giovedì, ottobre 06, 2005

La famiglia, qualche vestito, qualche imprevisto

Sulla Repubblica di oggi Antonello Caporale intervista il forzista Guido Crosetto, secondo il quale il taglio del 10% metterà in crisi i parlamentari che già vivono "al limite delle loro possibilità": mutui da pagare, questioni di dignità che impediranno le dimissioni, bocconi amari. E tutto questo per 800 euro in meno in busta paga, signori.

Con quattordicimila euro al mese si tira la cinghia.
Dopo le spiego che fine fanno quei quattordicimila euro.

Lo spieghi adesso.
Parta da questa premessa: i politici vivono al di sopra delle loro possibilità.

E chi glielo ordina di vivere al di sopra delle loro possibilità?
L'immagine pubblica richiede molte volte che si comportino come se avessero più soldi in tasca di quelli che in effetti hanno. Un parlamentare del sud spende anche un terzo in più di uno del nord. Dove l'economia è più debole la politica è il potere che deve farsi riconoscere. Al sud sei uno straccione se non giri con l'auto blu e l'autista. [...]
Di quei quattordicimilia euro tolga duemila che servono per pagare una segreteria a Roma. Altri duemila per la segreteria nel proprio collegio.

Ne rimangono sempre diecimila.
Ne tolga altri 1500 per il partito.

Ne tolgo duemila, ma restano ottomila.
Vivere a Roma ha un costo.

Quanto?
Mille, duemila euro, a seconda delle persone.

E siamo a seimila.
Sa quanto costa una campagna elettorale? Mi tengo basso e le fornisco una cifra in lire: duecento milioni. Sono quaranta milioni l'anno che dovrebbe mettere da parte. Almeno 1500 euro al mese.

E siamo a 4500 euro.
Lei fa il parlamentare, vuol essere rieletto, organizza incontri e cene. Chi paga?

E chi paga?
Lo so io chi paga.

Poi c'è la famiglia.
La famiglia, qualche vestito, qualche imprevisto. Si fa presto a bussare alla porta della banca.

Strano, meschino, ingiusto paese.

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