mercoledì, aprile 16, 2008

Granzo de Kabaeva/Post Poolparty

Tu chiamale se vuoi proiezioni
Telefono staccato. Tv spenta. Pc spento. Facce così così. Perfino il signor G. è sotto tono, con esitanti incursioni ("non ricordo: perché io e uomo avevamo litigato?") seguite da arruffati ripieghi ("con permesso").
- Cosa starà succedendo, in questo momento.
- Non lo so. Il PdL vinceva ovunque, anche alla regione.
- Ma son proiezioni, no?
- Son anche le undici di sera.
- ...
- ...
- Hai letto che Putin sposa una modella?

Ora.
Si dice che Putin abbia un tramaccione di proporzioni sarkoziane con la Kabaeva e io devo venirlo a sapere da Calavera?

Sento la necessità e chiedo il permesso di farne un post poolparty in aggiornamento.

[continua]

Madre Badessa Mode On
L'articolo su Voffa e la ginnasta nonché deputata di Russia Unita alla Duma sta su Repubblica: lui avrebbe divorziato già due mesi fa, si sposa il 15 giugno a San Pietroburgo, ecc. ecc. La fonte è la Karnaval-Stil' 91, società specializzata in allestimento eventi e in gara per organizzare le future sfarzose nozze putiniane.
Karnaval-Stil 91': una ragione sociale, una cifra stilistica, una data infausta.
Il suo direttore generale, Sergej L'vovič, nega tutto. Ma è un uomo, perché credergli.

Io non so. Lo segui ovunque, gli stai accanto nei momenti difficili, quando lui lavora giorno e notte come uno schiavo in una galera, mentre sta su fino all'alba a costruirti la verticale del potere, e invece di portarti fuori ripete il discorso di Monaco davanti allo specchio per la trentacinquesima volta. Mentre tu avresti una gran voglia di uscire, diciamo. Ma lui ti guarda con quelle occhiaie stanche e capisci che va bene così.
Quello che voglio dire è: chi ci pensa, ai sentimenti del labrador Connie?

[continua]

Tutti così
- Tutti così, siete. Ma guarda che non mi freghi, tu con le tue sciampiste.
- Beh, mi inventerò qualcosa.
- Tipo?
- Aveva i capelli rossi come i tuoi.
- Eh.
- Mi ricordava te.
- Lo so io cosa mi dirai: "Mi ricorda tanto te perché ha l'esatta metà dei tuoi anni".
[Ride]
- E io ti chiederò: "Quale, metà?".

[continua]

Gli esteri
Poi si scoprono cose buffe. Tipo che alcuni siti di informazione russi titolano "Gli italiani hanno sposato Putin con la Kabaeva": perché a quanto pare siamo stati quelli più interessati alla notizia, benché la fonte - il Moskovskij Korrespondent - non sia proprio la RIA Novosti. Newsru cita La Repubblica, Solospettacolo.it e La Gazzetta dello Sport.
No, è che se vi ricordate ieri era fondamentalmente una giornata povera di notizie, e noi italiani siamo fatti così. È la nostra pagina degli esteri.
Ho l'impressione che ci scherzano, sapete.

[continua]

Se non ci fossero i tedeschi
I giornali di Germania osservano quello che Agente Betulla in negazione continua a ripetere da iersera: è stranino che per una notizia come questa ci sia solo una fonte (e che fonte) e che in rete tutti i link rimandino esclusivamente a quella. Secondo Der Spiegel si tratterebbe di una piccola manovra per rinfrescare la popolarità di Putin, e dunque puro piàr (da PR, pubbliche relazioni; in russo c'è anche il verbo, piarìt').
Secondo Die Welt, invece, potrebbe trattarsi di un pesce d'aprile messo in circolazione da...

suspense.

[continua. non avrei scommesso due copeche, su questo poolparty. e invece]

Indizi: bionda, dentona, occhio ceruleo, modaiola, robustina, sposata con tizio importante, piccoletto, con la faccia da promotore finanziario.

Svetlana Medvedeva, dai. Direbbe Die Welt.

[continua]

La fonte
Il proprietario del Moskovskij Korrespondent, Aleksandr Lebedev (membro del partito Jabloko e azionista anche della Novaja Gazeta), oggi in un'intervista a Echo Moskvy non esclude che il suo giornale possa chiudere dopo aver pubblicato la bufala sulle future nozze Putin-Kabaeva. No, ma lui questo giornale l'aveva sempre considerato un progetto, dice. Poi l'impresa è in perdita e costa meno chiuderla che venderla. Eh, sì. Già già già.
La fonte.

[continua]

Ma allora
Ma allora, se il MosKor chiude, come farò a sapere che fine ha fatto l'ex-tastierista dei gloriosi Mašina Vremeni (trad. la Macchina del Tempo)? Non risponde al telefono, non si fa trovare, le ultime sue parole sono state "vado a scrivere le mie memorie", ma soprattutto a casa sua ormai ci vivono altre persone, dei tizi del Caucaso.
E se il MosKor chiude, dove leggerò altre didascalie come questa: "Aleksandr Zajcev, evidentemente, è partito per un viaggio sulla macchina del tempo".

[continua]

Il giurista
Già mi manca, il MosKor. Per esempio, guardate che razza di giurista mette a disposizione dei lettori. Eh?



Camicia bianca ben sbottonata, catena vistosa con ciondolo, sguardo fiero, braccia conserte: potrebbe fare il dj resident in un club privè di Nova Gorica. O il sommelier in un'azienda agricola di Madonnina d'Oslavia. Mi piace.

Bufale e paperelle
УТКA, f, 1. Anitra, anatra. 2. (Ложный сенсационный слух) (coll) voce, falsa, bufala.

Il MosKor ha fatto marcia indietro: il problema, dice, è che quando abbiamo telefonato alla Kabaeva lei non ha voluto parlare con noi. E così abbiamo pubblicato. Conclusione: "A dire il vero, neanche noi ci credevamo". E comunque era un po' che non si vedeva una marchetta così pàppapparaparappappàra: di solito le fonti sono anonime, lì della Karnival-Stil' 91 (91, cazzarola!) mancava solo la brochure illustrativa. Il proprietario del giornale ha preso le distanze e ha parlato di utka, bufala, la querela è già partita. In copertina adesso c'è Paris Hilton che mangia un ghiacciolo all'amarena: titolo "Paris Hilton ha mostrato chi comanda nel glamour moscovita".
E con questo sono a posto anche le pagine degli esteri di domani.

[MC, so che l'hai fatto per traghettarmi fuori dal tunnel brutto Berlusconi-Tondo e salvarmi dal colpo di sonno. Sai cosa mi manca, qui? Una bella, sentita, vibrante e leggermente lamentosa mail di protesta a Repubblica].

[e comunque, perché non continuare il poolparty? ci si aggiorna?].

[sì. riecchime]

Voffa, perché?
Si comincia con un falso allarme da poco:
L'aereo della delegazione presidenziale finisce fuori pista a Olbia per le cattive condizioni del tempo. Poi Cremlino smentisce. Poi smentiscono tutti. Non era l'aereo della delegazione russa.
Successo niente successo niente.

Ma torniano a noi: sono anni che anch'io mi chiedo quali siano gli elementi che tengono insieme Putin e Berlusconi e rendono l'alchimia indimenticabile.
La Sardegna e le donne?
L'Alitalia e l'Aeroflot?
Il gas, il greggio, i soldi?
Lo stesso sarto?
La convinzione che il nero sfila un casino?
Affari per l'uno, prestigio (o almeno presentabilità) per l'altro?
Il pony Vadik?
Gli amici in comune, tipo:
- Oleg Deripaska, re dell'alluminio vicino al Cremlino e frequentatore delle coste della Sardegna con il suo super yacht da 72 metri "Queen K"?
- Rustam Tariko, l'oligarca della vodka (la Russkij Standart) al quale Veronica Lario nel 2004 vendette Villa Minerva con mobili e tutto, pianoforte compreso?
Oppure prosto tak?

Per ora vi dico solo che a cercare informazioni compromettenti su Voffa e Silvio ci si imbatte in cose mica tanto belle e per niente utili. Tipo la notizia che Berlusconi fa sempre il bagno ignudo (con foto della mercanzia, astenersi perditempo).

[continua, avoglia]

Bisnis is bisnis
Affari, dice il Financial Times: Putin arriva dalla Libia (wink wink) dove ha firmato begli accordi, Gazprom ed Eni sono partner in South Stream, Enel ed Eni insieme sono soci di Gazprom nello sfruttamento deli asset petroliferi Jukos, Enel ha una quota di controllo della compagnia russa di generazione OGK-5 e intende investire 2 miliardi di euro in Russia. E questo è solo il settore dell'energia: anche se l'Italia non può competere con la Germania nel livello di investimenti e di scambi commerciali, la Russia resta il partner più affidabile e allettante.
Dice. Financial Times si chiama, del resto.
Una cosa che vi volevo dire: mi sa che in Russia non si stupiscono mica tanto di questi strani compagni di gasdotto. L'atteggiamento verso i legami di Putin con il signor faccioilbagnonudo potrebbe essere riassunto nell'espressione "mica mona".

VVP e SB

Un giorno Vladimir Vladimirovič™ Putin e il primo ministro italiano Silvio Berlusconi erano seduti in un piccolo caffé della costa sarda.
- Io ho avuto sempre un atteggiamento negativo verso coloro che con naso colante e con le proprie fantasie erotiche in testa cercano di infilarsi nella vita altrui - disse Vladimir Vladimirovič™.
- A cosa ti riferisci? - Silvio Berlusconi non capiva.
- Abbiamo un programmista, - rispose Vladimir Vladimirovič™, - Un certo Špil'kin. Si è infilato nel sito della commissione elettorale centrale e ha scoperto che le cifre non corrispondono. Ma, dico io, gli ha chiesto qualcuno di infilarsi lì dentro? Cosa, stavano lì per lui, queste cifre?
- Come ti capisco, - disse il primo ministro scuotendo il capo, - Ma dai, non preoccuparti. Come vedi, ritornare si può. Ritornare è bello.
Vladimir Vladimirovič™ fissò il mare e fece un impercettibile sorriso.

Originale: vladimir.vladimirovich.ru

[continua]

Ciao ciao, MosKor
Nu, ciao ciao Moskovskij Korrespondent. Chiuso dalla proprietà, la Nacionalnaja Mediakompanija di Aleksandr Lebedev, per problemi di soldi e divergenze sulla conduzione del giornale (in seguito alle quali il direttore si era licenziato).
Non saprò mai che fine ha fatto l'ex tastierista dei Mašina Vremeni.

Come ti risciacquo la notizia
E adesso, riflessione.
L'articolo sul giornale scandalistico MosKor è uscito venerdì scorso, più o meno in contemporanea con la nomina di Putin a presidente di Russia Unita, il partito di maggioranza russo.
È stato ripreso dalla stampa italiana martedì, citando come fonte il MosKor.
Martedì sera era già la seconda notizia più discussa della blogosfera russa, secondo i numeri di Yandex.
Mercoledì i siti e i blog russi citavano ampiamente la notizia attribuendola a La Repubblica. A quel punto il MosKor prendeva già le distanze perché querelato dalla Kabaeva e già in cattive acque di suo, ma ormai il tramaccione era in circolo e girava sui giornali europei.
Poi visita in Italia, Berlusconi, bagaglinata, conferenza stampa, gesto del mitra sottolineato dalla stampa italiana ma praticamente assente su quella russa, ciao ciao MosKor, eccetera.

Oleg Panfilov, direttore del CJES (Centro per il giornalismo in situazioni di pericolo) sul suo blog ha appena fatto un'osservazione interessante. Reduce dall'ennesima telefonata di un giornale inglese (il Sunday Times) a proposito della credibilità e del seguito del Moskovskij Korrespondent, ricorda che di žëltaja gazeta si tratta, cioè di un giornale scandalistico. Noi ci siamo abituati, dice. Come tanti si sono abituati alla Komsomol'skaja Pravda, tanto da non considerarla neanche più scandalistica. Ma improvvisamente in Russia si è risvegliato questo enorme interesse, molto simile a quello della stampa occidentale a grande diffusione per la vita privata e le piccole o grandi debolezze degli statisti (le donne di Sarkozy, i capelli tinti di Schroeder).
Ed è qui che sta la differenza, secondo Panfilov: una cosa molto comune in Europa, in Russia - dove non è poi così comune - è diventata la notizia numero uno. Allora la stampa deve attraversare un momento di profonda crisi se perfino l'indiscrezione pubblicata da un giornale scandalistico diventa tema di discussione comune e presunto motivo della sua chiusura.
Link.

È una cosa triste, come dice Panfilov?
No, è soprattutto istruttivo e interessante il giro che ha fatto la notizia: il risciacquo attraverso la stampa italiana e poi europea le ha attribuito una credibilità e un rango che obiettivamente non avrebbe avuto.

[continua]

Anekdot
Il capo di stato maggiore Vasilevskij presenta a Stalin una serie di denunce contro il generale Černjachovskij, accusato di avere troppe donne.
- E adesso cosa facciamo, compagno Stalin? - domanda Vasilevskij.
- Cosa facciamo? Cosa facciamo? Lo invidiamo!

Non se ne esce
Perché dovremmo uscire da questo poolparty, dopo tutto?
Possiamo sempre telefonare le pizze. Io prendo una margherita con patatine fritte a parte.
"Oggi è lunedì" (cit. Fjodor).

E comunque
Conoscete qualcuno che possa offrire un lavoro a un giurista biondo esperto in codice civile russo?

MosKor non crede alle lacrime
(E anche questo titolo: fatto!)
Stamane, cauto ottimismo: si è saputo (qui, dove è in preparazione anche un'intervista al direttore pro tempore) che la redazione sta lavorando ancora a pieno ritmo per il prossimo numero.
Poco fa, miracolo: il sito è riapparso, il MosKor vive, lotta e mente per noi. La notizia è ancora quella sensazionale di qualche giorno fa, "Ian Fleming non era una spia ma un donnaiolo", ma diamogli tempo. E pensare che avevo svogliatamente considerato l'ipotesi di uscire da questo poolparty.

Il buco in prima pagina
ХУЙНЯ, f., volg., sciocchezza, cazzata (cf. ХУЙ, volg., pene).
Sul forum di Litprom (sito letterario serio), poi ripreso da vari blog e da Kompromat.ru, è uscita una particolareggiata spiegazione di come sono andate le cose. L'autore è Lev Ryžkov, collaboratore di Litprom e membro della redazione del MosKor, che si è deciso a mettere un po' di puntini sulle i.
Riassumo.
Sì, dice Ryžkov, io lavoro per il MosKor, il giornale che ha pubblicato la bufala. Sono ormai sei mesi che mi occupo della sezione arte e cultura, cioè dalla sua fondazione fino alla fine ingloriosa. Dico subito che questo giornale, che all'inizio era praticamente un foglio pornografico per contenuti e forma, negli ultimi tempi era migliorato molto. Ci lavoravano alcuni giornalisti davvero bravi.
Io della notizia ho saputo per ultimo. Ero in ferie, impegnato a scrivere il mio romanzo: non guardo la televisione, ho dato un'occhiata a internet ma mi sono tenuto ben lontano dal sito del giornale. Sì, avevo letto di Putin e della Kabaeva di sfuggita, e mi ero limitato a pensare "Ben per loro". Ma non avevo seguito il link. Stavo in ferie.
Solo martedì ho saputo come stavano le cose.
Ed eccovi la storia delle nozze di Putin.
Il giornale è un quotidiano. Ha ventiquattro pagine. Ventiquattro pagine da riempire ogni giorno sono tante. Restano sempre dei buchi da riempire, e di solito li si riempie di cazzate, хуйни, cose prese da internet.
Quella sera mi risulta che ci fosse un buco da riempire. E le stelle dello show business non andavano bene, per il semplice fatto che il buco stava proprio all'inizio del giornale, dove vanno le notizie politiche. Capirete che lì non potevano starci i fattacci di Dima Bilan e di Filipp Kirkorov.
Non so come a qualcuno possa venuta l'idea di sposare il presidente con la ginnasta. Sinceramente. Ufficialmente gli autori sono due, ma non è stata una loro pensata.
E comunque è così che è andata: hanno tappato il buco con Putin.
Quando sono tornato al lavoro, la redazione era euforica: "Ci siamo fatti pubblicità! Ci conoscono tutti!"
In effetti il sito registrava accessi da record: diecimila visite al giorno.
All'inizio ero euforico anch'io.
Ma quella sera il capo ha deciso che la storia doveva avere un seguito. Allora ho visto i miei colleghi telefonare all'amministrazione del presidente e alla povera Kabaeva per chiedere commenti sulla bufala. La segretaria della Kabaeva ci ha mandati a fanculo.
Lo sottolineo ancora una volta: ti inventi una cosa falsa e poi telefoni agli interessati per sapere cosa ne pensano.
Per quanto mi riguarda, io ero stato via solo due settimane e al ritorno avevo scoperto che i miei colleghi erano impazziti: avevano cominciato a credere alla bufala che si erano inventati.
Poi però l'euforia è svanita. In redazione sono arrivati dei tizi. Forse erano davvero dell'FSB, non lo so.
Da quel giorno il direttore si è visto sempre meno.
E veniamo al direttore, Grigorij Nechorošev. Età, più o meno cinquant'anni. Alcolismo cronico, schizofrenia cronica. Ricoveri periodici, il cui motivo era noto a tutti. All'inizio di marzo è stato nuovamente ricoverato, sospetto per una riacutizzazione delle crisi. Poco prima aveva tagliato lo stipendio di alcuni giornalisti: diceva che lavoravano male. Una volta dimesso ha ridotto ulteriormente gli stipendi, ha licenziato cinque dipendenti, ha ripreso a bere e poi c'è stato quel delirio su Putin e la Kabaeva. Non è certo che l'abbia inventato lui, ma è certo che l'ha autorizzato.
A me non piace lavare i panni in pubblico. Però ho lavorato per tanti padroni, e mai mi sono imbattuto in tanta stupidità.

Dice Ryžkov, che è pur sempre uno che su Litprom si fa chiamare con il nick LoveWriter: l'opinione del giurista residente a questo punto avrebbe il suo valore, sarete d'accordo con me.
Intanto però avete imparato una nuova parola russa: chujnjà! (iniziale ben aspirata). Vi servirà.
Modi di dire preferiti: Хуйня война, главное манëвры! Chujnjà voinà, glàvnoe manëvry ("la guerra è una cazzata, quello che conta sono le manovre").

E vissero
felici e contenti fino a dopodomani
Ieri nella redazione del mio tabloid preferito è poi scoppiata una rissa tra Ryžkov e Sergej Topol', autore della bufala. I due si incrociano in corridoio. Oh, Leva carissimo, dice Topol'. E giù sberle. Beccati questa, brutto porco. Così. (fonte: Komsomol'skaja Pravda).
Ryžkov licenziato per le rivelazioni di ieri pomeriggio.
Topol' licenziato per la rissa.
Il direttore della Nacionalnaja Media-Kompanija Artemov ha cancellato il suo blog.
E poi, la cosa più grave.
Il proprietario della baracca, Lebedev, ha comunicato che il MosKor diventerà un giornale per persone intelligenti.
Il giurista residente ha ancora un lavoro.
La Kabaeva continuerà a ridacchiare in parlamento, Putin a innamorarsi diplomaticamente di tutte le belle donne russe e italiane e a coltivare amicizie di dubbio gusto, il labrador Connie a correre felice sui prati e la signora Ljudmila a conservare l'aria impassibile di una abituata a cavarsela con sole tre cose (soda caustica, un badile e un fazzoletto di terra appartato). Bisognerà prima o poi fare qualcosa per i denti di Svetlana Medvedeva, ma la perfezione non è di questo mondo.

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