martedì, febbraio 05, 2008

I candidati alle presidenziali USA, l'anima di Putin e l'Unione Sovietica

Oggi Siberian Light pubblica una fedele e divertente sintesi delle idee sulla Russia dei candidati superstiti alle elezioni presidenziali americane. Avvertimento d'obbligo: si tratta di un sito sulla Russia autorevole e informato, non filo-cremliniano né particolarmente tenero nei confronti di Putin.
Traduco integralmente.

"Sapete, la Russia non è l'unico posto in cui si terranno delle elezioni presidenziali nel 2008. I più acuti tra di voi si saranno accorti che attualmente in America è in corso una piccola competizione.

Oggi negli Stati Uniti è Super Tuesday e dunque, per assicurarmi che tutte le elezioni vengano trattate in modo equo, pensavo di dare un'occhiata a quello che i candidati alle presidenziali rimasti in corsa hanno da dire sulla Russia e sul nostro eroe Vladimir Putin, l'uomo forte che tutti sperano di poter un giorno emulare...

Cominciamo con i candidati repubblicani. Va detto che alcuni di loro hanno idee ben strane.

Il primo della lista è Mitt Romney, un vero esperto in rigurgiti verbali. Prendete per esempio la sua reazione alla notizia che Time Magazine aveva eletto Putin Persona dell'Anno:

'Oh, state scherzando. È disgustoso. Sono assolutamente... voglio dire, state... voglio dire, non ho visto Time. Dite sul serio?'

Ma è riuscito a recuperare quel tanto di compostezza da spiegare il perché di tanto disgusto:

'Beh, sapete, ha incarcerato i suoi oppositori politici. Ci sono stati molti omicidi sospetti. Ha soffocato il dissenso e la libera stampa. E suggerire che uno così sia l'uomo dell'anno è disgustoso. Sono atterrito'.

Almeno lui è preoccupato. Ron Paul, l'outsider ostinato, più che alla politica sembrava interessato a dimostrare la sua indipendenza dal pensiero mainstream quando è stato l'unico a votare contro una risoluzione del 2007 che osservava...

'l'inquietante schema di omicidi di molti giornalisti indipendenti in Russia a partire dal 2000, sollecitando il presidente russo Vladimir Putin ad autorizzare la collaborazione con gli inquirenti stranieri nella soluzione di questi omicidi'.

All'infuori di Ron Paul, la linea del Partito Repubblicano sembra dunque essere 'non amiamo Putin'. Mick Huckabee non fa eccezione. Quando gli è stato chiesto un parere sulla famigerata foto di Putin a pesca a petto nudo, Huckabee ha confessato il suo amore per un altro torace:

'Sono impressionato dal fatto che possa uscire e andare a pescare, ma quella foto a petto nudo non mi fa nessun effetto. Be', se fosse una foto di Scarlett Johansson sarebbe un'altra storia'.

Lo sarebbe eccome.

Il premio per i repubblicani, però, va al vecchio John McCain, che ha fatto tesoro della propria lunga esperienza per guardare nella profondità degli occhi di Putin e vedere qualcosa di più della sua anima:

'Conosco il signor Putin. L'ho guardato negli occhi e ci ho visto tre lettere: KGB'.

McCain non si limita però alle battute, ma è capace di resistere all'isterismo e di offirci delle analisi ponderate:

'Putin ci creerà un sacco di difficoltà... Non credo che ci sarà un ritorno alla guerra fredda, non hanno la popolazione... niente che possa riportarli a quel genere di potenza militare a cui erano abituati, neanche a colpi di petrodollari... ma stanno cercando di riaffermare l'impero russo... e per noi saranno una spina nel fianco'.

Mentre sto scrivendo ci sono solo due candidati democratici ancora in corsa: Hillary Clinton e Barack Obama.

Hillary, com'era prevedibile, ricorre a una battuta stantia:

'Questo è il presidente che ha guardato nell'anima di Putin. Io avrei potuto digli che era un agente del KGB e che per definizione non possiede un'anima. Voglio dire, è tempo sprecato, è una sciocchezza'.

Dov'è che l'abbiamo già sentito dire?

Clinton sembra avere ormai rinunciato anche all'idea di promuovere la democrazia in Russia:

'Mi interessa soprattutto quello che la Russia fa al di fuori dei suoi confini. Non credo, come presidente degli Stati Uniti, di poter agitare la mano e dire ai russi che dovrebbero avere un governo diverso'.

Almeno Barack Obama trova il tempo per parlare di politica, anche se in modo un po' ottuso e riuscendo a contraddirsi leggermente:

'Non perseguiremo il disarmo unilaterale. Finché esisteranno le armi nucleari, conserveremo un forte deterrente nucleare. Ma sul lungo cammino verso l'eliminazione delle armi nucleari manterremo i nostri impegni nel rispetto del Trattato di Non Proliferazione Nucleare. Collaboreremo con la Russia per togliere dallo stato di allerta i missili balistici americani e russi e per ridurre sensibilmente le scorte di armamenti e materiali nucleari. Cominceremo col perseguire una messa al bando globale della produzione di materiale fissile per la costruzione di armi. E ci proporremo di estendere il bando russo-americano sui missili a medio raggio così da rendere globale l'accordo'.

Eccoli qui, dunque. Adesso avete gli strumenti per decidere quale candidato rappresenti meglio le vostre idee sulla Russia.

Ma prima voglio ricordarvi rapidamente perché questi sei candidati sono rimasti in corsa. Perché non sono stupidi come Bill Richardson:

'Se verrò eletto presidente... cercherò di negoziare immediatamente con l'Unione Sovietica'.

E ora, al voto".


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