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mercoledì, marzo 21, 2007

Cabaret Bisanzio e il filobus numero 75

Ve la ricordate la favola di Rodari sul filobus numero 75, che una mattina invece di scendere verso Trastevere svolta per l'Aurelia e si mette a correre tra i prati fuori Roma come una lepre in vacanza?
A bordo ci sono quasi solo impiegati e seri funzionari che leggono il giornale: c'è chi deve andare al Tribunale, chi al Ministero, e tutti si mettono a protestare con il povero conducente, finché il filobus non esce di strada per fermarsi sulle soglie di un boschetto profumato. Così i passeggeri scendono a sgranchirsi le gambe o a fumarsi una sigaretta e improvvisamente riscoprono il buonumore: uno coglie un fiore per infilarlo all'occhiello, una signora mette insieme un mazzetto di ciclamini, un altro scopre una fragola acerba e ci mette sopra il proprio biglietto da visita per tornare a riprenderla quando sarà matura. Altri impiegati si mettono a giocare a calcio con un giornale appallottolato, mentre i tanvieri fanno picnic sull'erba.
Poi il filobus riparte per tornare al suo percorso abituale, lasciando loro solo il tempo di saltar su, un po' delusi e nuovamente preoccupati di far tardi al lavoro.
Poi guardano l'orologio e si accorgono che segna ancora le nove e dieci: "era stato tempo regalato, un piccolo extra, come quando si compra una scatola di sapone in polvere e dentro c'è un giocattolo".

"Si meravigliavano tutti. E sì che avevano il giornale sotto gli occhi, e in cima al giornale la data era scritta ben chiara: 21 marzo. Il primo giorno di primavera tutto è possibile".

Oggi parte Cabaret Bisanzio, pronto a scartare per i prati come il filobus numero 75, con la leggerezza di una lepre in vacanza.
Tutto è possibile, il primo giorno di primavera.



[Torno domani. I commenti sono vostri, non vi litigate ché gli halognomi hanno l'ordine di sparare a vista. Bacio].

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