Visualizzazione post con etichetta Freedom fries. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Freedom fries. Mostra tutti i post

domenica, agosto 07, 2011

Brega is a state of mind


    1. Ogni mattina in Libia un ribelle si sveglia e sa che deve avanzare verso Brega. Eccetera.
    2. Come si suol dire, quello che conta non è la meta ma il viaggio.
    3. E poi l'importante è fare movimento.
    4. BHL aveva detto che erano simpatici, mica che avevano il senso dell'orientamento.
    5. Ricordiamoci sempre che son giornate di bollino nero.
    6. Inoltre.
    7. Di notte i braccidestri di Gheddafi cambiano i segnali stradali.
    8. E costruiscono rotatorie infernali.

    9. Infernali.

    domenica, aprile 19, 2009

    Tu chiamale se vuoi applicazioni

    Ricordate Khalid Shaikh Mohammad, detto KSM, che aveva confessato tutto dall'organizzazione ed esecuzione dell'11 settembre alla pianificazione di attentati contro Clinton, Carter, Kissinger, il Papa e il Big Ben?

    E ricordate il waterboarding? Si lega il fortunato con la testa in giù a una tavola inclinata, gli si mette uno straccio sulla faccia e ci si versa sopra dell'acqua fredda in modo che entri nelle vie respiratorie (cioè, non simulazione ma vero e proprio principio di annegamento). Tecnica professionale di interrogatorio, la definì nel 2005 Goss, allora direttore della CIA.
    Esiste anche la variante in cui la testa dell'interrogato viene avvolta nel cellophane.
    In ogni caso dopo 14 secondi arriva la paura di annegare e si crolla.
    KSM resisteva 150 secondi.

    Poi - sarà per tutta quell'acqua nei polmoni, sarà che gli avevano sequestrato i figli di sette e nove anni per torturarli con le formichine, sarà che aveva comunque un bel curriculum - ha confessato. Tante ma tante tante tante cose, già che c'era.

    Ora si sa che il waterboarding gli è stato praticato 138 volte in un mese: sta scritto in un memorandum del 30 maggio 2005 pubblicato qui (.pdf). A pagina 15 del documento si specificano le regole: non più di due sessioni in 24 ore, ogni sessione non più lunga di due ore, al massimo sei applicazioni della durata di 10 secondi o più (massimo 40) per sessione, e comunque l'acqua non può essere applicata per più di 12 minuti nelle 24 ore. Il tutto per cinque giorni al mese.
    Applicazioni. Sembra il programma delle sabbiature a Grado.
    "La CIA ha impiegato il waterboarding 'almeno 83 volte' nell'agosto del 2002 durante l'interrogatorio di [Abu] Zubaydah [...] e 183 volte nel marzo del 2003 durante l'interrogatorio di KSM".
    Cinque giorni al mese, due sessioni al giorno per cinque giorni, un massimo di sei applicazioni a sessione fa 60, tipo. A quel punto il tizio crolla. Non proprio, a KSM ce ne sono volute 183 (questo significa che le regole sono state scritte dopo), perché lui è esagerato in tutto.
    Il metodo non viola l'Articolo 16 della Convenzione delle Nazioni Unite sulla Tortura e altri Trattamenti e Punizioni Crudeli, Inumani e Degradanti: l'articolo si limita alla condotta sul territorio che si trova sotto la giurisdizione degli Stati Uniti. Il waterboarding però si pratica rigorosamente fuori degli Stati Uniti, la gentile nazione che ha donato al mondo Guantanamo, Bagram, Abu Ghraib, le "consegne straordinarie" e tanti luoghi segreti di tortura in subappalto. Anche se l'Articolo 16 fosse applicabile, dicono, bisognerebbe vedere se le tecniche d'interrogatorio avanzate siano una condotta in grado di "scuotere la coscienza".
    E no, cosa ci fa pensare che scuotano la coscienza?

    La buona notizia è che le applicazioni funzionano, funzionano proprio. I sensi vanno e vengono, si è costretti a rianimare di frequente, l'ossigeno smette di arrivare al cervello e l'interrogato a quel punto si crede Batman o Topo Gigio (a seconda), però adesso conosciamo il colpevole di tutto da Dallas '63 in poi.
    Scuotere la coscienza? Quale coscienza?

    (via Emptywheel)

    venerdì, novembre 10, 2006

    Il dolce domani

    "Un domani, quando l'America guarderà a un Medio Oriente democratico sempre più libero e prospero, gli americani parleranno di battaglie come Fallujah con lo stesso timore reverenziale che ora riserviamo a Guadalcanal e Iwo Jima". (Applausi.)
    George W. Bush, 10 novembre 2006.
    Link

    "Ma quella guerra non l'avevamo vinta?"
    Goose1, Think Progress, commenti, 10 novembre 2006.

    sabato, settembre 16, 2006

    10 fatti su Guantanamo

    Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha sentito la necessità di pubblicare questi 10 fatti su Guantanamo:

    1. Tra i detenuti ci sono guardie del corpo di bin Laden, persone che costruivano bombe, addestravano e favoreggiavano i terroristi, nonché presunti terroristi.

    2. Si spendono più soldi per i pasti dei detenuti che per le truppe statunitensi di stanza a Guantanamo. Ai detenuti vengono offerte fino a 4200 calorie al giorno. L'aumento di peso medio per detenuto è di 9 chili.

    3. La chiamata alla preghiera viene fatta cinque volte al giorno. Ci sono delle frecce che indicano ai detenuti la direzione della Mecca.

    4. I detenuti ricevono cure mediche, dentistiche, psichiatriche e oculistiche a spese dei contribuenti americani. Nel 2005 sono state effettuate 35 pulizie dei denti, 91 otturazioni, e sono state fabbricate 174 paia di occhiali.

    5. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa visita i detenuti a intervalli di pochi mesi. Tra i detenuti e le loro famiglie sono stati scambiati più di 20.000 messaggi.

    6. Le attività ricreative comprendono la pallacanestro, il calcio, la pallavolo, il ping pong e giochi da tavolo. Vengono fornite scarpe da ginnastica alte.

    7. I detenuti che lasciano la struttura ricevono un Corano, un giubbetto di jeans, una maglietta bianca, un paio di blue jeans, scarpe da ginnastica alte, una borsa di articoli per l'igiene personale e un cuscino e una coperta per il volo di rientro.

    8. Gli svaghi includono programmi televisivi in lingua araba, compresi i Mondiali di Calcio. La Biblioteca dispone di 3500 volumi in 13 lingue. Il libro più richiesto è Harry Potter.

    9. Guantanamo è la struttura di detenzione più trasparente in tutta la storia della guerra. L'Unità Operativa Congiunta ha ospitato più di 1000 giornalisti provenienti da più di 40 paesi.

    10. Nel 2005 Amnesty International ha dichiarato che "la struttura detentiva di Guantanamo Bay è diventata il gulag dei nostri tempi".

    Dunque:
    1. Qui o c'è qualcuno che ingolla ogni giorno 8000 calorie o i conti non mi tornano.
    2. Ho l'impressione che il mantra sia, alquanto misteriosamente, "scarpe da ginnastica alte".
    3. Quindi anche a Guantanamo sanno che siamo Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo?
    4. Tra gli articoli per l'igiene personale per il volo di rientro non ci saranno mica dei liquidi?
    5. A proposito di trasparenza: vi ricordate quanto era trasparente Camp X Ray?
    6. Si resta guardie del corpo anche quando non c'è più il corpo?

    giovedì, settembre 07, 2006

    Le prigioni...? Ah, quelle prigioni!

    Il discorso di Bush, Miru's cut:

    "11 settembre brutto, incubo, 3000 innocenti, cosa vogliono da noi, ci odiano, ci attaccheranno di nuovo? Allora... caccia ai terroristi che hanno dichiarato guerra all'America. Afghanistan, Iraq, bla, guerra al terrore. E per fortuna non c'è stato un altro attentato sul nostro suolo, ma mica perché questi non volevano, no no: è che siamo siamo stati attenti - come a Londra il mese scorso. E poi abbiamo messo in mano ai nostri uomini gli strumenti giusti.

    Allora sì ci sono questi 14 sospettati di terrorismo... potenziali attacchi, pericolo, aeroplani-autobomba-antrace-devastazione... bla gente pericolosa che conosce a fondo le reti terroristiche e i futuri piani. La CIA ha fatto un gran lavoro... sicurezza del paese... blabla informazioni fondamentali... Sì allora questi 14 qui adesso li trasferiamo a Guantanamo. Ah, già, ovviamente prima stavano nelle prigioni segrete della CIA, non vi posso dire dove. Le svuotiamo ma non posso dirvi dove stanno. Non posso neanche dirvi quali tecniche di interrogatorio sono state usate perché se lo vengono a sapere i terroristi imparano a resistere anche a quelle. No torture, eh. Mondo: gli Stati Uniti non torturano, è contro le leggi, è contro i nostri valori. Abbiamo semplicemente adottato una serie di procedure alternative quando i prigionieri hanno smesso di rispondere alle domande. Non racconto palle. Quali prigioni segrete? Ma sì, quelle delle quali ho sempre negato l'esistenza. Quelle della CIA, no? Adesso però lo sapete. È che abbiamo ormai finito di interrogarli, e poi ci si è messa di mezzo la Corte Suprema, e così. Così trasferiamo un po' di brunetti a Guantanamo, dove saranno processati dai tribunali militari (ah, e guardate che a Guantanamo non ci sono mica criminali comuni, c'è gente pericolosa che teniamo lì per evitare che vada ad ammazzare in giro: figuratevi che un detenuto ha detto a una guardia "Non mi dimenticherò mai la tua faccia. Ucciderò te, i tuoi fratelli, tua madre e le tue sorelle". Tanto per capirci).
    Adesso tutti sotto la Convenzione di Ginevra e via. A posto, no?
    Congresso, buone leggi, libertà, democrazia, combattiamo per l'umanità e per assicurare un futuro pacifico ai nostri nipoti e dio vi benedica tutti. Applausi".

    martedì, luglio 25, 2006

    Apprezzamento

    Nel finesettimana il presidente del parlamento iracheno, Mahmoud al-Mashhadani, aveva descritto l'occupazione degli Stati Uniti come "un lavoro di macelleria compiuto sotto la bandiera della democrazia e dei diritti umani".

    Domenica il capo di gabinetto Josh Bolten ha detto di aver incontrato in privato al-Mashhadani e di ritenere che "apprezzi il sacrificio di tanti americani".

    Lo apprezza così tanto che in una conferenza stampa ha poi detto: "Personalmente credo che chiunque uccida un soldato americano difendendo il proprio paese meriti che sia eretta una statua in suo onore in quel paese". E poi: "L'America non è venuta qui per il nostro bene. È venuta con obiettivi puramente sionisti".

    -----

    In effetti.
    Democracy Arsenal riassume alcuni dati dell'Indice di Sicurezza Nazionale dell'Iraq, del Democratic Policy Committee:

    Numero di iracheni che avevano accesso all'acqua potabile prima dell'invasione: 13 milioni.
    Numero di iracheni che hanno accesso all'acqua potabile, secondo il rapporto SIGIR dell'aprile 2006: 8 milioni.
    Numero delle cliniche che saranno effettivamente completate secondo il programma da 243 milioni di dollari del Genio Militare, che ne prevedeva 142: 20.
    Numero dei progetti idrici e fognari che saranno completati, dei 136 previsti: 49.
    Numero dei medici iracheni prima dell'invasione: 34.000.
    Numero dei medici iracheni che sono stati uccisi o hanno lasciato il paese dall'inizio dell'invasione: 14.000.
    Indice della mortalità infantile in Iraq: (la media del Medio Oriente è 37, dell'Africa sub-sahariana 105): 102.

    domenica, giugno 11, 2006

    Atto di guerra asimmetrica

    Ecco una bella nomination per il premio Orwell 2006.
    Tre detenuti che si impiccano usando i propri vestiti e le lenzuola, secondo il Contrammiraglio Harry Harris, comandante della Joint Task Force-Guantanamo, lo fanno per screditare gli Stati Uniti: non è disperazione causata da anni di sofferenze e di detenzione arbitraria senza un giusto processo, è un atto concertato di guerra asimmetrica.
    Leggo sul sito della CNN che "si definisce 'guerra asimmetrica' 'un conflitto in cui un antagonista molto più debole usa tattiche non ortodosse o basate sulla sorpresa per attaccare i punti deboli del più forte'".

    Ieri TalkLeft ha pubblicato l'e-mail appena ricevuta dal professore di Seton Hall Mark Denbeaux, che con il figlio Joshua rappresenta alcuni detenuti di Guantanamo, compreso uno di quelli che stanno facendo lo sciopero della fame. La traduco:

    "Joshua ed io siamo appena tornati da Guantanamo. Uno dei nostri clienti è stato portato via durante il colloquio perché tentava di uccidersi e necessitava di essere alimentato a forza. Ha detto che avrebbe preferito morire piuttosto che restare lì, e ci hanno confiscato gli articoli di giornale in cui Bush annunciava di voler chiudere Guantanamo. A quello stesso detenuto che era così depresso da voler morire è stato impedito di leggere una notizia che avrebbe potuto dargli speranza.

    Il nostro cliente Mohammad Rahman si trova in gravi condizioni di salute che non vengono curate. A 32 anni gli è stato impiantato un pacemaker e gli è stata sostituita una valvola cardiaca. Ora sembra che la valvola abbia ricominciato a dare dei problemi. Abbiamo cercato di ottenere la sua cartella medica, ma senza risultato, e di procurargli delle vere cure per i suoi gravi problemi cardiaci e altri seri disturbi. Loro non solo non forniscono nulla di tutto ciò, ma interrompono il colloquio 'per proteggere la sua salute e la sua vita' sottoponendolo ad alimentazione forzata.

    Sono stati i tre giorni peggiori della mia vita. E c'è molto di più. E adesso il governo offre questa assurda descrizione dei suicidi".

    mercoledì, giugno 07, 2006

    Effetti positivi sul bersaglio

    Lunedì le forze armate americane hanno aperto il fuoco contro quattro uomini con un carico d'armi, nella stazione ferroviaria di Ramadi.
    Secondo un medico iracheno hanno ucciso cinque civili e ne hanno feriti quindici.
    L'esercito statunitense ha negato che ci siano state vittime e ha dichiarato che la missione ha avuto "effetti positivi sul bersaglio".

    via First Draft

    martedì, maggio 30, 2006

    Il nemico e la Tv

    "Un fronte nella guerra al terrore è, naturalmente, l'Iraq. E la gente del nostro paese è inquieta a causa della guerra, e io lo capisco. Capisco perfettamente perché gli americani sono in ansia per quello che vedono alla Tv. Si chiedono preoccupati se riusciremo a vincere o no. Nella mia mente non c'è alcun dubbio che vinceremo. E il nostro obiettivo è avere un Iraq che riesca a governarsi, reggersi e difendersi da solo, un alleato nella guerra al terrore, e un esempio per coloro che in quella regione ambiscono disperatamente alla libertà.
    Il nemico non può sconfiggerci sul campo di battaglia, ma quello che può fare è portare immagini orribili sui nostri schermi televisivi".

    George W. Bush a Philadelphia, 24 maggio 2006.

    martedì, maggio 02, 2006

    Drop Bush, not Bombs

    Alcuni cartelli di protesta visti alla recente manifestazione contro la guerra a New York, in Tomdispatch, "I'm Already Against the Next War" - Marching in New York City, di Tom Engelhardt:

    "From Gulf to Gulf, George Bush, a category 5 disaster"
    "Drop Bush, Not Bombs."
    "No ProLife in Iraq."
    "War is terrorism with a bigger budget"
    "Axis of Insanity" (con George, Condi, Don, e Cheney vestito come il personaggio dei cartoni Elmer)
    "One Nation under Surveillance"
    "G.O.P. George Orwell Party"
    "How Many Lives per Gallon?"
    "War Is Soooooo 20th Century"
    "Civil War Accomplished in Iraq-Nam"
    "Give Impeachment a Chance"
    "I'm Already Against the Next War"

    domenica, aprile 30, 2006

    Sistemare le sdraio sull'Hindenburg

    "L'amministrazione Bush non sta affondando, si sta sollevando! Stanno sistemando le sedie a sdraio. Sull'Hindenburg."
    Stephen Colbert di Comedy Central, nel suo discorso alla cena dei corrispondenti della Casa Bianca.

    Recitando il suo ruolo di finto conduttore televisivo filoconservatore Colbert si è poi lamentato di essere "circondato dai media progressisti, tutti colpevoli di distruggere il paese. Tranne Fox News, che ritiene giusto presentare entrambi i punti di vista: quello del presidente e quello del vicepresidente".

    Sull'Iraq:
    "Credo che il governo che governa meglio sia quello che governa meno, e in base a questo criterio abbiamo messo su il fantastico governo iracheno".

    A proposito della coerenza di Bush:
    "Quando il presidente decide qualcosa lunedì, mercoledì ci crede ancora, qualsiasi cosa sia accaduta martedì".

    Infine, rivolgendosi ai giornalisti:
    "Dovreste passare più tempo con le vostre famiglie, scrivere il romanzo che avete sempre avuto in mente. Ma sì, quello sul giornalista coraggioso che affronta l'amministrazione a muso duro. Insomma, quel romanzo di fantasia".

    Sembra che Bush e signora non si siano divertiti.

    mercoledì, aprile 19, 2006

    Too toxic for Blair

    The Huffington Post: "Ci dicono che Tony Blair abbia cancellato un imminente viaggio in America per evitare di essere fotografato con Bush. Il primo ministro avrebbe dovuto recarsi in visita negli Stati Uniti questa primavera per incontrare il presidente, ma il viaggio è stato annullato quando Blair ha deciso che farsi fotografare con Bush sarebbe stato troppo nocivo per la sua immagine".

    Cioè: questo significa che si può fare ancora qualcosa per l'immagine di Tony Blair? E soprattutto: è giunto finalmente il momento in cui farsi ritrarre con Bush nuocerebbe anche a Charles Manson?

    mercoledì, marzo 22, 2006

    Un paese difeso da oceani e diplomazia



    Per gli ammiratori di Helen Thomas, ecco lo scambio di ieri alla Casa Bianca con Bush. Gli unici ad associare ancora i talebani con l'Iraq sono rimasti lui e quello che su Google continua a cercare "filmati di video di innocenti uccisi da talebani in Iraq", con il solo risultato di farsi insultare su questo blog.

    HT: Vorrei chiederle, signor Presidente: la sua decisione di invadere l'Iraq ha causato la morte di migliaia di americani e di iracheni e causato ferite permanenti a tanti americani e tanti iracheni. Tutte le ragioni che sono state fornite, almeno pubblicamente, sono risultate non vere. La mia domanda è: perché ha voluto davvero entrare in guerra? [...] Qual è stato il vero motivo? Ha detto che non si trattava del petrolio, che non si trattava di Israele, o altro. Di cosa si trattava?

    Presidente: Penso che lei parta dalla premessa... con tutto il rispetto per la sua domanda e per la sua lunga carriera di giornalista... è che... io non volevo la guerra. Dire che volevo la guerra è completamente sbagliato, Helen, con tutto il rispetto...

    HT: Tutto...

    Presidente: Aspetti un momento...

    HT: ... tutto ciò che ho sentito...

    Presidente: Mi scusi, mi scusi. Nessun presidente vuole la guerra. Tutto ciò che può aver sentito è questo, ma semplicemente non è vero. Il mio atteggiamento sulla difesa di questo paese è cambiato l'11 settembre. Noi... quando siamo stati attaccati, ho giurato di usare tutti i mezzi a mia disposizione per proteggere il popolo americano. Quel giorno la nostra politica estera è cambiata, Helen. Sa, eravamo convinti di essere al sicuro grazie agli oceani e alla diplomazia. Ma l'11 settembre 2001 ci siamo accorti che gli assassini potevano distruggere vite innocenti. E non lo dimenticherò mai. E non dimenticherò mai il giuramento che ho fatto al popolo americano che avremmo fatto tutto quello che era in nostro potere per proteggere il nostro popolo.

    In parte significava assicurarci che al nemico non potesse essere dato asilo. Ed ecco perché ho fatto la guerra all'Iraq... aspetti un attimo...

    HT: Non hanno fatto niente, né a lei né al nostro paese.

    Presidente: Guardi... scusi un secondo. Mi scusi un secondo. Lo hanno fatto. I talebani hanno fornito un rifugio sicuro ad al Qaeda. È là che al Qaeda si addestrava...

    HT: Io sto parlando dell'Iraq.

    Presidente: Helen, mi scusi. È là che... l'Afghanistan ha offerto asilo ad al Qaeda. È là che si addestravano. È là che complottavano. È là che pianificavano gli attacchi che hanno ucciso migliaia di americani innocenti.

    Io ho visto una minaccia anche nell'Iraq. Speravo di risolvere questo problema diplomaticamente. Ecco perché sono andato al Consiglio di Sicurezza; ecco perché è stato importante passare la 1441, che è passata all'unanimità. Come ha detto tutto il mondo, o distruggete le armi, o rivelate i vostri piani, o affronterete gravi conseguenze...

    HT: ... o la guerra...

    Presidente: ... e quindi abbiamo collaborato con tutto il mondo, abbiamo lavorato per assicurarci che Saddam Hussein ascoltasse il messaggio del mondo. E quando ha scelto di impedire le ispezioni e di non rivelare nulla, ho dovuto prendere la difficile decisione di eliminarlo. L'abbiamo fatto, e il mondo per questo è più sicuro.

    sabato, marzo 04, 2006

    Qualcosa per il weekend

    Non che uno debba leggersi 5000 pagine nel finesettimana, ma finalmente sono state rese pubbliche le trascrizioni delle testimonianze dei detenuti di Guantanamo davanti al Tribunale di revisione dello status dei combattenti. Almeno un'occhiata preliminare è consigliatissima. Poi ci penso io a fare un Guantanamo digest.
    Sono stati resi noti anche i nomi: tempo fa il giudice federale Jed Rackoff aveva infatti respinto l'obiezione dell'amministrazione secondo la quale si sarebbe violata la privacy dei prigionieri.

    venerdì, marzo 03, 2006

    It's an Arab, Arab world

    "'Credo che un Pakistan prospero e democratico sarà un partner affidabile per l'America, un vicino pacifico per l'India, e una forza nel promuovere la libertà e la moderazione nel mondo arabo,' ha aggiunto il presidente.
    In seguito il segretario dell'ufficio stampa della Casa Bianca Scott McClellan ha spiegato ai giornalisti che Bush intendeva dire che il Pakistan sarebbe stato una forza nel mondo musulmano. Il Pakistan non è un paese arabo."

    Ehm.

    Fonte: msnbc

    mercoledì, marzo 01, 2006

    Doh!

    How is education supposed to make me feel smarter? Besides, every time I learn something new, it pushes some old stuff out of my brain. Remember when I took that home winemaking course, and I forgot how to drive?
    Homer Simpson


    Secondo un sondaggio solo un americano su quattro conosce più di una delle cinque libertà sancite dal Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti (parola, religione, stampa, riunione a fini pacifici, diritto di inoltrare petizioni al governo per la riparazione dei torti subiti), ma oltre il 50% è in grado di citare i nomi di più di due componenti della famiglia Simpson.
    Il 22% degli intervistati è riuscito a nominare tutti e cinque i Simpson, mentre solo uno su mille ricorda tutte le libertà del Primo Emendamento.
    Circa uno su cinque pensa che una di esse sia il diritto di possedere un animale domestico.
    Il Piccolo Aiutante di Babbo Natale ringrazia.

    Fonte: BBC News

    The Dracula Thing

    "Ricordate, se si trascinava Dracula alla luce del sole si scioglieva. Be', cercare di trascinare in tribunale un detenuto è qualcosa del genere. I fatti sono come la luce del sole per Dracula. L'ultima cosa che vogliono è affrontare i fatti davanti a una corte. Ma il loro giorno è arrivato".

    Il procuratore capo Moe Davis, colonnello dell'Air Force, riferendosi a due detenuti di Guantanamo che stanno per andare sotto processo davanti ai "tribunali militari".

    mercoledì, febbraio 22, 2006

    Il colore dei tubi (altre curiosità da Guantanamo)

    [Nota: non leggete questo post se siete ipersensibili o impressionabili, avete lo stomaco delicato, state per mettervi a tavola o siete minori di - che ne so - tredici anni. Anche quattordici, per sicurezza. Bambini, via.]

    Dopo aver negato per due settimane, il responsabile del centro di detenzione di Guantánamo Bay, Cuba, ieri ha confermato che lo scorso mese i militari hanno fatto ricorso a "metodi più aggressivi" nei confronti dei detenuti in sciopero della fame.
    Il generale Bantz J. Craddock ha ammesso che i soldati hanno cominciato a legare alcuni detenuti a "sedie di costrizione" per alimentarli a forza e a isolarli dopo aver scoperto che alcuni si liberavano del cibo ingerito aiutandosi a vicenda.
    Il generale Craddock ha detto di aver esaminato l'uso delle sedie di costrizione e di aver concluso che la pratica era "non inumana".
    Le sedie sono state usate per alimentare 35 detenuti, 3 dei quali sarebbero ancora sottoposti al trattamento.

    Un prigioniero yemenita, Emad Hassan, ha così descritto la sedia ai suoi avvocati:
    "La testa viene immobilizzata con un cinghia, le mani ammanettate e le gambe legate. Ti chiedono, 'Hai intenzione di mangiare o no?' e se non vuoi ti inseriscono il tubo. Ci sono persone che si sono urinate e defecate addosso, hanno vomitato e hanno cominciato a sanguinare. Chiedono di poter andare al bagno, ma non glielo permettono. A volte fanno loro indossare dei pannoloni."

    Un altro ex-scioperante, Isa al-Murbati of Bahrain, ha descritto un'esperienza simile: il 10 gennaio un ufficiale è entrato nella sua cella d'isolamento e gli ha detto che se non accettava di mangiare cibo solido lo avrebbero legato alla sedia e alimentato a forza. Quando si è rifiutato i soldati lo hanno afferrato per il collo, lo hanno scaraventato sul pavimento e legato alla sedia di costrizione. Anche lui ha dovuto ingerire due grandi sacche di liquido, che gli sono state introdotte nello stomaco molto velocemente. Ha descritto il dolore come "una coltellata nello stomaco".

    I detenuti hanno raccontato che i dottori di Guantánamo erano soliti inserire e rimuovere i lunghi tubi di plastica introdotti nel naso dei prigionieri ad ogni pasto, causando dolori fortissimi ed emorragie. In seguito hanno avuto la cortesia di lasciare i tubi inseriti per ridurre le sofferenze.

    Il generale Craddock ha rivelato che i dottori sono stati così condiscendenti con i detenuti nutriti a forza da permettere loro di scegliere il colore dei tubi di plastica. [grassetto mio]

    Fonte: "Force-Feeding at Guantánamo Is Now Acknowledged", New York Times.

    lunedì, febbraio 20, 2006

    I tre di Tipton - post in sospeso

    [Ho tenuto questo post in sospeso per un paio di giorni perché pensavo che la notizia circolasse e fosse smentita o confermata. In seguito Craig Murray ha dichiarato che le sue fonti sono le persone che erano presenti ai fatti, e che la vicenda gli è stata riferita nell'ufficio di Winterbottom. A questo punto, visto che il racconto risulta essere di prima mano e vero, ecco il post]

    Del film di Michael Winterbottom si è sentito parlare, nei giorni scorsi: The Road to Guantanamo racconta la storia vera di Shafiq Rasul, Asif Iqbal e Ruhal Ahmed, tre amici musulmani di Tipton, nelle West Midlands (sarebbero diventati noti come "i tre di Tipton"), che partirono per andare a un matrimonio in Pakistan, finirono catturati dalle forze statunitensi in Afghanistan e infine portati a Guantanamo, dove trascorsero due anni di carcere e furono sottoposti a un trattamento brutale e umiliante.
    Prolungati interrogatori stabilirono che non avevano alcun collegamento con al Qaeda, e furono rilasciati nonostante i loro appelli fossero stati ignorati dalle autorità del Regno Unito. I mezzi d'informazione britannici trasmisero in diretta il rimpatrio di questi "sospetti terroristi", che furono immediatamente prelevati dalla polizia e nuovamente sottoposti a interrogatorio. La stampa praticamente ignorò il loro successivo rilascio, ma anche la polizia britannica riuscì a stabilire che non avevano niente a che fare con il terrorismo.

    La scorsa settimana il regista Michael Winterbottom, accompagnato dai tre ex-detenuti e dal cast, ha presentato il suo film al Festival del Cinema di Berlino.
    Al ritorno in patria i tre di Tipton sono stati nuovamente arrestati e trattenuti per ore dalla Sezione Speciale in base alla legge britannica per la prevenzione del terrorismo: è stato loro chiesto dove fossero stati e chi avessero incontrato. Sono inoltre state fatte delle domande sulla politica del regista.
    E non è finita.
    Facevano parte del gruppo anche i tre attori - estranei ad affiliazioni politiche o religiose, ma di origini asiatiche - che interpretano gli ex-detenuti nel film: arrestati e interrogati anche loro, per ore.

    I tre di Tipton sono innocenti. Sono stati due anni a Guantanamo, da innocenti.
    E anche gli attori che li interpretano sono innocenti. E forse il film non è nemmeno un gran film.

    Di fronte a una storia così preferirei credere che Craig Murray si fa un bicchierino, di tanto in tanto.

    Link

    Altre curiosità su Guantanamo

    È noto che gli Stati Uniti promisero (e apparentemente pagarono) ingenti somme di denaro in cambio della cattura di persone identificate come "combattenti nemici" in Afghanistan e in Pakistan.

    Ecco il testo di uno dei volantini distribuiti in Afghanistan:

    "Diventate più ricchi e potenti di quanto possiate sognare... Potrete ricevere milioni di dollari se aiuterete le forze anti-talebane a prendere gli assassini talebani e di al Qaeda. Il denaro vi basterà per prendervi cura della vostra famiglia, del vostro villaggio e della vostra tribù per tutta la vita. Pagate il bestiame e i dottori e i libri di scuola e l'alloggio per tutti i vostri familiari."

    Dal Rapporto sui detenuti di Guantanamo compilato da Mark e Joshua Denbeaux e dagli studenti dell'Università di Seton Hall sulla base dei dati forniti dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Qui il pdf in inglese (ho già detto che è un pdf?).

    Il 28 marzo del 2002 il Segretario della Difesa Donald Rumsfeld disse:
    "Come è accaduto in conflitti precedenti, il paese che fa dei prigionieri generalmente decide che non è il caso di rimandarli sul campo di battaglia. Tengono in arresto quei combattenti nemici per la durata del conflitto. Lo fanno per una semplicissima ragione, che ritengo ovvia, e cioè impedire loro di tornare a combattere e, in questo caso, a uccidere altri americani e a condurre altre azioni terroristiche."

    Tuttavia il Rapporto di Seton Hall conclude che la grande maggioranza dei detenuti di Guantanamo non ha mai partecipato ad alcun combattimento contro gli Stati Uniti su un campo di battaglia.
    Inoltre, nel rapporto si legge che solo il 5% dei detenuti di Guantanamo definiti come "combattenti nemici" fu arrestato direttamente dalle forze statunitensi; l'86% fu catturato dal Pakistan o dall'Alleanza del Nord e successivamente consegnato agli Stati Uniti, proprio all'epoca in cui questi ultimi offrivano i premi in denaro.

    Ma emergono altri dati interessanti:
    I detenuti presi in considerazione sono 517.
    Per il 55% non è stata accertata la responsabilità di atti ostili contro gli Stati Uniti o gli alleati della loro coalizione.
    Solo l'8% rientra nella definizione di "combattenti di al Qaeda". Dei restanti detenuti, il 40% non ha nessun legame certo con al Qaeda e il 18% non ha affiliazioni né con Al Qaeda né con i Talebani.
    Il Governo ha arrestato molte persone basandosi sulle sempici affiliazioni a un esteso numero di gruppi che di fatto non si trovano sulla lista delle organizzazioni terroristiche della Sicurezza Nazionale. Inoltre, il nesso tra questo tipo di detenuti e tali organizzazioni varia considerevolmente. L'8% è "combattente per", il 30% è considerato "membro di", mentre una larga maggioranza - il 60% - è in arresto per semplice "associazione" a un gruppo o con dei gruppi che secondo il Governo sono organizzazioni terroristiche. Per il 2% dei prigionieri non è stato identificato alcun collegamento con gruppi terroristici.

    E queste sono alcune delle prove citate dal Governo per dimostrare che i detenuti rientrano nella definizione di "combattenti nemici":
    - associazione con individui e/o organizzazioni non specificati e non nominati;
    - associazione con organizzazioni ai cui membri il Dipartimento della Sicurezza Nazionale aveva dato il permesso di entrare negli Stati Uniti;
    - possesso di fucili;
    - uso di una guest-house;
    - possesso di orologi Casio;
    - uso di capi d'abbigliamento militare.