venerdì, settembre 30, 2011

They got this guy, in Germany. I don't know. Maybe it was Yemen

"He's the most dangerous man in Yemen. 
He's intelligent, sophisticated, Internet-savvy, and very charismatic. 
He can sell anything to anyone, and right now he's selling jihad."
Yemeni official

"Terrorist No. 1, in terms of threat against us."
Representative Jane Harman, (D-CA)

"al-Awlaki is the most dangerous ideologue in the world. 
Unlike bin Laden and al-Zawahiri, he doesn’t need subtitles on his videos 
to indoctrinate and influence young people in the West."
Sajjan M. Gohel, Asia-Pacific Foundation

Ci dissero che c'erano tre gruppi molto interessati ad attaccare gli Stati Uniti: l'Al Qaeda del Pakistan, l'Al Qaeda della Penisola arabica e i Taliban pakistani.

Ci dissero che l'Al Qaeda più aggressiva era quella della Penisola arabica, che la sua base era lo Yemen e che la sua guida era il predicatore islamico, reclutatore e motivatore Anwar al Awlaki.

Ci dissero che Anwar al Awlaki era il boss dei boss, che era nato negli Stati Uniti e aveva la doppia cittadinanza americana e yemenita. Che aveva ispirato il maggiore Nidal Malik Hasan (autore del massacro di Fort Hood), Umar Farouk Abdulmutallab (il ragazzetto nigeriano ricco con il plastico negli slip) e Faisal Shahzad (sospettato del fallito attentato a Times Square). E anche i tizi di Londra, quelli di Fort Dix e il gruppo chiamato Toronto 18, quello dei furgoni imbottiti di fertilizzante. Ci dissero che era stata sua l'idea di spedire negli Stati Uniti tetranitrato di pentaeritrite nascosto in un toner per stampante.

Ci dissero che era figlio di una cultura rigida e arcaica ma che predicava su YouTube e aveva un sito internet.
Che era stato condannato per sfruttamento della prostituzione ma che non stringeva la mano alle donne.
Che raccomandava la riconciliazione ma che minacciava gli Stati Uniti.
Che conosceva tre attentatori dell'11 settembre, ma che aveva cenato al Pentagono poco tempo dopo.
Che era uno dei tre most wanted della CIA, o forse un suo agente.
Adesso dichiarano che è morto, ma suo fratello afferma il contrario. Ossia, che è vivo.

Come diceva quel tizio, Fritz qualcosa, o forse Werner, a volte più guardi e meno conosci. Il semplice guardare cambia il fatto. La scienza, la percezione. La realtà, il dubbio.
Il crucco aveva anche buttato giù una formula.

Non puoi sapere quello che sarebbe successo se non ci avessi ficcato il nasone.

Ecco perché preferiamo ficcarci un paio di Predator della CIA.

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