieme Pd governi fase necessità & approvi legge elettorale Violante. Legge elettorale essenziale.

Tra 20 giorni ---> voto Senato decadenza Berlusconi.
Maggioranza schiacciante x decadenza. Ma proprio vero? Pesa ricordo 101. 101 provenienza ignota. In questo caso ---> grillini che attribuiscono voto a Pd o Pd che attribuiscono voto a grillini, o grillini e Pd insieme. Possibile. Molta attenzione.

Serpente = tramortito. Serpente ---> pronto a mordere.

domenica, settembre 22, 2013

We Read Eugenio Scalfari So You Don't Have To

Odierna situazione italiana = 2 aforismi di Friedrich Hebbel. “La caparbietà è il più economico surrogato del carattere” e “la massa non fa progressi”. Berlusconi ---> caparbietà, masse sedotte da demagogia no progressi, votano Pdl & Grillo.
Fragili istituzioni = mattoni cantiere Italia. Bisogna fare con mattoni che si hanno. Governo Letta = governo Monti = prodotto necessario di situazione senza alternative. Governo Letta bene.
Riusciranno i nostri eroi?
Berlusconi non si acconcia a condanna. Per Berlusconi forze del male = magistrati e comunisti = governo Letta. Prima necessario, ora impossibile, governo Letta non si vuole sottomettere, riscattare Berlusconi & adottarne politica. E allora resti pure in vita ma a 1 condizione: adotti quella politica. Tutto questo dice Berlusconi. Berlusconi abbastanza male.

Problemi interni Pd. Assemblea saltata: cagnara poco decorosa. Continue schermaglie non bene. Renzi non adatto a carica segretario, Renzi non molto bene, ma se maggioranza vuole così che si manifesti pure. Pare giusto. Maggioranza non bene, ma pazienza.
Per maggioranza Pd, Letta ---> lento, meglio trotto anzi galoppo. Renzi cavalca queste posizioni. Renzi torrente in piena. Dice C. De Mita che Renzi = torrente in piena se si vota subito, Renzi = torrente in secca se si aspettano 2 anni. Cioè Renzi non è fiume, fiume ---> lento ma costante e dunque bene. Definizione perfetta, anche definizione di De Mita bene.
Renzi = torrente, Letta = fiume. D’accordo sostenere Renzi finché non ostacola Letta. Altrimenti fermarlo.

***
Oggi voto Germania. Vittoria Merkel, coalizione con socialdemocratici & verdi inevitabile. Ma attenzione a partito antieuropeo. Conseguenze preoccupanti anche x noi. Letta lo sa. Napolitano lo sa. Draghi lo sa. Letta Napolitano Draghi nostri 3 punti di forza, dunque benissimo benissimo benissimo. Europa obiettivo preminente x bene di tutti. Operare di conseguenza.

domenica, settembre 15, 2013

We Read Eugenio Scalfari So You Don't Have To

Scalfari si appella all'avv. Leopardi Giacomo (al tavolo, cammei di Pascal, Baudelaire, Gesù e La Rochefoucauld). 
(Scelta video di Sten)

Ricordate lettera che ho indirizzato Papa?, dice Io (= Scalfari). Tra i tanti articoli scritti su quella lettera ce n'è 1 di Vito Mancuso. Chi sono i non credenti, chiede Mancuso? E si dà risposta. Io (= Scalfari) trovo suggestiva quella risposta. Mancuso crede in Pensiero che porta verso Bene.
Io (= Scalfari) chiedo spesso agli amici se essi credano. Loro sovente rispondono di sì. E allora Io (= Scalfari) gli chiedo "in che cosa?". Loro rispondono "in qualche cosa". Noi = specie desiderante = desideriamo desiderare. (Noi = Scalfari & commensali.)
Citazione di Auden. Convocazione La Rochefoucauld, Pascal, Leopardi, Baudelaire. Esiste amore x se stesso. Esiste amore x altro. Esiste amore x prossimo. Convocazione di Gesù.
Se il mio dialogo con papa Francesco continuerà come ardentemente spero tema = amore x prossimo ≥ amor proprio. Vero culmine Cristianesimo non resurrezione Cristo ma crocifissione Gesù.

***

Segue post scriptum su politica. Politica un po' annoia Io (= Scalfari) perché è 1 po' ripetitiva. Dunque brevità.
Berlusconi ---> perso trebisonda. Berlusconi secondo Io (= Scalfari) ----> dimissioni & richiesta provvedimenti di clemenza Napolitano.
Passiamo a: governo Letta. Governo Letta buono.
Economia ---> guai se cade governo. Letta --- > abbattere cuneo fiscale. Saccomanni ---> sta studiando problema.
Legge elettorale ---> facciamola.
Conclusione: governo Letta bene, governo Letta dura fino a inizio 2015 ---> uscita da tunnel.
Pd secondo Io (= Scalfari) ---> essere compatto su questo obiettivo, ricostruire identità come partito riformista sinistra democratica italiana ed europea. 
Buona sera e buona fortuna.

Estrema sintesi: Viva Gesù, viva Io, grazia a Berlusconi, viva Letta, Letta fino a 2015 causa uscita tunnel, crocifissione > resurrezione, amore prossimo ≥ amore se stessi, bsera bfortuna.

giovedì, aprile 04, 2013

Va bene



Nadia Comaneci

di Carmine Vitale

Alla "Flacăra" arrivasti che avevi solo tre anni
Ti avevano vista giocare nel cortile della scuola
poi un lungo volo sulle acque
calme dell'oceano ti portò in luoghi che non avevi visto mai.
I computer dell'epoca erano stati programmati fino al 9,99:
il dieci non era assolutamente previsto.

Una farfalla ha toccato la tua bocca muta
e la speranza del tuo nome cerca ancora la felicità,
come se a 14 anni si potesse essere tutto meno che felici.
Tu bambina dei sogni li sognavi quei giorni,
come quadri di Brueghel
– limpidi minuziosi lontani –
a portata di mano.

"Ma non ce ne furono 
e dubito che ne spunterà qualcuno:
il tempo passa, l'età vaneggia con sospetto
di un lirismo delicato,
sulle foto di Montreal, come una macchia di colore, appare
il bubbone della malattia del secolo: la giovinezza"

Un bambino che bagna il letto nel sonno, l'infanzia
vista da qui e di seguito: una risonanza magnetica,
le foglie andate, l'ultimo volteggio, le parole su carta,
strappate da una poesia da dedicarti,
che sembrano dire: va bene, forse torneremo a vivere ancora

Da Il Leviatano di Melville e altre poesie, L'arcolaio, Forlì 2012.

Carmine Vitale è nato a Salerno nel 1965. Nel 1999 ha vinto il premio internazionale Emily Dickinson. Una volta ha incontrato Hrabal alla Tigre d'oro, a Praga. E, dopo vent'anni di inseguimento, Wisława Szymborska a Bologna. Vive con la sua famiglia in un piccolo paese sul mare.

[Grazie a Sten per Vigo.]

sabato, dicembre 15, 2012

Paolo narra del suo incontro con Cristo durante la missione in Cina

di Sergej Kruglov


Al tempo della predicazione ai pagani, mentre vagavo solitario
per le strade della capitale d'Oriente,
alla fine della stagione fredda, quando il gelo ancora imbianca le tegole dei tetti,
lo incontrai
vestito da funzionario di ventiduesima classe;
andava ad ascoltare il canto di Li Dodicesimo,
invitato da qualcuno di rango più elevato,
e quando mi vide
portò due dita alle labbra.
Signore e Dio mio!
Due dei suoi figli possedevano terre in campagna
(c'era stato un terzo figlio, come seppi in seguito,
condannato a morte dall'imperatore per calunnia o per un deplorevole errore
che il signore dell'Impero Celeste
si era affrettato a correggere: la testa
era stata resa ai famigliari in montatura di diaspro
con scuse allegate e un lingotto d'argento da 200 tael).
L'anno prima era stato incaricato
di sovrintendere alla costruzione di una diga.
Aveva consumato centoquarantadue pennelli
e per la mancanza di sonno i suoi occhi erano arrossati
come quelli di un drago,
e le larghe narici erano simili a quelle del rosso Qilin
e segno di coraggio e di eccellenza
del regno a venire.
Dedicava il tempo libero, secondo la moda,
alla preparazione del tè, e in quell'arte dello zafferano
poteva tenergli testa, si diceva,
forse soltanto Cao del monte Hua.
Le lacrime!
Però restò in silenzio
e mi rispose timidamente e a monosillabi, con un sorriso assente.
Ma il giorno della mia partenza,
mentre sedevamo nel padiglione accanto al molo,
compose un'ottava,
elegante e dalle rime perfette,
scritta su un pezzo di seta
in bello stile.
"Una pagina rosa dalle tarme."
Probabilmente le sue vite
erano ormai esaurite. Ricordava un battaglio di legno
sopravvissuto all'incendio del tempio.
Partii. Sulla barca aleggiava la nebbia. Nella nebbia,
languido, volava basso un airone.
Ma l'inverno era finito. I pruni quell'anno
promisero di fiorire per sempre.

Originale: Павел рассказывает о своей встрече с Христом во время миссии в Китае, Снятие Змия со креста, 2003.

Traduzione: Manuela Vittorelli

[Grazie a Sten per l'immagine.]

sabato, novembre 24, 2012

E poi d'un tratto a notte fonda

di Sergej Kruglov


E poi d'un tratto a notte fonda ti svegli e piangi: fruscio dell'anima, oscurità d'autunno, senso d'inutilità. Qualcuno – indigeno, persistente, mai esorcizzato – sta là, accanto alla palizzata, e gratta sul vetro... È la Rus': vuole entrare, porta una verbosa novella? Tace, non ha voce: scendono gocce d'acqua dai suoi capelli, odora di lontananza e di fango autunnale.
Chi è là? Silenzio: il nostro vampiro russo, ortodosso, non è come i vostri. Non è questione di nobiltà, non c'entra il sangue. Il nostro vampiro odora di terra e di coscienza morale; è grezzo, divino.

Sciò, sciò, bisogna dormire... O forze della luce, com'è ancora lontano il mattino, quanto è umido e inesorabile il mondo là fuori. O patria, patria, dove sei tu, patria, e quanto ancora devo aspettare qui, al buio.

Originale: "Так вот вдруг среди ночи очнешься...",  Снятие Змия со креста, 2003.

Traduzione: Manuela Vittorelli

[Grazie a Sten per l'immagine.]

giovedì, novembre 15, 2012

Notte

di Sergej Kruglov



Brividi di bella scrittura, ispirata imitazione dei modelli! O lieve, promettente, spietatamente attento fiore d'autunno inodore, bagliore di vetro in un caleidoscopio, stile delle libere associazioni! E voi, mele al forno lasciate a raffreddare, massime metafisiche. Ma in questa città sull'oceano, quanto ti svegli all'alba in una corrente d'aria fredda, puoi solo raccontare storie: così, se il vento spegne la candela, il mattino dopo puoi ricominciare da una frase lasciata a metà.

È stata una serata densa, pungente; ma adesso sono le due di notte, è quasi mattina; sulla città si stendono la garza e il soffice sale del coprifuoco, le vie sono tranquille. Arcieri nubiani, ombre di lontane steppe silenziose si curvano sui muri, occhi felini d'ottone osservano i passi nell'oscurità – tu, vittima antelucana che turbi la pace! – una pallottola, come una vedova, geme, si allontana nell'abisso dei vicoli, un grido e poi ancora il silenzio. Il morto punta gli occhi sulla luna oceanica che si erge traballante sopra la città, gli occhi ricordano vagamente uno sguardo; il comandante della pattuglia fa scattare l'accendino, si china – così quell'ufficiale dimostra ventidue anni, è uno del posto, pallido e tremante come una ninfa delle fognature; il fioco scintillio degli stivali, gli anni dorati della vita studentesca, la lontana Uppsala, l'umanesimo, le discussioni, Platone, Fichte, – l'adolescenza e la giovinezza, nemici! L'ufficiale si raddrizza e con un gesto ordina il dietrofront alla pattuglia – il serpente di fidanzamento al dito, l'elastico gemito del cinturone, il gemito dell'innocenza nei letti caldi e merlettati dell'oceano, patria, sposa, selciato notturno.

Mezz'ora prima che questo accadesse ero stato svegliato da uno spiffero gelido nella mia stanza, al mio piano; l'amico che si era fermato a dormire si mosse nel sonno, la coperta scivolò sul pavimento; l'anima, tiepida, giovane, goffa, lo avvolgeva, come ripetendo l'acquerello delle fragili membra, il ventre, il triangolo dell'abbronzatura dove c'era lo scollo della camicia; lo svegliai: "È ora". In silenzio, come tutti gli animali notturni, uscì – e sbrigativo e silenzioso fu il congedo sulla soglia – la porta d'ingresso sbatté; e lì, dove i volantini fremevano sui muri con le ali di sofismi predatori, dove la luna lasciava cadere giù nei vicoli perpendicolari raggi invisibili, là nel buio lo accolse anche la pallottola felina della pattuglia. Lo spiffero che scorrazzava nella stanza trovò infine una via d'uscita e si tuffò fuori, nell'oceano, nel cielo basso, e le tende si gettarono al suo inseguimento lanciando un disperato allarme.

Ascoltammo la musica, preparammo il tè in bicchieri di vetro; quasi alla cieca, a luce spenta, dialogammo sulle carte, gli assi logori e il castello di carte, carcasse di simboli, – tutto quel che è rimasto di lui sul tavolo, tra le tazze e i petali di primula; beata mancanza di costrizioni! L'arte di costruire con sovrano distacco un castello di carte quando tutt'attorno scintillano i pugnali del poker, si intrecciano come serpi i neri cappi della divinazione! L'arte di esser fuori dell'arte: questo lo fu sempre, il mio amico che se ne andò senza aspettare il mattino. Io mi addormentai e sognai che con un rasoio tagliavo a grosse fette pergamene pesanti e oleose di Couperin, e intanto rigiravo distrattamente tra le dita scatole musicali di Rameau piene di spilli, e all'improvviso mi svegliai urlando e piangendo lacrime disperate. Le scatole caddero sul pavimento accanto al letto, andando in mille pezzi. Rimasi a lungo a guardarle, a osservare con il capo chino il collo piegato dell'uccellino meccanico.

Anima, anima che ti sei ritrovata d'un tratto liberata sui Troni di Luce, anima dolce e sciocca! A chi potrai insegnare i tuoi aforismi febbrili? A chi serviranno le tue libere associazioni, quel mucchio di illusioni avvizzite che avevi preso a noleggio chissà quando? Non piangere, non sperare. Racconta la tua storia, anima in fuga; solo racconta la tua storia.

Originale: "Озноб изящного писательства...", Снятие Змия со креста, 2003.

Traduzione: Manuela Vittorelli

[Grazie a Sten per l'immagine.]

martedì, novembre 13, 2012

Silenzio

di Sergej Kruglov

Silenzio, sempre e ovunque,
Spaventoso e caro,
Come spaventoso è tutto ciò che è caro,
Telaio per i fruscii.
E tu, che giaci in bozzoli
Di carne, cervello, solitudine,
Biancheria intima,
Coperta chiomata,
Camera da letto,
Casa (Casa!) di sbuffi, ombre, camini, finestre –
Cos'hai tenuto in serbo per il silenzio? Un fruscio.



Originale: "Тишина... всегда и везде, всю ночь...", Снятие Змия со креста, 2003.

Traduzione: Manuela Vittorelli

Sergej Gennad'evič Kruglov, nato nel 1966 a Minusinsk, nella regione di Krasnojarsk, ha studiato giornalismo a Krasnojarsk e ha poi lavorato come cronista nel giornale locale Vlast' Trudu. Scrive poesie dal 1993. Nel 1999 è stato ordinato sacerdote della Chiesa ortodossa russa. Vive in Siberia. È sposato e ha tre figli. Nel 2008 ha ricevuto il premio Andrej Belyj. Ha un blog: http://kruglov-s-g.livejournal.com/ (rus).


[Grazie a Sten per l'immagine.]

sabato, giugno 02, 2012

Giugno

di Sergej Kruglov

Dipartimento. Giugno. Chiazze di luce meridiana in biblioteca. Sonno vischioso, tavoli, mucchi di libri; povera, terrorizzata, dolce, rapace memoria, cosa sei? Sostrato o accidente?
Dio e il Diavolo discutono nei corridoi assolati e polverosi dell'università come due professori, uno dei quali è trasandato, ossuto e geniale e l'altro è tranquillo, si ricama da solo i fazzoletti da naso, possiede un gatto e un paio di pantofole, ha le emorroidi; la discussione è astratta, senza prepotenze. Il tuo compito è farti gentilmente strada tra i due, perché più in là sventolano le mani e aspettano: il sole, l'estate, il penultimo esame.



Originale: da Poesie in prosa, in "GF - Novaja Literaturnaja Gazeta", Mosca 1994.

Traduzione di Manuela Vittorelli

Sergej Gennad'evič Kruglov, nato nel 1966 a Minusinsk, nella regione di Krasnojarsk, ha studiato giornalismo a Krasnojarsk e ha poi lavorato come cronista nel giornale locale Vlast' Trudu. Scrive poesie dal 1993. Nel 1999 è stato ordinato sacerdote della Chiesa ortodossa russa. Vive in Siberia. È sposato e ha tre figli. Nel 2008 ha ricevuto il premio Andrej Belyj. Ha un blog: http://kruglov-s-g.livejournal.com/ (rus).

[Grazie a Sten per l'immagine.]

domenica, aprile 22, 2012

Da aprire in Galilea

di Sergej Kruglov

a L., per il suo compleanno


Amici lontani hanno spedito un regalo:
un batticoda, fragile uccello invernale,
imprigionato nella mica ghiacciata dell'Erebo-Neva.

Acquerello piumato, dolore glaciale,
Tutto fiorisce sulle pietre assolate
Sotto il dolce lentissimo bacio del cielo.




Originale: "Вскрыть в Галилее", inedito, febbraio 2012.

Traduzione: Manuela Vittorelli

Sergej Gennad'evič Kruglov, nato nel 1966 a Minusinsk, nella regione di Krasnojarsk, ha studiato giornalismo a Krasnojarsk e ha poi lavorato come cronista nel giornale locale Vlast' Trudu. Scrive poesie dal 1993. Nel 1999 è stato ordinato sacerdote della Chiesa ortodossa russa. Vive in Siberia. È sposato e ha tre figli. Nel 2008 ha ricevuto il premio Andrej Belyj. Ha un blog: http://kruglov-s-g.livejournal.com/ (rus).


[Grazie a Sten per l'immagine.]

sabato, marzo 10, 2012

La gara, che ha avuto inizio a Blois

di Sergej Kruglov



                                                                                Per F. M.

La gara, che ha avuto inizio a Blois,
prosegue in questa desolazione.
Là mangiammo dolcemente, dolcemente, la bocca piena
di dolce saliva, e dolcemente gli angeli cantavano per noi.
Qui una volta c'erano denti. Adesso
novembre ha congelato le gengive marce delle strade
e i pioppi sono nervi rinsecchiti
tra le radici del tempo.
Tutti quelli che vivevano qui, che sono stati mangiati, sono morti
ma hanno promesso di tornare. E adesso tornano;
il luogo è sempre più affollato, più dell'Inferno.
I riflessi della masticazione sono ancora vivi, senti?
E comunque noi non siamo nati qui, nella classifica
siamo solo undicesimi,
e siamo liberissimi di emigrare,
di trasferirci dalla provincia masticatrice alle isole.
Le isole! Mentre loro gareggiano e
masticano, masticano. Mentre le moltitudini
si masticano a vicenda.

Originale: "Состязание, начавшись в Блуа", Снятие Змия со креста, 2003.

Traduzione: Manuela Vittorelli

Sergej Gennad'evič Kruglov, nato nel 1966 a Minusinsk, nella regione di Krasnojarsk, ha studiato giornalismo a Krasnojarsk e ha poi lavorato come cronista nel giornale locale Vlast' Trudu. Scrive poesie dal 1993. Nel 1999 è stato ordinato sacerdote della Chiesa ortodossa russa. Vive in Siberia. È sposato e ha tre figli. Nel 2008 ha ricevuto il premio Andrej Belyj. Ha un blog: http://kruglov-s-g.livejournal.com/ (rus).


[Grazie a Sten per l'immagine.]

sabato, gennaio 21, 2012

Esercizi oziosi di un eclettico

Esercizi oziosi di un eclettico nel leggere sui giornali quale poeta ha ricevuto o non riceve mai il premio Andrej Belyj
di Sergej Kruglov



Gli eclettici conoscono di sfuggita ma con precisione centinaia di vecchi nomi.
Vecchi. Soltanto i nomi, non più di questo. I più realisti
tentano col sudore della fronte di tirar fuori
almeno un nome nuovo.
I loro sforzi si rivelano a volte straordinariamente non infruttuosi – e gli eclettici
ricorderanno con altrettanta ostinazione anche questo nuovo nome. Soltanto il nome.

Nomi, convenzioni, glosse, segni, forfora,
lanugine del caso: polvere del tempo, patina,
distorsione dei lineamenti, quadri alle pareti, cocci, teschi,
linee di Nazca, tentativi
di ricostruire una mano partendo dalle unghie,
mura distrutte di una città situata sulla riva di un fiume
che bagnava la cinta ed è ora irrealisticamente prosciugato,
e secco come il fiume è il seme puberale,
unico ricordo di istanti dolcissimi e perfetti di onanismo
sfociati all'improvviso, scricchiolando, nella scrittura
del bambino Onfim, –
che ne è stato di te, archeologia ormai adulta,
dove sei, infanzia credula dagli occhi nudi?
Ricordi? Il manuale di storia
non ti faceva ridere: era
il tuo specchio, uno specchio che non trovavi divertente,
nel migliore dei casi te ne vergognavi.
Dopo aver ricordato chiudi la bocca, inghiotti la saliva:
dalla pagina dello specchio guardati,
vecchio eclettico, bambino della grotta di Tešik-Taš.
Riflessi, specchi. Altri nomi.

Eclettismo. Perdita di profondità,
attraversamento per riaffiorare
dall'altra parte e viceversa.

Difficilmente,
quando nel tuo sguardo si riflette
simile a una protuberanza l'imbarazzo di una donna
costretta, semivoltata, a infilarsi
come una rosa in un vaso di cristallo un tampone tra le gambe,
quando si rovescia in volo obliquo un acquazzone estivo,
o il fuoco piomba su una città,
o un bambino di due anni
pensa al sogno appena fatto,
o nove grammi di alcol plumbeo
tracciano la traiettoria azzurra della luce verso la base del cervello
e il mondo si raccoglie nel palmo di una mano come sale rosso, –
difficilmente ricordi qualcos'altro oltre ai nomi,
magari utili solo per un cruciverba, uno schema a forma di croce
la cui soluzione colma il vuoto dei cieli
di chi ricorda i nomi
dell'arte e del sangue (le ultime due parole
finiscono talvolta al tre e all'otto verticale).

Originale: "Досужие экзерсисы эклектика на тему сообщений в газетах о том, кто из поэтов получил, а равно никогда не получит премию Андрея Белого", Снятие Змия со креста, 2003.

Traduzione: Manuela Vittorelli

Sergej Gennad'evič Kruglov, nato nel 1966 a Minusinsk, nella regione di Krasnojarsk, ha studiato giornalismo a Krasnojarsk e ha poi lavorato come cronista nel giornale locale Vlast' Trudu. Scrive poesie dal 1993. Nel 1999 è stato ordinato sacerdote della Chiesa ortodossa russa. Vive in Siberia. È sposato e ha tre figli. Nel 2008 ha ricevuto il premio Andrej Belyj. Ha un blog: http://kruglov-s-g.livejournal.com/ (rus).

disegni scribacchiati su strisce di corteccia di betulla (berësty) da Onfim, un bambino di circa 7 anni vissuto a Novgorod agli inizi del 13° secolo, sono tra le testimonianze più antiche di arte infantile.
Nella sepoltura neanderthaliana di Tešik-Taš, nei Monti Bajsun-Tau (oblast' di Surchan-Dar'ja, Uzbekistan), è stato trovato lo scheletro di un bambino di nove anni.

[Grazie a Sten per l'immagine.]

sabato, dicembre 10, 2011

Sorriso


Sorriso
di Grigorij Kružkov
                
                   A V.Č.
Era un uomo cupo,
E quando per un istante
Sul suo volto si accendeva un sorriso,
Per spegnersi inevitabilmente subito dopo,
Si vedeva che in lui la felicità
Bastava solo per una vampata.
Era una specie di premio
Per me, conoscenza casuale,
Passante sbadato,
(Suo segreto compagno
Di tristezza e di pazzia),
E provavo sempre più forte il desiderio
Di rivedere quel miracolo
E di farlo durare ancora per un po',
Così come da bambino
Volevo trattenere i fuochi d'artificio
Sopra i denti dei tetti e delle torri
Nel cielo fatto di fumo, nuvole e neve.

Originale: "Улыбка", На берегах реки Увы, 2002.

Traduzione: Manuela Vittorelli

Grigorij Kružkov, nato nel 1945, è laureato in fisica teorica e specializzato in fisica delle particelle. Dal 1971 pubblica poesie e traduce, soprattutto i metafisici inglesi. Ha pubblicato quattro saggi sulla letteratura inglese e scrive libri per bambini. Ha insegnato alla Columbia University. Vive a Mosca.


[Grazie a Sten per l'immagine.]

sabato, dicembre 03, 2011

Nel millecinquecentonovantatré


La vita si risveglia
di Grigorij Kružkov

La vita si risveglia nel millecinquecentonovantatré.
Sir Walter Raleigh scrive dalla torre i disperati versi
"The Ocean to Cynthia".
Giungono dall'alto voci certe che la sua testa cadrà sotto la scure,
qualsiasi ruolo egli si sia attribuito – da quello del pastore
a Leandro morto tra i flutti.
In quel momento, altrove, Thomas Kyd
viene persuaso a non scagionar l'amico.
Sbirciando i ferri, il drammaturgo spaventato
accusa un altro, Christopher Marlowe
(anch'egli drammaturgo), utile alla polizia segreta
non tanto in sé, ma in quanto testimone dell'eresia
di Walter Raleigh e del suo vile influsso sulle menti.
Intanto Marlowe si ripara dalla peste
a casa di Thomas Walsingham (proprio lui!) nel Kent.
Cosa scriva in questi giorni non si sa,
ma ricevuto l'ordine di recarsi a Londra
finisce ucciso, l'occhio trafitto da un pugnale.
In lutto per il doppio agente
di Lord Burghley e del dio Apollo, gli amici terminano
l'ultimo atto della Dido e il poema su Leandro.
La peste va e viene come un servo sciocco,
chiudono i teatri fino a nuovo avviso
e Shakespeare,
scivolando sul ghiaccio di primo mattino,
per poco non si spacca la testa, che non gli ha ancora suggerito
le parole con cui il gobbo seduce la vedova.
Ma egli sa che quelle parole vanno trovate,
e le trova nel momento esatto
in cui una brezza impercettibile in volo dalla Manica
anima, come una marionetta, un brigantino assopito.

Originale: "Жизнь открывается снова", Третья книга стихов, 1998.

Traduzione: Manuela Vittorelli

Grigorij Kružkov, nato nel 1945, è laureato in fisica teorica e specializzato in fisica delle particelle. Dal 1971 pubblica poesie e traduce, soprattutto i metafisici inglesi. Ha pubblicato quattro saggi sulla letteratura inglese e scrive libri per bambini. Ha insegnato alla Columbia University. Vive a Mosca.

[Grazie a Sten per l'immagine.]

sabato, novembre 26, 2011

Tre o quattro in tutto


In un inizio livido di primavera 

di Sergej Kruglov

In un inizio livido di primavera
fumavi a letto, la coperta lilla
tirata giù a metà; dietro i vetri
il vento alzava la polvere con le dita dei pioppi spezzati;
dal mozzicone si levava un fumo grigio-celeste. Rispondendomi guardasti
verso la luce biancastra: le pupille si fecero invisibili, l'interno si fuse con la sfera,
goccia di consistenza aliena, e dondolando cadde in una coppa
piena del burro azzurrognolo di Gainsborough.
Poi la sfera divenne un puntino insopportabile.
No, tu non c'entri –
tu eri da me per caso,
niente di particolare, te ne andasti senza finire il tè
nemmeno il tempo di scambiarsi i numeri di telefono; ma quell'istante sferico
era una chiara cavità nella trama dell'illusione,
punto compreso in sé dove s'incrociano
vie carovaniere di emanazioni angeliche e demoniache
irrappresentabili.
Di questi punti, basi di trasbordo del reale,
ce ne saranno tre o quattro in tutto. Per vederli non è indispensabile
affilare la mente e conoscere a fondo
le zone erogene della fantasia.
Dopo averli visti
sopravvivere è praticamente impossibile.

Originale: "Ранней серой весною", Снятие Змия со креста, 2003.

Traduzione: Manuela Vittorelli. 

Sergej Gennad'evič Kruglov, nato nel 1966 a Minusinsk, nella regione di Krasnojarsk, ha studiato giornalismo a Krasnojarsk e ha poi lavorato come cronista nel giornale locale Vlast' Trudu. Scrive poesie dal 1993. Nel 1999 è stato ordinato sacerdote della Chiesa ortodossa russa. Vive in Siberia. È sposato e ha tre figli. Nel 2008 ha ricevuto il premio Andrej Belyj. Ha un blog: http://kruglov-s-g.livejournal.com/ (rus).

[Grazie a Sten per l'immagine.]

sabato, ottobre 29, 2011

Boomerang

Boomerang
di Grigorij Kružkov

Allora dico addio a questa casa,
Al cubo d'aria sopra un letto duro,
Alla studiata inclinazione della lampada
E a questo terrazzo ingombro,
Simile per forma a un boomerang.
Lascio tutto nelle mani di Dio, come si dice.

Dio mi disegna simile
A un aborigeno australiano,
Nudo e scarmigliato
Nel suo bush selvatico e deserto,
Lanciatore di boomerang-anime
In rapido volo all'orizzonte.

L'anima che colpisce con tutta la sua forza
Un cuore caldo e vivo
Vince un trofeo di cenere.
E centrato il bersaglio
Curva la propria traiettoria
Per tornare a colui che l'ha lanciata

Perché egli nuovamente scagli l'arma
Con un alto grido e con un balzo barbaro.
Significa che è tempo di congedarsi
Dal fronte interno delle braccia aperte, dall'alta palizzata
Di scaffali; ai libri io non credo più.

Credo solo in quella terra incantata
Dove, come racconta un testimone,
Passeggia Dio, immemore,
E pascolano adrosauri
E sfrecciano uccelli privi d'ali.

Originale: "Бумеранг", Бумеранг: Третья книга стихов, 1998.

Traduzione: Manuela Vittorelli.


Grigorij Kružkov, nato nel 1945, è laureato in fisica teorica e specializzato in fisica delle particelle. Dal 1971 pubblica e traduce poesie, principalmente dall'inglese. Ha pubblicato quattro saggi sulla letteratura inglese e scrive libri per bambini. Ha insegnato alla Columbia University. Vive a Mosca.

[Grazie a Sten per l'immagine.]