sabato, novembre 12, 2005

Lo possiamo torturare?

Quanto tempo ci vorrà al procuratore speciale Patrick Fitzgerald per presentare le prove contro Lewis "Scooter" Libby, per scoprire se ha mentito per coprire le proprie azioni o quelle di altri alla Casa Bianca, per convincere i testimoni a parlare? Tanto.
Linwood Barclay del Toronto Star avanza la sua modesta proposta:

"Fitzgerald non potrebbe attaccare un po' di elettrodi al torace di Libby e tirar su i volt? Alcuni di voi troveranno questa mia posizione un po' estrema, ma se non ho preso una cantonata questo è esattamente il genere di cose che incontrano il favore del superiore di Libby, il vicepresidente Dick Cheney."[...]

"Non fraintendetemi. Non sto dicendo che il vecchio Scooter è un terrorista. Non me lo vedo a legarsi in vita della dinamite e a salire su un autobus. Insomma, guardate i completi eleganti che indossa. Chi vorrebbe rovinare dei vestiti così? Però lasciar filtrare il nome di un agente della CIA è una questione di sicurezza nazionale. E se anche un solo funzionario degli Stati Uniti pensa che vada bene spifferare i nomi di agenti sotto copertura, o coprire quelli che pensano che vada bene, non è che poi tutti penseranno che è normale? Se Dick Cheney dice che bisogna torturare i sospetti terroristi per scoprire cosa sanno e che minaccia rappresentano per la sicurezza nazionale, perché dovrebbe opporsi all'uso degli stessi metodi sul suo ex collaboratore? E anche se Libby poi si rivela completamente innocente è comunque una bella scorciatoia per arrivare alla verità. Certo, alcuni repubblicani possono temere che Libby sotto tortura si lasci sfuggire qualcosa, o che che faccia dei nomi, giusto per salvarsi dal dolore. Potrebbe perfino inventarsi delle cose, confessare crimini che non ha commesso, e solo per compiacere i tizi che gli infilano il bambù sotto le unghie o fanno su e giù con l'interruttore della corrente. Ma di sicuro Dick Cheney non sarebbe preoccupato. Se Cheney pensasse che la tortura è un metodo inaffidabile per ottenere la verità, non cercherebbe di ottenere un'esenzione da leggi che vietano il trattamento 'crudele, inumano o degradante' dei sospetti criminali.
L'unico problema è: chi dovrebbe farlo? Se Fitzgerald si sente a disagio a torturare in prima persona, ci sono vari paesi stranieri in cui spedire Libby. Alla Casa Bianca potrebbe controllare lui stesso la lista completa. Ma come dicevo, è solo un'idea. Forse Cheney rilascerebbe una dichiarazione: 'Sono così dedito alla tortura per estorcere informazioni che sono disposto, come gesto di buona volontà, a farla praticare sul mio ex capo di gabinetto.' Allora sarei disposto a credergli."

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