giovedì, settembre 16, 2004

If you wish

Insomma, 18 mesi dopo l'invasione dell'Iraq, il Segretario Generale dell'Onu dice che la guerra era, dopotutto, illegale.
Ma lo esprime a modo suo:
Q: So you don't think there was legal authority for the war?
A:
I have stated clearly that it was not in conformity with the Security Council - with the UN Charter.
Q:
It was illegal?
A:
Yes, if you wish.

Yes, if you wish.
Del resto, nella stessa intervista, afferma che la road map è "in deep, deep distress". È più che in difficoltà, sembrerebbe; ma possiamo forse pretendere che il Segretario Generale delle Nazioni Unite si sbilanci due volte nello stesso discorso, di questi tempi?
Paul Reynolds, nel suo commento all'intervista ad Annan, si sofferma sulla scelta delle parole in diplomazia. Per esempio, la risoluzione 242 successiva alla guerra del 1967 in Medio Oriente chiede "il ritiro delle forze armate israeliane da territori occupati nel recente conflitto". "Territories", non "the territories": l'assenza dell'articolo permette a Israele di dichiarare la propria conformità alla risoluzione, limitandosi al ritiro da alcuni territori. La versione francese cita in effetti "des territoirs", ma viene solitamente ignorata.
Su quello che l'Onu dice e non dice, fa, non fa o fa troppo, la puntata di Report di venerdì scorso è stata esemplare. Ho ripensato alle parole di Giandomenico Picco, oggi.
Altri tempi e altre persone.
I'm deeply, deeply distressed.

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